La città di Laos fu fondata da Sibari alla metà del VI sec. a.C. con lo scopo di assicurarsi un controllo sul Tirreno, secondo la testimonianza dello storico Strabone.La città fu celebre per avere dedicato uno stupendo tempio a Dracone, compagno di Ulisse. Tra le colonie di Sibari Laos fu la più importante, anche solo per la rilevanza assunta nelle attività dei sibariti i quali, attraverso la vallata del Sybaris e del Lao, trasportavano le merci dalla costa ionica a quella tirrenica e viceversa, alimentando così il commercio tra l’Oriente e l’Occidente.Erodoto afferma che i Sibariti, dopo la distruzione della loro città nel 510 a.C. ad opera dei Crotoniati, trovarono rifugio nella loro colonia di Laos e nella gemella colonia di Skydros, città non ben identificata. La città fu abbandonata alla fine del III secolo a.C. in conseguenza della seconda guerra punica.La stretta alleanza tra Laos e Sybaris è testimoniata dalla prima monetazione della colonia tirrenica, databile tra il 530 e il 520 a. C., consistente in stateri incusi raffiguranti un toro dal volto umano e barbuto, simbolo probabilmente della personificazione del fiume Lao. 29. Laos, Bronzo, IV sec. a.C. (AE 1,84 gr.) D: Anepigrafe, testa di Demetra di fronte R: M in basso, due corvi che si incrociano, SNG Dan. 1154, BB € 120 I Lucani erano un popolo indoeuropeo, stanziato sui monti dell’Appennino centrale. Alla fine dell’età del ferro, verso il 500 a.C., dopo aver fondato Teggiano ed Atena Lucana, lungo il fiume Tanagro, si diressero verso l’Agri, fondarono la città di Grumentum e si diffusero anche nell’intera Lucania, mescolandosi con gli autoctoni, ossia con le popolazioni indigene, siano esse Pelasgi o Enotri. Nel 282 a.C., i Lucani, dopo una certa resistenza, furono assoggettati dai Romani. Questi, nell’epoca repubblicana, fecero di Grumentum un fiorente centro commerciale, collegato tramite la via Popilia da una parte al Tirreno, dall’altra allo Ionio. Dopo l’avvento di Roma, i Lucani si alleano con Pirro ma poi seguono le vicende romane, quindi anche la caduta dell’Impero e l’arrivo dei barbari. 30. I Lucani, Bronzo (AE 18,15 gr.) D: Anepigrafe, testa galeata di Ares a s. R: ΛΥΚΑΝΟΝ, Nike stante a d. corona un trofeo, NC 1964 p. 68, Weber coll. -, Garrucci -, (RRRR) BB € 800 Ex UBS 69, n. 508; ex Triton V, n. 61. Metaponto fu fondata da coloni greci dell’Acaia nella seconda metà del VII secolo a.C., su richiesta dalla madre patria da parte di Sibari, per proteggersi dall’espansione di Taranto. Divenne molto presto una delle città più importanti della Magna Grecia. Secondo lo storico Strabone, Metaponto fu fondata da Nestore di ritorno dalla guerra di Troia. La ricchezza economica della città proveniva principalmente dalla fertilità del suo territorio, testimoniata dalla spiga che veniva raffigurata sulle monete di Metaponto e che divenne il simbolo stesso della città e che essa inviava in dono a Delfi. Metaponto stabilì un’alleanza con Crotone e Sibari e partecipò alla distruzione di Siris nel VI secolo a.C. Durante la Battaglia di Eraclea del 280 a.C. si alleò invece contro Roma con Pirro e Taranto. Quando Roma vinse definitivamente la guerra contro Pirro, Metaponto fu duramente punita e alcuni esuli metapontini trovarono rifugio a Pistoicos, unica città che era rimasta fedele a Metaponto durante la guerra. Nel 207 a.C. offrì ospitalità ad Annibale e i romani la punirono nuovamente, distruggendola. Divenne allora città federata riacquistando il suo splendore intorno al I secolo a.C. 31. Metapontion, Bronzo, 350-300 a.C. (AE 2,80 gr.) D: Anepigrafe, testa di Apollo laureato a s. R: ΜΕΤΑ, tra una spiga ed un tripode, cfr. B.M.C. 1, 155, Weber coll. 800, SPL € 600 Ex Astarte II, n. 31. 15 32. Metapontion, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 4,17 gr.) D: Anepigrafe, testa galeata di Leucippo a d. R: META a d., Persefone con torcia a s., SNG Dan. 1249, SPL € 330 Ex Italphil. 33. Metapontion, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 3,80 gr.) D: Anepigrafe, testa di Atena galeata di fronte R: META, spiga di grano, SNG Dan. 1251, qSPL € 300 34. Metapontion, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 3,80 gr.) D: Anepigrafe, testa di Atena galeata di fronte R: META, spiga di grano, SNG Dan. 1251, B.M.C.1, 171 var., BB € 125 35. Metapontion, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 3,03 gr.) D: Anepigrafe, testa di Ercole a d. con leontè R: META, spiga di grano, SNG. Dan. 1253, SPL € 200 36. Metapontion, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 2,39 gr.) D: Testa di Persefone con corona di spighe a d. R: META a s., spiga, ape a d., SNG Dan. 1261, SPL € 250 Ex Italphil. Patina lucente verde scuro. 16 37. Metapontion, Bronzo, 280 a.C. (AE 5,11 gr.) D: Anepigrafe, aquila ad ali spiegate a s.; corona di alloro a s. R: META, spiga di grano con foglia a s.; fulmine alato a d., De Luynes 521, SNG ANS 603, AMB 156, SPL € 800 Ex NAC 21, n. 25. Paestum, l’antica Posidonia, fu fondata secondo Strabone dagli Achei di Sibari nel VI secolo a.C. come centro commerciale. Le conoscenze relative alla città per i secoli VI e V derivano dallo studio dei monumenti. Alla metà del V secolo Posidonia fu di aiuto agli abitanti di Sibari nella ricostruzione della loro città distrutta da Crotone. Successivamente cadde per mano dei Lucani. Durante il IV secolo la colonia visse una fase di espansione demografica; tra il 335 e il 331 fu conquistata dal greco Alessandro il Molosso, ma presto tornò in potere dei Lucani. Nel 273 a.C. vi fu dedotta la colonia latina di Paestum e durante la guerra annibalica, come città federata, aiutò Roma. 38. Poseidonia, Bronzo, 390 a.C. (AE 13,27 gr.) D: POSED, Poseidone andante a d. brandisce il tridente nella d. R: POSEIDANIA in alto, toro andante a d., cfr. B.M.C. 1, 38, cfr. SNG. Dan. 1310, qBB € 100 39. Paestum, Triente, 300-268 a.C. (AE 2,97 gr.) D: Anepigrafe, testa di Dioniso a d.; quattro globetti R: ΠΑΙΣ, cornucopia; quattro globetti a s., SNG. Dan. 1330-1331, BB € 160 40. Paestum, Sestante, 218-201 a.C. (AE 3,00 gr.) D: Anepigrafe, testa di Demetra coronata di spighe a d.; dietro due globetti R: ΠΑΙS, cinghiale a d., tra le zampe due globetti e una cascata di foglie, SNG Dan. 1341, B.M.C. -, SNG ANS -, (R) SPL € 1.100 Ex Triton V, n. 73; ex David Freedman Collection of Greek bronze Coins. 41. Thourioi, Litra, IV sec. a.C. (AE 28,91 gr.) D: Anepigrafe, testa galeata di Atena a d. con Scilla che scaglia una pietra R: ΘΟΥΡΙΩΝ in alto, toro cozzante a d., in esergo monogramma e caduceo, B.M.C. 1, 133, SNG Dan. 1500 var., (R) SPL € 5.000 Thurii fu una città della Magna Grecia nel Golfo di Taranto, situata nelle vicinanze dell’antica città di Sybaris. La sua origine si deve ai rifugiati sibaritici ed ai loro discendenti che nel 452 a.C. vollero ripopolare la loro vecchia patria. Il nuovo insediamento fu distrutto da Kroton, ma con l’aiuto di Atene e di Pericle nel 443 a.C. fu condotta una nuova colonia, che nelle intenzioni doveva essere una colonia panellenica cioè popolata da coloni provenienti da varie parti della Grecia. In mezzo a loro si trovarono anche Erodoto, Ippodamo e Lisia. Le differenti origini dei coloni portarono presto a divergenze di opinioni, tanto che molti ne furono cacciati. Ma dopo un periodo di guerra sia con Croton che con Tarentum, fu stipulata la pace con entrambe le città. Thurii prosperò rapidamente e attirò sempre più coloni dalla Grecia, cosicché l’alleanza con Atene non fu duratura, tanto più che l’Oracolo di Delfi aveva stabilito che Apollo dovesse essere l’unico fondatore della città. Durante la Guerra del Peloponneso, in occasione della spedizione ateniese in Sicilia contro Siracusa, Thurii si definì inizialmente neutrale, anche se poi sostenne ed aiutò Atene. Thurii ebbe una costituzione democratica con leggi equilibrate, e molte monete dell’epoca testimoniano l’agiatezza e lo splendore della città. Tuttavia, dopo una pesante sconfitta subita dai Lucani nel IV secolo a.C., cominciò la sua decadenza. Thurii chiese l’aiuto dei Romani prima contro i Lucani, e nel 282 a.C. anche contro Taranto. Da quel momento la città fu dipendente dalla Repubblica romana, e durante la seconda guerra punica fu spopolata e saccheggiata da Annibale nel 204 a.C. Ex Italphil. Eccezionale patina chiara, verde acqua marina; si tratta di un esemplare tra i più belli conosciuti. 42. Thourioi, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 6,60 gr.) D: Anepigrafe, testa laureata di Apollo a s. R: ΘΟΥΡΙΩΝ, tripode, SNG Dan. 1507, qSPL € 220 Ex Italphil. 17 43. Thourioi, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 3,24 gr.) D: Anepigrafe, testa di Atena galeata a d. R: ΘΟYΡΙΩΝ in alto, toro cozzante a d., in esergo AP, SNG Dan. 1511 var., SPL € 280 47. Thourioi, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 4,43 gr.) D: ΘΟΥΡΙΑ, testa di Demetra con corona di spighe a s. R: ΙΣΤΙ, toro cozzante a s., in esergo pesce, SNG Dan. 1513, qSPL € 300 Ex Italphil. Ex Italphil. 48. Thourioi, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 1,97 gr.) D: AP in monogramma, testa laureata di Apollo a s. R: ΣΩ a s., ΘΟΥ Ω, ΦΙ in basso, cornucopia, B.M.C. 1, 151, SNG Dan. 1518, qSPL € 190 Ex Freeman & Sear list. 7, n. G 14. 44. Thourioi, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 3,70 gr.) D: Anepigrafe, testa di Atena galeata a d. R: ΘΟΥΡΙΩΝ in alto, ΑΡΙΣΣΟΦΙ in esergo, toro cozzante a d., B.M.C. 1, 141 var., SNG Dan. 1511 var., qSPL € 300 45. Thourioi, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 3,90 gr.) D: Anepigrafe, testa galeata di Atena a d. R: ΘΟΥΡΙΩΝ in alto, ΑΡΙΣΣΩΦΙ in esergo, toro cozzante a d., B.M.C. 1, 142 var., SNG Dan. 1511 var. , mBB € 200 Ex Freeman & Sear 1999. 46. Thourioi, Bronzo, IV-III sec. a.C. (AE 4,06 gr.) D: ΘΟΥΡΙΑ, testa di Demetra con corona di spighe a s. R: ΣΤΙ, toro cozzante a s., in esergo pesce, SNG Dan. 1513, SPL € 850 Ex NAC 13, n. 180; ex Coll. Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig. 18 Il porto di Brindisi era famoso sin dall’antichità e lo stesso Strabone lo definì come quello più sicuro dei suoi tempi; i messapi vi sbarcarono intorno al XII-XI sec. a.C. La forma della laguna li colpì al punto da indurli a chiamare il posto Brention (testa di cervo). Il suo porto crebbe immediatamente d’importanza e divenne, probabilmente, uno dei caposaldi per la conquista messapica del Salento. Da qui, questi antichi progenitori, si spinsero nell’entroterra, fondando molte città. L’importanza di Brindisi e la penetrazione della cultura illirica nel Salento non poteva sfuggire ai Greci che avevano intrapreso la colonizzazione dell’Italia meridionale con la Magna Grecia. Taranto era una delle più importanti città greche, rappresentante in Italia della cultura spartana ed ellenica. Ben presto le città della Lega Messapica furono coinvolte in una delle più spaventose guerre dell’antichità che culminò con la definitiva sconfitta dei Magno Greci intorno al 475 a.C. Raggiunta la pace con i Greci, per le città del Salento si preparava, intorno al 260 a.C. la conquista di Roma. I romani, estendendo il loro potere sull’intera penisola, rendendosi conto dell’importanza strategica che il porto di Brindisi aveva per la conquista dei Balcani e della Grecia crearono una loro colonia. Per collegare Roma a Brindisi fu costruita la via Appia che, passando da Taranto, terminava di fronte al porto.