Mutazioni La "mutazione" è il cambiamento improvviso e permanente di un carattere dovuto a variazioni del patrimonio individuale, a livello della sostanza eredi­taria ("cromosomi", "geni", e, oggi si tende anche a pensare al "citoplasma"). Il carattere (o i caratteri), variato per mutazione si dice "mutato" ed è trasmissibile alla prole, L'individuo che ne è portat ore è un individuo mutante. Il merito scientifico dello studio del fenomeno di mutazione è dovuto per primo al DE VRIES ch e tra il 1886 e il 1901 accumulò un vasto ed importante materiale di osservazioni ricavato prevalentemente da due specie di piante, la Oenothera lamarckiana e la Linaria vulgaris, ed enunciò la "teoria delle mutazioni" precisando: la comparsa improvvisa dei caratteri mutati senza variazioni transitorie; la coesistenza delle nuove forme accanto alla specie capostipite; la piena ereditabilità delle nuove caratteristiche; la possibilità della comparsa di nuovi caratteri in tutte le direzioni. Le mutazioni possono essere vistose o di poco conto, ed interessare sia caratteri morfofogici, che fisiologici, che funzionali. Ed è verosimile che non tutte siano rilevabili o considerate tali: come può capitare quando l'espressione dei geni mutanti può influire sulla fecondità o si manifesta ad azione letale. Il primo fenomeno di variazione negli animali, considerato come una mutazione, risale alla fine del 1700 quando nel gregge di un allevatore americano - tale WRIGHT nacque un agnello con arti molto corti. Dato che questa rappresentava una caratteristica utile perché le pecore a gambe corte non avrebbero potuto saltare i recinti. l'agnello fu messo in riproduzione e per successiva selezione si ottenne la razza ovina a gambe corte "Ancon" che si 1/2 Mutazioni estinse, però, verso il 1815. Lo stesso carattere ricomparve successivamente, spontaneamente, negli Stati Uniti e in Norvegia. Sempre a fenomeno di mutazione è dovuta l'origine della pecora Merinos di Mauchamp a lana serica; della razza bovina Franqueiros del Brasile a corna lunghissime; della comparsa del pelo d'angora nei gatti e nei conigli; l'assenza delle corna nelle razze Aberdeen Angus, Red Polled, e più recentemente in soggetti della razza Charolaise. I cani bassotti e gli stessi canarini gialli sono dovuti a mutazione. Originariamente, difatti, i canarini allo stato selvaggio erano verdi: il colore giallo compare attorrlO al '600 in individui allevati in gabbia. La selezione, quindi, ha diffuso questo carattere. In ogni caso è da dire che gran parte delle mutazioni compaiono negli individui allo stato eterozigote e manifestano comportamento recessivo. Per questo: quando la mutazione interessa un gene dominante la variazione compare subito nella discendenza; quando, invece, interessa un gene recessivo (carattere eterozigote), la variazione può comparire solo quando può far coppia con un altro recessivo. I cambiamenti e/o le alterazioni del patrimonio ereditario che stanno alla base delle mutazioni p ermettono di distinguere le mutazioni stesse in: mutazioni geniche o fattoriali; mutazioni dovute a variazioni dell'assetto cromosomico; mutazioni dovute ad aberrazioni cromosomiche. 2/2