CIBO: RITI E MITI
Stampato dalla tipografia
di Limena (PD)
CIBO: RITI
E
MITI
Ci sono cibi sacri e profani, con riti e miti arcaici o moderni in ogni cultura e paese.
Al Cibo vengono associati significati anche complessi, è un “tema” che va affrontato tenendo presente il gioco continuo tra psichico e fisico, letterale e metaforico, conscio e inconscio. Alimentarsi
è un’azione naturale e materiale di tutti gli organismi viventi, che li mette in relazione con l’ambiente
che li circonda. L’uomo si distingue, oltre a raccogliere il nutrimento, lo trasforma, e gli assegna un
significato sociale e culturale sino a rendere questa trasformazione una forma d’arte, quella culinaria. Accanto però, nella società occidentale contemporanea cresce il disagio nei confronti del cibo.
E’ difficile non pensare a mangiare quando si è costantemente affamati o minacciati da carestie
possibili, e allo stesso tempo anche l’abbondanza è fonte di paradossali sofferenze. L’Associazione
ALICE per i D.C.A. ha organizzato questo concorso fotografico, invitando a riflettere su questo vitale argomento, coinvolgendo tanti di quelli che riescono a vivere con gioia il momento del pasto,
quelli in difficoltà, e quelli in una quieta monotonia, in una discussione che partendo dal momento
artistico, li portasse a nuove e utili esperienze, informazioni, indicazioni…
IL
CONCORSO FOTOGRAFICO
Il concorso in collaborazione con il Fotoclub Padova, è stato pubblicizzato presso altri fotoclub
e rivolto alla cittadinanza in generale. Sono pervenute 90 foto. Le opere sono state valutate da
una giuria mista in una serata aperta nella sala del CdiQ 2 Arcella, sede del Fotoclub PD, il 29
novembre e successivamente premiate durante una manifestazione, nella Sala Polivalente dell’Istituto
Configliachi di via Sette Martiri, 33, PD, offerta dal CdiQ 6 PD Ovest, il 16 dicembre 2006 ore
20,30. Sullo sfondo delle foto proiettate in continuo, giovani simpatizzanti dell’ Associazione Alice,
hanno interpretato poesie sul tema del Cibo, accompagnandole con musica dal vivo.
Con la collaborazione dei docenti e la partecipazione degli allievi del corso di fotografia, l’Istituto I.P.S. G. Valle ha curato la trasformazione delle foto in immagini proiettabili e la realizzazione
di un DVD. Con una scelta di 40 foto è stata preparata una mostra itinerante.
La mostra ha anticipato gli incontri intitolati, “Perché succede? A chi succede?”, tra alcuni genitori
soci dell’ Associazione Alice con i genitori dell’ Istituto I.T.A.S. P. Scalcerle.
ALICE PER I DCA
Presidente Marina Grigolon
V. Presidente Maria Augusta Bozza
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PRESENTAZIONE
A CURA DI
PAOLO SANTONASTASO
Partecipare a questo concorso fotografico “Cibo: riti e miti”, in qualità di membro della giuria, è stata
un’esperienza interessante e stimolante. Solo le immagini sono capaci di trasmettere certe emozioni
e il rapporto con il cibo si basa sulle emozioni, è costruito con le emozioni, esprime emozioni.
Per esprimere meglio questo concetto, bisogna guardare la foto che ha vinto il concorso. Tutti i membri della giuria sono stati d’accordo nell’assegnare il primo premio a questa immagine. Della giuria
facevano parte “tecnici”, fotografi dilettanti o professionisti, e persone a diverso titolo competenti del
rapporto con l’alimentazione. Perché questa foto ha incontrato il consenso entusiastico di tutti?
Dal punto di vista tecnico è certamente una foto di qualità, l’inquadratura e il fuoco sono adeguati,
la luce è quella giusta, ma non credo sia stata premiata solo per questo: è una foto che esprime
qualcosa di molto forte, che trasmette emozioni intense, coinvolgenti. Esprime il fatto che il nostro primo rapporto con il mondo, il primo rapporto con le emozioni suscitate da questo rapporto, avviene
proprio attraverso il cibo.
Il bambino, questo bambino, è pienamente soddisfatto, pienamente felice, felicemente sazio, quieto,
pacificato. E’ un’emozione così intensa e importante che lascia il segno, diventa, in questo bambino
e in tutti i bambini, un fondamentale modello di felicità e serenità, una specie di imprinting nella nostra vita successiva. Ma il rapporto con il cibo non è solo quello che vediamo in questa immagine;
in altri momenti, diversi da quello di questa foto, l’emozione che questo stesso bambino prova in rapporto al cibo è la disperazione che si scatena quando esso viene a mancare: la fame. Il cibo diventa
mediatore, con la sua assenza, di una fortissima angoscia percepita e manifestata dal bambino
soprattutto a livello fisico, perché la sua mente non si è ancora sviluppata; altrettanto accade quando
egli è pienamente soddisfatto, la sua soddisfazione è preminentemente fisica. Con il passare del
tempo, e con lo sviluppo del sistema nervoso, questa percezione fisica diventa percezione mentale.
Ma quel primo rapporto tra il mondo interno e il mondo esterno, che per il bambino è rappresentato
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dal seno materno, gli lascia un segno indelebile, che persisterà per tutta la vita; in quel primo rapporto le emozioni sono percepite ed espresse essenzialmente attraverso il corpo. La fame resta così
indissolubilmente legata alla tensione, alla rabbia e alla disperazione, come il mangiare è associato
al rilassamento, alla soddisfazione e alla serenità.
La seconda foto, di indubbia qualità tecnica, che verrà successivamente mostrata, allude ad un altro
aspetto del nostro rapporto con il cibo, ugualmente importante: essa ci comunica che il cibo è anche
un momento che si ripete giorno dopo giorno e che diventa un rito sociale; un oggetto così importante che attorno ad esso si intessono le relazioni fondamentali della nostra vita. Ci siamo abituati a
mangiare insieme agli altri fin dai primi giorni, il momento in cui ci si ritrova intorno ad un tavolo, con
la famiglia, e poi con gli amici o con il gruppo sociale è quello su cui principalmente si reggono le
nostre relazioni con gli altri e che segna gli avvenimenti importanti della vita. La cultura del cibo che
si è coltivata in Italia si basa sulla convivialità, in cui il cibo è inteso sia come godimento, sia come
modo di stare insieme.
Qualche volta, purtroppo, il rapporto tra noi e il cibo si complica, perché si complica il rapporto
tra cibo ed emozioni e perché si complica il significato che il cibo viene ad assumere. Le emozioni
possono interferire in qualche modo con l’assunzione del cibo: per esempio, quando si è depressi,
di solito non si ha molta voglia di mangiare, oppure quando ci si sente particolarmente soli, si può
avere più voglia di mangiare per riempire la solitudine. A sua volta, mangiare troppo o troppo poco
può essere causa di ansia e di depressione. Ma il cibo è anche un modo per inviare dei messaggi,
per comunicare: mangiare o non mangiare con qualcuno può voler dire, ad esempio, accettare di
condividere la mensa con lui, accettare la sua amicizia (almeno dove la falsità di certi rituali della vita
sociale contemporanea non ha preso il sopravvento). Le relazioni intorno al cibo definiscono anche
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le relazioni con l’altro. Ad esempio, il rifiuto del cibo ha un significato non solo per la persona che
lo attua, ma anche per coloro che lo osservano. Pensiamo al significato che può avere lo sciopero
della fame, al tipo di messaggio che viene comunicato alle altre persone attraverso di esso; significa
io non condivido più le vostre idee, non condivido più le regole in cui questa società mi costringe.
Quindi, il nostro rapporto con il cibo è allo stesso tempo qualcosa di fondamentale per la nostra
relazione con noi stessi, per la nostra soddisfazione o per la nostra insoddisfazione; qualcosa di fondamentalmente biologico, un bisogno a cui nessuno di noi può rinunciare, pena gravi conseguenze,
e al tempo stesso è un momento fondamentale della relazione con gli altri: attraverso il cibo comunichiamo messaggi, emozioni, idee.
Credo che l’intenzione di questa mostra fosse proprio di offrire al nostro sguardo immagini che potessero evocare idee, emozioni o sentimenti che hanno a che fare con le cose che vi sto dicendo.
Credo anche che guardare insieme le foto presentate, possa essere molto più interessante che ascoltare qualcos’altro dalla mia persona. Grazie per la vostra attenzione.
Prof. Paolo Santonastaso,
ordinario di psichiatria, Clinica Psichiatrica Università di Padova,
responsabile Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare
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I 10 VINCITORI
ROBERTO FAVARETTI “ORA STO BENE”
In tutte le culture il tema del cibo è accompagnato da un insieme di miti e regole.
Come tutti gli organismi viventi, l’essere umano dipende dal suo ambiente.
Questa dipendenza, massima durante i primi anni di vita, diminuisce a poco a poco,
per lasciare il posto ad una relazione più equilibrata, fatta di scambio e di complementarietà.
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MAURIZIO FASOLATO “IL RITO DEL PANE”
Dal momento della nascita, il cibo ha un significato simbolico e reale. Quando eravamo bambini il cibo era un’estensione di nostra madre ed era associato al calore, alla sicurezza, alle
carezze, all’intimità, cioè all’amore. Quando cresciamo e cominciamo a scoprire il mondo
che ci circonda, impariamo a distinguere fra la madre e il cibo, ma qualcosa di questo legame
iniziale tra il nutrimento e l’amore viene mantenuto.
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ELISA RAGAZZI “DIETRO LE SBARRE DELLA MIA PRIGIONE”
Le nostre esperienze infantili hanno inciso enormemente sulla natura e sull’intensità del nostro
rapporto con il cibo, ma anche la nostra cultura attuale ha la sua influenza. Le riviste, i quotidiani, la radio, la televisione e i film ci bombardano continuamente, promuovendo idee che
non hanno relazione con i nostri bisogni nutrizionali e fisici.
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TOTH ATTILA “SENZA TITOLO”
Le mode alimentari e le tendenze si diffondono nel paese in poche settimane. Ci siamo chiesti se gli ideatori degli hamburger abbiano mai immaginato che una generazione avrebbe
preso la mania dei pasti da McDonald’s, indossando anche le magliette che pubblicizzano
l’hamburger preferito o la bevanda che bevono?
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DAMIANO ROTONDI “PANE E SALAME”
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MARIO
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DAL
MOLIN “VENEZIA: M”
FEDERICA LANDO “ACQUA, ACQUA, ACQUA”
La nostra società ha anche convenzioni e rituali del cibo ben definiti. Riuscite a pensare a
qualche riunione importante in cui il cibo non giochi un ruolo predominante?
Tutte le occasioni familiari sembrano richiedere il cibo: dalla nascita dei bambini ai compleanni, dalla comunione al matrimonio, alle feste della famiglia… Cos’è un evento sportivo senza
una pizza? O un film senza popcorn? Riuscite a immaginare di dare una festa di compleanno
senza gelato e torta?
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VINCENZO FILECCIA “PERÙ: IL PIATTO DELLA FESTA”
La nostra società è ossessionata dal peso: la preoccupazione per il corpo interessa ragazzi
sempre più giovani. Osservate le pubblicità: bambine di otto anni vengono mostrate mentre
indossano vestiti aderenti di qualche stilista e posano in atteggiamenti provocatori.
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MARIALUISA LIVIERO “PER...”
Le bambine che vedono queste pubblicità cominciano a paragonare se stesse alle modelle e a
domandarsi se sono alla loro altezza. Quando diventano adolescenti, la preoccupazione per
questo ideale crea gravi problemi, perché interferisce con la ricerca di un peso corporeo che
sia adeguato a loro come singoli individui, sia fisiologicamente che emotivamente.
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BEATO FRANCO “MERENDA”
Il messaggio più importante da comunicare ad ogni ragazza/o a dieta è
che le diete non funzionano!
Perché? Perché le diete non prendono in considerazione l’appetito fisiologico. Ignorano le
motivazioni della sovralimentazione e il significato di un eccesso di peso.
Aiutiamo i nostri figli ad avere un rapporto tranquillo, rilassato e sano con l’alimentazione e
con il proprio corpo.
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LA SELEZIONE
LANDO FEDERICA “BIBERON - VENEZUELA”
BABETTO LUCIANO “VENDITA DI DOLCI PORTA A PORTA PER
GUADAGNARE QUALCHE SOLDO”
CALLEGARO ALESSANDRO ”HINDU PURE VEGETARIAN GOA”
Se notate che vostro figlio si rivolge al cibo in un modo innaturale, indagate su quello che sta
succedendo. A volte è sufficiente far intervenire una terza persona per prevenire problemi. Le
diete dimagranti e le pratiche per perdere peso, assieme ad altri fattori predisponenti,
sono tra i fattori scatenanti di un disturbo del comportamento alimentare.
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NALIN ALESSANDRO “CATENA ALIMENTARE”
DAL MOLIN MARIO “VETRINA DOLCE - VENEZIA”
La televisione e la stampa hanno dedicato ampio
spazio negli ultimi mesi all’anoressia riportando
l’attenzione su questa malattia “alla moda” della
quale si può morire. Se ne parla enfatizzando
soprattutto taluni aspetti come il perfezionismo, l’ambizione, l’intelligenza, la bellezza “idealizzando”
l’anoressica.
SANDONÀ GIANNI “CIBI VEGETALI”
DAL MOLIN MARIO “VETRINA SALATA - VENEZIA”
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FASOLATO MAURIZIO
“LA DONNA DEI COCOMERI - ROMANIA TRANSILVANIA”
FILECCIA VINCENZO “IL PIATTO DELLA FESTA”
La tendenza è di non considerare questa come
una vera e propria malattia, se ne attribuisce la causa solo a fattori personali,
sociali e familiari ritenendo le persone affette quasi responsabili della loro condizione,
portandole a non cercare aiuto e cure, quando
sono provati anche fattori biologici, ereditari etc.
FASOLATO MAURIZIO “LA VENDITRICE DI PESCE - ORISSA”
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BEATO FRANCO “VENDITORE AMBULANTE”
NALIN ALESSANDRO “CON ROCO”
SEGATO ANTONIETTA “DONI PER IL PLENILUNIO”
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Nessun fattore da solo di solito è tanto forte da creare un disturbo alimentare.
La famiglia, viene spesso sezionata, giudicata e
condannata come responsabile principale dell’insorgenza del disturbo.
Naturalmente la famiglia è l’unità più influente
nella vita di un individuo, ma per famiglia si
può intendere anche altra persona o gruppo di
grandissima importanza per il singolo.
SCHIAVO UMBERTO “1977 FIGLI DEI FIORI A MERENDA”
MOSCOVICI MELINDA “TUTTI INSIEME AFFAMATAMENTE”
LIVIERO MARIA LUISA “RAGGIUNGERE”
PIZZO BARBARA “PAPPA SEMPRE PRONTA”
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FASOLATO MAURIZIO “VENDITORE DI MELE - INDIA”
CALLEGARO ALESSANDRO
”HINDU PURE VEGETARIAN INDIA JAISALMAR”
I familiari vanno sorretti ed aiutati.
L’Anoressia e la Bulimia etc. sono malattie
gravi. L’Anoressia nervosa è caratterizzata dal rifiuto di mantenere il peso corporeo ad
un livello normale per età e altezza con conseguenze psicologiche e fisiologiche del digiuno
o del vomito, con complicanze mediche alle
quali si possono associare disturbi depressivi,
sintomi ossessivi ed altri problemi psichici.
CAMMELLI LUCIANO
“GIORNO DI FESTA ALL’AUXILIUM CONVENT INDIA”
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TOTH ATTILA “SENZA TITOLO 2006”
ROTONDI DAMIANO “CUOCO CERCASI”
VENNIX MARIANNE
“SPECIALITÀ BURCKINABÈ - POLPETTINE DI IGNAMI”
CAMMELLI LUCIANO “PAUSA PRANZO A PARIGI”
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BAGGIO LORETTA “PER STRADA”
GURIAN MARIO “MACELLAI”
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SCORDO GIANLUCA “SENZA TITOLO 2006”
Nella Bulimia nervosa sono presenti
ricorrenti crisi bulimiche con associati vari
comportamenti compensatori (vomito, lassativi, diuretici, eccessivo esercizio fisico),
vi si associano sentimenti di vergogna,
disgusto verso se stessi, sintomi ansiosi,
comportamenti impulsivi.
Nel Disturbo da alimentazione
incontrollata: Gli episodi bulimici non
sono seguiti da comportamenti compensatori, ne consegue, nella maggior parte
dei casi che i soggetti sono in soprappeso o francamente obesi. Esistono anche
Disturbi alimentari non altrimenti specificati.
Se sei in difficoltà perché ammalato o familiare hai bisogno e diritto di chiedere e ricevere aiuto
dagli specialisti e meriti un trattamento adeguato.
Marina Grigolon
Maria Augusta Bozza
LEVORATO ANDREA “INIZIAZIONE CRISTIANA”
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Associazione di Volontariato
Disturbi del Comportamento Alimentare
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