Monoclonal Mouse
Anti-Human Glycophorin C
Clone Ret40f
Codice N. M 0820
Edizione 26.02.03
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
Monoclonal Mouse Anti-Human Glycophorin C, clone Ret40f, è previsto per l’uso in immunocitochimica.
L’anticorpo marca gli eritrociti e i loro precursori ed è un mezzo utile per la conferma delle neoplasie derivate
dalla linea eritroide (1, 2). L’identificazione differenziale si avvale dei risultati di un pannello di anticorpi.
L’interpretazione dei risultati deve essere effettuata da medici qualificati, nel contesto dell’anamnesi clinica del
paziente e di altri test diagnostici.
Sinonimi dell’antigene
Glicoforina (2).
Introduzione
Le glicoforine sono un gruppo di sialoglicoproteine di membrana caratterizzate da un alto contenuto di
carboidrati. Esistono cinque diverse glicoproteine suddivisibili in due gruppi, ciascuno con proprietà distinte. Il
primo gruppo comprende le proteine maggiori, le glicoforine A e B, vettrici degli antigeni dei gruppi sanguigni
MN e Ss, e la proteina glicoforina E espressa in basso livello. Il secondo gruppo comprende le proteine minori,
la glicoforina C (GPC) e D (GPD), vettrici degli antigeni Gerbich. La glicoforina C, che contiene 128
amminoacidi, può avere un ruolo nella regolazione delle proprietà meccaniche della membrana eritrocitaria. La
glicoforina C si trova su tutti gli eritrociti, eccetto quelli derivati dai tre sottotipi Gerbich-negativi della
popolazione melanesiana ed una quarta categoria, il fenotipo Leach. Al contrario delle altre glicoforine, la
glicoforina C viene espressa già sui progenitori eritroidi (BFU-E e CFU-E) durante la differenziazione eritroide
normale e leucemica. La proteina viene evidenziata sulla superficie della maggioranza delle cellule e delle linee
cellulari del sangue periferico, fatta eccezione per i granulociti, le piastrine e alcune linee cellulari linfoidi B. Le
cellule di origine eritroide esprimono livelli di glicoforina C più elevati rispetto alle linee cellulari non eritroidi di
origine linfoide T, promonocitica e megacariocitica (3).
Reagente fornito
Anticorpo monoclonale murino fornito in forma liquida come coltura cellulare surnatante dialisata contro
Tris/HCl 0,05 mol/L, pH 7,2, contenente NaN3 15 mmol/L.
Clone: Ret40f (4). Isotipo: IgG1, kappa.
Concentrazione di IgG murine: fare riferimento all’etichetta sulla fiala.
Immunogeno
Lisati di emazie (4).
Specificità
Nel Western blotting di membrane eritrocitarie normali, l’anticorpo marca una banda principale di 40 kDa
corrispondente alla glicoforina C e diverse bande di peso molecolare maggiore, presumibilmente corrispondenti
a complessi contenenti la glicoforina C. L’anticorpo non evidenzia le membrane eritrocitarie derivate dal
fenotipo Leach (4).
Nel dosaggio di agglutinazione, l’anticorpo agglutina i globuli rossi normali ma non reagisce né con i globuli
rossi del fenotipo Leach, né con i globuli rossi trattati con sialidasi, indicando un epitopo dipendente dall’acido
sialico (4).
Negli strisci di sangue periferico e di midollo osseo, l’anticorpo evidenzia una marcatura ristretta ai globuli rossi
e ai loro precursori (4).
Precauzioni
1. Per operatori specializzati.
2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), sostanza chimica altamente tossica allo stato puro. Alle
concentrazioni indicate, il prodotto non è classificato come pericoloso, ma la sodio azide potrebbe reagire con
le tubature in piombo e rame formando azidi metalliche altamente esplosive. Per lo smaltimento del prodotto è
consigliabile sciacquare abbondantemente per prevenire la formazione di azidi metalliche nelle tubature.
3. Come per ogni prodotto di derivazione biologica, utilizzare procedure di manipolazione adeguate.
Conservazione
Conservare a 2-8C. Non usare dopo la data di scadenza riportata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in
condizioni diverse da quelle specificate, l’utente deve verificarne le condizioni. Non esistono segni evidenti che
indichino l’instabilità del prodotto. Per questo motivo, è necessario includere un controllo positivo e un controllo
negativo per ogni campione del paziente. Se si dovesse osservare una colorazione non attribuibile a modifiche
delle procedure di laboratorio e si sospetta un problema con l’anticorpo, contattare il Servizio Tecnico.
Preparazione del campione
Sezioni in paraffina: l’anticorpo può essere usato per la marcatura di sezioni di tessuto incluse in paraffina,
fissate in formalina o in aspirati di midollo osseo decalcificati in EDTA (1, 2 , 5). È necessario un pretrattamento dei tessuti con proteinasi K o mediante smascheramento termoindotto dell’epitopo. Per lo
smascheramento termoindotto dell’epitopo di tessuti fissati in formalina, i risultati migliori si ottengono con le
soluzioni Dako Target Retrieval Solution, codice n. S 1700, e Dako Target Retrieval Solution, a pH elevato,
codice n. S 3308, con tampone citrato 10 mmol/L, pH 6,0, oppure con tampone Tris 10 mmol/L, EDTA 1
mmol/L, pH 9,0. Le sezioni di tessuto non devono andare a secchezza durante il trattamento o durante la
successiva procedura di colorazione immunocitochimica. A meno che la stabilità dell’anticorpo e del controllo
negativo diluiti non sia stata definita nella procedura di colorazione specifica, si raccomanda di diluire i reagenti
(103038-002)
M 0820/IT/SUA/26.02.03 p 1/2
Dako Denmark A/S · Produktionsvej 42 · DK-2600 Glostrup · Denmark · Tel. +45 44 85 95 00 · Fax +45 44 85 95 95 · CVR No. 33 21 13 17
immediatamente prima dell’uso oppure di diluire con il diluente per anticorpi Dako Antibody Diluent, codice n. S
0809. È necessario includere un controllo positivo e un controllo negativo per ogni campione del paziente.
Sezioni congelate e preparati cellulari: l’anticorpo può essere utilizzato per la marcatura di sezioni congelate,
strisci di sangue periferico e di midollo osseo e anche aspirati di midollo osseo fissati in acetone (4).
Procedura di colorazione
Diluizione: in sezioni di colon umano, fissate in formalina, incluse in paraffina, l’anticorpo monoclonale murino
anti-glicoforina C umana, codice n. M 0820, può essere utilizzato in un rapporto di diluizione da 1:100 a 1:200,
con smascheramento termoindotto dell’epitopo per 20 minuti in soluzione Dako Target Retrieval Solution,
codice n. S 1700, e incubando per 30 minuti a temperatura ambiente con l’anticorpo primario. Le condizioni
ottimali possono variare a seconda del campione e del metodo di preparazione e devono essere determinate
dai singoli laboratori. Il controllo negativo raccomandato è Dako Mouse IgG1, codice n. X 0931, diluito alla
stessa concentrazione di IgG murine dell’anticorpo primario.
Visualizzazione: si raccomanda l’uso dei kit DAKO LSAB™+/HRP, codice n. K 0679, e DAKO
EnVision™+/HRP, codice n. K 4004 e K 4006. Per le sezioni congelate e i preparati cellulari, il kit Dako
APAAP, codice n. K 0670, rappresenta una buona alternativa nei casi in cui la perossidasi endogena può
essere causa di colorazione aspecifica. Seguire la procedura riportata nel kit di visualizzazione scelto.
Limitazioni specifiche
del prodotto
Caratteristiche specifiche
della performance
Occasionalmente, nelle cellule degli aspirati di midollo osseo l’anticorpo evidenzia una debole colorazione di
fondo. La fissazione degli aspirati di midollo osseo nel fissativo di Zenker causa una colorazione di fondo
eccessiva ed insoddisfacente (4).
Le cellule marcate dall’anticorpo evidenziano un pattern di colorazione limitata alla membrana cellulare.
Tessuti normali: nei tessuti normali e neoplastici, l’anticorpo marca gli eritrociti e i loro precursori (4).
Tessuti anomali: nella sottotipizzazione di 375 disordini mieloproliferativi cronici, l’anticorpo ha marcato i
precursori eritroidi e in 55 casi di policitemia vera è stato evidenziato all’immunocolorazione un aumento
significativo di eritropoiesi. La differenziazione della mielofibrosi idiomatica (120 casi) dalla trombocitemia
essenziale (40 casi) è stata coadiuvata dalla marcatura con l’anticorpo, in quanto la mielofibrosi idiomatica
evidenzia bassi livelli di precursori eritroidi (1).
Rispetto al midollo osseo normale, l’anticorpo ha marcato un maggior numero di precursori eritroidi nella
policitemia secondaria (20 casi); un aumento pronunciato è stato evidenziato nella policitemia rubra vera (28
casi) (2).
Nei campioni di midollo osseo provenienti da 20 pazienti affetti da AIDS, la marcatura con l’anticorpo dei
precursori eritroidi nel midollo osseo infetto con HIV è risultata significativamente aumentata rispetto a 30
pazienti affetti da sindromi mielodisplastiche primarie (MDS). Nei casi di MDS, i precursori eritroidi sono risultati
caratterizzati da un aspetto macrocitico-megaloblastoide (5).
Riferimenti bibliografici
1. Thiele J, Kvasnicka HM, Diehl V, Fischer R, Michiels JJ. Clinicopathological diagnosis and differential
criteria of thrombocythemias in various myeloproliferative disorders by histopathology, histochemistry and
immunostaining from bone marrow biopsies. Leukemia Lymphoma 1999;207-18.
2. Thiele J, Meuter RB, Titius RB, Zankovich R, Fischer R. Proliferating cell nuclear antigen expression by
erythroid precursors in normal bone marrow, in reactive lesions and in polycythaemia rubra vera.
Histopathology 1993;22:429-35.
3. Cartron J-P, Le Van Kim C, Colin Y. Glycophorin C and related glycoproteins: structure, function, and
regulation. Semin Hematol 1993;30:152-68.
4. Gatter KC, Cordell JL, Turley H, Heryet A, Kieffer N, Anstee DJ, Mason DY. The immunohistological
detection of platelets, megakaryocytes and thrombi in routinely processed specimens. Histopathology
1988:13:257-67.
5. Thiele J, Zirbes TK, Bertsch HP, Titius BR, Lorenzen J, Fischer R. AIDS-related bone marrow lesions –
myelodysplastic features or predominant inflammatory-reactive changes (HIV-myelopathy)? A comparative
morphometric study by immunohistochemistry with special emphasis on apoptosis and PCNA-labeling. An
Cell Pathol 1996;11:141-57.
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