MUTAZIONI DEI FATTORI DELLA COAGULAZIONE

MUTAZIONI DEI FATTORI DELLA
COAGULAZIONE
FATTORE V LEIDEN E PROTROMBINA 20210
Test
(codice LIS)
Fattore V Leiden
(958)
Protrombina
20210
(959)
Sinonimi
Campione
Sinonimi:

Fattore V R506Q

Fattore V Arg506Gln
Sinonimi:

Fattore II G20210A

PT G20210A
PROVETTA
VIOLA TDA
(EDTA)
PROVETTA
VIOLA TDA
(EDTA)
Tempo di
risposta
15 gg
15 gg
Principio del metodo
Amplificazione con metodo
real time PCR e curva di
melting
Amplificazione con metodo
real time PCR e curva di
melting
*basta una sola provetta per tutti gli esami di biologia molecolare
Cosa sono il fattore V Leiden e la PT 20210?
Il fattore V Leiden e la PT 20210 sono varianti genetiche dei fattori V e II (protrombina)
rispettivamente.
Il fattore V attivato agisce come cofattore enzimatico del fattore X attivato nella conversione del
fattore II (protrombina) in trombina, enzima chiave della coagulazione in quanto porta alla
trasformazione del fibrinogeno in fibrina e quindi alla formazione del coagulo.
L’effetto procoagulante del fattore V attivato è normalmente inibito dalla proteina C attivata
mediante clivaggio del fattore V stesso in punti specifici, uno dei quali è la Arginina 506.
La variante di Leiden del fattore V consiste in una sostituzione che trasforma Arginina 506 in
Glutammina: ne consegue una resistenza alla proteina C attivata in vitro e una maggiore attività
procoagulante del fattore V in vivo con conseguente predisposizione alla trombosi.
La variante 20210 della protrombina (PT 20210) è una mutazione che non comporta sostituzioni
aminocidiche nella proteina in quanto si trova nella regione 3’ non tradotta del gene; è talora
associata ad elevati livelli plasmatici di Protrombina e si accompagna ad un aumentato rischio
trombotico.
Quando ricercare le mutazioni fattore V Leiden e PT 20210?
Le mutazioni fattore V Leiden e PT 20210 vanno ricercate nei pazienti in cui si sospetta una
condizione di trombofilia (predisposizione ad eventi trombotici) ereditaria.
Elementi di sospetto sono: l’età giovanile (<50 anni) di comparsa dell’evento trombotico, l’assenza
di fattori di rischio acquisiti, la tendenza alle recidive, la localizzazione insolita del trombo, la
familiarità e, per le donne, l’abortività ricorrente (soprattutto nel 2° e 3° trimestre).
Non ci sono indicazioni per l’esecuzione di uno screening trombofilico nelle donne asintomatiche o
senza storia personale o familiare di VTE prima della contraccezione ormonale o della gravidanza.
Le mutazioni fattore V Leiden e PT 20210 sono le più comuni cause di trombofilia ereditaria ,
ma vanno indagate nell’ambito di uno screening complessivo della trombofilia, che permetta una
valutazione complessiva del paziente.
scheda fattori2015.doc
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Come si determinano le mutazioni fattore V Leiden e PT 20210?
Le mutazioni fattore V Leiden e PT 20210 si dimostrano con tecniche di biologia molecolare
basate sulla PCR (Polymerase Chain Reaction).
La dimostrazione della mutazione fattore V Leiden in biologia molecolare rappresenta un test
di conferma per i pazienti con test di resistenza alla Proteina C attivata (APCR) positivo, in
quanto il 95% dei casi di APCR positività è riconducibile a questa mutazione del fattore V.
Per la mutazione PT 20210 non esiste un test funzionale preliminare. Tale mutazione può essere
riconosciuta solo dai test di biologia molecolare.
In entrambi i casi i test molecolari permettono di distinguere gli eterozigoti (portatori di un solo
allele mutato) dagli omozigoti (portatori di entrambi gli alleli mutati) della mutazione oggetto di
indagine.
Le mutazioni fattore V Leiden e PT 20210 sono due mutazioni indipendenti ed è possibile il
riscontro di individui portatori di mutazione di entrambi i geni (fattore V e fattore II).
Interpretazione dei test (= significato clinico)
Essere portatori della mutazione fattore V Leiden e/o della mutazione PT 20210 non significa
“avere una malattia”, ed è interpretabile nell’ambito della diagnostica predittiva:

corrisponde ad una situazione di maggior rischio per eventi tromboembolici soprattutto
in associazione ad altri fattori di rischio transitori (es. trauma, assunzione di estroprogestinici) o permanenti (immobilità permanente)

Il rischio è maggiore per gli omozigoti (coloro che hanno due copie del gene mutato)
rispetto a coloro che sono eterozigoti (coloro che hanno una copia del gene mutato [MUT] e
una copia normale [WT])

I rischi associati a fattore V Leiden, e Protrombina 20210 (e agli altri deficit di fattori
che comportano trombofilia) sono indipendenti e cumulativi, e quindi la loro
combinazione aumenta il rischio di tromboembolia venosa
Rischio relativo di tromboembolia
GENOTIPO
Omozigote WT/WT
Eterozigote WT/MUT
Omozigote MUT/MUT
Fattore V
1x
3-8 x
50-80 x
Fattore II
1x
3x

L’utilità della ricerca delle mutazioni nei parenti di soggetti con trombofilia ereditaria
è incerta. Sembra giustificata solo nel caso di probandi con precedente tromboembolia
venosa, ma sembra di scarsa utilità nel caso di probandi senza VTE.

I test genetici non vanno ripetuti (l’esito è definitivo e immutabile!)
scheda fattori2015.doc
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Bibliografia
RACCOMANDAZIONI PER LA PRESCRIZIONE DELLACONTRACCEZIONE ORMONALE
della REGIONE PIEMONTE 2007
http://www.regione.piemonte.it/sanita/program_sanita/consultori/dwd/racc_pillola.pdf
SCREENING FOR THROMBOPHILIA AND ANTITHROMBOTIC PROPHYLAXIS IN
PREGNANCY: GUIDELINES OF THE ITALIAN SOCIETY FOR HAEMOSTASIS AND
THROMBOSIS (SISET)
Thrombosis Research 124 (2009) e19–e25 )
http://www.simel.it/it/riviste/articolopdf.php/1187 (per SCREENING TROMBOFILICO)
http://www.pathology.leedsth.nhs.uk/pathology/ClinicalInfo/CommonTestsInvestigations/Thrombo
philia.aspx (per SCREENING TROMBOFILICO)
http://dx.doi.org/10.1160/TH11-02-0080 (per VARIABILITA’ FENOTIPICA)
Haematologica | 2008; 93(5) Interactions between genotype and phenotype in bleeding and
thrombosis (per VARIABILITA’ FENOTIPICA)
scheda fattori2015.doc
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