13. Capua, Oncia, 216-211 a.C. (AE 7,20 gr.) D: Anepigrafe, testa laureata di Zeus a d.; dietro una stella R: In esergo KAPU, la Nike stante a d. in atto di coronare un trofeo; a d. una stella, SNG Dan. 338, B.M.C. 1, 7, (R) SPL € 2.500 Ex Triton V, n. 2; ex David Freedman Collection of Greek bronze Coins; ex Virgil Brand Collection 1984, n. 258; ex Sir Herman Weber Collection, n. 295. 15. Neapolis, Bronzo, 340-326 a.C. (AE 5,33 gr.) D: Anepigrafe, testa laureata di Apollo a d. R: ΝΕΟΠΟΛΙΤΗΣ, parte anteriore di toro androprosopo a d. con stella sul fianco, SNG Dan. 427, B.M.C. 1, 141, SPL € 900 Ex NAC 13, n. 46; ex Coll. Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig. Esemplare eccezionale con patina verde smalto. 14. Capua, Bronzo, 216-211 a.C. (AE 5,08 gr.) D: Anepigrafe, busto di Era con stephane a d.; lo scettro è posato sulla spalla s. R: CAPV in caratteri oschi. Due xoana velati sormontati da un nastro; a s. un tripode, Sambon 1038, SNG ANS 215, (R) SPL € 1.600 Ex NAC 21, n. 9. La storia della Napoli greca ha inizio verso la metà del VII secolo a.C. con la fondazione di Partenope, sull’isoletta di Megaride e sul promontorio di Pizzofalcone, ad opera dei Calcidiesi di Kyme (Cuma). Nel 524 a.C., con l’accendersi del conflitto tra Cumani ed Etruschi per l’egemonia nel medio Tirreno, per Partenope inizia un lento declino. Verso il 470 a.C., sempre ad opera dei Cumani, è fondata, ad oriente del primitivo insediamento, la “città nuova”, Neapolis, che vede un rapido sviluppo favorito dal declino del potere siracusano e da uno stretto legame con Atene. Nel 421 a.C. le popolazioni italiche dell’entroterra conquistano le città di Capua e di Cuma lasciando invece indenne Neapolis, che comunque risentirà fortemente della loro influenza. Durante la II guerra sannitica, nella seconda metà del IV secolo a.C., Neapolis si allea con la popolazione italica, schierandosi contro i Romani, che avevano già conquistato Capua. Vinta da un lungo assedio, stipula un trattato favorevole con i vincitori foedus aequum - che le garantisce il mantenimento di una propria autonomia. Inizia così per la città un periodo di notevole prosperità economica, che si protrarrà a lungo nonostante la concorrenza del porto commerciale di Puteoli. In origine città aurunca, era confederata con Minturnae e collegata ad essa politicamente, militarmente e linguisticamente. Nel 313 a.C. vi viene dedotta una colonia latina (civitas sine suffragio), nel 90 a.C. diviene municipium (con diritto di cittadinanza) e Cicerone ne tesse l’elogio, nel 46 a.C. diviene Colonia Iulia Felix classica. L’antico abitato era naturalmente fortificato, per la presenza ad est e ad ovest di rivoli e a nord e a sud di ripide scarpate; diversi tratti di mura e di fortificazioni dell’antico tracciato sono ancora individuabili e riferibili al IV sec. a.C. (opus quadratum), ad età sillana (opus quasi reticulatum), ad età augustea (opus reticulatum), e ad età flavia (opus listatum). 16. Suessa Aurunca, Bronzo, 268-260 a.C. (AE 9,11 gr.) D: PROBOM, testa di Ermes a s. con il petaso alato R: SVESANO, Ercole stante a d. in atto di strangolare il leone nemeo; tra le gambe una clava, Sambon 871, SNG Lloyd 90, SNG ANS 603, SPL € 1.700 Ex NAC 21, n. 12. Patina verde scuro. 17. Suessa Aurunca, Bronzo, 268 a.C. (AE 6,90 gr.) D: Anepigrafe, testa di Atena a s. con elmo crestato R: SVESANO, galletto stante a d.; dietro stella a otto raggi, B.M.C. 1, 16, mBB € 130 11 Arpi, nella Daunia, fu fondata da Diomede, re dell’Etolia. Arpi fu una città molto popolata, ricca e forte per la sua posizione geografica, per la prosperità dell’agricoltura e per l’intenso commercio che svolgeva con le città vicine. Molti sono i periodi oscuri della storia di questa città. Sappiamo però di certo che nel 524 a.C. gli Arpani, con i Dauni, aiutarono gli Etruschi a cacciare i Greci dalla Campania; nel 333 a.C. Alessandro d’Epiro, venuto in Italia per aiutare i Tarantini, giunse fin sotto le mura di Arpi. Nel 326 a.C. gli Arpani furono alleati di Roma nella seconda guerra Sannitica, durante la quale i Romani furono sconfitti al Passo delle Forche Caudine. Negli anni 282-275 a.C., durante la guerra tra Roma e Taranto, Arpi rimase alleata dei Romani. Intanto Arpi rimase alleata di Roma, che vi introdusse le sue leggi. Nel 264 a.C. fu costretta a combattere contro Annibale. Subito dopo la sconfitta di Canne, gli Arpani, immiseriti dalle continue guerre e stanchi delle leggi ingiuste di Roma, si allearono con Annibale, che installò in Arpi un considerevole presidio cartaginese. Due anni dopo, Quinto Fabio Massimo assediò Arpi che, dopo un anno di assedio, cadde sotto i colpi dei Romani, i quali massacrarono il presidio cartaginese colto nel sonno. Arpi diventò poi nuovamente alleata di Annibale e nel 210 a.C. fu di nuovo occupata dall’esercito romano. Nel 194 a.C. Roma fece aspra vendetta sulle antiche città che le furono infedeli. Tra queste, vi fu Arpi, alla quale fu tolta la libertà, furono abbattute le mura, furono negati l’approdo marittimo a Siponto, le monete proprie e ogni altro diritto: divenne quindi una colonia romana. Nonostante ciò Arpi rifiorì e nuovamente fu riconosciuta città metropoli. Di antica origine, la città fu importante centro italico, ebbe moneta propria con la scritta Auhuscli. I primi abitatori furono i Dauni, popolazione indo-europea giunta via mare dalle sponde illiriche nel XI secolo a.C. che si mescolò con le preesistenti popolazioni di origine mediterranea. Nel 279 a.C. Ascoli si trovò al centro dello scontro che oppose i Romani a Pirro, re dell’Epiro, chiamato in aiuto da Taranto, il quale cercava di crearsi qui un impero. L’esito della battaglia presso Ascoli, con la quale la città entrò nella storia rese proverbiale la vittoria di Pirro. Durante la Seconda guerra punica (218-201 a.C.), la città si alleò con Roma contro Annibale, che sterminò quasi l’esercito romano nell’agosto del 216 nella battaglia di Canne. Durante la guerra sociale, Lucio Cornelio Silla vi fondò la Colonia Militare Firmana, assegnandola ai veterani della Legio Firma, vicino al nucleo urbano ascolano, in ottima posizione per controllarne militarmente il territorio. 19. Ausculum, Bronzo, III sec. a.C. (AE 5,28 gr.) D: Anepigrafe, testa di Ercole con leontè a s. R: AUSKLA in caratteri osci, Nike a d. con corona e palma, SNG Dan. 615, qBB € 80 Importante centro preromano, del quale restano pochi resti di mura e frammenti di oggetti, della laguna compresa fra Siponto e Margherita di Savoia, fu occupata da Annibale nel 214 a.C., e ripresa dalle legioni del console Marcello quattro anni dopo. Nel 29 a.C. l’abitato fu trasferito a monte a causa dell’insabbiamento del porto. In epoca romana rappresentò lo sbocco a mare per gli importanti centri di Herdoniae, Arpi e Salinis. 18. Arpi, Bronzo, III sec. a.C. (AE 7,45 gr.) D: Anepigrafe, testa laureata di Zeus a s., fulmine dietro la testa R: ΑΡΠΑΝΩN? in esergo, cinghiale calidonio in corsa a d., B.M.C. 1, 5 var., SNG Dan. 603, Sear 569, mBB € 220 12 20. Salapia, Bronzo, III sec. a.C. (AE 3,27 gr.) D: ΣΑΛΑΠΙΝΩ, delfino a d. R: ∆ΑΙΥ, Ν∆ΑΜ, delfino a d., B.M.C. 1, 7, BB € 250 Era chiamata originariamente Teate o Teate Marrucinorum, con riferimento al popolo italico dei Marrucini. Probabilmente in onore della dea Teti la città avrebbe avuto la sua denominazione Teate. Così la denominarono i Romani, dei quali fu alleata nella II guerra punica (219-201 a.C.) e avversaria nella guerra sociale (90-89 a.C.), quando aderì alla Lega Italica di Corfinio, divenendone poi uno dei principali centri nella Regio IV (Abruzzo e Sannio) della ripartizione territoriale italiana di Augusto, tra il I a.C. e il II secolo d.C. La presenza di templi, di un teatro greco-romano, di un anfiteatro e di un importante complesso termale, testimonia l’importanza assunta dal capoluogo soprattutto dopo la guerra sociale, quando famiglie importanti la arricchirono di monumenti che oggi costituiscono il suo patrimonio archeologico. 22. Venusia, Quincunx, dopo il 268 a.C. (AE 16,82 gr.) D: Anepigrafe, testa laureata di Zeus a s.; dietro, cinque globetti R: Aquila su fulmine a s.; davanti, monogramma, SNG Dan. 707, B.M.C. 1, 22-23, SPL € 1.000 Ex NAC 11, n. 5. 23. Venusia, Bronzo, fine III sec. a.C. (AE 5,82 gr.) D: Anepigrafe, testa radiata del Sole vista di tre quarti, volta a d. R: S VE, stella su crescente, SNG Muenchen 550, (RRR) SPL € 1.500 Ex NAC 21, n.17. 21. Teate, Triente, 217 a.C. (AE 10,64 gr.) D: Anepigrafe, busto di Ercole con leontè a d. R: TIATI, leone stante a d.; sopra clava e crescente, in esergo quattro globetti, SNG Dan. 700, mSPL € 800 Ex NAC 17, n. 64. Città antichissima Venosa conserva nel suo tessuto urbano le testimonianze della sua storia. Situata su un altopiano delimitato lateralmente da due valli abitato fin dalla preistoria, fu scelta dai romani che nel III secolo a.C., scacciati i Sanniti che occupavano il luogo, la conquistarono e ne fecero una colonia (291 a.C.) cui assegnarono il nome di Venusia. 13 26. Copia, Quadrante, 194-89 a.C. (AE 2,17gr.) D: Anepigrafe, testa di Ercole con leontè a d., tre globetti dietro la testa R: L L AID a s., COPIA a d., cornucopia, tre globetti in basso, B.M.C. 1, 4, SPL € 330 Ex Italphil. Bella patina verde scuro. 24. Venusia, Oncia, 210-200 a.C. (AE 5,00 gr.) D: Anepigrafe, mezzo busto di Ercole con la leontè a d. e con la clava sulla spalla d.; davanti un globo R: VE in monogramma, leone stante a s. con il muso di fronte, con una lancia tra le zanne, B.M.C. 1, 14, SNG Dan. -, SNG ANS 757, (RRR) SPL € 6.500 Ex Triton V, n. 48; ex David Freedman Collection of Greek bronze Coins; ex Sir Herman Weber Collection, n. 482; ex Bunbury Collection, Sotheby, Wilkinson & Hodge 1896, n. 67 (part of). Il migliore esemplare conosciuto proveniente dalla collezione Weber. Nel 194 a.C. la città di Thurii fu fondata nuovamente come colonia romana con il nome di Copiae, che fu presto cambiato nuovamente in Thurii. La città continuò ad essere in un certo qual modo un luogo importante, posta in una posizione favorevole e in una regione fruttifera, e sembrerebbe che non sia stata completamente abbandonata fino al Medioevo. Heraclea fu fondata dai coloni Tarantini e Thurioti intorno al 434 a.C. su un’altura tra i fiumi Agri e Sinni sui resti della città di Siris, e nel 374 a.C. fu scelta come capitale della Lega Italiota al posto di Thurii che era caduta in mano ai Lucani. Nel 280 a.C. la città fu teatro della battaglia di Heraclea tra Taranto e Roma. Sempre intorno al 280 a.C. i Romani proposero alla città di Heraclea uno speciale trattato di alleanza, riuscendo a sottrarla all’influenza di Taranto e facendola diventare città confederata di Roma. Alla fine della guerra tra Romani e Tarantini, Heraclea, come tutta la Lucania e la Puglia, cadde sotto il dominio romano. Nel 212 a.C. la città fu assediata e conquistata da Annibale. 27. Heraclea, Bronzo, 330-328 a.C. (AE 1,40 gr.) D: Anepigrafe, anfora R: Anepigrafe, trappola per uccelli, SNG ANS 127, SNG Dan. 1135, qSPL € 750 Ex NAC L, n. 1067. 25. Copia, Asse, 194-89 a.C. (AE 7,27 gr.) D: Anepigrafe, testa bifronte di Giano R: COPIA a d., cornucopia e caduceo, Attianese 1289 var., (RR) qSPL € 220 28. Heraclea, Bronzo, 330-328 a.C. (AE 2,66 gr.) D: Anepigrafe, testa di Atena galeata a d. R: ΗΡΑΚΛΕΙΩΝ, divinità marina armata con scudo e lancia a d., stella, SNG Dan. 1141, mBB € 250 Ex Italphil. Ex Astarte II, n. 21. 14