I.de.M
Il progetto
E’ rivolto ad alunni delle classi terze della scuola media, individuati dai docenti
e/o dai genitori, che presentano particolari interessi allo sviluppo di attività
tecnico-pratiche e, perlopiù, studenti che presentano difficoltà nel seguire
percorsi scolastici a carattere teorico.
Lo scopo è quello di attivare le competenze di apprendimento e cognitive
valorizzando le attività tecnico-pratiche, parallelamente all’apprendimento
teorico. Ciò ha in ogni caso inevitabili ricadute sull’apprendimento in senso
globale.
Caratteristiche di base degli allievi
-
“Regolarità del profilo personale”. S’intende che gli allievi scelti
rientrano nel novero dei ragazzi con un normale sviluppo cognitivo.
Importante è che gli allievi siano in grado o siano preparati a
coordinare
le
capacità
di
“Apprendimento
meccanico”
e
“Apprendimento significativo” attraverso la mediazione dell’attività
manuale e l’esperienza.
Eventuali elementi di personalità utili da individuare sono:
- Estroversione/introversione, come supporto all’apprendimento
individuale e all’apprendimento collaborativo di gruppo
- Potenziale di apprendimento individuale, come espressione dello
stile
di
apprendimento
personale,
favorendo
“l’apprendimento
esperienziale”.
-
“Interesse”: All’esperienza nelle attività basate sulla pratica operativa,
che facilita la focalizzazione dell’attenzione e attiva la motivazione. E’
necessario individuare i settori di particolare interesse per affrontare le
difficoltà che possono portare alla ”dispersione scolastica” e da
utilizzare come “aggancio motivazionale”.
-
“Scolarizzazione”: Solo come capacità di inserimento/adattamento
educativo. Normale capacità di comprendere e inserirsi nel “contesto”
scolastico come contesto “specifico finalizzato ad apprendere”. Attivare
la scolarizzazione è anche uno degli scopi dell’esperienza.
Generalità sugli stili cognitivi.
Per i soggetti che hanno una particolare tendenza e predisposizione a
fare esperienze pratiche più che apprendere le teorie, è utilizzabile il
concetto di apprendimento esperienziale che è un processo in cui la
conoscenza
si
attua
attraverso
l’osservazione
e
l’esperienza.
L’apprendimento si basa sulla riflessione sulle esperienze concrete fatte
durante il processo di esecuzione. Il processo di apprendimento
coincide con quello operativo di esecuzione.
Il “processo di apprendimento” si sviluppa in quattro stadi: il soggetto,
inizialmente, dovrebbe partire dall'esperienza concreta, cioè dai dati di
fatto, dall’osservazione di come si fa una cosa, per passare a riflettere e
a ripetere ciò che è stato fatto, ciò che si è esperito, attraverso
l’osservazione riflessiva. Questi processi variano secondo lo stile di
apprendimento.
Seguendo lo schema di Kolb dell’”apprendimento esperienziale” come
una riflessione sulle azioni: in questo caso la conoscenza è ottenuta
attraverso l’osservazione di esperienze concrete cui si connette la
comprensione di concettualizzazioni teoriche, si trasforma attraverso
l’osservazione riflessiva e si amplia mediante la sperimentazione attiva.
Basilare è la capacità di coordinare e armonizzare i processi di
“apprendimento meccanico”, caratterizzato dalla memorizzazione delle
informazioni nella forma esatta in cui sono state apprese, con
l’”apprendimento
significativo”
caratterizzato
principalmente
dall’assimilazione di nuova conoscenza a partire dall’utilizzo dei dati
acquisiti. E’ questo un processo metacognitivo che porta ad apprendere
i “modi” personali finalizzati ad apprendere.
Questo tipo di apprendimento è concepito come un ciclo con quattro
stadi:
il
soggetto,
inizialmente,
dovrebbe
partire
dall'esperienza
concreta, cioè dai dati di fatto, dall’osservazione di come si fa una cosa,
per passare a riflettere e a ripetere ciò che è stato fatto, ciò che si è
esperito, attraverso l’osservazione riflessiva. Successivamente deve
interpretare gli eventi cui ha assistito cercando di cogliere le relazioni
fra essi: deve cercare di produrre concetti teorici ed estenderli a nuove
situazioni; infine deve tradurre le nuove conoscenze in aspettative e
progetti. Schematicamente questo modello può essere riassunto nelle
seguenti fasi:
- stadio delle esperienze concrete (EC), dove l’apprendimento è
influenzato prevalentemente dalle percezioni e dalle reazioni alle
esperienze;
- stadio dell’osservazione riflessiva (OR), dove l’apprendimento è
influenzato prevalentemente dall’ascolto e dall’osservazione;
- stadio della concettualizzazione astratta (CA), dove l’apprendimento
prende la forma soprattutto del pensiero e dell’analisi dei problemi in
modo sistematico;
- stadio della sperimentazione attiva (SA), dove l’apprendimento è
influenzato soprattutto dall’agire, dallo sperimentare, osservando i
risultati.
Questi quattro stadi si sostengono a vicenda in un processo circolare.
Nessuno di essi, preso singolarmente, è efficace in modo esaustivo, per
il processo di apprendimento. Nella realtà gli studenti possono
cominciare da qualsiasi punto del ciclo perché ogni stadio alimenta
quello successivo in modo integrante.
Ciascuno stadio ha la medesima importanza all’interno del processo
globale e richiede differenti abilità e competenze che gli studenti devono
saper applicare secondo la situazione.
Queste modalità si distribuiscono lungo un continuum che ha come poli
estremi concretezza e astrattezza (EC-CA) e lungo un processo che
misura sperimentazione attiva e riflessività (SA-OR).
Se le quattro fasi sono schematicamente contrapposte due a due, dagli
incroci delle coordinate bipolari si evidenziano quattro stili di
apprendimento che corrispondono a quattro tipologie di soggetti.
-
La combinazione astratto e attivo (CA+SA) ci dà lo stile
convergente;
-
La combinazione concreto e riflessivo (EC+OR) ci dà lo stile
divergente;
-
La combinazione riflessivo e astratto (OR+CA) ci dà lo stile
assimilatore
-
La combinazione concreto e attivo (EC+SA) ci dà lo stile
accomodatore.
Esperienze Concrete (EC)
I
I
Accomodatore
I
Divergente
I
I
Sperimentazione attiva (SA) - - - - - - - - - I- - - - - - - - - - -- Osservazione
Riflessiva(OR)
I
I
Convergente
I
Assimilatore
I
I
Concettualizzazione Astratta (CA)
Le caratteristiche dei quattro stili di apprendimento possono essere così
sintetizzate:
- I CONVERGENTI sono abili nell'applicazione pratica delle idee,
tendono ad affrontare i problemi in base ad un ragionamento ipoteticodeduttivo. Preferiscono l'azione immediata all'introspezione prolungata
e tendono a mettere in pratica le idee il più rapidamente possibile.
Riescono a pensare meglio quando possono fare esperienze di prima
mano e privilegiano interessi rivolti alle materie scientifiche e tecniche.
Questo stile si rivela particolarmente proficuo nel problem solving, nella
presa di decisioni e nell’applicazione pratica delle idee. È stato definito
“convergente” perché una persona caratterizzata da questo stile sembra
trovarsi maggiormente a suo agio in quelle situazioni in cui vi è una
singola risposta corretta o una sola soluzione ad un problema.
- I DIVERGENTI hanno delle strategie opposte a quelle che
caratterizzano lo stile convergente. Essi preferiscono l’esperienza
concreta e l’osservazione riflessiva, sono interessati alla gente e
tendono a essere immaginativi ed emotivi. Riescono a vedere i problemi
da vari punti di vista e organizzano i contenuti in strutture significative.
Ricercano continuamente significati nel mondo intorno a sé chiedendo
in continuazione "Perché...?". Instaurano facilmente rapporti affettivi,
sono socievoli e pronti a collaborare. Hanno vasti interessi culturali con
prevalenza nel settore artistico. Questo stile è definito divergente perché
gli individui riescono meglio in quelle situazioni che richiedono un
"brainstorming" per la generazione di idee alternative.
- Gli ASSIMILATORI sono abili nell'elaborazione di modelli teorici
attraverso ragionamenti induttivi. Assimilano le conoscenze in strutture
coerenti ed esplicative, sono obiettivi, razionali, logici e si preoccupano
più dei fatti che delle persone. Spesso sono assertivi ed emotivamente
controllati, ricercano il riconoscimento dagli altri, specialmente dalle
figure che hanno un'autorità, per le quali nutrono molto rispetto. Sono
più teorici che pratici e attivano una metodologia coerente e precisa,
che può tradursi nella ricerca scientifica. Amano creare modelli teorici
logici e usare il ragionamento induttivo per assimilare osservazioni
discrete in una spiegazione integrata. Per loro è importante che la teoria
sia logica e precisa e in quelle situazioni in cui la teoria non corrisponde
ai fatti, gli “assimilatori” sono portati a rivedere i fatti, piuttosto che
rigettare la teoria. Questo stile di apprendimento è caratteristico delle
scienze di base, piuttosto che delle scienze applicate.
- Agli ACCOMODATORI, infine, che hanno delle caratteristiche
opposte agli “assimilatori”, piace l’esperienza concreta. Sono abili
nell'attività di sperimentazione attiva, però non in quella rigorosamente
scientifica, e sanno far sintesi tra situazioni concrete e principi teorici.
Sono pensatori pratici, flessibili, intuitivi ai quali piace apprendere per
prove ed errori più che per analisi.
Affascinati dallo sperimentare e inventare, riescono meglio quando
possono produrre liberamente, reagendo alle sfide intellettuali più con
la velocità che con il pensiero. Essi sono attivi: portano a termine piani e
compiti, ma impostano la loro attività più sulle informazioni provenienti
da altre persone che sull'analisi personale dei dati; prevalgono nei
settori della tecnica e del commercio. Questo stile di apprendimento è
definito “accomodatore” perché gli individui caratterizzati da questa
modalità riescono facilmente ad adattarsi ai cambiamenti repentini di
circostanze. Quando le teorie o i piani non si adattano ai fatti, gli
individui “accomodatori” sono disposti a scartarle. Sono più disponibili,
rispetto agli altri tre stili, ad assumersi dei rischi. I loro ambiti educativi
preferiti sono quelli tecnici o pratici ed estenderli a nuove situazioni
attraverso la concettualizzazione astratta; infine deve tradurre le nuove
conoscenze in aspettative su quali azioni compiere per eseguire bene il
compito
e verificare
i concetti in nuove
situazioni tramite
la
sperimentazione attiva.
Griglia di valutazione
E’ necessario cercare di individuare una “griglia” che possa essere utile
all’osservazione degli allievi da collocare nel progetto cercando di
individuare
lo stile
personale
di
apprendimento nel
continuum
dell’incontro tra le caratteristiche diverse dei quattro stili descritti.
A)
Stile di apprendimento Divergente: Preferenza all’esperienza concreta,
immaginazione, emotività, organizzazione, sperimentazione, pensiero pratico
e concreto, intuitività.
Stile di apprendimento Accomodatore: Preferenza all’esperienza concreta
ed alla sperimentazione, pensiero pratico e concreto supportato anche da una
certa potenzialità intuitiva.
L’incontro delle tendenze caratteristiche dai due stili
porta
ad
una
predisposizione
alle
Esperienze
concrete.
B)
Stile di apprendimento Accomodatore: Preferenza all’esperienza concreta
ed alla sperimentazione, pensiero pratico e concreto, intuitività.
Stile di apprendimento Convergente: Ragionamento ipotetico-deduttivo,
preferenza
all’azione
diretta,
pensiero
supportato
direttamente
dall’esperienza.
L’incontro tra le tendenze dello stile accomodatore e
convergente
porta
Sperimentazione attiva.
alla
predisposizione
della
C)
Stile di apprendimento Divergente: Preferenza all’esperienza concreta ma
anche alla riflessione, organizzazione del pensiero, interesse per le relazioni.
Stile di apprendimento Assimilatore: Abilità nell’elaborare modelli teorici,
pensiero induttivo, logico, interesse prevalente sui fatti e minore interesse alle
relazioni interpersonali.
La risultante dall’incontro tra tendenze divergenti e
assimilatorie
porta
alla
predisposizione
all’Osservazione riflessiva
D)
Stile di apprendimento Convegente: Ragionamento ipotetico-deduttivo,
preferenza
all’azione
diretta,
pensiero
supportato
direttamente
dall’esperienza.
Stile di apprendimento Assimilatore: Abilità nell’elaborare modelli teorici,
pensiero induttivo, logico, interesse prevalente sui fatti e minore interesse alle
relazioni interpersonali.
Il
sommarsi
delle
tendenze
convergenti
e
assimilatorie si esprime con la predisposizione alla
Concettualizzazione astratta.
I soggetti che rientrano nelle tipologie:
-
A): Tendenza e preferenza a fare esperienze concrete.
B):
Predisposizione
alla
verifica
sperimentale
dell’esperienza,
appaiono essere i più idonei al progetto. Bisogna però considerare che
in un lavoro di apprendimento che comprende l’interazione di gruppo,
possono essere inseriti anche soggetti appartenenti alle tipologie C) e
D). Considerando che il metodo del progetto si basa sulle prevalenti
capacità pratiche manuali come modo spontaneo di approccio.
E’ da considerare anche l’attivazione progressiva dei quattro stili di
apprendimento
realizza il processo richiesto di apprendimento esperienziale secondo lo
schema:
-
Esperienze concrete.
-
Sperimentazione attiva.
-
Osservazione riflessiva
-
Concettualizzazione astratta.
Per riassumere:
Le caratteristiche e i tratti caratteriali e di personalità da
focalizzare nella scelta dei soggetti da inserire nell’esperienza
possono essere così riassunte.
-
“Regolarità del profilo personale”: S’intende che gli allievi
scelti rientrano nel novero dei ragazzi con un normale sviluppo
cognitivo ed emotivo.
Sulla base di una “normalità cognitiva”, essendo uno degli
scopi del progetto agire contro la dispersione, è opportuno
focalizzare
l’attenzione
su
soggetti
che
hanno
difficoltà
nell’apprendimento “astratto e per concetti” e particolarmente
portati all’apprendimento “pratico” e “operativo”.
Eventuali elementi di personalità da individuare sono:
-
Estroversione/introversione, come
all’apprendimento
individuale
collaborativo di gruppo
e
supporto
all’apprendimento
espressione
Potenziale di apprendimento individuale, come
dello
stile
di
apprendimento
personale,
privilegiando “l’apprendimento esperienziale”.
-
“Interesse”: E’ importante che si possa attivare un
interesse che porti a rendersi concreto in un “prodotto”, e che
l’interesse organizzi l’attenzione, la memoria di lavoro e le
capacità intuitive.
Oltre a ciò le caratteristiche preferibili dei soggetti da inserire
nel progetto sono così sintetizzabili per un’osservazione
empirica guidata:
Caratteristiche di base:
-
Preferenza e predisposizione al lavoro concreto più che
alla teoria e alla teoria verificabile con l’azione, cioè una
predisposizione
alla
sperimentazione
attiva.
Apprendimento procedurale
-
Connessione tra dati appresi attraverso una prevalente
capacità immaginativa e intuitiva primaria sule capacità
analitiche.
Come competenze potenziali da attivare
-
Capacità di organizzarsi operativamente sia individuale
che di gruppo.
-
Capacità di riflettere su cosa si sta facendo.
-
Accettazione del lavoro in gruppo.
-
Riconoscimento
“critico”
del
prodotto
come
frutto
dell’apprendimento attivo.
Metodo:
Il progetto prevede delle fasi che corrispondono all’applicazione seriale e
contemporaneamente parallela di stili cognitivi personali di apprendimento.
-
Sperimentare
(esperienza
concreta
–
intuizione).
Corrisponde
all’attuazione della propensione all’esperienza pratica e si sviluppa
attraverso schemi di pensiero sia operatorio sia intuitivo.
-
Produrre (prassi - costruzione) L’attività pratica si organizza attraverso
un processo costruttivo mentale che si rende concreto in un progetto e
la produzione di oggetti.
-
Ideare (costruire – mentalizzare). Il processo di costruzione mentale
supera il pensiero operatorio e si “mentalizza”, cioè sono i pensieri e le
idee che sono utilizzati e manipolati. Si ha “ l’astrazione” cioè il
concetto del “prodotto”.
-
Osservare (esperienza – apprendimento). L’osservare il “prodotto”
permette il confronto con il processo mentale che ha portato al prodotto
innescando quello dell’apprendimento.
-
Riflettere (apprendimento – costruzione – mentalizzare). Il pensiero
riflessivo innesca meccanismi metacognitivi che corrispondono al
consolidarsi di un metodo appreso ma aspecifico, in quanto
mentalizzato, che permette il ripetersi dell’esperienza oltre lo scopo, gli
oggetti e le occasioni. ---------- Sperimentare, ---ripetizione del
processo di apprendimento appreso.
Il Laboratorio come metodo operativo
Prima di essere un ambiente, il laboratorio è uno “spazio mentale attrezzato”,
una forma mentis, un modo di interagire con la realtà per comprenderla e/o
per cambiarla. Il termine laboratorio va inteso in senso estensivo, come
qualsiasi spazio, fisico, operativo e concettuale, opportunamente adattato ed
equipaggiato per lo svolgimento di una specifica attività formativa.
Dal punto di vista formativo, il laboratorio si caratterizza per l’oggetto della
sua azione, vale a dire per l'attività che vi si svolge, che investe l’allievo. Con
il lavoro in laboratorio lo studente domina il senso del suo apprendimento,
perché produce, perché opera concretamente, perché “facendo”, sa dove
vuole arrivare e perché.
Nel laboratorio, come con gli altri metodi “coinvolgenti” il soggetto agisce, è
attivo. L’essere attivo del soggetto si può rendere comprensibile in molti modi
e ai due estremi ritroviamo due tipologie: l’attività riproduttiva e quella
produttiva; è attivo l’allievo che copia, che ripercorre la procedura richiesta,
che riproduce ciò che ha studiato; è attivo l’allievo che inventa, che ipotizza
nuove strategie risolutive, che produce qualcosa ex novo. Nel laboratorio si
opera su entrambi i piani: ma lo scopo formativo del laboratorio è quello di
produrre pensiero a partire dall’azione e non è mai meramente applicativo o
riproduttivo.
L'attività proposta nel laboratorio in cui si conosce e si apprende attraverso
l’azione:
♦ si deve prestare ad una manipolazione concreta di quanto detto e pensato.
♦ deve comprendere i passi principali di una procedura;
♦ deve dare la possibilità di scegliere e di decidere; il laboratorio che
prospetta un’unica
soluzione si riduce a un’applicazione di modelli;
♦ deve far scoprire qualcosa di nuovo, arricchendo le consuete conoscenze;
♦ il nuovo che si scopre non deve essere né troppo simile al conosciuto né
troppo diverso;
♦ deve comportare diversi livelli di interpretazione ed una pluralità dei punti di
vista;
♦ deve richiamare esperienze già fatte anche lontane ed eterogenee;
♦ deve coinvolgere il rapporto dello studente con il sapere, nel laboratorio il
sapere è conoscenza in azione.