Bardonecchia Gennaio 2015 CAMPUS MATEMATICA FISICA SPORT PARADOSSI DELL’INFINITO Paolo Boggiatto Il concetto di infinito è un’astrazione (intuizione?!) della nostra mente suggerita da varie situazioni concrete. Eccone alcune: Eccone alcune: Eccone alcune: Eccone alcune: Eccone alcune: Eccone alcune: Eccone alcune: Eccone alcune: 1, Eccone alcune: 1, 2, Eccone alcune: 1, 2, 3, Eccone alcune: 1, 2, 3, 4, Eccone alcune: 1, 2, 3, 4, 5, Eccone alcune: {1, 2, 3, 4, 5, I =N } In matematica potremmo distinguere (almeno) due punti di vista con cui affrontare il concetto di infinito. Un punto di vista, per così dire, “statico” ed uno “dinamico”. In matematica potremmo distinguere (almeno) due punti di vista con cui affrontare il concetto di infinito. Un punto di vista, per così dire, “statico” ed uno “dinamico”. Il punto di vista “statico” è lo studio degli insiemi costituiti da infiniti punti (infinito attuale di Aristotele) In matematica potremmo distinguere (almeno) due punti di vista con cui affrontare il concetto di infinito. Un punto di vista, per così dire, “statico” ed uno “dinamico”. Il punto di vista “statico” è lo studio degli insiemi costituiti da infiniti punti (infinito attuale di Aristotele) Il punto di vista “dinamico” è lo studio di azioni ripetute infinite volte (infinito potenziale di Aristotele) SCHEMA DEL CORSO SCHEMA DEL CORSO punto di vista “statico”: INSIEMI INFINITI: introduzione ai numeri cardinali C SCHEMA DEL CORSO punto di vista “statico”: INSIEMI INFINITI: introduzione ai numeri cardinali punto di vista “dinamico”: successioni numeriche serie numeriche C SCHEMA DEL CORSO punto di vista “statico”: INSIEMI INFINITI: introduzione ai numeri cardinali punto di vista “dinamico”: successioni numeriche serie numeriche serie di Fourier C INIZIAMO!!! BARDONECCHIA GENNAIO 2015 CAMPUS MATEMATICA FISICA SPORT QUANTO “INFINITO” PUÒ ESSERE UN INSIEME? Paolo Boggiatto QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Uno strano hotel ha stanze numerate 1,2,3, … ci sono infinite stanze e sono tutte occupate. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Uno strano hotel ha stanze numerate 1,2,3, … ci sono infinite stanze e sono tutte occupate. Una sera arriva una comitiva di N persone. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Uno strano hotel ha stanze numerate 1,2,3, … ci sono infinite stanze e sono tutte occupate. Una sera arriva una comitiva di N persone. L’albergatore dice “E’ tutto occupato ma entrate e vi sistemo tutti” … e trova davvero una stanza per tutti! QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Uno strano hotel ha stanze numerate 1,2,3, … ci sono infinite stanze e sono tutte occupate. Una sera arriva una comitiva di N persone. L’albergatore dice “E’ tutto occupato ma entrate e vi sistemo tutti” … e trova davvero una stanza per tutti! Ancora più tardi arriva un’altra comitiva questa volta di infinite persone. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Uno strano hotel ha stanze numerate 1,2,3, … ci sono infinite stanze e sono tutte occupate. Una sera arriva una comitiva di N persone. L’albergatore dice “E’ tutto occupato ma entrate e vi sistemo tutti” … e trova davvero una stanza per tutti! Ancora più tardi arriva un’altra comitiva questa volta di infinite persone. Di nuovo l’albergatore dice “E’ tutto occupato ma entrate e vi sistemo tutti” … e di nuovo trova una stanza per tutti! QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Uno strano hotel ha stanze numerate 1,2,3, … ci sono infinite stanze e sono tutte occupate. Una sera arriva una comitiva di N persone. L’albergatore dice “E’ tutto occupato ma entrate e vi sistemo tutti” … e trova davvero una stanza per tutti! Ancora più tardi arriva un’altra comitiva questa volta di infinite persone. Di nuovo l’albergatore dice “E’ tutto occupato ma entrate e vi sistemo tutti” … e di nuovo trova una stanza per tutti! com’è possibile? … tra poco si capirà perché. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Supponiamo di dover ordinare una collezione di insiemi dal più “piccolo al più “grande”. Se tutti gli insiemi della collezione sono finiti il compito è facile: li ordiniamo in base al numero di elementi che contengono. A B C Qui Quo Qua Paperino Qui, Quo, Qua, Paperino, Pippo, Paperone QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Numerosità di un insieme = “#” = “cardinalità” (o “potenza”) #(A) = #(B) = 4, A #(A) < #(C) = 6 B C Qui Quo Qua Paperino Qui, Quo, Qua, Paperino, Pippo, Paperone QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Tuttavia moltissimi insiemi contengono infiniti elementi. Per esempio: N, Z, Q, R, rette, circonferenze, cerchi, ecc. Come possiamo estendere ad insiemi qualsiasi i concetti: ● “l’insieme A ha stesso numero di elementi dell’insieme B” ● “l’insieme A a meno elementi dell’insieme C ” ? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Tuttavia moltissimi insiemi contengono infiniti elementi. Per esempio: N, Z, Q, R, rette, circonferenze, cerchi, ecc. Come possiamo estendere ad insiemi qualsiasi i concetti: ● “l’insieme A ha stesso numero di elementi dell’insieme B” ● “l’insieme A a meno elementi dell’insieme C ” ? L’idea di Cantor è di reinterpretare il confronto tra insiemi usando le funzioni Georg Cantor (1845 – 1918) QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? RIPASSO: Funzione iniettiva (iniezione): a b b c g d Funzione biettiva (biiezione): a b b c g QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? B A biiezione Qui Quo Qua Paperino #(A) = #(B) #(A) < #(C) iniezione C Qui, Quo, Qua, Paperino, Pippo, Paperone QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DEFINIZIONE: dati due insiemi A e B, diremo che A e B hanno stessa cardinalità (cioè #(A) = #(B)) se esiste una biiezione: A ↔ B A B QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DEFINIZIONE: dati due insiemi A e B, diremo che A e B hanno stessa cardinalità (cioè #(A) = #(B)) se esiste una biiezione: A ↔ B A B A ha cardinalità minore o uguale a quella di B (cioè #(A) ≤ #(B)) A B se esiste una iniezione: A → B QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DEFINIZIONE: dati due insiemi A e B, diremo che A e B hanno stessa cardinalità (cioè #(A) = #(B)) se esiste una biiezione: A ↔ B A B A ha cardinalità minore o uguale a quella di B (cioè #(A) ≤ #(B)) A B se esiste una iniezione: A → B A ha cardinalità strettamente minore di quella di B (cioè #(A) < #(B)) A B se #(A) ≤ #(B) ma non #(A) = #(B) QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? OSSERVAZIONE : Naturalmente se #(A) ≤ #(B) e #(B) ≤ #(A) vorremmo che sia #(A) = #(B); cioè l’esistenza di due iniezioni A → B e B → A deve essere equivalente all’esistenza di una biiezione A↔B. Si può in effetti dimostrare (Teor. di Bernstein) che ciò è vero, dunque c’è coerenza nelle definizioni date. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Esempio (modello standard di cardinalità 4): I4 = {1, 2, 3, 4} E = {Qui, Quo, Qua, Paperino} def #(E) = #(I4)= 4 QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Esempio (modello standard di cardinalità finita): In = {1, 2, 3, …, n} E = {x1, x2, x3, …, xn} def #(E) = #(In)= n QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Esempio (primo esempio di cardinalità infinta): N = {1, 2, 3, 4, 5, ………….} Abbiamo l’iniezione: nIn → nN . Inoltre si può dimostrare che non esiste biezione: In → N. Dunque #(N)> #(In) . Poniamo: def #(N) = (si legge “Alef con zero”. “Alef” è la prima lettera dell’alfabeto ebraico) E’ il primo “numero cardinale” infinito che incontriamo QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DEFINIZIONI: Un insieme A si dice “finito” se #(A)=n per qualche nϵN. Si dice “infinito” altrimenti. Dunque N è infinito. Un insieme A si dice “numerabile” se #(A)= QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DEFINIZIONI: Un insieme A si dice “finito” se #(A)=n per qualche nϵN. Si dice “infinito” altrimenti. Dunque N è infinito. Un insieme A si dice “numerabile” se #(A)= DOMANDE: Gli insiemi infiniti sono tutti numerabili? E se no, quanti tipi di insiemi infiniti esistono? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Esempio: Sia E = insieme di tutte le “parole” (di qualsiasi lunghezza) che si possono formare con le lettere {a ,b, c}: N = {1, 2, 3, 4, …} E = {a, b, c, aa, ab, ac, ba, bb, bc, ca, cb, cc, aaa, aab, aac, aba, abb, abc, …} #(E) = (Nota: se prendessi E in ordine alfabetico non riuscirei a “numerarlo” tramite N ) QUANTI QUANTI ELEMENTI ELEMENTI HA HA UN UN INSIEME? INSIEME? Esempio: N = {1, 2, 3, 4, …} P =#(P) {2,=4, 6, 8, …} Sorpresa! I numeri pari sono “tanti quanti” tutti i numeri naturali, N sta in corrispondenza biunivoca con una sua parte! QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Analogamente: N = {1, 2, 3, 4, …} D = {1, 3, 5, 7, …} #(D) = Iniziamo allora ad intuire il senso dell’enigma dell’hotel !!! Meglio ancora lo si può formalizzare definendo una ‘’somma di numeri cardinali’’, vediamo come : QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DEFINIZIONE: SOMMA di CARDINALI Siano A e B due insiemi disgiunti (cioè A B = Ø) poniamo: #(A) + #(B)= # (A B) QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DEFINIZIONE: SOMMA di CARDINALI Siano A e B due insiemi disgiunti (cioè A B = Ø) poniamo: #(A) + #(B)= # (A B) L’enigma dell’hotel non ha ora più misteri: Abbiamo infatti P D = Ø, e P D = N, QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DEFINIZIONE: SOMMA di CARDINALI Siano A e B due insiemi disgiunti (cioè A B = Ø) poniamo: #(A) + #(B)= # (A B) L’enigma dell’hotel non ha ora più misteri: Abbiamo infatti P D = Ø, e P D = N, Allora #(P) + #(D) = #(P D) = #(N) , QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DEFINIZIONE: SOMMA di CARDINALI Siano A e B due insiemi disgiunti (cioè A B = Ø) poniamo: #(A) + #(B)= # (A B) L’enigma dell’hotel non ha ora più misteri: Abbiamo infatti P D = Ø, Allora #(P) + #(D) = #(P D) = #(N) , ovvero (incredibilmente!): + e P D = N, = (Nota: usando il prodotto cartesiano di insiemi si potrebbe poi estendere ai numeri cardinali il prodotto di numeri naturali, ma noi non proseguiamo . . . ) QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Il fatto che i numeri pari abbiamo stessa cardinalità di tutti i numeri interni non è un caso: QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Il fatto che i numeri pari abbiamo stessa cardinalità di tutti i numeri interni non è un caso: Proprietà: un insieme è finito se e solo se non sta in corrispondenza con nessun suo sottoinsieme proprio. Equivalentemente: un insieme è infinito se e solo se sta in corrispondenza con un suo sottoinsieme. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Ancora un esempio: l’insieme dei ‘’quadrati perfetti’’ sembra molto più piccolo dell’insieme N, … ed invece : N = {1, 2, 3, 4, …} QD = {1, 4, 9, 16, …} #(QD) = QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Un esempio leggermente diverso: N è infinito solo “verso destra”. Z sembra “più grande” perché è infinito sia ‘’verso destra’’ che “verso sinistra”, … ed invece: N = {1, 2, 3, 4, 5, …} Z = {0, 1, -1, 2, -2, …} #(Z) = QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Un caso più difficile: Q sembra davvero contenere molti più elementi di N, sarà #(Q) > ? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? …NO! #(Q) = QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Un caso ancora più difficile: cosa succede con in numeri reali? #(R) = ? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Un caso ancora più difficile: cosa succede con in numeri reali? L’iniezione #(R) = ? n N → n R assicura che #(R) Ma sarà #(R) > oppure #(R) = ? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Mostriamo che anche soltanto l’intervallo (0,1) ha cardinalità strettamente maggiore di N, cioè: #(0,1) > > Da ciò segue ovviamente: #(R) > QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Risposta: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 → → → → → → → → → #(R) > X1 X2 X3 X4 X5 X6 X7 X8 X9 = = = = = = = = = DIAGONALE DI CANTOR C’è qui però un difetto, ma si può correggere … qual è ??? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Poniamo : def #(R) = c “cardinalità del continuo” QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Poniamo : def #(R) = c “cardinalità del continuo” Riassumendo, finora abbiamo: Insiemi: I0, I1,I2, I3… , In, …, N, R cardinalità: 0, 1, 2, 3, …, n, …, Inoltre abbiamo dimostrato che: n< ,c <c QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? ALCUNI ESEMPI (PIU’ O MENO INASPETTATI) DI INSIEMI CON CARDINALITA’ DEL CONTINUO … SAPRESTE TROVARE UNA BIEZIONE TRA ESSI E L’ASSE REALE? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? INSIEME DELLE PARTI: Se E è un insieme che contiene ha 3 elementi, per esempio E = {a,b,c}, allora P(E) = { Ø, {a}, {b}, {c}, {a,b}, {a,c}, {b,c}, {a,b,c} } ha 8 = 23 elementi . QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? INSIEME DELLE PARTI: Se E è un insieme che contiene ha 3 elementi, per esempio E = {a,b,c}, allora P(E) = { Ø, {a}, {b}, {c}, {a,b}, {a,c}, {b,c}, {a,b,c} } ha 8 = 23 elementi . In generale se E ha n elementi allora P(E) ha 2n elementi. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? INSIEME DELLE PARTI: Se E è un insieme che contiene ha 3 elementi, per esempio E = {a,b,c}, allora P(E) = { Ø, {a}, {b}, {c}, {a,b}, {a,c}, {b,c}, {a,b,c} } ha 8 = 23 elementi . In generale se E ha n elementi allora P(E) ha 2n elementi. Proprietà: c = #( P(N) ) QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? INSIEME DELLE PARTI: Se E è un insieme che contiene ha 3 elementi, per esempio E = {a,b,c}, allora P(E) = { Ø, {a}, {b}, {c}, {a,b}, {a,c}, {b,c}, {a,b,c} } ha 8 = 23 elementi . In generale se E ha n elementi allora P(E) ha 2n elementi. Proprietà: c = #( P(N) ) E’ naturale estendere ai cardinali l’operazione di elevamento a potenza ponendo #(P(E))= 2#(E) QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? INSIEME DELLE PARTI: Se E è un insieme che contiene ha 3 elementi, per esempio E = {a,b,c}, allora P(E) = { Ø, {a}, {b}, {c}, {a,b}, {a,c}, {b,c}, {a,b,c} } ha 8 = 23 elementi . In generale se E ha n elementi allora P(E) ha 2n elementi. Proprietà: c = #( P(N) ) E’ naturale estendere ai cardinali l’operazione di elevamento a potenza ponendo Poiché c #(P(E))= 2#(E) = #( P(N) ), e = #(N), avremo allora c=2 QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Abbiamo descritto successione di numeri cardinali: 0, 1, 2, 3, …, n, … , ,c QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Abbiamo descritto successione di numeri cardinali: 0, 1, 2, 3, …, n, … , ,c DOMANDA N.1: Esistono numeri cardinali più grandi di c ? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Abbiamo descritto successione di numeri cardinali: 0, 1, 2, 3, …, n, … , ,c DOMANDA N.1: Esistono numeri cardinali più grandi di c ? DOMANDA N.2: Esistono numeri cardinali strettamente compresi tra e c? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DOMANDA N.1: esistono numeri cardinali più grandi di c ? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DOMANDA N.1: esistono numeri cardinali più grandi di c ? Teorema di Cantor Per ogni insieme E si ha: #(E) < #( P(E) ) (P(E)= insieme delle parti di E) QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DOMANDA N.1: esistono numeri cardinali più grandi di c ? Teorema di Cantor Per ogni insieme E si ha: #(E) < #( P(E) ) (P(E)= insieme delle parti di E) Dunque esistono infinite cardinalità e per costruirne una “catena” basta prendere un qualsiasi insieme infinito E e considerare: #(E) < #(P(E)) < #(P(P(E))) < #(P(P(P(E)))) < … Abbiamo cioè infiniti tipi di infinito !!! QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DOMANDA N.2: esistono numeri cardinali strettamente compresi tra e 2 =c ? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DOMANDA N.2: esistono numeri cardinali strettamente compresi tra e 2 =c ? Guardiamo cosa succede al finito: ci sono numeri compresi tra n e 2n ? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DOMANDA N.2: esistono numeri cardinali strettamente compresi tra e 2 =c ? Guardiamo cosa succede al finito: ci sono numeri compresi tra n e 2n ? 0 < 1 = 20 1 < 2 = 21 2 < 3 < 4 = 22 3 < 4 < 5 < 6 < 7 < 8 = 23 4 < 5 < 6 < 7 < 8 < 9 < 10 < 11 < 12 < 13 < 14 < 15 < 16 = 24 … QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? DOMANDA N.2: esistono numeri cardinali strettamente compresi tra e 2 =c ? Guardiamo cosa succede al finito: ci sono numeri compresi tra n e 2n ? 0 < 1 = 20 1 < 2 = 21 2 < 3 < 4 = 22 3 < 4 < 5 < 6 < 7 < 8 = 23 4 < 5 < 6 < 7 < 8 < 9 < 10 < 11 < 12 < 13 < 14 < 15 < 16 = 24 ... Dunque, a parte n=0 ed n=1, eccome! Anzi, i numeri compresi tra n e 2n diventano sempre di più al crescere di n QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Esistono allora numeri cardinali strettamente compresi tra e 2 =c ? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Esistono allora numeri cardinali strettamente compresi tra e 2 =c ? SORPRESA: la questione è INDECIDIBILE all’interno del sistema assiomatico ZFC . (ZFC è il sistema di assiomi di Zermelo–Fraenkel della teoria standard degli insiemi, unito all’assioma della scelta: su esso si basa essenzialmente tutta la matematica moderna!) Kurt Gödel (Brno, 28 aprile 1906 – Princeton, 14 gennaio 1978 Paul Joseph Cohen (Long Branch, 2 aprile 1934 – Palo Alto, 23 marzo 2007 QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? La storia non finisce qui.. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? La storia non finisce qui.. il numero ha infatti alcune caratteristiche molto particolari: QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? La storia non finisce qui.. il numero ha infatti alcune caratteristiche molto particolari: - non è “successore“ di nessun numero cardinale QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? La storia non finisce qui.. il numero ha infatti alcune caratteristiche molto particolari: - non è “successore“ di nessun numero cardinale - non e’ somma (finita) di cardinali più piccoli QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? La storia non finisce qui.. il numero ha infatti alcune caratteristiche molto particolari: - non è “successore“ di nessun numero cardinale - non e’ somma (finita) di cardinali più piccoli - non lo si ottiene come cardinalità dell’insieme delle parti di nessun suo sottoinsieme QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? La storia non finisce qui.. il numero ha infatti alcune caratteristiche molto particolari: - non è “successore“ di nessun numero cardinale - non e’ somma (finita) di cardinali più piccoli - non lo si ottiene come cardinalità dell’insieme delle parti di nessun suo sottoinsieme DEFINIZIONE: un cardinale con queste proprietà si dice “inaccessibile” QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? La storia non finisce qui.. il numero ha infatti alcune caratteristiche molto particolari: - non è “successore“ di nessun numero cardinale - non e’ somma (finita) di cardinali più piccoli - non lo si ottiene come cardinalità dell’insieme delle parti di nessun suo sottoinsieme DEFINIZIONE: un cardinale con queste proprietà si dice “inaccessibile” E’ naturale chiedersi: esistono altri cardinali inaccessibili? QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? La storia non finisce qui.. il numero ha infatti alcune caratteristiche molto particolari: - non è “successore“ di nessun numero cardinale - non e’ somma (finita) di cardinali più piccoli - non lo si ottiene come cardinalità dell’insieme delle parti di nessun suo sottoinsieme DEFINIZIONE: un cardinale con queste proprietà si dice “inaccessibile” E’ naturale chiedersi: esistono altri cardinali inaccessibili? Risposta: anche questo è INDECIDIBILE ! QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Le cose tuttavia sono ancora più complicate (ma anche più interessanti) di come sono state presentate … QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Le cose tuttavia sono ancora più complicate (ma anche più interessanti) di come sono state presentate … #(A) = #(B) gode di tutte le proprietà di una relazione di equivalenza ma non può essere una relazione di equivalenza tra insiemi, altrimenti si incorrerebbe nel paradosso di Russell. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Le cose tuttavia sono ancora più complicate (ma anche più interessanti) di come sono state presentate … #(A) = #(B) gode di tutte le proprietà di una relazione di equivalenza ma non può essere una relazione di equivalenza tra insiemi, altrimenti si incorrerebbe nel paradosso di Russell. La via per superare il problema sarebbe definire in modo meno “ingenuo” la cardinalità usando “l’assegnazione di cardinalità di Von Neumann”. .. che tuttavia fa uso dei “numeri ordinali”, altra generalizzazione dei numeri naturali, la cui introduzione richiederebbe un notevole lavoro! QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Le cose tuttavia sono ancora più complicate (ma anche più interessanti) di come sono state presentate … #(A) = #(B) gode di tutte le proprietà di una relazione di equivalenza ma non può essere una relazione di equivalenza tra insiemi, altrimenti si incorrerebbe nel paradosso di Russell. La via per superare il problema sarebbe definire in modo meno “ingenuo” la cardinalità usando “l’assegnazione di cardinalità di Von Neumann”. .. che tuttavia fa uso dei “numeri ordinali”, altra generalizzazione dei numeri naturali, la cui introduzione richiederebbe un notevole lavoro! Qui intendiamo quindi più semplicemente che l’affermazione “#(A) = #(B)” sia una proposizione che “dice qualcosa su A e B” senza che ciò porti necessariamente ad una suddivisione degli insiemi in classi di equivalenza. QUANTI ELEMENTI HA UN INSIEME? Insomma… per oggi è ora di terminare ma per chi volesse approfondire materiale e problemi non mancano! GRAZIE per l’attenzione! COSA POSSIAMO FARE CON UNA LAUREA IN MATEMATICA? Grazie per l’attenzione! DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Via Carlo Alberto 10 TORINO http://matematica.campusnet.unito.it BARDONECCHIA GENNAIO 2015 CAMPUS MATEMATICA FISICA SPORT L’INFINITO COME “LIMITE DEL FINITO” SUCCESSIONI E SERIE NUMERICHE Paolo Boggiatto SUCCESSIONI NUMERICHE E LIMITI QUIZ Un lupo ruba in una notte metà pecore di un gregge più mezza pecora. La notte successiva torna e ruba di nuovo metà più mezza pecora di quelle che restavano. Infine, la terza notte ruba ancora metà più mezza pecora e non ne restano più. Quante pecore c’erano nel gregge? SOLUZIONE N0= n. pecore rimaste alle fine della terza notte N0 = 0 SOLUZIONE N0= n. pecore rimaste alle fine della terza notte N1= n. pecore rimaste alla fine della seconda notte = ? N0 = 0 SOLUZIONE N0= n. pecore rimaste alle fine della terza notte N1= n. pecore rimaste alla fine della seconda notte = ? N1 – (½ N1 + ½) = N0; N0 = 0 SOLUZIONE N0= n. pecore rimaste alle fine della terza notte N0 = 0 N1= n. pecore rimaste alla fine della seconda notte = ? N1 – (½ N1 + ½) = N0; ½ N1 – ½ = N0; N1 = 2N0 +1; N1 = 1 SOLUZIONE N0= n. pecore rimaste alle fine della terza notte N0 = 0 N1= n. pecore rimaste alla fine della seconda notte = ? N1 – (½ N1 + ½) = N0; ½ N1 – ½ = N0; N1 = 2N0 +1; N1 = 1 N2= n. pecore rimaste alla fine della prima notte = ? N2 – (½ N2 + ½) = N1; ½ N2– ½ = N1; N2 = 2N1 +1; N2 = 3 SOLUZIONE N0= n. pecore rimaste alle fine della terza notte N0 = 0 N1= n. pecore rimaste alla fine della seconda notte = ? N1 – (½ N1 + ½) = N0; ½ N1 – ½ = N0; N1 = 2N0 +1; N1 = 1 N2= n. pecore rimaste alla fine della prima notte = ? N2 – (½ N2 + ½) = N1; ½ N2– ½ = N1; N2 = 2N1 +1; N2 = 3 N3= n. pecore presenti all’inizio = ? N3 – (½ N3 + ½) = N2; ½ N3– ½ = N2; N3 = 7 N3 = 2N2 +1; SOLUZIONE N0= n. pecore rimaste alle fine della terza notte N0 = 0 N1= n. pecore rimaste alla fine della seconda notte = ? N1 – (½ N1 + ½) = N0; ½ N1 – ½ = N0; N1 = 2N0 +1; N1 = 1 N2= n. pecore rimaste alla fine della prima notte = ? N2 – (½ N2 + ½) = N1; ½ N2– ½ = N1; N2 = 2N1 +1; N2 = 3 N3= n. pecore presenti all’inizio = ? N3 – (½ N3 + ½) = N2; ½ N3– ½ = N2; N3 = 7 N3 = 2N2 +1; SOLUZIONE: nel gregge c’erano 7 pecore MA C’E’ DI PIU’ … se il lupo avesse esaurito il gregge dopo 100 notti quante pecore avrebbe avuto il gregge? Ormai è facile: MA C’E’ DI PIU’ … se il lupo avesse esaurito il gregge dopo 100 notti quante pecore avrebbe avuto il gregge? Ormai è facile: N0= n. pecore rimaste alle fine della terza notte N0 = 0 N1= n. pecore rimaste alla fine della seconda notte = ? N1 – (½ N1 + ½) = N0; ½ N1 – ½ = N0; N1 = 2N0 +1; N1 = 1 N2= n. pecore rimaste alla fine della prima notte = ? N2 – (½ N2 + ½) = N1; ½ N2– ½ = N1; N2 = 2N1 +1; N2 = 3 N3= n. pecore presenti all’inizio = ? N3 – (½ N3 + ½) = N2; ½ N3– ½ = N2; N3 = 7 Nj = 0 Nj+1 = 2Nj + 1 con SUCCESSIONE PER RICORRENZA N3 = 2N2 +1; j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, … Fantastico! La formula della successione per ricorrenza: Nj = 0 Nj+1 = 2Nj + 1 con j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, … è un “modello matematico “ che ci permette di calcolare il valore Nj per qualsiasi valore di j Fantastico! La formula della successione per ricorrenza: Nj = 0 Nj+1 = 2Nj + 1 con j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, … è un “modello matematico “ che ci permette di calcolare il valore Nj per qualsiasi valore di j Tuttavia anche avendo scoperto la regola che ci porta alla soluzione nel caso di 100 notti, il calcolo non è agevole poiché si impiegherebbe un bel po’ di tempo prima di arrivare a calcolare N100 con la formula di ricorrenza! …. Possiamo far di meglio? Fantastico! La formula della successione per ricorrenza: Nj = 0 Nj+1 = 2Nj + 1 con j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, … è un “modello matematico “ che ci permette di calcolare il valore Nj per qualsiasi valore di j Tuttavia anche avendo scoperto la regola che ci porta alla soluzione nel caso di 100 notti, il calcolo non è agevole poiché si impiegherebbe un bel po’ di tempo prima di arrivare a calcolare N100 con la formula di ricorrenza! …. Possiamo far di meglio? Ci servirebbe una formula “esplicita” : j Nj Procediamo per tentativi. Se invece di Nj = 0 Nj+1 = 2Nj + 1 (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) avessimo: Nj = 0 Nj+1 = 2Nj (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) Allora la formula esplicita sarebbe: Nj = 2j Procediamo per tentativi. Se invece di Nj = 0 Nj+1 = 2Nj + 1 (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) avessimo: Nj = 0 Nj+1 = 2Nj (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) Allora la formula esplicita sarebbe: Nj = 2j Questa formula tuttavia dà la successione: 1, 2, 4, 8, …. Procediamo per tentativi. Se invece di Nj = 0 Nj+1 = 2Nj + 1 (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) avessimo: Nj = 0 Nj+1 = 2Nj (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) Allora la formula esplicita sarebbe: Nj = 2j Questa formula tuttavia dà la successione: 1, 2, 4, 8, …. Ma sappiamo che la successione corretta è : 0, 1, 3, 7, … Procediamo per tentativi. Se invece di Nj = 0 Nj+1 = 2Nj + 1 (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) avessimo: Nj = 0 Nj+1 = 2Nj (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) Allora la formula esplicita sarebbe: Nj = 2j Questa formula tuttavia dà la successione: 1, 2, 4, 8, …. Ma sappiamo che la successione corretta è : 0, 1, 3, 7, … Dunque forse basta togliete 1. …proviamo allora con : Nj = ed ecco che otteniamo effettivamente la successione corretta! 2j - 1 Procediamo per tentativi. Se invece di Nj = 0 Nj+1 = 2Nj + 1 (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) avessimo: Nj = 0 Nj+1 = 2Nj (j= 0, 1, 2, 3, 4, 5, …) Allora la formula esplicita sarebbe: Nj = 2j Questa formula tuttavia dà la successione: 1, 2, 4, 8, …. Ma sappiamo che la successione corretta è : 0, 1, 3, 7, … Dunque forse basta togliete 1. …proviamo allora con : Nj = ed ecco che otteniamo effettivamente la successione corretta! SOLUZIONE: nel gregge c’erano 2100 - 1 pecore 2j - 1 RIASSUMENDO: abbiamo capito cos’è una successione numerica e che essa può essere data con una formula di ricorrenza oppure con una formula esplicita ATTENZIONE: Il metodo seguito per risolvere il quiz non è affatto l’unico!!! Il nostro scopo era di introdurre il concetto di successione ed il metodo esposto è stato scelto perché porta in modo naturale a questo concetto. Scoprire altri metodi e confrontarli sarebbe cosa molto interessante ed utile …ma non possiamo permetterci divagazioni !!! ALTRO ESEMPIO yn = 2 – 1/n yn = 2 – 1/n Un “successione numerica” è una funzione da N ad R. Si dice “successione” perché i valori reali yn si possono mettere “in fila” ovvero “in successione” yn = 2 – 1/n n=1 Un “successione numerica” è una funzione da N ad R. Si dice “successione” perché i valori reali yn si possono mettere “in fila” ovvero “in successione” y1 = 2 – 1/1 = 1 yn = 2 – 1/n Un “successione numerica” è una funzione da N ad R. Si dice “successione” perché i valori reali yn si possono mettere “in fila” ovvero “in successione” n=1 y1 = 2 – 1/1 = 1 n=2 y2 = 2 – 1/2 = 1.5 yn = 2 – 1/n Un “successione numerica” è una funzione da N ad R. Si dice “successione” perché i valori reali yn si possono mettere “in fila” ovvero “in successione” n=1 y1 = 2 – 1/1 = 1 n=2 y2 = 2 – 1/2 = 1.5 n=3 y3 = 2 – 1/3 = 1,666… yn = 2 – 1/n Un “successione numerica” è una funzione da N ad R. Si dice “successione” perché i valori reali yn si possono mettere “in fila” ovvero “in successione” n=1 y1 = 2 – 1/1 = 1 n=2 y2 = 2 – 1/2 = 1.5 n=3 y3 = 2 – 1/3 = 1,666… n=4 y4 = 2 – 1/4 = 1,75 yn = 2 – 1/n Un “successione numerica” è una funzione da N ad R. Si dice “successione” perché i valori reali yn si possono mettere “in fila” ovvero “in successione” n=1 y1 = 2 – 1/1 = 1 n=2 y2 = 2 – 1/2 = 1.5 n=3 y3 = 2 – 1/3 = 1,666… n=4 y4 = 2 – 1/4 = 1,75 ecc. yn = 2 – 1/n Possiamo anche rappresentare i valori reali ynR in corrispondenza di nN dal punto di vista grafico come segue… yn = 2 – 1/n 2 1 1 2 3 4 5 y 1 1.5 1.666… 1.75 1.8 ……… n 1 2 3 4 5 ……… yn = 2 – 1/n 2 1 1 2 3 4 5 y 1 1.5 1.666… 1.75 1.8 ……… n 1 2 3 4 5 ……… yn = 2 – 1/n 2 1 1 2 3 4 5 y 1 1.5 1.666… 1.75 1.8 ……… n 1 2 3 4 5 ……… yn = 2 – 1/n 2 1 1 2 3 4 5 y 1 1.5 1.666… 1.75 1.8 ……… n 1 2 3 4 5 ……… yn = 2 – 1/n 2 1 1 2 3 4 5 y 1 1.5 1.666… 1.75 1.8 ……… n 1 2 3 4 5 ……… yn = 2 – 1/n 2 1 1 2 3 4 5 y 1 1.5 1.666… 1.75 1.8 ……… n 1 2 3 4 5 ……… Come specificare il fatto che: se n tende a +, allora yn tende a 2 ? yn = 2 – 1/n 2 1 1 2 3 4 5 y 1 1.5 1.666… 1.75 1.8 ……… n 1 2 3 4 5 ……… Lo si può fare grazie ai «quantificatori» ed 2 1 1 2 3 4 5 Lo si può fare grazie ai «quantificatori» ed 2+ 2 2- 1 1 >0, 2 3 4 |yn 2|< 5 Lo si può fare grazie ai «quantificatori» ed 2+ 2 2- 1 1 2 3 4 N >0, N, n>N | |yn 2|< esiste la possibilità di arrivarci 5 Lo si può fare grazie ai «quantificatori» ed 2+ 2 2- 1 1 2 3 4 5 N >0, N, n>N | |yn 2|< esiste la possibilità di arrivarci purchè prenda n abbastanza grande Lo si può fare grazie ai «quantificatori» ed 2+ 2 2- 1 1 2 3 4 5 N >0, N, n>N | |yn 2|< esiste la possibilità di arrivarci purchè prenda n abbastanza grande Lo si può fare grazie ai «quantificatori» ed 2+ 2 2- 1 ATTENZIONE: Non svilupperemo qui la teoria ed il calcolo dei limiti. Ci serviremo però del concetto di limite per definire in 1 modo 2 rigoroso 3 le «somme 4 5 infinite». N >0, N, n>N | |yn 2|< esiste la possibilità di arrivarci purchè prenda n abbastanza grande Lo si può fare grazie ai «quantificatori» ed 2+ 2 2- 1 ATTENZIONE: Non svilupperemo qui la teoria ed il calcolo dei limiti. Ci serviremo però del concetto di limite per definire in 1 modo 2 rigoroso 3 le «somme 4 5 infinite». N >0, N, n>N | |yn 2|< esiste la possibilità di arrivarci purchè prenda n abbastanza grande SERIE NUMERICHE ovvero somme di infiniti numeri LE SERIE GEOMETRICA Lo strano parcheggio: un parcheggio ha le seguenti tariffe: prima ora: 1 euro seconda ora: 1/2 euro terza ora: 1/4 euro quarta ora: 1/8 euro ………ecc…………………... LE SERIE GEOMETRICA Lo strano parcheggio: un parcheggio ha le seguenti tariffe: prima ora: 1 euro seconda ora: 1/2 euro terza ora: 1/4 euro quarta ora: 1/8 euro ………ecc…………………... Quanto dovrò pagare per lasciare parcheggiata l’auto per sempre? LE SERIE GEOMETRICA Lo strano parcheggio: un parcheggio ha le seguenti tariffe: prima ora: 1 euro seconda ora: 1/2 euro terza ora: 1/4 euro quarta ora: 1/8 euro ………ecc…………………... Quanto dovrò pagare per lasciare parcheggiata l’auto per sempre? … ecc. ... … ecc. ... Se le somme parziali tendono ad un qualche valore finito o infinito definiremo S uguale a questo valore. Ora sappiamo cosa intendere per somma infinita …ma non abbiamo ancora un metodo per calcolarla Più in generale consideriamo la serie: Ci serve un’espressione esplicita elementare per le somme parziali: Più in generale consideriamo la serie: Ci serve un’espressione esplicita elementare per le somme parziali: eccola! Più in generale consideriamo la serie: Ci serve un’espressione esplicita elementare per le somme parziali: eccola! Sapreste dimostrarla!? Ok, ecco un cenno alla dimostrazione … mentre per x=1 la formula è banale! Dunque: Passando ora al limite per n , abbiamo: per x > 1 per -1 < x < 1 oscilla per x -1 Dunque: Passando ora al limite per n , abbiamo: per x > 1 per -1 < x < 1 oscilla per x -1 inoltre: RIASSUMENDO ha il seguente comportamento: -1 1 x = oscilla per x -1 per -1 < x < 1 per x 1 Nel caso del parcheggio abbiamo x= ½ , che appartiene all’intervallo di convergenza (-1,1). Dunque la somma da pagare non è infinita e si ottiene semplicemente sostituendo x = ½ nell’espressione: Dobbiamo pagare 2 Euro per lasciare parcheggiata l’auto per sempre! … neanche poi così tanto! Ora conosciamo la somma, ma … sapreste capaci di “vederla”? Ora conosciamo la somma, ma … sapreste capaci di “vederla”? osservate attentamente la figura seguente e ci riuscirete! Ora conosciamo la somma, ma … sapreste capaci di “vederla”? osservate attentamente la figura seguente e ci riuscirete! Ahh!!! Questa alternanza di quadrati e rettangoli dà ai nervi!!! E se volessimo tutte figure dello stesso tipo??? Ecco fatto… Complimenti ragazzi, siete in gamba!!! Le applicazioni della serie geometrica sono innumerevoli! tra le tante eccone due: Non tutti lo sanno ma … 0,9999999999... = 1 Lo sapreste dimostrare usando la serie geometrica? Non tutti lo sanno ma … 0,9999999999... = 1 Lo sapreste dimostrare usando la serie geometrica? Uhm, lasciatemi pensare. Mi potrebbe servire considerare che 0,99999999… = 9x10-1+ 9x10-2 + 9x10-3 + 9x10-4 +… Dunque… Ah si! Ecco una dimostrazione di 0,99999….. = 1 che fa uso della serie geometrica Ah si! Ecco una dimostrazione di 0,99999….. = 1 che fa uso della serie geometrica Tuttavia ecco anche una dimostrazione che non fa uso di serie E per finire qualcosa di più difficile … Il fiocco di neve di Koch è uno tra i primi esempi di “frattali”, figure “auto-simili “ studiate da B. Mandelbrot E per finire qualcosa di più difficile … Il fiocco di neve di Koch è uno tra i primi esempi di “frattali”, figure “auto-simili “ studiate da B. Mandelbrot Se l’area del triangolo centrale è uguale ad 1, Qual’è l’area del fiocco di neve di Koch? E per finire qualcosa di più difficile … Il fiocco di neve di Koch Questa volta solo un suggerimento da interpretare: E per finire qualcosa di più difficile … Il fiocco di neve di Koch Questa volta solo un suggerimento da interpretare: Ed infine la soluzione … da giustificare: Concludiamo con un’altra proprietà sorprendente di questa figura: la “tassellatura” …un “mosaico” interamente fatto da fiocchi di neve! Esistono tassellature fatte da mattonelle di varie forme ma ciò che qui è sorprendente è il fatto che si usi una figura con infiniti lati! GRAZIE PER L’ATTENZIONE! BARDONECCHIA GENNAIO 2015 CAMPUS MATEMATICA FISICA SPORT DALLA TRIGONOMETRIA ALL’ANALISI ARMONICA ovvero DAI MATTONI ALLE COSTRUZIONI Paolo Boggiatto INZIAMO CON UNO SGUARDO ALLA TRIGONOMETRIA TRIGONOMETRIA Un “mattoncino capostipite”: y= cos(x) Un secondo “mattoncino base”: y= sen(x) … qualche simpatico “parente”: … qualche “divertente“ proprietà della famiglia: … ed infinite applicazioni: … ed infinite applicazioni: TUTTO QUESTO E’ CERTO FONDAMENTALE, MA VOGLIAMO QUI PROSEGUIRE IN UNA DIVERSA DIREZIONE … Ci serviamo di un paragone per illustrare la direzione che vogliamo ora seguire … Il gioco delle costruzioni Tutto parte dall’idea di un mattoncino “capostipite” Tutto parte dall’idea di un mattoncino “capostipite” Si prendono poi in considerazione mattoncini “parenti” Tutto parte dall’idea di un mattoncino “capostipite” Si prendono poi in considerazione mattoncini “parenti” Usando i mattoncini ci si può destreggiare nelle più svariate costruzioni Tutto parte dall’idea di un mattoncino “capostipite” Si prendono poi in considerazione mattoncini “parenti” Usando i mattoncini ci si può destreggiare nelle più svariate costruzioni …invece di mattoncini useremo funzioni cos(x) cos(x) cos(x) 3 domande…via, via più difficili cos(x) 3 domande…via, via più difficili COME PASSARE DALLA FUNZIONE «CAPOSTIPITE» AI «PARENTI»? cos(x) 3 domande…via, via più difficili COME PASSARE DALLA FUNZIONE «CAPOSTIPITE» AI «PARENTI»? COME PASSARE DAI «PARENTI» ALLE «COSTRUZIONI»? cos(x) 3 domande…via, via più difficili COME PASSARE DALLA FUNZIONE «CAPOSTIPITE» AI «PARENTI»? COME PASSARE DAI «PARENTI» ALLE «COSTRUZIONI»? QUALI «COSTRUZIONI» SI POSSONO REALIZZARE? cos(x) Domanda n.1 cos(x) COME PASSARE DALLA FUNZIONE «CAPOSTIPITE» AI «PARENTI»? cos(x) TRASLAZIONE cos(x) sen(x) cos(x) sen(x) CONTRAZIONE cos(2x) sen(2x) CONTRAZIONE cos(x) sen(x) cos(2x) sen(2x) cos(3x) sen(3x) cos(x) sen(x) cos(2x) sen(2x) cos(3x) sen(3x) cos(4x) sen(4x) cos(x) sen(x) cos(2x) sen(2x) cos(3x) sen(3x) cos(4x) sen(4x) cos(5x) sen(5x) cos(x) sen(x) cos(2x) sen(2x) cos(3x) sen(3x) cos(4x) sen(4x) cos(5x) sen(5x) …………. e così via all’infinito…….. Riassumendo: periodo frequenza 1 1 1/2 2 1/3 3 1/4 4 1/5 5 1/6 6 1/7 7 (a parte normalizzazione con 2) Notare: è proprio ciò che succede con le armoniche musicali Domanda n.2 cos(x) COME PASSARE DAI «PARENTI» ALLE «COSTRUZIONI»? Come in ogni gioco, iniziamo dalle costruzioni più facili: Nel nostro caso sono quelle “fatte” da un numero finito di mattoncini: Prendiamo un numero finito di “mattoncini”, li moltiplichiamo per delle costanti e sommiamo (si dice che formiamo “combinazioni lineari” di mattoncini) : y = a1 cos(x) + a2 cos(2x) + a3 cos(3x) + a4 cos(4x)+ b1 sen(x) + b2 sen(2x) + b3 sen(3x) + b4 sen(4x) Che tipo di funzioni otteniamo? Consideriamo ad esempio: y = sen(x) + sen(3x)/3 + sen(5x)/5 + sen(7x)/7 esaminiamo l’effetto di ognuno dei termini della somma y = sen(x) sen(x) y = sen(x) + sen(3x)/3 sen(x) sen(3x)/3 y = sen(x) + sen(3x)/3 + sen(5x)/5 sen(x) sen(3x)/3 sen(5x)/5 y = sen(x) + sen(3x)/3 + sen(5x)/5 + sen(7x)/7 sen(x) sen(3x)/3 sen(5x)/5 sen(7x)/7 Qualche altro esempio: http://www.wolframalpha.com Qualche altro esempio: http://www.wolframalpha.com Qualche altro esempio: http://www.wolframalpha.com http://www.wolframalpha.com http://www.wolframalpha.com Le funzioni costruite finora hanno (almeno) tre caratteristiche fondamentali… quali? Le funzioni costruite finora hanno (almeno) tre caratteristiche fondamentali… quali? sono: - periodiche - continue - derivabili (cioè non hanno “punte”) Le funzioni costruite finora hanno (almeno) tre caratteristiche fondamentali… quali? sono: - periodiche - continue - derivabili (cioè non hanno “punte”) Con i mattoncini a disposizione, che ovviamente hanno tutti queste tre caratteristiche, possiamo solo ottenere costruzioni di questo tipo? Iniziamo con la periodicità: Iniziamo con la periodicità: a1 cos(x) + b1 sen(x) periodo 2 a2 cos(2x) + b2 sen(2x) periodo 2/2 a3 cos(3x) + b3 sen(3x) periodo 2/3 ……………………………………………………….. aN cos(Nx) + bN sen(Nx) periodo 2/N SN (x) periodo 2 “ridotta” N-esima N SN(x) = n=1 an cos(nx) + bn sen(nx) Iniziamo con la periodicità: a1 cos(x) + b1 sen(x) periodo 2 a2 cos(2x) + b2 sen(2x) periodo 2/2 a3 cos(3x) + b3 sen(3x) periodo 2/3 ……………………………………………………….. aN cos(Nx) + bN sen(Nx) periodo 2/N SN (x) ) periodo 2 Anche a cos(nx) + b sen(nx) y = a + n=1 n 0 n passando a somma infinita, si può dimostrare che (comunque si intenda la convergenza della serie) essa sarà una funzione periodica di periodo 2. Ci limiteremo d’ora in poi a considerare funzioni sull’intervallo *0,2], oppure [, ]. Un piccolo intermezzo … SORPRESA! y= cos(x) + cos( x) non è periodica!!! (…perché?) Dunque le funzioni che otterremmo se prendessimo cos(kx) e sen(kx) con k reale qualsiasi non sono necessariamente periodiche. Esse appartengono alla classe delle funzioni “quasi-periodiche” argomento che tuttavia esula dai nostri scopi. Noi non ne parleremo! Passiamo ora alle altre due caratteristiche: continuità e derivabilità. Qui dobbiamo distinguere 2 casi. Se ci limitiamo alle combinazioni lineari finite di mattoncini (cioè alle SN(x) ), allora si può dimostrare che tutte le costruzioni (= funzioni) che possiamo ottenere saranno continue e derivabili. TEOREMA 1) La somma di funzioni continue è ancora una funzione continua: in altre parole, se y = f(x) ed y = g(x) sono funzioni continue, allora anche la funzione somma y = f(x) + g(x) è una funzione continua. 2) La stessa conclusione vale se moltiplico una funzione continua per una costante: cioè se y = f(x) è continua e k è un numero reale, allora y = k f(x) è una funzione continua. Se invece mettiamo in gioco gli infiniti mattoncini che abbiamo a disposizione ecco che succede qualcosa di stupefacente … … possiamo costruire una infinità di funzioni non derivabili e addirittura non continue! Dobbiamo tuttavia dare un senso preciso alle affermazioni: “mettere in gioco infiniti mattoncini” e “costruire” funzioni Con “mettere in gioco infiniti mattoncini” intendiamo considerare serie invece che somme finite: y = a0 + a1 cos(x) + b1 sen(x) + a2 cos(2x) + b2 sen(2x) + a3 cos(3x) + b3 sen(3x) + …. a cos(nx) + b sen(nx) = a0 + n=1 n n Dobbiamo poi precisare cosa intendiamo per “costruire” funzioni. Ciò significa che dobbiamo precisare che tipo di convergenza richiediamo alla serie: y = a0 + a1 cos(x) + b1 sen(x) + a2 cos(2x) + b2 sen(2x) + a3 cos(3x) + b3 sen(3x) + …. a cos(nx) + b sen(nx) = a0 + n=1 n n Precisare il tipo di convergenza della serie è certamente molto interessante, ma… …viene una gran voglia di vedere dal punto di vista grafico/geometrico in che modo si possono costruire funzioni non derivabili e perfino non continue usando le funzioni SN(x) derivabili (e quindi anche continue)… OK! Diamo allora per buoni i concetti di convergenza e di approssimazione e guardiamo cosa succede “visivamente” Consideriamo le seguenti 2 funzioni non continue: “Onda quadra” “Dente di sega” Se i coefficienti an, bn sono scelti opportunamente ecco cosa succede con le corrispondenti funzioni SN(x): da https://www.youtube.com/watch?v=Lu2nnvYORec Bene! Ciò che abbiamo visto ci fa capire che, in senso opportuno, abbiamo a cos(nx) + b sen(nx) f(x) = a0 +n=1 n n almeno per certe funzioni. Questo è fantastico! Abbiamo infatti “spezzettato una funzione f(x) in mattoncini” esattamente come succede con il gioco delle costruzioni! Solo che qui possiamo usare infiniti mattoncini! sorgono ora spontanee alcune domande: sorgono ora spontanee alcune domande: Come sono fatti i “miracolosi” coefficienti an, bn che danno l’approssimazione che abbiamo visto? sorgono ora spontanee alcune domande: Come sono fatti i “miracolosi” coefficienti an, bn che danno l’approssimazione che abbiamo visto? Le approssimazioni hanno comunque qualche difetto (quali?): In che senso possiamo considerare coincidenti la funzione e la serie? sorgono ora spontanee alcune domande: Come sono fatti i “miracolosi” coefficienti an, bn che danno l’approssimazione che abbiamo visto? Le approssimazioni hanno comunque qualche difetto (quali?): In che senso possiamo considerare coincidenti la funzione e la serie? Altre domande…? Il settore della matematica che studia questi problemi è l’Analisi Armonica: Il settore della matematica che studia questi problemi è l’Analisi Armonica: I “miracolosi” coefficienti si calcolano a partire dalla funzione f(x) tramite integrazione e si dicono “coefficienti di Fourier” di f(x): Il settore della matematica che studia questi problemi è l’Analisi Armonica: I “miracolosi” coefficienti si calcolano a partire dalla funzione f(x) tramite integrazione e si dicono “coefficienti di Fourier” di f(x): la serie: a cos(nx) + b sen(nx) f(x) = a0 + n=1 n n si dice “serie di Fourier” di f(x) Il settore della matematica che studia questi problemi è l’Analisi Armonica: I “miracolosi” coefficienti si calcolano a partire dalla funzione f(x) tramite integrazione e si dicono “coefficienti di Fourier” di f(x): la serie: a sen(nx) + b cos(nx) f(x) = a0 + n=1 n n si dice “serie di Fourier” di f(x) I singoli “mattoncini”: an cos(nx) + bn sen(nx) si dicono e “armoniche fondamentali” La coincidenza tra una funzione e la sua serie di Fourier è un argomento molto delicato! Molti grandi matematici si sono occupati di questo argomento a partire da Fourier (inizio 1800). Ma perché tanti risultati e tanti teoremi? Il motivo è il seguente. cn = k Per una serie numerica dire n=1 (cioè la serie converge al valore reale k) significa: n=1cn = limN+SN = k N dove SN =n=1 cn cn = k Per una serie numerica dire n=1 (cioè la serie converge al valore reale k) significa: n=1cn = limN+SN = k N dove SN =n=1 cn Tuttavia qui dobbiamo considerare la serie: n=1 an cos(nx) + bn sen(nx) che è una serie di costanti dipendenti da x, ovvero una serie di funzioni cn = k Per una serie numerica dire n=1 (cioè la serie converge al valore reale k) significa: n=1cn = limN+SN = k N dove SN =n=1 cn Tuttavia qui dobbiamo considerare la serie: n=1 an cos(nx) + bn sen(nx) che è una serie di costanti dipendenti da x, ovvero una serie di funzioni. Allora N SN(x) = n=1 an cos(nx) + bn sen(nx) sarà una successione di funzioni e n=1 an cos(nx) + bn sen(nx) = limN SN(x) sarà un limite di funzioni … e per limiti di funzioni si apre ai nostri occhi un panorama del tutto nuovo: l’affermazione “le funzioni SN(x) si avvicinano alla funzione f(x)“ si può infatti intendere in infiniti modi diversi non equivalenti tra loro! Ognuno di questi “modi” corrisponde ad un diverso concetto di “convergenza” ovvero di “approssimazione” Vogliamo qui esaminare 3 tra questi infiniti tipi di convergenza: 1) Convergenza puntuale 2) Convergenza uniforme 3) Convergenza quadratica (o in noma L2) Potremmo quindi dire che esamineremo 3 diversi modi di passare “dai mattoncini alle costruzioni”. Vogliamo qui esaminare 3 tra questi infiniti tipi di convergenza: 1) Convergenza puntuale 2) Convergenza uniforme 3) Convergenza quadratica (o in noma L2) Potremmo quindi dire che esamineremo 3 diversi modi di passare “dai mattoncini alle costruzioni”. Lo faremo da un punto di vista solamente geometrico, lasciando la formalizzazione matematica …a chi vorrà studiare matematica. Ma sarà sufficiente a farsi un’idea! 1) Convergenza puntuale: è il tipo di convergenza più semplice: per ogni x fissata si richiede che SN(x) tenda ad f(x) Cosa significa graficamente? Vediamolo: 1) Convergenza puntuale: S1(x) f(x) x Per ogni x 1) Convergenza puntuale: S2(x) f(x) x Per ogni x 1) Convergenza puntuale: S3(x) f(x) x Per ogni x 1) Convergenza puntuale: S4(x) f(x) x Per ogni x 1) Convergenza puntuale: S5(x) f(x) x Per ogni x 1) Convergenza puntuale: S6(x) f(x) x Per ogni x 1) Convergenza puntuale: S7(x) f(x) x Per ogni x 2) Convergenza uniforme su un intervallo questo tipo di convergenza significa che: fissata a piacere una “striscia” attorno alla funzione limite f(x), si richiede che da un certo indice N in poi le SN(x) siano contenute interamente in questa striscia. Vediamolo meglio dal punto di vista geometrico: 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) ᵋ ᵋ 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) S150(x) 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) S151(x) 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) S152(x) 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) S153(x) 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) S154(x) 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) S155(x) 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) S156(x) 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) S157(x) 2) Convergenza uniforme su un intervallo: f(x) + f(x) f(x) S158(x) 3) Convergenza quadratica (o in norma L2) è forse il tipo di convergenza più importante in fisica poichè corrisponde ad un «norma» che rappresenta l’energia del segnale associato alla funzione f(x). Sostanzialmente significa richiedere che: l’area compresa tra la funzione limite f(x) e le sue approssimazioni SN(x) tenda a zero per N +. 3) Convergenza quadratica (o in norma L2) è forse il tipo di convergenza più importante in fisica poichè corrisponde ad un «norma» che rappresenta l’energia del segnale associato alla funzione f(x). Sostanzialmente significa richiedere che: l’area compresa tra la funzione limite f(x) e le sue approssimazioni SN(x) tenda a zero per N +. Il “sostanzialmente” è dovuto al fatto che, per motivi su cui non ci soffermiamo, si considera invece di che sarebbe l’esatta area. Vediamo: 3) Convergenza quadratica (o in noma L2) 3) Convergenza quadratica (o in noma L2) 3) Convergenza quadratica (o in noma L2) 3) Convergenza quadratica (o in noma L2) 3) Convergenza quadratica (o in noma L2) I tipi di convergenza ora visti non sono affatto equivalenti. Valgono tuttavia le seguenti implicazioni: convergenza puntuale convergenza uniforme convergenza L2 Dunque la sola uguaglianza : a cos(nx) + b sen(nx) f(x) = a0 + n=1 n n di per se non significa niente, se non specifichiamo in che senso la serie, ovvero la successione delle SN(x) , converge ad f(x). Naturalmente in matematica ogni implicazione ha una rigorosa dimostrazione, ed ogni caso in cui non c’e’ implicazione esiste almeno un contro-esempio che prova la non validità dell’implicazione. Non vogliamo però qui presentare ciò. Vogliamo invece osservare cose succede nel caso della funzione onda quadra rispetto allo schema riportato: che tipi di convergenza avremo in questo caso? convergenza puntuale convergenza uniforme convergenza L2 Ma prima … proviamo un gioco di allenamento! I. PARTE DEL GIOCO Tenuto conto dello schema di implicazioni: convergenza puntuale convergenza uniforme convergenza L2 Quali casi convergenza SN(X) f(x) su un intervallo [a,b] sono possibili? EHI! MA QUESTO E’ UN GIOCO DI LOGICA , NON DI ANALISI ARMONICA! II. PARTE DEL GIOCO Inventare il grafico di successioni SN(X) che convergano ad una funzione f(x) su un intervallo [a,b] nei seguenti modi: a) uniformemente b) puntualmente, in L2 , ma non uniformemente c) puntualmente, non in L2 , non uniformemente d) non puntualmente, in L2 , non uniformemente II. PARTE DEL GIOCO Inventare il grafico di successioni SN(X) che convergano ad una funzione f(x) su un intervallo [a,b] nei seguenti modi: a) uniformemente b) puntualmente, in L2 , ma non uniformemente c) puntualmente, non in L2 , non uniformemente d) non puntualmente, in L2 , non uniformemente OK! Ora torniamo all’onda quadra… Rivediamo alcune fasi della sequenza: Da http://www.gaussianwaves.com/2013/05/a-tutorial-on-fourier-analysis-fourier-series/ Rivediamo alcune fasi della sequenza: Da http://www.gaussianwaves.com/2013/05/a-tutorial-on-fourier-analysis-fourier-series/ Rivediamo alcune fasi della sequenza: Da http://www.gaussianwaves.com/2013/05/a-tutorial-on-fourier-analysis-fourier-series/ Rivediamo alcune fasi della sequenza: Da http://www.gaussianwaves.com/2013/05/a-tutorial-on-fourier-analysis-fourier-series/ Notato qualcosa? Ancora una volta… Rivediamo alcune fasi della sequenza: Da http://www.gaussianwaves.com/2013/05/a-tutorial-on-fourier-analysis-fourier-series/ Rivediamo alcune fasi della sequenza: Da http://www.gaussianwaves.com/2013/05/a-tutorial-on-fourier-analysis-fourier-series/ Rivediamo alcune fasi della sequenza: Da http://www.gaussianwaves.com/2013/05/a-tutorial-on-fourier-analysis-fourier-series/ Rivediamo alcune fasi della sequenza: Da http://www.gaussianwaves.com/2013/05/a-tutorial-on-fourier-analysis-fourier-series/ ed ora il QUIZ: quali tipi di convergenza abbiamo nel caso dell’onda quadra? SI NO convergenza puntuale convergenza uniforme SI NO convergenza L2 SI NO SOLUZIONE convergenza puntuale SI NO convergenza uniforme SI NO convergenza L2 SI PERCHE’ ? NO Qualche spiegazione in più … Iniziamo con Convergenza L SI NO 2 Qualche spiegazione in più … Iniziamo con Convergenza L SI NO 2 Teorema Sia f(x) una funzione con “energia finita”, ovvero tale che [-,] |f(x)|2 dx < + Allora la serie di Fourier di f(x) converge ad f(x) in norma L2. … è il punto di partenza della teoria dei segnali. Passiamo a: convergenza puntuale SI NO Ogni x 0 viene “oltrepassata dalle gobbette” e dunque SN(x) si avvicina sempre più ad f(x) Per x = 0 si ha SN(0)= f(0) per ogni N. Ogni x 0 viene “oltrepassata dalle gobbette” e dunque SN(x) si avvicina sempre più ad f(x) Per x = 0 si ha SN(0)= f(0) per ogni N. Ogni x 0 viene “oltrepassata dalle gobbette” e dunque SN(x) si avvicina sempre più ad f(x) Per x = 0 si ha SN(0)= f(0) per ogni N. Ogni x 0 viene “oltrepassata dalle gobbette” e dunque SN(x) si avvicina sempre più ad f(x) Per x = 0 si ha SN(0)= f(0) per ogni N. Ed infine consideriamo convergenza uniforme SI NO Teorema ( continuità e convergenza uniforme) Se una successione di funzioni continue in intervallo I converge uniformemente verso una funzione f(x) in I, allora f è continua in I. Una successione di funzioni continue non può tendere uniformemente ad una funzione non continua! Vediamolo: … a riguardo c’è qualcosa in più da dire : La mancanza di convergenza uniforme della serie di Fourier in presenza di un “salto” nella funzione f(x) si può quantificare in modo curioso ed inaspettato … FENOMENO DI GIBBS Il “salto” (o meglio “la scivolata” essendo funzioni continue) delle SN(x) tende a superare del 18 circa il salto della f(x). Più in precisamente: Fenomeno di Gibbs Da Wikipedia …… ampiezza salto x 0.18 cioè circa 18 % del salto cos(x) Ed infine la: Domanda n.3 QUALI «COSTRUZIONI» SI POSSONO REALIZZARE? In parte abbiamo già risposto a questa domanda con gli esempi precedenti… ma c’è qualcosa di incredibile ancora da scoprire! In parte abbiamo già risposto a questa domanda con gli esempi precedenti… ma c’è qualcosa di incredibile ancora da scoprire! Può una funzione continua avere “una punta in ogni punto (x,f(x))“, ovvero in ogni x essere continua ma non derivabile? … è praticamente impossibile da immaginare! Eppure si! esistono funzioni del genere, la “funzione di Weierstrass” è un esempio. Eccone la definizione: è una serie di Fourier!!! Ed ecco il grafico: … è un esempio di “frattale”, figura con particolari proprietà di “auto-similitudine” introdotte da B. Mandelbrot. Ecco un caso particolare: Vediamo come si comporta avvicinandoci: Da http://www.math.washington.edu/~conroy/general/weierstrass/weier.htm PER CONCLUDERE: “Non leggere soltanto; combatti! Poni le tue proprie domande, cerca i tuoi esempi, scopri le tue dimostrazioni. Paul R. Halmos (1916 - 2006) E’ necessaria l’ipotesi? E’ vero il viceversa? Cosa capita nei casi classici? Cosa succede nel caso degenere ? Dove si usano le ipotesi?” Uno tra i testi più accessibili sull’argomento: A First Course in Fourier Analysis David W. Kammler January 2008 GRAZIE PER L’ATTENZIONE!