Fitness: i pericoli dello stretching Descrizione e modalità di aggiornamento Uno studio australiano ribalta l'utilità dello stretching: può favorire microtraumi e, se fatto prima di uno sforzo sportivo, può anche portare a infortuni. Questo perché spesso si compiono i movimenti in modo errato. Ne parla Salute del Corriere della Sera. Per anni lo stretching è stato considerato una pratica salutare per migliorare le prestazioni, allungare i muscoli e defatigarli. Ma i ricercatori della Scuola di fisioterapia dell'Università di Sydney, in uno studio pubblicato sul "British Medical Journal", sono arrivati a una conclusione sorprendente: «Lo stretching - scrive Salute - prima di una competizione aumenta il rischio d'infortuni, strappi o contratture muscolari; nella maggior parte dei casi nel pre-gara non migliora la performance e utilizzato a fine prestazione, anziché defaticare, accresce lo stress muscolare». Questo perché chi fa molto stretching riesce ad allungare fino al 20 per cento in più della media le fibre muscolari, acquisendo una maggior sopportazione del dolore, ma ciò può anche diventare uno svantaggio: non avvertendo dolore, lo sportivo, può più facilmente farsi male. Inoltre, ciò che si guadagna dall'allungamento muscolare, si perderebbe per una ridotta capacità di assorbimento degli stress da parte dei tendini. Infine, conclude Salute, lo stretching statico «comprimerebbe i capillari, ostacolando l'afflusso di sangue», comportando quindi una diminuzione della rigenerazione dei muscoli. Tuttavia la pratica dello stretching non va demonizzata alla luce di questo studio, ma va fatta seguendo opportuni accorgimenti. Precisa, infatti, Franco Carnelli, primario dell'Unità di ortopedia e traumatologia al Policlinico-Multimedica di Sesto S. Giovanni di Milano: «Tutti gli elementi negativi sottolineati dagli australiani nascono da errori nell'esecuzione dei movimenti: un allungamento eccessivo che può dare danno acuto; una sollecitazione minore, ma troppo ripetuta nel tempo, che può condurre a lesioni da durata». E consiglia: «L'unico stretching utile è quello che favorisce il rilassamento muscolare, ma non esiste un "modello umano" codificato e non si può definire lo stretching ideale. Ci sono però due regole fisse: mantenere la posizione fino a che non si è rilassati; cercare il proprio limite d'allungamento non arrivando mai alla soglia del dolore».