La ricerca clinica comunicata ai cittadini: l’impegno dell’AIFA. Carlo Tomino Ricerca e Sperimentazione Clinica - Agenzia Italiana del Farmaco. La sperimentazione clinica dei medicinali rappresenta una tappa fondamentale e imprescindibile, per l’acquisizione delle necessarie conoscenze sulle molecole destinate a diventare farmaci. A questo processo partecipa una complessa rete di attori di sistema, composta da autorità regolatorie, promotori, sperimentatori, comitati etici e, soprattutto, cittadini, sia volontari sani che pazienti, i quali rappresentano uno spaccato di quella popolazione che in futuro beneficerà dei risultati degli stessi studi. Di conseguenza, in questo contesto, la qualità dell’informazione diretta ai cittadini risulta essere una delle questioni della massima importanza, soprattutto quando è in gioco anche una potenziale partecipazione del singolo cittadino/paziente a uno studio clinico. Tuttavia, in Italia, su questi argomenti, è facile riscontrare un livello di informazione molto diversificato. In alcuni casi, si cede facilmente alla tentazione di banalizzare i temi in questione, ricorrendo a semplificazioni del tutto arbitrarie, come il concetto di “cavia umana” non soggetta a diritto o tutela e sottostimando, di fatto, quel meccanismo di tutele e diritti del cittadino, che è parte integrante del sistema sanitario italiano. Lo scopo di un progetto di comunicazione di tali argomenti, quindi, deve essere volto proprio a immunizzare i cittadini da questo tipo di banalizzazioni, informandoli in maniera semplice ma esaustiva di tutti quegli aspetti che riguardano la sperimentazione clinica e che potrebbero coinvolgerli in qualche modo. Oltre a curare il sito dell’Osservatorio Nazionale sulle Sperimentazioni Cliniche (http://oss-sper-clin.agenziafarmaco.it), tramite il quale i cittadini possono ottenere alcune informazioni sulle sperimentazioni con i farmaci (intervento formativo di tipo passivo), l’AIFA ha messo a punto alcuni progetti di informazione. A partire dal 2008 si è cercato di fornire adeguate e semplici informazioni ai cittadini in merito alla partecipazione diretta agli studi clinici, con particolare riguardo ai potenziali rischi e benefici e all’insieme di diritti e responsabilità che si acquisiscono durante la fase di sperimentazione di un nuovo farmaco. Nel primo progetto l’aspetto informativo è stato curato attraverso l’allestimento di un poster informativo posizionato negli studi medici, grazie alla collaborazione dei Medici di Medicina Generale (coinvolte la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale - FIMMG e la Società Italiana di Medicina Generale - SIMG); l’aspetto di verifica della diffusione e comprensione del materiale informativo è stato garantito da un apposito questionario compilato autonomamente dagli stessi cittadini. Parallelamente, lo stesso questionario è stato distribuito in altri studi medici senza fornire, però, il poster informativo. Questo ultimo gruppo ha così rappresentato il “controllo” e, di fatto, il livello base della conoscenza di questi temi da parte della popolazione italiana. Obiettivo generale di questo progetto è stato quello di valutare l'impatto di un'azione di informazione sulla disponibilità a partecipare a sperimentazioni cliniche. I primi risultati di questo progetto sono stati valutati tramite la predisposizione di un questionario autocompilato dai cittadini. Sono stati messi a confronto soggetti che avevano letto il poster con un gruppo analogo che non ha ricevuto alcun tipo di informazione. In questo modo si è potuto stabilire il livello di acquisizione del messaggio informativo e soprattutto il grado di consapevolezza che i cittadini hanno nei confronti della ricerca clinica. Il campione è rappresentato da circa 14.000 soggetti intervistati, equamente distribuiti per sesso e per età. I principali risultati del questionario, di seguito riportati, mostrano una limitata informazione da parte dei cittadini per quanto riguarda le garanzie nella conduzione di studi clinici: Nell’effettuare una sperimentazione clinica i ricercatori seguono sempre regole precise indicate nei protocolli clinici? Non so 12,0% No risposta 0,1% NO 10,9% SI 77,0% E’ sempre necessaria l’approvazione del Comitato Etico locale per poter iniziare una sperimentazione clinica? Non so 17,5% No risposta 0,1% NO 9,6% SI 72,8% E’ sempre prevista una polizza assicurativa a tutela dei pazienti che partecipano ad una sperimentazione clinica? Non so 18,8% No risposta 0,1% NO 9,7% SI 71,4% In una sperimentazione clinica esistono sempre potenziali rischi e potenziali benefici? Non so 13,0% No risposta 0,1% NO 9,2% SI 77,7% Quando un paziente accetta di partecipare ad una sperimentazione clinica può poi decidere di interromperla? Non so 23,7% NO 15,9% No risposta 0,1% SI 60,3% Prima di partecipare ad una sperimentazione clinica i pazienti devono di diritto ottenere tutte le informazioni utili e firmare il modulo di consenso informato? Non so 17,5% No risposta 0,1% NO 11,2% SI 71,2% Abbiamo poi verificato con i soggetti la loro disponibilità a partecipare a studi clinici sia nel caso affetti da una patologia, sia come “volontari sani”; questi i risultati: Se Lei fosse affetto/a da una malattia e il medico le suggerisse di partecipare ad una sperimentazione clinica, accetterebbe? No risposta 0,1% Non so 30,0% SI 44,1% NO 25,8% Se Lei NON fosse affetto/a da una malattia e le venisse proposto di partecipare ad una sperimentazione clinica per favorire il progresso scientifico, accetterebbe? Non so 32,7% No risposta 0,2% NO 41,1% SI 26,0% Come si evince dai risultati sopra riportati, esistono molte aree in cui è auspicabile il proseguimento dei programmi di comunicazione per offrire ai cittadini l’esatta percezione delle garanzie poste in atto nell’ambito delle sperimentazioni cliniche. Proseguendo quindi nella stessa direzione e tenendo conto dei risultati derivanti dall’analisi in corso, è risultato necessario passare da un progetto generale di comunicazione ad una campagna rivolta ai cittadini afferenti ai reparti specialistici delle strutture sanitarie che, di fatto, sono i luoghi in cui si svolgono quasi tutte le sperimentazioni cliniche in Italia. E’ per questo motivo che la seconda parte del progetto sta coinvolgendo alcune tra le aree specialistiche più coinvolte nel processo di sperimentaizone (es. oncologia, cardiologia, neurologia, malattie infettive). Questo ci consentirà di confrontare setting di pazienti diversi, estrapolando cluster di soggetti più disponibili alla partecipazione agli studi clinici a fronte di una corretta informazione. In via preliminare (il progetto è tuttora in corso e si prevede un suo completamento nel 2011) è possibile formulare alcune considerazioni conclusive: • è possibile aumentare la cultura della ricerca clinica mediante interventi diversificati; • l’intervento di tipo “passivo” beneficia oggi della diffusione della tecnologia (internet) e permette di raggiungere un numero considerevole di persone a costi relativamente contenuti; • l’intervento “attivo” è più oneroso ma probabilmente più duraturo e può essere mirato a categorie particolari, diversificando i messaggi informativi. Nell’ottica generale del progetto, estensibile in futuro anche a popolazioni particolari (bambini, anziani, donne in gravidanza ecc.) nonché ad altre aree terapeutiche o territoriali, si potrà arrivare ad una diffusione sempre più capillare dei temi della sperimentazione clinica. L’auspicio è quello di innescare un processo virtuoso di diffusione delle informazioni e una sempre maggiore fiducia nelle istituzioni sanitarie e negli organismi preposti alla tutela dei cittadini.