10.00 - Introduzione ai principi dello Stretching Globale Attivo ed

PROGRAMMA
1° GIORNO
h. 09.00 – 10.00 - Introduzione ai principi dello Stretching Globale Attivo ed
applicazione nel campo della prevenzione e dello sport.
h. 10.00 – 12.00 - Aspetti di fisiologia e di fisiopatologia muscolare. Il concetto di
“globalità” nello Stretching Globale Attivo.
h. 12.00 – 13.00 - Dimostrazione da parte del docente di una valutazione posturale con
scelta ed esecuzione delle autoposture indicate.
- Pausa Pranzo h. 14.00 – 15.30 - Valutazione e trattamento terapeutico di un atleta secondo la
Rieducazione Posturale Globale
h. 15.30 – 18.00 - Esecuzione da parte dei discenti di 3 autoposture su conduzione del
docente:
1.
“rana in aria con insistenza sugli arti superiori”;
2.
“in piedi al muro”;
3.
“autopostura seduta”.
2° GIORNO
h. 09.00 – 11.00 - La valutazione posturale nello Stretching Globale Attivo: il quadro di
valutazione applicato allo sport.
h. 11.00 – 12.00 - I test di valutazione usati nello Stretching Globale Attivo. Gli effetti
dellʼattività muscolare nello sport. I meccanismi automatici di difesa: il loro ruolo.
h. 12.00 – 13.00 - Dimostrazione da parte del docente di una valutazione posturale con
scelta ed esecuzione delle autoposture indicate.
- Pausa Pranzo h. 14.00 – 18.00 - Esecuzione da parte dei discenti di 3 autoposture su conduzione del
docente:
1.
“rana al suolo,braccia addotte, con insistenza sugli arti superiori”;
2.
“rana al suolo,braccia abdotte, con insistenza sugli arti superiori”;
3.
“rana al suolo con insistenza sugli arti inferiori”.
3° GIORNO
h. 09.00 – 10.00 - La meccanica ventilatoria: il ruolo dei muscoli inspiratori, dei
muscoli espiratori e del diaframma. Il “respiro paradosso “
h. 10.00 – 12.00 - Principi di anatomia e biomeccanica muscolare applicati al gesto
sportivo:
•
la spalla negli sport di lancio;
il gomito nel tennis;
•
il nuoto;
•
gli adduttori nel calcio (prevenzione della pubalgia);
•
il ginocchio nel ciclismo e nel calcio;
•
ecc.......
•
Strategie di prevenzione attraverso le autoposture di Stretching Globale Attivo.
h. 12.00 – 13.00 - Dimostrazione da parte del docente di una valutazione posturale con
scelta ed esecuzione delle autoposture indicate.
- Pausa Pranzo h. 14.00 – 18.00 - Esecuzione da parte dei discenti di 3 autoposture su conduzione del
docente
1.
“rana in aria con braccia abdotte”;
2.
“in piedi con busto inclinato”;
3.
“in ginocchio”.
Relatori del corso:
Meli Orazio Renato Fisioterapista - Sgamma Diego
Fisioterapista Destinatari del corso: Fisioterapisti
Durata del corso: 24 ore
ABSTRACT
Lo Stretching Globale Attivo trae i suoi principi dalla Rieducazione Posturale Globale metodo
del “Campo Chiuso”, creata da Philippe E. Souchard.
Lui stesso ha codificato una serie di “posture”, come vengono in gergo definite, di
allungamento muscolare da mettere a disposizione del mondo dello sport.
A differenza della R.P.G., usata a scopo terapeutico, lo S.G.A. va applicato sugli atleti nel corso
della preparazione atletica, in sostituzione dello stretching classico, al fine di migliorare la
performance.
L’ obiettivo dello S.G.A. vuole essere quello di realizzare una modificazione dell’assetto
posturale
attraverso
una
correzione
bio-meccanica
dei segmenti,
rimodulazione della distribuzione del tono , ma soprattutto attraverso
attraverso
una
un “rinnovamento”
della registrazione dei comportamenti posturali , passando da un livello corticale ad uno
sotto-corticale .
Tra le strutture coinvolte nel controllo della postura, un ruolo determinante è svolto dall’
apparato muscolare, su cui deve essere operata una differenziazione sia sotto l’aspetto
anatomico che funzionale.
Partendo da questa distinzione si evidenziano due tipi fondamentali di fibre muscolari: fibre
ricche di enzimi ossidativi caratterizzate da una ricca vascolarizzazione di piccolo diametro ,
con un metabolismo aerobico ma ad alto rendimento energetico o a scossa lenta , e fibre
ricche di enzimi fosforilativi caratterizzate da una scarsa vascolarizzazione con un
metabolismo anaerobico (utilizzano infatti le riserve di glicogeno) o a scossa rapida .
Se ne può ragionevolmente dedurre che il muscolo lento è ben predisposto a funzioni per il
mantenimento della postura , che richiedono perciò l’esplicarsi di forza per un lungo tempo .
Lo strumento che abbiamo a disposizione per tentare di indurre delle modificazioni sul
sistema posturale è quello di agire dall’esterno con l’ esercizio sulle componenti neurosensoriali , mio-articolari , connettivali , etc. responsabili del controllo della postura ed in
particolare su quei muscoli che hanno una responsabilità specifica nel mantenimento dell’
equilibrio posturale .
Tutti i muscoli antigravitari (statici o posturali) sono inevitabilmente sottoposti ad una attività
contrattile continua e prolungata questa iperattività esita ineluttabilmente verso una
ipertonia ed una retrazione con conseguente riduzione della loro elasticità, una delle
componenti più importanti del muscolo .
Entra in gioco in questo momento la differenziazione sulla condotta preventiva da seguire
durante la preparazione atletica, privilegiando per essi il lavoro in allungamento, eliminando i
compensi che sono conseguenza biomeccanica di ogni tentativo di correzione posturale.
Si interviene in questo modo su due componenti responsabili delle modificazioni della postura
: l’ipertono e la componente retrattile .
Al fine di influenzare l’ ipertono si sfrutta il riflesso miotatico inverso che prende origine da
impulsi che si generano dai recettori propiocettivi (organi tendinei di Golgi).
Grazie alla trazione meccanica esercitata durante l’ allungamento si ottiene inoltre un effetto
sulla componente retrattile muscolo-tendinea .
L’ allungamento muscolare induce
profonde modificazioni biomolecolari che interessano la struttura mio-connettivale, infatti a
livello della giunzione miotendinea è possibile descrivere un fenomeno di miofibrillogenesi
che si realizza a livello di formazioni miotubiche; in particolare si realizza un incremento dei
filamenti sottili sarcomerici dell’ actinina.
In più a livello della placca motrice si possono descrivere effetti trofici che interessano sia la
regione pre- che quella postsinaptica dove è possibile dimostrare un incremento dei recettori
per l’ acetilcolina.
A differenzia dalle comuni tecniche di stretching, nello S.G.A., riprendendo i concetti sulle
catene muscolari che sono propri di Souchard, vengono interessati tutti i segmenti del corpo
nello stesso momento attraverso la realizzazione di particolari “posture” che evolvono in
maniera dolce e progressiva, con l’interessamento pure della respirazione, verso una
posizione finale di massimo allungamento.
Un’altra caratteristica necessaria è costituita dalla partecipazione “attiva” dei distretti
muscolari interessati dallo stiramento, attraverso la contrazione isotonica eccentrica.
Ogni postura ha la specificità di allungare una catena muscolare in modo simmetrico,
allontanando fra loro i due capi della stessa catena; questo allo scopo di evitare i compensi che
renderebbero inefficaci e/o dannose le sollecitazioni in allungamento.
La validità dello S.G.A. è dimostrata oltre che dai risultati ottenuti con la R.P.G., soprattutto
dalle esperienze realizzate da Souchard con guppi di atleti trattati; sembra, infatti che dopo un
periodo di pratica con lo S.G.A. siano stati registrati sensibili miglioramenti delle loro
prestazioni atletiche,come verificato pure dalle equipes di alcune federazioni europee ed
extraeuropee (federazione francese di boxe,federazione brasiliana di pallavolo,...).
In definitiva lo S.G.A. può essere considerato uno strumento di revisione e di riequilibrio delle
tensioni muscolari e dei compensi prodotti dall’ allenamento e dalla pratica sportiva, nonchè
un ottimo strumento per dare forza attiva ai gruppi muscolari specifici del gesto sportivo.
Tutto ciò si tramuta in una efficace azione di prevenzione nei confronti delle patologie da
sovraccarico, ma anche, visto che agisce sulla eliminazione dei compensi e quindi verso l’
economicità del sistema, in un aumento della performance sportiva.
Principi generali dello S. G. A.
Lo Stretching Globale Attivo trae i suoi principi dalla metodica riabilitativa Rieducazione
Posturale Globale (metodo del “Campo Chiuso”),creata da Philippe E. Souchard.
Proprio dalle osservazioni che sono scaturite dai suoi studi e dalla esperienza quotidiana
ottenuta con la pratica e l’insegnamento della R.P.G.,ha codificato una serie di “posture”, come
vengono in gergo definite, di allungamento muscolare da mettere a disposizione
principalmente del mondo dello sport,in sostituzione dei tradizionali esercizi di
stretching,nella maggior parte dei casi analitici ed asimmetrici e generatori di “compensi”.
Per meglio distinguere le due metodiche bisogna chiarire i loro campi di applicazione.
Mentre la R.P.G. ha esclusivamente finalità terapeutica e quindi va utilizzata sul soggetto
malato, lo S.G.A. va applicato sui soggetti sani e sugli atleti nel corso della preparazione
atletica, in sostituzione dello stretching classico, al fine di migliorare la performance.
Uno dei principi fondamentali sfruttato dallo S.G.A. è la globalità che prevede, quindi, l’
interessamento di tutti i segmenti del corpo nello stesso momento attraverso la realizzazione
di particolari “posture” che evolvono in maniera dolce e progressiva, con l’interessamento
pure della respirazione, verso una posizione finale di massimo allungamento.
Un’altra caratteristica necessaria è costituita dalla partecipazione “attiva” dei distretti
muscolari interessati dallo stiramento attraverso la contrazione isotonica-eccentrica,
ricercandone così il rilasciamento riflesso.
Vengono utilizzate 9 (nove) posture, ognuna con la specificità di agire su una serie
predeterminata di “catene muscolari”.
Obiettivi
Come già accennato lo S.G.A. non ha finalità terapeutica, ma preventiva trovando perciò
applicazione in modo elettivo:
 Nella pratica sportiva, in alternativa allo stretching tradizionale, per permettere un
maggiore allungamento muscolare, controllato attivamente dal soggetto con sequenze
coordinate. Ciò realizza un riequilibrio delle tensioni e permette una maggiore economia
del sistema con un aumento quindi della performance atletica. Sembra, inoltre offrire una
valida prevenzione contro le patologie da sovraccarico muscolo-tendinee.
 Nella profilassi delle rachialgie comuni, allo scopo di prevenire la comparsa di dolori
specie di origine posturale, e come attività di mantenimento dopo essere stata risolta la
manifestazione patologica, per integrare il giusto autocontrollo delle posizioni nelle
attività quotidiane e come igiene posturale in generale.
PROGRAMMA GENERALE
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Presentazione
1* La pratica sportiva : vantaggi ed inconvenienti
2* Aspetti di fisiologia muscolare
3* I concetti della R.P.G. applicati allo sport
4* Cenni di anatomia e biomeccanica applicati al gesto sportivo (esemplificazioni: arto
superiore - arto inferiore)
5* Le posture di Stretching Globale Attivo : aspetti scientifici e presupposti teorici
6* Valutazione di un atleta e dimostrazione pratica di S.G.A.
7* La autopostura respiratoria
8* Le autoposture di S.G.A. in chiusura d’angolo coxo-femorale :
indicazioni - esercitazioni pratiche
9* Le autoposture di S.G.A. in apertura d’angolo coxo-femorale:
indicazioni - esercitazioni pratiche