CA R PE DI E M
Accessori
Investire nella Qualità della vita
n
Nella collezione primaverile di
cappelli di Alessandra Zanaria
il modello Trilby falda piatta in
paglia intr
intrecciata su te
telaio a
effetto tessuto. C
Con la
p
prossim
ma stagi
gione, il
marchio
lancia la prima collezione per
uomo. Prezzo: 200 euro. Info:
www.alessandrazanaria.
com
Stile
n
Blocchi di colore in sequenza.
Per ogni tono, capi che prendono
forma da una figura geometrica:
il cerchio, il quadrato, il trapezio, il triangolo. La collezione di
Gianluca Capannolo si ispira
tura
all’architettura
avveniristaa del
leggendario
Termina 1
dell’Aerorporto Charlles De Gaulo:
le. Prezzo:
940 euro.
w.
Info: www.
gianluca-capanno-lo.com
Dettagli
n
Modelli che strizzano l’occhio
agli anni Sessanta: tracolline per
il giorno che diventano pochette
la sera. Serapian festeggia la
primavera con le Nadira bag, piccoli contenitori dalla forma ovale
e i colori compatti, dall’ocra al
turchse. Prezzo: 175 euro. Info:
www.serapian.com
m f p er s on a l@cl a s s . it
nn Ricerca A giugno verranno resi noti risultati eclatanti su una nuova terapia ormonale
Seno, doppia protezione
Test anche sul linfonodo sentinella e su approcci chirurgici ridotti
di Cristina Cimato
I
lavori sono durati 10 anni e hanno coinvolto donne residenti in tutti i continenti, dall’Europa all’America fino
all’Asia e all’Australia. In giugno a Chicago verranno resi
noti i dati definitivi, ma le valutazioni sui primi risultati
degli studi Soft e Text, che si sono concentrati sulle terapie per
diminuire il rischio di recidive nelle persone che hanno subito
un’operazione chirurgica per un tumore al seno, mostrano dati
decisamente incoraggianti.
Forse anche per questi studi recenti, ma soprattutto per le
terapie precauzionali in generale, in cui l’Istituto Europeo di
Oncologia è impegnato ed è centro di riferimento internazionale, è stato assegnato ad
Aron Goldhirsch, direttore del Programma
di senologia e vice direttore scientifico
dell’Ieo il premio Gianni Bonadonna Breast
Cancer Award 2014, istituito dalla Società
americana di oncologia clinica al fine di
riconoscere il merito del medico o ricercatore che si è distinto a livello mondiale
nella lotta al cancro del seno. «Negli ultimi
anni si è identificato in modo chiaro che
il tumore mammario non è una malattia
unica ma una serie di patologie che in base alle caratteristiche
del tessuto tumorale si diversificano una dall’altra in termini di
rischio di recidiva e di terapie ottimali», ha spiegato l’oncologo,
«sono stati fatti molti progressi nelle endocrinoterapie per le
donne in post-menopausa e ora abbiamo dati importantissimi
anche nelle persone giovani, di età compresa tra 25 e 50 anni».
In questa popolazione, nella quale l’incidenza di carcinoma
mammario è bassa, sono stati svolti studi multicentrici. «Ora
stiamo valutando i risultati, che verranno presentati al meeting
annuale dell’Asco a Chicago, dal 30 maggio al 3 giugno. Abbiamo
già anticipazioni più che confortanti in questi studi randomizzati
che hanno coinvolto circa 5000 donne e contemplato la somministrazione innovativa di un farmaco con agenti anti-ormonali
(finora non ancora sperimentato nelle donne giovani). «Una
parte di esse ha ricevuto la terapia standard e un’altra quella
nuova e i dati sono incoraggianti. In generale, inoltre, stiamo
riscontrando un bassissimo tasso di recidive in tutte le donne
coinvolte in questi studi», ha precisato Aron Goldhirsch, «se la
comunità scientifica riterrà soddisfacenti i risultati, è probabile
che il trattamento precauzionale per le donne giovani verrà
adattato ai nuovi dati».
Non mancano novità anche dal punto di vista chirurgico. Di recente uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto nazionale
dei tumori di Milano e pubblicato
sulla rivista Cancer ha dimostrato
che per il trattamento del carcinoma della mammella in fase
iniziale e senza coinvolgimento
clinico dei linfonodi ascellari è
sufficiente l’intervento chirurgico
al seno senza bisogno di asportare anche i linfonodi dell’ascella.
Normalmente se l’esame del linfonodo sentinella, che ha il ruolo di
drenaggio della linfa nell’area del
tumore, indica la presenza di cellule tumorali, tutti i linfonodi
ascellari vengono asportati con un ulteriore intervento. L’indagine è stata svolta su un campione di oltre 500 donne di età
compresa tra 30 e 65 anni sottoposte a quadrantectomia con
o senza intervento chirurgico sui linfonodi delle ascelle e che
sono state osservate clinicamente per oltre 10 anni. Questo
lavoro dimostra che nelle condizioni opportune è possibile
evitare la chirurgia in questo distretto e che è possibile anche
risparmiare le chemioterapie la cui unica indicazione deriva
dall’eventuale presenza di cellule tumorali a livello linfonodale
ascellare. (riproduzione riservata)
n n Salute Aprile è dedicato alla prevenzione della patologia. Iniziative in tutta Italia
La lotta all’ictus dura (almeno) un mese
di Giulia Silvestri
U
n mese di prevenzione dedicato all’ictus.
Promossa da A.L.I.Ce.
Italia Onlus (Associazione
per la Lotta all’Ictus Cerebrale) l’iniziativa che ha luogo
in aprile ha il fine di aiutare
a riconoscere u sintomi ma
anche e soprattutto a sottolineare diagnosi precoce e
dell’intervento tempestivo.
È ormai noto che in diverse
migliaia di casi si potrebbero
azzerare o ridurre drasticamente gli effetti invalidanti
dell’ictus con cure trombolitiche adeguate prestate nelle
primissime ore dall’insorgenza dei sintomi. Nonostante
ciò in Italia le stroke unit
presenti non sono ancora
sufficienti. Il Ministero della
Salute stima che dovrebbero
esserne presenti oltre 300
(numero ottimale 350), mentre
ne risultano operative meno
di 160, concentrate principalmente nel nord. «Intervenire
tempestivamente permette
di ridurre notevolmente il
rischio di danni cerebrali
permanenti», ha dichiarato
Giuseppe Micieli, direttore
del dipartimento di Neurologia d’urgenza dell’Istituto
neurologico nazionale Casimiro Mondino di Pavia. La
somministrazione del trattamento trombolitico entro le
prime 4 ore dall’inizio dei
sintomi consente, a circa un
terzo delle persone colpite
da ictus ischemico, di rientrare rapidamente a casa,
completamente guarite, e a
un altro 50% di tornare in
buone condizioni funzionali. In aprile, la Federazione
A.L.I.Ce. Italia Onlus con le
sue oltre 70 Associazioni locali darà vita a diverse iniziative di prevenzione, sensibilizzazione e di informazione
su questa patologia, grave e
disabilitante (l’elenco sul sito
www.aliceitalia.org)
Lampi
nel buio
La donna?
Solo il diavolo
sa cos’è.
Fedor Dostoevskij