CAPITOLO 16 [numerazione araba] [numerazione devanagari] [numerazione cinese] LA GEOMETRIA ANALITICA DELLO SPAZIO LA MOSCA DI CARTESIO Si narra che Cartesio, una sera d’estate, mentre si rilassava e meditava sdraiato sul suo letto, si mise a osservare le curve irregolari del volo di una mosca. Si rese conto che, se avesse potuto misurare la distanza dell’insetto dalle pareti e dal soffitto della camera, avrebbe potuto determinare la posizione della mosca nello spazio in qualsiasi momento. Come poteva Cartesio descrivere il volo di una mosca? La risposta a pag. 1100 Bergamini, Trifone, Barozzi Matematica.blu 2.0 © Zanichelli 2011 Volume 4 TEORIA CAPITOLO 16. LA GEOMETRIA ANALITICA DELLO SPAZIO 1. LE COORDINATE CARTESIANE NELLO SPAZIO ● Il piano Oxy è anche detto piano terra. I punti Per rappresentare lo spazio con un riferimento di tipo cartesiano, utilizziamo tre particolari rette a due a due perpendicolari, x, y e z, orientate come in figura 1. Esse si intersecano in un punto O, detto origine degli assi. In tale sistema Oxyz un punto P è individuato da una terna ordinata di numeri reali e si indica P(x; y ; z). I numeri x, y, z vengono detti rispettivamente ascissa, ordinata e quota. La coppia (x ; y) individua il punto A, proiezione di P nel piano Oxy. P(x; y; z) z P(3; 6; 7) z quota ascissa O x ordinata 䉴 Figura 1 Rappresenta- zione di un punto P nello spazio. ● La diagonale di un O y A(x; y) a. Punto P generico. y A(3; 6) x b. Punto P di ascissa 3, ordinata 6 e quota 7. La distanza fra due punti Consideriamo i punti A(xA; yA; zA ) e B (xB; yB; zB). Con l’aiuto della figura 2, possiamo osservare che il segmento AB è una delle diagonali di un parallelepipedo rettangolo i cui spigoli misurano xA - xB , yA - yB , zA - zB . Applichiamo la formula per calcolare la lunghezza della diagonale di un parallelepipedo: z zB B zA B'' A xB parallelepipedo si ottiene con la formula: xA d = a2 + b2 + c2 , dove a, b, c sono le misure degli spigoli. x M yA O yB y B' A' M' 䉱 Figura 2 AB = (x A - x B) 2 + (y A - y B) 2 + (z A - z B) 2 . In particolare, la distanza di un punto dall’origine si calcola con la formula: AO = x2A + y2A + z2A . Il punto medio di un segmento Consideriamo il segmento di estremi A(xA; yA; zA ), B(xB; yB; zB) e il suo punto medio M. Possiamo calcolare le coordinate di M utilizzando le formule viste nella geometria analitica del piano. Le coordinate del punto medio M sono quindi date dalle formule: xM = y + yB xA + xB z + zB , yM = A , zM = A . 2 2 2 1082 Bergamini, Trifone, Barozzi Matematica.blu 2.0 © Zanichelli 2011 Volume 4 PARAGRAFO 2. IL PIANO TEORIA 2. IL PIANO L’equazione generale del piano Consideriamo un generico piano a nello spazio che non passi per l’origine O. Tracciamo la retta r per O perpendicolare ad a e consideriamo il punto A(a; b; c) in cui r interseca a (figura 3). Prendiamo su a un punto generico P(x; y; z). Poiché OA = a, allora OA = AP, quindi il triangolo OAP è rettangolo. Applichiamo il teorema di Pitagora: 䉳 Figura 3 z α A r P O y x PO 2 = AO 2 + AP 2 " ● Per calcolare PO , AO , AP, applichiamo più volte la formula della distanza. " x 2 + y2 + z 2 = a 2 + b2 + c2 + (x - a) 2 + (y - b) 2 + (z - c) 2 " " x2 + y2 + z2 = a 2 + b2 + c2 + x2 - 2ax + a 2 + y2 - 2by + b2 + z 2 + - 2cz + c2 " ax + by + cz - (a2 + b2 + c2) = 0 . Poniamo - (a2 + b2 + c2) = d e otteniamo l’equazione del piano a: ax + by + cz + d = 0. In generale si può dimostrare che ogni equazione ax + by + cz + d = 0 , con a, b, c non tutti nulli, rappresenta un piano e viceversa. L’equazione viene detta equazione generale del piano. In particolare, l’equazione ax + by + cz = 0 rappresenta un piano passante per l’origine. Piani particolari Se l’equazione generale contiene una sola variabile, essa rappresenta piani paralleli a uno dei piani coordinati (figura 4). In particolare: • x = 0, piano Oyz ; • y = 0, piano Oxz; • z = 0, piano Oxy; ● I piani Oyz, Oxz e Oxy vengono anche detti piani coordinati. • x = k, piano parallelo al piano Oyz ; • y = k, piano parallelo al piano Oxz; • z = k, piano parallelo al piano Oxy. z 䉲 Figura 4 z z piano y = 0 piano x = 0 k piano z = k piano x = k O y O k y y O piano z = 0 k piano y = k x a x b x c 1083 Bergamini, Trifone, Barozzi Matematica.blu 2.0 © Zanichelli 2011 Volume 4 TEORIA CAPITOLO 16. LA GEOMETRIA ANALITICA DELLO SPAZIO Inoltre, se nell’equazione ax + by + cz + d = 0 di un piano una sola variabile ha coefficiente 0, il corrispondente piano è parallelo all’asse di tale variabile e perciò perpendicolare al piano individuato dagli assi delle altre due variabili (figura 5). z z z y O x O y y O x x piano ax + by + d = 0 piano ax + cz + d = 0 piano by + cz + d = 0 a. c = 0: il piano è parallelo all’asse z e perpendicolare al piano Oxy. b. b = 0: il piano è parallelo all’asse y e perpendicolare al piano Oxz. c. a = 0: il piano è parallelo all’asse x e perpendicolare al piano Oyz. 䉱 Figura 5 Rappresenta- zione grafica di tre generici piani paralleli rispettivamente all’asse z, all’asse y e all’asse x. La forma esplicita Se nell’equazione generale del piano ax + by + cz + d = 0 è c ! 0, allora possiamo risolvere l’equazione rispetto a z e otteniamo: z = mx + ny + q . Diciamo che l’equazione del piano è scritta in forma esplicita. Osserviamo che, poiché per c = 0 l’equazione generale rappresenta un piano parallelo all’asse z, si può scrivere in forma esplicita soltanto l’equazione di un piano non parallelo all’asse z. ESEMPIO Determiniamo l’equazione del piano a passante per i punti A(2; 0; 0), B (0; 1; 0), C (0; 0; 3) (figura 6). Dalla figura vediamo che il piano a non è parallelo all’asse z, quindi possiamo utilizzare l’equazione esplicita z = mx + ny + q. Sostituendo le coordinate dei tre punti dati deduciamo il sistema nelle incognite m, n, q: Z Z2m q 0 ] m =- 3 + = 2 ] ]] [ " n =- 3 [n + q = 0 ] ]] q = 3 ]q = 3 \ \ z C 3 α O y A x 䉱 Figura 6 I punti A(2; 0; 0), B(0; 1; 0), C(0; 0; 3) e il piano a. Pertanto l’equazione del piano ABC è: z =- 1 B 2 3 x - 3y + 3 oppure 3x + 6y + 2z - 6 = 0 . 2 1084 Bergamini, Trifone, Barozzi Matematica.blu 2.0 © Zanichelli 2011 Volume 4 PARAGRAFO 2. IL PIANO TEORIA I piani paralleli Consideriamo i piani aventi le seguenti equazioni: 2x - y + 3 z - 5 = 0 , - 1 1 3 5 x + y - z + = 0. 2 4 4 4 Le due equazioni sono equivalenti perché i coefficienti corrispondenti sono proporzionali: i coefficienti della prima si deducono da quelli della seconda moltiplicandoli per - 4. Esse rappresentano pertanto lo stesso piano. Consideriamo ora le seguenti equazioni: x - y - 2z - 4 = 0, 2x - 2y - 4z - 3 = 0. 1 Vediamo che i coefficienti delle variabili corrispondenti hanno rapporto , 2 4 . Le due equazioni non hanno somentre i termini noti hanno rapporto 3 luzioni comuni. Infatti nella prima, per tutti i valori attribuiti alle variabili, l’espressione x - y - 2z deve valere 4, mentre nella seconda, per tutti i valori 3 . I due piani, perattribuiti alle variabili, la stessa espressione deve valere 2 tanto, non hanno punti comuni e sono paralleli. In generale, per piani che non siano paralleli ai piani coordinati, si può dimostrare il seguente teorema sul parallelismo fra due piani. TEOREMA Condizione di parallelismo fra piani Due piani di equazioni ax +by + cz + d = 0 e alx + bly + clz + d l = 0 sono paralleli se: a b c = = . al bl cl In particolare, se ● Se vogliamo considerare anche piani paralleli ai piani coordinati, allora possiamo dire che i due piani sono paralleli se: a = kal, b = kbl, c = kcl, con k ! R . a b c d = = = , i piani sono coincidenti. al bl cl dl I piani perpendicolari Si può dimostrare il seguente teorema sulla perpendicolarità fra due piani. TEOREMA Condizione di perpendicolarità fra piani Due piani di equazioni ax +by + cz + d = 0 e alx + bly + clz + d l = 0 sono perpendicolari se: ● Se le equazioni dei due piani sono in forma esplicita, la condizione è: mml + nnl = - 1. aal + bbl + cc l = 0 . La distanza di un punto da un piano Dato il piano a di equazione ax +by + cz + d = 0 e il punto A(xA; yA; zA), si dimostra che la distanza h di A da a è: h= ax A + by A + cz A + d . a2 + b2 + c2 1085 Bergamini, Trifone, Barozzi Matematica.blu 2.0 © Zanichelli 2011 Volume 4 TEORIA CAPITOLO 16. LA GEOMETRIA ANALITICA DELLO SPAZIO ESEMPIO Calcoliamo la distanza del punto P (0; 1; - 1) dal piano di equazione x - y + 2z - 1 = 0. Utilizziamo la formula della distanza di un punto da un piano: h= 1 $ 0 - 1 $ 1 + 2 $ (- 1) - 1 4 = . 6 12 + (- 1) 2 + 22 3. LA RETTA ● Nel piano cartesiano Oxy due rette non parallele si intersecano in un punto. Per determinarne le coordinate occorre risolvere il sistema formato dalle equazioni delle due rette. Le equazioni generali Nello spazio due piani non paralleli si intersecano lungo una retta: il sistema formato dalle equazioni dei due piani permette di determinare l’equazione della retta intersezione. In generale, a ogni retta nello spazio corrisponde un sistema formato da due equazioni di primo grado che rappresentano due piani non paralleli: * ax + by + cz + d = 0 alx + bly + c lz + d l = 0 Queste equazioni si dicono equazioni generali della retta. Il sistema che individua la retta non è unico, perché sono infiniti i piani che hanno per intersezione la retta (figura a lato). Dunque ogni sistema equivalente rappresenta la stessa retta. ESEMPIO Il sistema z * x - 2y + z - 1 = 0 2x + y - z + 1 = 0 rappresenta una retta. I due piani infatti non sono paralleli perché i coefficienti delle variabili corrispondenti non hanno lo stesso rapporto. y Altre forme dell’equazione di una retta x ● Abbiamo scritto l’equazione della retta attraverso l’intersezione di un piano parallelo all’asse y e di un piano parallelo all’asse x. Le equazioni ridotte Riprendiamo l’esempio precedente e risolviamo le equazioni in modo che x e y siano in funzione di z: Z ]] x = 1 z - 1 x - 2y =- z + 1 5 5 " [ * 2x + y = z - 1 ]] y = 3 z - 3 5 5 \ Le equazioni ottenute vengono chiamate le equazioni ridotte della retta data. Attribuendo a z valori arbitrari si hanno le coordinate di punti appartenenti alla retta data. In generale le equazioni ridotte di una retta si ottengono scegliendo opportune coppie di piani paralleli a uno degli assi coordinati, a seconda che il sistema generale sia risolubile rispetto alle variabili x e y, o x e z, o y e z. 1086 Bergamini, Trifone, Barozzi Matematica.blu 2.0 © Zanichelli 2011 Volume 4 PARAGRAFO 3. LA RETTA Le equazioni sono: * x = gz + p y = hz + q se la retta non è parallela al piano Oxy; * x = ky + r z = ly + s se la retta non è parallela al piano Oxz; ) y = mx + t z = nx + u se la retta non è parallela al piano Oyz. La retta passante per due punti Siano dati i punti P(x; y; z), A(x1; y1; z1), B(x 2; y 2; z 2). È possibile dimostrare che, se le coordinate verificano le condizioni Z ] x - x1 = y - y1 ] x - x1 y - y1 y2 - y1 x - x1 z - z1 , ossia [ 2 , = = x 2 - x1 y2 - y1 z 2 - z1 y y z - z1 1 ] = ] y2 - y1 z2 - z1 \ allora P, A, B sono allineati. Tali relazioni si dicono condizioni di allineamento di tre punti. Se P è un punto variabile, tali equazioni rappresentano la retta passante per due punti A e B. ESEMPIO Scriviamo le equazioni della retta passante per i punti A(- 1; 2; 0), B(1; - 1; - 2). Impostiamo le condizioni di allineamento del generico punto P(x; y; z) con i punti A e B: Z Z ] x - (- 1) = y - 2 ] x+1 = y-2 ] 2 ] 1 - (- 1) -1 - 2 -3 [ " [ 2 2 y y z z-0 ]] ]] = = 3 2 1 2 2 0 \ \ Riduciamo e risolviamo rispetto alla variabile y: Z ]] x =- 2 y + 1 3 3 [ ]] z = 2 y - 4 3 3 \ Abbiamo così ottenuto una coppia di equazioni ridotte della retta passante per i punti dati. Le equazioni frazionarie e le equazioni parametriche Se poniamo x 2 - x 1 = l, y 2 - y 1 = m, z 2 - z 1 = n, le precedenti equazioni assumono la seguente forma: Z ] x - x1 = y - y1 ] l y y m x - x1 z - z1 1 , o anche [ = = l m n y y z z1 1 ]] = m n \ 1087 Bergamini, Trifone, Barozzi Matematica.blu 2.0 © Zanichelli 2011 Volume 4 TEORIA TEORIA CAPITOLO 16. LA GEOMETRIA ANALITICA DELLO SPAZIO ● I coefficienti l, m, n determinano la direzione. Se è data una terna ordinata di coefficienti (l; m; n), tutte le terne del tipo (kl; km; kn) individuano la stessa direzione. Si può allora dimostrare che due rette sono parallele se hanno i coefficienti direttivi proporzionali ossia l = kll ; m = kml ; n = knl e viceversa. Queste equazioni si chiamano equazioni frazionarie della retta; i numeri l, m, n costituiscono una terna ordinata di coefficienti direttivi. Il sistema può essere utilizzato anche per scrivere le equazioni della retta passante per un punto dato M(x 1; y 1; z 1) e con coefficienti direttivi assegnati l, m, n. Nell’esempio considerato l = 2, m = - 3, n = - 2; M è uno dei due punti A o B. Se x 1 = x 2, le equazioni frazionarie sono inutilizzabili. Tuttavia è immediato riconoscere che la retta passante per i due punti dati è parallela al piano Oyz, quindi possiamo scrivere le equazioni ridotte. Analogamente, se y 1 = y 2, la retta è parallela al piano Oxz; se z1 = z2, la retta è parallela al piano Oxy. ESEMPIO Determiniamo le equazioni della retta passante per i punti A(1; 1; 1), B(- 1; 1; 0). Poiché y 1 = y 2 = 1, la retta è parallela al piano Oxz e non è possibile utilizzare le equazioni frazionarie. Scriviamo le equazioni ridotte utilizzando il primo caso: x = gz + p * y = hz + q Sostituiamo le coordinate di A e di B: Zg = 2 ] ]h = 0 -1 = 0 + p 1 = g+p A " * , B " * ; quindi [ 1 = h+q 1 = 0+q ] p =- 1 ]q = 1 \ Le equazioni ridotte della retta data sono: * x = 2z - 1 y=1 Le equazioni frazionarie possono essere ulteriormente trasformate osservando che, considerando una retta e un suo punto P (x; y; z), i rapporti x - x1 , l y - y1 , m z - z1 n sono uguali fra loro, ma il loro valore cambia al variare del punto P sulla retta. Se indichiamo con t il valore comune dei tre rapporti, le equazioni frazionarie si possono riscrivere nella seguente forma: Zx x ] - 1 =t ] l ] y - y1 [ =t ] m ] z - z1 =t ] \ n " Z ]] x = x1 + lt [ y = y1 + mt , con t ! R. ] z = z1 + nt \ Queste sono le equazioni parametriche della retta; anch’esse rappresentano la retta passante per un punto dato e con coefficienti direttivi assegnati. Rimangono valide anche se uno dei coefficienti direttivi è nullo. In particolare: • se l = 0, la retta è parallela al piano Oyz; • se m = 0, la retta è parallela al piano Oxz; 1088 Bergamini, Trifone, Barozzi Matematica.blu 2.0 © Zanichelli 2011 Volume 4