Diapositiva 1 - Metropolitan Wellness Club

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ANCA
FEMORE
Osso lungo costituito da:
-
-
-
Corpo (o diafisi)
prisma a base triangolare:
faccia anteriore
faccia postero-mediale
faccia postero-laterale
Epifisi prossimale
testa+collo+grande e piccolo
trocantere
Epifisi distale
condili mediale e laterale
Ha funzione di:
- sostenere il peso del corpo
- orientare l’arto inf. in tutte le direzioni
- partecipare alla deambulazione


Possiede tre assi e tre gradi di libertà:
-Asse trasversale XOX’ (p. frontale)
 flesso-estensione
-Asse antero post. YOY’ (p. sagittale)
 adduzione-abduzione
-Asse verticale OZ
 intra-extrarotazione
ARTICOLAZIONE COXO-FEMORALE


E’ un’ ENARTROSI a solido incastro
Testa femorale = 2/3 di sfera di 40-50 mm di diametro.
Per il centro O passano i tre assi dell’articolazione
L’asse del collo
del femore
(freccia C)
forma con
l’ asse diafisario
un angolo di
inclinazione
di 125°
CAVITÀ COTILOIDEA
(acetabolo):
semisfera che accoglie
la testa femorale,
limitata dal
ciglio cotiloideo (S).
Solo la parte periferica è
rivestita di cartilagine:la
semiluna articolare (Ca),
interrotta inferiormente
dall’incisura ischiopubica.
CERCINE COTILOIDEO :
anello fibrocartilagineo
che aumenta la profondità
della cavità del cotile;
si inserisce sul legamento
trasverso dell’acetabolo
VISIONE SUPERIORE:
L’asse del collo del femore
forma con il piano frontale un angolo
di declinazione di 10°-30°
detto anche angolo di antiversione
 è diretto verso l’alto e in avanti!
RAPPORTI TRA LE SUPERFICI ARTICOLARI
Quando l’anca
è in posizione di riferimento,
la testa femorale
non è ricoperta totalmente
dal cotile
 resta scoperta la cartilagine
antero-superiore
Necessari 3 movimenti per realizzare la
coincidenza delle superfici articolari:
flessione di circa 90°,
leggera abduzione,
leggera rotazione esterna.

L’asse del cotile si allinea
con l’asse del collo femorale
Questa posizione dell’anca
corrisponde alla stazione del quadrupede,
che è la “vera” posizione fisiologica
dell’anca.
L’evoluzione è responsabile
della incompleta corrispondenza
delle superfici articolari
dell’articolazione coxo-femorale.
FLESSIONE
Flessione attiva dell’anca:
a ginocchio esteso: 90°
a ginocchio flesso: 120°
(si rilasciano i mm.ischiocrurali)
Flessione passiva:
a ginocchio flesso: >140°
a ginocchio esteso: meno ampia
Alla flessione bilaterale d’anca e di ginocchia
si associa basculamento del bacino posteriormente
per l’appiattimento della lordosi lombare
ESTENSIONE
Estensione attiva:
a ginocchio esteso: 20°
a ginocchio flesso: 10°
(mm. Ischio crurali impegnati in
flessione del ginocchio)
Notevolmente inferiore alla flessione:
limitata dalla tensione
del legamento ileo-femorale
Estensione passiva: 20°
se arto inferiore fortemente stirato all’indietro  30°
L’estensione dell’anca
è aumentata
dal bacino che bascula
in basso ed in avanti
determinando
un’ iperlordosi lombare
ABDUZIONE
Porta l’arto in fuori e lo allontana dal
piano di simmetria del corpo.
 Si accompagna all’abduzione
dell’anca controlaterale.
 Già a partire da 30° :basculamento
del bacino.
 In massima abduzione, l’angolo
formato dagli arti inferiori è di 90°,
 il movimento di abduzione delle due
anche è simmetrico cioè di 45°
ciascuna.

NB: il rachide compensa l’inclinazione
del bacino con una curva convessa
verso il lato portante
FATTORI LIMITANTI L’ABDUZIONE D’ANCA
L’abduzione è limitata
dalla mensola ossea
del collo femorale
contro il ciglio cotiloideo
molto prima
entrano in tensione
i mm. adduttori ed
i legamenti ileo e pubo-femorali
L’adduzione di un’anca
può combinarsi
all’abduzione dell’altra anca,
con inclinazione del bacino
ed incurvamento del rachide
La posizione + instabile:
in posizione seduta
“a gambe accavallate”.
L’adduzione si associa
a flessione ed extrarotazione
ADDUZIONE : 30°
L’adduzione pura non esiste:
viene effettuata partendo da
una posizione di abduzione
dell’arto inferiore.
Può essere effettuata
associandola a:
estensione d’anca o
flessione dell’anca
ROTAZIONE
ROTAZIONE INTERNA : posizione prona, ginocchio flesso a 90°
 si ottiene portando piede lateralm.
Ampiezza massima : 30°
ROTAZIONE ESTERNA : posizione prona, ginocchio flesso a 90°
 si ottiene portando piede medialm.
Ampiezza massima : 60°
Se soggetto seduto, con anca e ginocchio flessi ad angolo retto:
in rotazione esterna l’arto si porta in dentro
in rotazione interna l’arto si porta in fuori.
Nella posizione Yoga, la rotazione esterna si combina
con una flessione che supera i 90° ed una abduzione
MOVIMENTO di CIRCONDUZIONE D’ANCA
E’ la combinazione di movimenti elementari simultanei
attorno ai tre assi.
ARCHITETTURA DEL FEMORE E DEL BACINO
Il peso del corpo applicato sulla testa femorale,
è trasmesso alla diafisi con l’interposizione di un braccio di leva,
il collo femorale.
Per evitare che la base del collo si fratturi,
l’estremità superiore del femore possiede una struttura tipica
Lamelle di osso spongioso:
orientate secondo DUE SISTEMI DI TRAVATE
 corrispondono alle linee di forza meccaniche
PRINCIPALE:
lamelle verso collo e testa
1- fascio arciforme
(da corticale esterna diafisi
a parte inferiore corticale cefalica)
2- fascio cefalico o ventaglio di
sostegno
(da corticale interna diafisi e inf. del collo
a parte superiore corticale cefalica)
ACCESSORIO:
nel gran trocantere
3- fascio trocanterico
corticale interna diafisi
4- fibre verticali e parallele nel
grande trocantere
Si formano 2 sistemi di maggior resistenza:
1- convergenza del fascio arciforme 1 e del fascio cefalico 2
2- convergenza del fascio arciforme 1 e del fasciotrocanterico 3
La zona di minor resistenza,
indicata con il +,
è sede di fratture
cervico trocanteriche
+
LEGAMENTO ROTONDO

Banderella fibrosa appiattita
(30-35 mm)

Da incisura ischio-pubica
a testa del femore.

Ricoperto dalla sinoviale (A),
per la forma detta
tenda del legamento rotondo.
A

Vascolarizza la testa femorale tramite
l’arteria del legamento rotondo.

Testa e collo sono inoltre vascolarizzati
da arteria circonflessa anteriore e post
(collaterali dell’arteria femorale profonda)
LA CAPSULA ARTICOLARE DELL’ANCA
Ha l’aspetto di un manicotto cilindrico
Dall’ osso iliaco
all’estremità sup.
del femore
LA CAPSULA ARTICOLARE DELL’ANCA
Estremità interna :
si fissa
sul ciglio cotiloideo
e sul lato periferico
del cercine
Estremità esterna:
- anteriormente si fissa alla base
del collo lungo la linea
intertrocanterica anteriore
- posteriormente: medialmente
alla linea intertrocanterica post.
4 tipi di fibre:
- longitudinali (1)
lungo l’asse della capsula
- oblique (2)
a spirale attorno al cilindro
- arciformi (3)
a ponte da un punto all’altro
del ciglio cotiloideo;
circondano testa femore
x mantenerla nel cotile
- circolari (4)
abbondanti al centro del manicotto;
formano l’ anello di Weber che circonda il collo
Nell’adduzione,
la parte inferiore della capsula (1)
si detende,
mentre la superiore (2) si tende
Nell’abduzione
la parte inferiore della capsula (1)
si tende,
mentre la superiore (2) si detende
I LEGAMENTI DELL’ANCA
3 legamenti rinforzano la capsula sulle superfici ant. e post.:
A
B
A. Legam. ileo-femorale
o del Bertin
B. Legam. pubo-femorale
C
C. Legam. ischio-femorale

Sulla superficie anteriore:
- legamento ileo femorale o del Bertin
dalla spina iliaca antero-inferiore
alla linea intertrocanterica ant.
2 fasci: - superiore (ileo-pertrocanterico)
- inferiore
- legamento pubo-femorale
dal labbro anteriore
della doccia sotto pubica
alla parete anteriore
della fossetta pertrocanterica

Sulla superficie posteriore:
- legamento ischio-femorale
dalla parte post. ciglio e cercine cotiloideo
le fibre si dirigono in alto ed in fuori,
incrociando la superficie post. del collo
x inserirsi sulla faccia interna del gr.trocant.
I legamenti sulla superficie anteriore formano una Z.
Legam. ileo-femorale
Legam. pubo-femorale
Fra il legam. ileo-femorale ed il legam. del pubo-femorale,
la capsula sottile corrisponde alla borsa sierosa che la separa dal
muscolo ileo-psoas.
Talvolta la capsula si può perforare a tale livello e far comunicare
la cavità articolare con la borsa dell’ileo-psoas.
I LEGAMENTI NELLA FLESSO-ESTENSIONE

In posizione di riferimento i legamenti sono moderatamente tesi. Perché?
Nel passaggio dalla stazione quadrupede a quella eretta,
tutti i legamenti si sono avvolti in senso orario attorno al collo fem.
Quindi: l’estensione li avvolge, la flessione li svolge!
In estensione
tutti i legamenti si tendono:
fondamentale perché limita
il basculamento del bacino all’indietro
In flessione avviene l’opposto:
tutti i legamenti si detendono
I LEGAMENTI NELL’ADDUZIONE-ABDUZIONE
In adduzione:
- il fascio sup. dell’ileo-femorale
va in tensione
- il legam. pubo-femorale si detende
- il leg. inf. dell’ileo-femorale va in
leggera tensione
In abduzione:
- il fascio sup. ed inf. dell’ileofemorale si detendendono
- il legam. pubo-femorale si tende
considerevolmente
I LEGAMENTI NELLA ROTAZIONE ESTERNA ED INTERNA
In rotazione esterna:
i legamenti anteriori sono tesi,
in particolare quelli orizzontali,
mentre l’ischio-femorale è deteso
In rotazione interna:
si verifica il contrario 
tutti i legamenti anteriori si rilasciano,
mentre il leg. ischio-femorale si tende
Il legamento ischio-femorale
si rilascia nell’adduzione e si tende in abduzione
FATTORI DI COATTAZIONE DELLA COXO-FEMORALE
Testa del femore
e cavità cotiloidea
sono una coppia
ad incastro fibroso:
il CERCINE aumenta
la superficie del cotile
(freccie nere)
Importante fattore
di coattazione:
PRESSIONE ATMOSFERICA
 si crea il vuoto
tra le 2 superfici articolari!
Ruolo importante giocano muscoli e legamenti:
Anteriormente:
muscoli poco numerosi (A),
ma legamenti robusti (freccia nera).
Posteriormente:
i muscoli sono predominanti (B).
VISIONE SUPERIORE:
In estensione:
legamenti tesi  efficace coattazione
In flessione:
legamenti rilasciati  articolazione instabile
NB: se in posizione seduta e in adduzione,
e’ sufficiente un lieve urto contro asse del femore (freccia)
per determinare una lussazione posteriore
FATTORI OSSEI DI STABILITA’ D’ANCA
orientamento del collo femorale
Forma con l’ asse diafisario
un angolo
di inclinazione di 125°
Forma con il piano frontale
un angolo
di antiversione di 10°-30°
 Angoli maggiori favorirebbero la lussazione!
FATTORI MUSCOLARI DI STABILITA’ D’ANCA

MUSCOLI TRASVERSALI:
decorso pressochè parallelo a quello del collo
 trattengono la testa nel cotile
 ruolo fondamentale nella stabilità dell’anca
Es: piriforme (1)
otturatore esterno (2)
medio e piccolo gluteo (3)

MUSCOLI A DECORSO LONGITUDINALE:
tendono a lussare la testa femorale
al di sopra del cotile
es. gli adduttori (4)
soprattutto se il tetto cotiloideo è sfuggente.
(Es. Lussazione congenita dell’anca)
EQUILIBRIO TRASVERSALE DEL BACINO
In appoggio bilaterale (A):
equilibrio del bacino x azione
simultanea di adduttori ed abduttori
Se prevalgono da un lato gli abd. e
dall’altro gli add.(B), il bacino si sposta
verso gli adduttori e x mancanza di
equilibrio muscolare si può avere
caduta laterale.
In appoggio unilaterale (C):
l’equilibrio trasversale è dato dagli
abduttori del lato dell’appoggio
e il bacino tende a basculare
attorno all’anca portante
A
B
Medio e piccolo gluteo (MF), coadiuvati dal TFL,
tendono a dare equilibrio, mantenendo orizzontale il bacino
C
Se uno di questi mm. è
insufficiente (es.paralisi)
il bacino si inclina di un angolo
che è tanto più acuto quanto più
è marcata la paralisi.
La stabilità del bacino è data da m.e p. gluteo e TFL:
indispensabili per la marcia normale (linee parallele spalle-anche).
Se paralisi dal lato dell’appoggio, il bacino bascula dal lato opposto
ma il soggetto non cade poiché porta il tronco verso il
lato dell’appoggio: segno di Trendelembourg.
I MUSCOLI DELL’ARTO INFERIORE
MM. FLESSORI D’ANCA PRIMARI:
-
Ileopsoas
Retto anteriore
Sartorio
Tensore della fascia lata
FLESSORI D’ANCA SECONDARI (accessori):
-
Pettineo
Medio adduttore
Retto interno
Fasci anteriori piccolo e medio gluteo
TFL+ Piccolo e Medio Gluteo = flesso-abdutori-rotatori interni
Ileopsoas+Pettineo+ Medio addutore =
flesso-adduzione-rotazione interna
MM. ESTENSORI D’ANCA :
- Grande gluteo
- Ischio crurali (bicipite, semitendinoso, semimembranoso)
Gli estensori hanno un ruolo importante
nella stabilizzazione del bacino sul piano antero-posteriore
MM. ABDUTTORI D’ANCA :
-
Medio gluteo
Piccolo gluteo
Tensore della fascia lata (dalla posizione flessa)
Grande gluteo (fasci superiori)
Piriforme
MM. ADDUTTORI D’ANCA :
Sono numerosi e potenti muscoli
-
Grande adduttore
Medio adduttore
Piccolo adduttore
Pettineo
Retto interno
Semimembranoso, Semitendinoso, Bicipite lungo
Grande Gluteo
Quadrato del femore
Otturatore interno
Otturatore esterno
MM. ROTATORI ESTERNI D’ANCA :
- Piriforme
- Otturatore interno
- Otturatore esterno
Muscoli che sono anche adduttori:
- Quadrato del femore
- Pettineo
Muscoli che sono anche abduttori ed estensori:
- Grande e medio gluteo
MUSCOLI ROTATORI INTERNI D’ANCA :
-Tensore fascia lata
-Piccolo gluteo
-medio gluteo con solo i fasci anteriori
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