ECOENDOSCOPIA NEL PAZIENTE CON NEOPLASIA DEL TRATTO DIGESTIVO ALTO Paolo Giorgio Arcidiacono1, Carlo Fabbri2 con la collaborazione di Silvia Carrara1 e Anna Maria Polifemo2 U.O. di Gastroenterologia, Università Vita-Salute San Raffaele, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano 2 U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Ospedale Bellaria-Maggiore di Bologna ESOFAGO Esofago di Barrett (EB) con displasia di alto grado Figura 1: stratificazione della parete esofagea e gastrica, corrispettivo fra visione endosonografica e istologia - 2011 EUS utilizzo dell’ecoendoscopia nel valutare i pazienti con esofago di Barrett (EB) con displasia di alto grado per escludere la presenza di cancro occulto, di eventuale infiltrazione sottomucosa, e di linfoadenopatia maligna. Questo ruolo è divenuto ancora più importante da quando si sono sviluppate tecniche endoscopiche di mucosectomia, dissezione sottomucosa, e trattamenti ablativi fisici (radiofrequenza, terapia fotodinamica) delle lesioni preneoplastiche per le quali è richiesto un accurato staging in modo da selezionare i pazienti che potrebbero beneficiare di tali procedure mini-invasive al posto della chirurgia (1). Secondo una survey americana il ruolo dell’ecoendoscopia (Endoscopic Ultrasonography/EUS) negli stadi precoci del tumore esofageo correlato all’EB sembrerebbe ancor oggi controverso, poiché, su 531 medici intervistati, solo il 28% ritiene l’EUS essenziale per la stadiazione del tumore dell’esofago e solo il 43% lo considera molto utile (2). Tuttavia, l’evidenza clinica dimostrata dagli studi e dalle meta-analisi riportate in letteratura supporta l’utilizzo dell’EUS nella stadiazione iniziale del tumore dell’esofago e della displasia ad alto grado nell’EB. Lo studio di Larghi et al (3) condotto su 48 pazienti consecutivi con EB con displasia ad alto grado e focolai di adenocarcinoma su noduli ha utilizzato l’EUS come tecnica di staging prima di eseguire la mucosectomia (Endoscopic Mucosal Resection/EMR). L’accuratezza complessiva dell’EUS è stata dell’85%. Il confronto con l’istologia ha mostrato un caso di overstaging e 6 casi di understaging. L’EMR potrebbe quindi fornire informazioni sulla stadiazione patologica da aggiungere a quelle ottenute con l’EUS. La proposta conclusiva degli Autori è di utilizzare EUS + EMR nei noduli focali o in short-segment EB con lesioni microscopiche qualora il trattamento endoscopico sia considerato un’opzione terapeutica. L’ecoendoscopio standard per lo studio di lesioni molto piccole non raggiunge comunque un’accuratezza assoluta e la tecnica con pallone riempito d’acqua potrebbe dare origine ad artefatti da eccessiva compressione della parete. Per superare il limite diagnostico della sonda da 7.5-10 MHz, che non distingue la muscolaris mucosae, è stato proposto l’utilizzo di minisonde ad alta frequenza (20-30 MHz) che consentono di suddividere la parete esofagea non più in soli 5 strati, ma in 9 strati, fra i quali è possibile distinguere la lamina propria e la muscolaris mucosae, e suddividere fra muscolare propria interna ed esterna. L’accuratezza diagnostica viene in tal modo portata a valori del 75-95% (4). Nonostante i dati incoraggianti riportati da alcuni gruppi, i risultati sull’utilizzo HISTO 1st 2nd 3th 4th 5 th Mucosa Muscularis mucosae Sub-mucosa Muscularis propria Sub-serosa Serosa delle minisonde sono ancora controversi e la diffusione delle minisonde in Italia non ha ottenuto un’ampia diffusione, probabilmente per la fragilità delle stesse, il costo, e la diffusione relativamente recente e limitata ad alcuni centri di terzo livello delle tecniche di resezione endoscopica delle lesioni premaligne dell’esofago. L’esecuzione di un agoaspirato con ago fine (FineNeedle Aspiration/FNA) sotto guida EUS è considerato invece un importante strumento per giungere alla migliore diagnosi finale riguardo alla stadiazione linfonodale (5) con una conseguente modifica del management del paziente in circa il 20% dei casi considerati inizialmente passibili di trattamento endoscopico (6). Esofago di Barrett con displasia di basso grado o senza displasia L’utilizzo routiniario dell’EUS in pazienti con EB con displasia di basso grado o senza displasia non è raccomandato poiché il rischio di degenerazione maligna e di interessamento linfonodale in questi casi è limitato. Cancro esofageo La sensibilità dell’EUS nella stadiazione del parametro T è di circa 85-95%, tuttavia alcune differenze nell’accuratezza diagnostica evidenziate dagli studi pubblicati sono principalmente correlate alla distinzione fra i vari T. Una meta-analisi condotta da Puli et al su 43 studi, per un totale di 2.558 pazienti, ha mostrato una sensibilità e specificità rispettivamente dell’81.6% (95% CI, 77.8-84.9) e del 99.4% (95% CI, 99-99.7) per tumori T1; dell’81.4% (95% CI, 77.5-84.8) e del 96.3% (95% CI, 95.4-97.1) Giorn Ital End Dig 2012;35:37-41 1 37 ECOENDOSCOPIA NEL PAZIENTE CON NEOPLASIA DEL TRATTO DIGESTIVO ALTO P.G. Arcidiacono, C. Fabbri > Ecoendoscopia nel paziente con neoplasia del tratto digestivo alto 38 1 per tumori T2; 91.4% (95% CI, 89.5-93) e 94.4% (95% CI, 93.1-95.5) per tumori T3, e 92.4% (95% CI, 89.2-95) e 97.4% (95% CI, 96.6-98) per tumori T4 (7). Un recente studio condotto su 216 pazienti consecutivi con tumore dell’esofago ha cercato di chiarire quale possa essere la sequenza pre-operatoria ottimale per un accurato staging, prendendo in considerazione EUS, TC e FDG-PET (8). Le conclusioni degli Autori hanno portato ad un protocollo in base al riscontro di un tumore definito “chiaramente resecabile”, “con dubbia resecabilità” e “non resecabile”. Gli Autori raccomandano l’esecuzione di TC e PET in tutti i pazienti. In quelli ritenuti resecabili o dubbi viene consigliata l’esecuzione dell’EUS per valutare con maggior accuratezza la profondità di invasione parietale e per eseguire eventuali agoaspirati EUS-guidati di linfonodi sospetti, in modo da evitare inutili interventi chirurgici in pazienti con malattia già avanzata che potrebbero invece trarre beneficio da una chemio-radio-terapia. Nel caso in cui sia la TC che la PET concordino su uno stadio avanzato (T3-T4) al momento della diagnosi iniziale, il valore aggiuntivo dell’EUS viene ritenuto limitato, in quanto non apporterebbe alcuna modifica sul management del paziente al quale verrebbe comunque preclusa la chirurgia. Anche linee guida approvate da società oncologiche raccomandano che pazienti con tumore dell’esofago senza metastasi a distanza, studiati con TC e FDG-PET, vengano sottoposti a EUS ed eventualmente ad EUS-FNA se ritenuta indicata (9). Le informazioni aggiuntive ricavate dall’EUS orientano il management terapeutico del paziente e la prognosi. Ristadiazione post-terapia neoadiuvante L’utilizzo più controverso dell’EUS nel tumore dell’esofago è proprio nella ristadiazione in quanto inficiato da edema, necrosi, reazioni infiammatorie e fibrotiche. La maggior parte degli errori diagnostici consiste in un overstaging a causa dell’importante edema peritumorale. Nonostante vari tipi di parametri siano stati presi in considerazione per valutare l’accuratezza dell’EUS nel restaging (stadio T complessivo, stadio N, riduzione dell’area di sezione della neoplasia, riduzione dello spessore del tumore o della lunghezza dello stesso), nessuno ha dato valori di accuratezza soddisfacenti (10). GIST (Gastro Intestinal Stromal Tumors) In assenza di studi randomizzati controllati, il ruolo dell’EUS nel predire la potenzialità maligna dei GIST si basa su singoli studi con casistiche limitate. I GIST sono tumori a partenza dalle cellule mesenchimali interstiziali di Cajal, localizzati in gran parte nello stomaco (60-70%) e nel piccolo intestino (20-30%). Le sedi più comuni di metastatizzazione sono il fegato, il polmone e l’osso. In genere i GIST non metastatizzano per via linfatica, è quindi estremamente raro trovare dei linfonodi coinvolti dal processo tumorale. Le caratteristiche EUS possono indirizzare verso una forma ad andamento maligno. Chak ha dimostrato che dimensioni superiori ai 4 cm, margini irregolari, foci iperecogeni e spazi cistici sono fattori indi- pendenti associati alla malignità (11). Dimensioni inferiori a 3 cm, un pattern ecografico omogeneo e margini lisci e regolari sono in genere caratteristiche di benignità. Alcuni studi hanno riportato un’accuratezza diagnostica dell’EUS del 78-82% (12), tuttavia in studi retrospettivi la concordanza fra diagnosi presuntiva all’EUS e diagnosi anatomopatologica è stata del 77% (13-14). L’utilizzo dell’EUS nei tumori sottomucosi dovrebbe quindi essere rivolto in prima battuta ad una diagnosi differenziale fra i vari tipi di lesione sottomucosa e fra queste e la compressione ab estrinseco, allo scopo di identificare fattori prognostici e definire l’indicazione all’FNA o il successivo follow-up. Infatti in relazione al contesto clinico può rendersi necessaria una diagnosi istologica laddove peraltro l’FNA aumenta l’accuratezza diagnostica dell’EUS nella diagnosi di GIST dal 78% al 92% soprattutto in associazione ad un’analisi immunoistochimica per la valutazione del CD117 e CD34 (15). Allo scopo di ottimizzare la performance dell’FNA in un recente passato era stato realizzato un ago tru-cut da 19 G pensato espressamente per fornire materiale per un esame istologico, con conseguente migliore valutazione dell’indice di attività mitotica e della proliferazione cellulare. Tuttavia tale strumento si è dimostrato non ottimale e non in grado di migliorare l’accuratezza diagnostica dell’FNA sui GIST. A tale riguardo è stata recentemente introdotta una nuova tipologia di aghi pro-core studiati anch’essi per ottenere materiale adeguato ad una lettura istologica con dati iniziali promettenti anche in questa particolare patologia (16). Va infine precisato che, benché l’indicazione ad un follow-up ecoendoscopico di tali formazioni nei pazienti asintomatici vada presa in considerazione, non esistono a tuttora protocolli validati a riguardo. STOMACO Rispetto ad un recente passato, in cui la stadiazione preoperatoria del cancro gastrico si focalizzava principalmente sulla ricerca delle metastasi a distanza nel differenziare l’approccio di cura, attualmente le possibilità di personalizzazione delle decisioni terapeutiche hanno reso imperativa una corretta stadiazione loco-regionale (17) soprattutto in alcuni particolari contesti: l’indicazione al trattamento neo-adiuvante la valutazione dell’estensione della gastroresezione e della linfoadenectomia l’indicazione a trattamento endoscopico o laparoscopico nelle lesioni “early”. Carcinoma L’utilizzo dell’ecoendoscopia nella stadiazione loco regionale dell’adenocarcinoma gastrico può orientare la gestione preoperatoria del paziente e modificare l’approccio terapeutico. Una recente meta-analisi ha documentato come l’EUS (18) sia in grado di differenziare i T1-2 dai T3-4 con una elevata accuratezza, in particolare con sensibilità e specificità rispettivamente del 86% (95% CI, 81-90%) e 91% (95% CI, 89-93%). Molto importante è l’impatto dell’EUS sulla ricaduta clinica dal momento che migliora potentemente l’accuratezza diagnostica sul T. La suddetta metaanalisi mostra infatti come l’EUS abbia portato la nostra capacità di differenziazione T1-T2-T3-T4 rispettivamente Early Gastric Cancer Utile soprattutto per evidenziare foci di infiltrazione profonda e l’eventuale presenza di linfoadenopatia satellite. Maggiormente controversa è la capacità dell’EUS di discriminare i T1m dai T1sm (22); studi condotti con minisonde ad alta frequenza nell’Early Gastric Cancer (EGC) hanno dimostrato che la sensibilità e la specificità nella diagnosi di infiltrazione sottomucosa vanno rispettivamente dal 60% al 95% e dal 64% al 96% (23). L’accuratezza dello staging risulta condizionata negativamente dalle dimensioni della lesione (> 3 cm), dalla scarsa differenziazione istologica e dalla presenza di aree ulcerate alla visione endoscopica. Fermo restando la difficoltà di raggiungere una simile accuratezza di staging, l’EUS è la sola metodica candidata a cercare di raggiungerla anche alla luce delle prevedibili future implementazioni tecnologiche. Ichikawa et al (24) hanno dimostrato che l’accuratezza diagnostica nel predire l’infiltrazione della sottomucosa aumenta con l’aumentare della frequenza delle minisonde utilizzate, salendo dall’81%, all’86% ed al 92.3% rispettivamente con l’utilizzo di minisonde da 12, 20 e 30 MHz. Alla luce dei dati di letteratura la valutazione EUS del T non sembra adeguata a supportare una decisione terapeutica. Pertanto quando indicato le lesioni early andrebbero trattate con la resezione endoscopica al fine di ottenere una adeguata valutazione dell’infiltrazione degli strati profondi nonché la rilevazione della presenza di fattori di rischio quali l’invasione linfonodale e vascolare (25). Pertanto anche nel setting dell’EGC l’EUS, associata o meno all’FNA, resta indicata fondamentalmente per valutare la presenza di eventuali linfonodi patologici che implicherebbero un diverso management. Ristadiazione post-terapia neoadiuvante L’utilizzo più controverso dell’EUS nel tumore dello stomaco è proprio nella ristadiazione. Sono disponibili poche dati sull’efficacia diagnostica dell’EUS nella ristadiazione dopo trattamento chemioterapico (26) che sembrano dimostrare una scarsa accuratezza diagnostica della metodica in questo setting (accuratezza per il T e per l’N rispettivamente del 47% e del 39%). Tuttavia il downstaging EUS è risultato fra i fattori che influenzano significativamente la sopravvivenza all’analisi multivariata. Linfoma gastrico l’utilizzo dell’ecoendoscopia nella stadiazione loco regionale del linfoma gastrico; può orientare la gestione del paziente. L’EUS svolge un ruolo importante nella stadiazione locoregionale del linfoma gastrico con una accuratezza diagnostica che varia dal 87% al 95% e dal 77% al 83% rispettivamente per il T e l’N (27-28). Diversi lavori hanno riportato un significativo incremento dell’accuratezza diagnostica dell’N con l’utilizzo dell’FNA associata alla citometria ed all’immunocitometria (29). L’impatto clinico in questo caso sarebbe cruciale: a) nelle forme a basso grado per la diagnosi differenziale fra forme limitate alla parete gastrica e forme estese ad interessare i linfonodi peri-gastrici; b) nella prima diagnosi in caso di negatività delle biopsie superficiali a fronte di una alterazione della stratificazione di parete. Maggiormente controverso è l’utilizzo della metodica per monitorizzare la risposta alla terapia medica e la recidiva di malattia; in particolare nel follow-up sono stati documentati sia casi di persistenza delle alterazioni di parete all’EUS a fronte di una comprovata remissione istologica, sia normalizzazione del quadro EUS a fronte di una progressione di malattia all’istologia (30). Di fatto allo stato attuale dell’arte non ci sono protocolli condivisi sulla sorveglianza EUS del linfoma gastrico. CONCLUSIONI Dalla revisione della più recente letteratura l’ecoendoscopia emerge come una metodica altamente accurata nella diagnosi preoperatoria e nella stadiazione delle neoplasie del tratto digestivo superiore, uno strumento utile nell’orientare la scelta del miglior trattamento per i pazienti. Giorn Ital2 OTTOBRE End Dig 2012;35:37-41 LUNEDì - I SESSIONE dal 35% - 20% - 35% e 10% al 91% - 63% - 75% e 76%. Come premesso l’ottimizzazione della stadiazione impatta positivamente sulla selezione dei pazienti candidabili ad un eventuale trattamento neo-adiuvante. Per quanto concerne invece la valutazione dell’N nello staging loco-regionale l’ecoendoscopia ha dimostrato una sensibilità e specificità rispettivamente del 69% (95% CI, 63-74%) e del 84% (95% CI, 81-88%) ed anche sull’N l’EUS dimostra una significativa ricaduta clinica aumentando la possibilità di una stadiazione corretta N + dal 55% all’84%. Come appendice sono disponibili in letteratura dati iniziali sul miglioramento di valutazione del dato N con l’utilizzo di potenziamenti dell’ecoendoscopia come nel caso della elastografia (19) con una sensibilità ed una specificità nella valutazione delle linfoadenopatie maligne rispettivamente del 100% e del 50% in assenza di falsi negativi. Complessivamente i dati attualmente disponibili evidenziano come in mani esperte l’EUS sia in grado di modificare il management del paziente fino al 28% dei casi (20). Esistono pochi studi disegnati sul confronto con altre metodiche, che hanno documentato una maggiore accuratezza dell’EUS rispetto alla TC nello staging loco-regionale (88% versus 71% per il T e 80% versus 77% per N) per l’N, tuttavia il dato non è stato confermato da altri lavori di confronto (21). La TC resta lo strumento imprescindibile per lo studio della diffusione metastatica a distanza e dovrebbe essere effettuata prima dell’ecoendoscopia. In casi selezionati l’EUS, associata o meno alla FNA, potrebbe risultare utile nella valutazione di piccole lesioni sospette per metastasi epatiche (talvolta riscontrate unicamente dall’ecoendoscopia stessa durante la procedura di staging loco-regionale) o nel riscontro di minime quantità di ascite suggestive di carcinosi peritoneale. 39 15 ECOENDOSCOPIA NEL PAZIENTE CON NEOPLASIA DEL TRATTO DIGESTIVO ALTO Figura 2: trattamento delle lesioni neoplastiche di origine mucosa e sottomucosa del tratto digestivo superiore Lesioni neoplastiche di origine mucosa del tratto digestivo superiore alla EGDS + biopsia TC-Toraco-Addominale con MdC Metastasi NO Metastasi SÌ EUS ± FNA per staging locoregionale Valutazione Oncologia P.G. Arcidiacono, C. Fabbri > Ecoendoscopia nel paziente con neoplasia del tratto digestivo alto 40 1 Early Cancer Advanced Cancer Valutazione Mucosectomia vs Chirurgia Valutazione adiuvante vs Chirugia Formazione sottomucosa alla EGDS EUS NET Lipomi, formazioni cistiche, formazioni vascolari o compressioni ab estrinseco non patologiche Neoplasie di origine mesenchimale Gestione e/o Trattamento in relazione al quadro clinico Non ulteriori accertamenti ≤ 3 cm omogeneo, margini regolari EUS di follow-up di 6 mesi Stazionario Prosegue follow-up a 1 anno Modifiche nel quadro EUS disomogeneità, foci iperecogeni, necrosi, profili irregolari fra 3 cm e 5 cm ≥ 5 cm EUS-FNA Chirurgia Leiomioma o Schwannoma Gestione e/o trattamento in relazione al quadro clinico GIST Chirurgia Paolo Giorgio Arcidiacono U.O. di Gastroenterologia Università Vita-Salute San Raffaele Istituto Scientifico San Raffaele di Milano Via Olgettina, 58 - 20132 Milano Tel. + 39 02 26436306 Fax + 39 02 26432504 e-mail: [email protected] Carlo Fabbri U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Ospedale Bellaria-Maggiore, AUSL Bologna Via Altura, 3 - 40139 Bologna Tel. + 39 051 6225221 Fax + 39 051 6225247 e-mail: [email protected] Bibliografia 1.Hirota WK, Zuckerman MJ, Adler DG, Davila RE, Egan J, Leighton JA, Qureshi WA, Rajan E, Fanelli R, Wheeler-Harbaugh J, Baron TH, Faigel DO. 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