COME GESTIRE L’INTERRUZIONE DEL TRATTAMENTO ANTICOAGULANTE IN VISTA DI MANOVRE INVASIVE E INTERVENTI DI CHIRURGIA MAGGIORE SOPHIE TESTA Centro Emostasi E Trombosi Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche E Microbiologiche Istituti Ospitalieri di Cremona INTRODUZIONE • In Italia si stimano 1.000.000 di persone in TAO con AVK (1,6% della popolazione generale; circa il 7% delle persone sopra i 65 aa) • L’incidenza di complicanze emorragiche maggiori in terapia anticoagulante varia da 1.25 a 3.5 per 100 annipaziente = 17.000-35.000 eventi/anno • Nel Nord America 250.000 pazienti/anno in terapia antitrombotica sottoposti a chirugia/manovre invasive (In Italia si stimano 50.000 interventi/anno) INTRODUZIONE II • Chirurgia/manovre invasive sono 4 volte piu’ frequenti negli anziani che nella popolazione piu’ giovane. • Si stima che il numero di interventi crescera’ del 25% entro il 2020 e che nello stesso periodo la popolazione anziana sara’ cresciuta del 50%. CONDIZIONE CLINICA FREQUENTE Douketis JD et al, 2012 PUNTI DI DISCUSSIONE • Le procedure in AVK • DOA: Qualche aspetto di farmacologia • DOA: La chirurgia in elezione • DOA: La chirurgia in emergenza FCSA LG 2013 La MISURA del livello di anticoagulazione conferma la correzione dell’assetto emostatico, indipendentemente dall’emivita del farmaco Pengo V et al 2010 Sanguinamenti maggiori in pazienti sottoposti ad interventi cardiochirurgici PT INR>1.46 (Tinker et al, JAMA 1978) NEUTRALIZZAZIONE DELLA TAO CON AVK (LG 2013) – Vitamina K1 ev: 10 mg in 100 mL fisiologica in 30 min – Complesso protrombinico: • INR <2.0 20 U/kg • INR 2.0-4.0 30 U/kg • INR 4.0-6.0 40 U/kg • INR > 6 50 U/kg – Verificare l’avvenuta correzione (ripetere PT-INR dopo 5 min dopo l’infusione e a distanza di 12 ore) – Se INR < 1.5 il reverse e’ giudicato concluso – Se INR > 1.5 infondere CCP al dosaggio corrispondente INR AVK • Gestione clinica del paziente condotta in base al controllo dei livelli di anticoagulazione • Il controllo e’ espressione dell’entita’ dell’anticoagulazione e guida le necessita’ posologiche relative alla correzione emostatica • Reverse efficace e sicuro con CCP+vit K • Possibilita’ di intervenire con livelli di anticoagulazione PT INR < 1.5 (cut off di intervento) DOA Studi farmacodinamici e farmacocinetici hanno mostrato che la risposta anticoagulante e’ prevedibile in condizioni cliniche “standard”. Da ciò è derivato: 1) Somministrazione a dosaggio fisso giornaliero 2) La non indicazione al monitoraggio di laboratorio routinario 3) Non “necessita’” di antidoti (breve emivita) • Paziente di 79 anni, FA, CrCl 36 ml/min in trattamento con dabigatran 150 mg x 2 • Sospende dabigatran 2 giorni prima di SVA + BPAC • Due controlli effettuati prima del ricovero: PT=1.3, aPTT 60sec. Non esegue ulteriori controlli pre-operatori • Viene sottoposto ad intervento, con eparinizzazione standard (eparina 35.000 UI + 400mg di protamina) • EMORRAGIA POST OPERATORIA (>1500 mL/hr) PERCHE’? • Esiste ampia variabilita’ intra/inter individuale • Modificazioni farmacocinetiche e farmacodinamiche in relazione a: interazioni farmacologiche, insuff. renale, insuff. epatica, eta’, peso. • Mancanza di antidoti • Non noto il livello di anticoagulazione (cut-off) sicuro per procedere a chirurgia/manovre invasive DOA: VARIABILITA’ INTRA/INTER INDIVIDUALE 2013 INTERAZIONI FARMACOLOGICHE Schulman S, 2013 PLASMA CONCENTRATION PROFILE: DABIGATRAN 150mgx2/die Cmin associata all’aumento dell’efficacia antitrombotica e al ridotto rischio emorragico (FDA) Gong IY et al, 2013 Reilly PA, JACC 2013 PLASMA CONCENTRATION PROFILE: RIVAROXABAN 20mg •Disclaimer: Although the observed and expected plasma concentrations of rivaroxaban are shown the relationship and interpretation of these concentrations to clinical events/outcomes remains to be seen as more data become available PLASMA CONCENTRATION PROFILE: APIXABAN 5MGX2/DIE Disclaimer: Although the observed and expected plasma concentrations of apixaban are shown the relationship and interpretation of these concentrations to clinical events/outcomes remains to be seen as more data become available. Gong IY et al, 2013 LA MISURA DELL’ATTIVITA’ ANTICOAGULANTE • PT e aPTT : ampia variabilita’ reagente dipendente; non sufficientemente sensibile alla misura delle concentrazioni farmacologiche • Tempo di trombina: troppo sensibile a dabigatran. Se nella norma esclude concentrazioni residue di dabigatran con quasi tutti i reagenti Samama et al 2010, Lindhal TL et al 2011, Douxfils 2013 DOA: LA MISURA DELL’EFFETTO ANTICOAGULANTE FARMACO DOSAGGIO DELL’ATTIVITA’ ANTICOAGULANTE Dabigatran (ng/ml) dTT ECT /ECA Rivaroxaban (ng/ml) aXa Apixaban (ng/ml) Edoxaban (ng/ml) aXa Pengo V et al, T&H 2011; Douxfils J et al, T&H 2012, 2013; Baglin T, JT&H 2013. CHIRURGIA 1. PAZIENTE DA SOTTOPORRE A PROCEDURA CHIRURGICA/MANOVRA INVASIVA IN ELEZIONE 2. PAZIENTE DA SOTTOPORRE A PROCEDURA CHIRURGICA/MANOVRA INVASIVA IN EMERGENZA NORMALIZZAZIONE DELL’ASSETTO EMOSTATICO PAZIENTE DA SOTTOPORRE A PROCEDURA CHIRURGICA/MANOVRA INVASIVA IN ELEZIONE LA GESTIONE PERIOPERATORIA Schulman S, J Intern Med 2013 Healey JS et al, Circulation 2012 ASPETTI DA CONSIDERARE 1. Rischio emorragico chirurgico 2. Rischio tromboembolico individuale 3. Tipo di farmaco, dosaggio e orario di assunzione 4. La funzione renale 5. I livelli di attività anticoagulante residua prima di procedere alla chirurgia DOA: TEMPI DI SOSPENSIONE CALCOLATI PER RISCHIO EMORRAGICO E GFR Adapted from: EHRA 2013 SOSPENSIONE E BRIDGING Ferrandis R et al, 2013 SCHEMA DI SOSPENSIONE PER CHIRURGIA IN ELEZIONE • Sospendere DOA secondo il timing definito per GFR e rischio emorragico • Dosaggio del farmaco con test specifici prima dell’intervento • Intervento chirurgico/manovra invasiva in elezione in assenza di attività anticoagulante residua • Tempi di ripresa del DOA a seconda del rischio emorragico dell’intervento e delle condizioni cliniche del paziente. • Nei pazienti ad elevato rischio E/T bridging con LMWH (da iniziare in assenza di attività anticoagulante residua) NB: - picco d’azione del DOA a 2-4h - possibile difficoltà all’assunzione x os post-op - la ripresa del DOA deve avvenire dopo 12 ore dalla somminitrazione LMWH PAZIENTE DA SOTTOPORRE A PROCEDURA CHIRURGICA/MANOVRA INVASIVA IN EMERGENZA PAZIENTE DA SOTTOPORRE A PROCEDURA CHIRURGICA/MANOVRA INVASIVA IN EMERGENZA In considerazione dell’elevatissimo rischio emorragico in anticoagulazione è indispensabile: Valutare sempre la possibilità di ritardare l’intervento (1224 ore), se ciò non compromette la sicurezza del paziente Stabilire quale DOA viene assunto, il dosaggio abituale, l’orario dell’ultima assunzione Dosare l’attività anticoagulante IL PROFILO FARMACOLOGICO DABIGATRAN 150 MG APIXABAN 10 MG RIVAROXABAN EDOXABAN Stangier J et al, 2007; Kreutz R et al, 2011; Frost et al, 2013; Comm AJ et al, 2011 TYPE OF STUDIES EVALUATING REVERSAL OF TARGET SPECIFIC ORAL ANTICOAGULANTS CHIRURGIA D’EMERGENZA •sospendere il farmaco e stabilire l’orario dell’ultima assunzione •eseguire il dosaggio con test specifici •somministrare carbone vegetale x os se dabigatran o rivaroxaban assunti da meno di 2 ore o apixaban entro 3 ore concentrazione rivaroxaban e apixaban < 20 ng/mL concentrazione > 20 ng/mL ma < 50 ng/mL per rivaroxaban e apixaban concentrazione dabigatran < 15 ng/mL concentrazione > 15 ng/mL ma < 50 ng/mL per dabigatran procedere con l’intervento chirurgico procedere con l’intervento chirurgico correzione dell’assetto emostatico se sanguinamento peri-postoperatorio *vedi nota concentrazione > 50 ng/mL SE POSSIBILE RITARDARE •CCP a 4 fattori (50 U/Kg) prima dell’int. • ripetere il dosaggio 5 min. dopo infusione •FEIBA (30 U/Kg) o rFVIIa (90 g/Kg) se sanguinamento. peri-postoperatorio • per dabigatran, se persistenza di elevate concentrazioni, eseguire dialisi *Si ritiene prudente considerare l’impiego di CCP a 4 fattori (50 U/Kg) prima di interventi ad elevatissimo rischio emorragico (NCH) in pz con questi livelli farmacologici LG Cremona 2014 • Studio fase I antidoto specifico per il dabigatran (frammento di anticorpo monoclonale-Fab): alta affinità di legame, rapidità di azione dose-dipendente, durata dell’effetto 6 ore dopo somministrazione ev • PRT4445 è un antidoto universale degli inibitori del FXa: proteina ricombinante simile al FXa che si lega ai farmaci antiXa con effetto rapido e durata d’azione fino a 3 ore (studi di fase II) • PER977 è una piccola molecola sintetica (Perosphere Inc) che si lega a diversi NOA, compreso dabigatran, rivaroxaban, apixaban e edoxaban (i trials clinici inizieranno entro il 2013) CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE • Mancanza di studi clinici e di esperienza sulla gestione dei pz da sottoporre a chirurgia in elezione o in urgenza • Le attuali raccomandazioni peri-operatorie sono principalmente basate sulle caratteristiche farmacocinetiche dei DOA nel paziente “standard” • Alterazioni della farmacocinetica/farmacodinamica dei DOA possono richiedere tempi più lunghi di sospensione • Il dosaggio specifico dell’attivita’ anticoagulante e’ raccomandabile e tutti i laboratori devono attrezzarsi • Urgenza/Emergenza … E’ AUSPICABILE L’APPROCCIO CONDIVISO MULTIDISCIPLINARE E LA DEFINIZIONE DI PROTOCOLLI COMUNI (“PERCORSI RAGIONATI”) (Anestesisti/Rianimatori, Chirurghi, Cardiologi, Neurologi, Esperti in Emostasi e Trombosi…) CONSIDERAZIONI II … fino ad oggi… Thromb Haemost 2013 “START EVENTI” • Studio prospettico, osservazionale, collaborativo multicentrico. • Verranno raccolte informazioni su eventi acuti (possibilmente consecutivi) verificatisi durante la terapia con DOAC, la loro natura, il loro trattamento e gli esiti clinici a breve termine e a distanza di 6 mesi dall’evento acuto. • Il registro prevede inoltre la raccolta di informazioni relative alla gestione dei pazienti in occasione di interventi chirurgici o manovre invasive urgenti. Indirizzo mail: [email protected]