I difetti della catena respiratoria possono quindi essere causati da mutazioni nel nDNA (e quindi essere ereditati secondo le leggi della genetica mendeliana classica, AD, AR, XL) oppure da mutazioni del mtDNA (in questo caso sono ereditati secondo regole proprie della genetica mitocondriale). Esistono poi alcune alterazioni del mtDNA che sono secondarie a difetti del nDNA (vedi riquadro). A livello del mtDNA possiamo ritrovare mutazioni puntiformi o riarrangiamenti su larga scala (delezioni o duplicazioni). Alcune mutazioni sono ricorrenti (le delezioni comuni e le sostituzioni a livello dei nucleotidi 8993, 3243 e 8544 del mtDNA), mentre altre sono state identificate solo in uno o due pazienti. Esse possono essere trasmesse con delle modalità diverse da quelle della genetica mendeliana classica. Le caratteristiche della genetica mitocondriale sono: 1) l’eredità materna; 2) l’eteroplasmia, cioè la presenza di una proporzione variabile di mtDNA normale e mutato in una cellula; 3) l’effetto soglia; 4) la segregazione casuale. Inoltre, le mutationi del mtDNA possono interessare anche i geni per i tRNA e gli rRNA, mentre non esistono esempi analoghi nel DNA nucleare. Alterazioni del mtDNA secondarie a mutazioni nucleari Alcune alterazioni del mtDNA non sono degli eventi primitivi, ma sono determinate da mutazioni in alcuni geni nucleari che controllano la replicazione e la stabilità del mtDNA. Per deplezione di mtDNA si intende un’alterazione del numero di copie per cellula di genoma mitocondriale (che per il resto sono strutturalmente normali) al di sotto di un valore minimo necessario per assicurare una normale biogenesi della CR. Le sindromi con deplezione di mtDNA sono di solito ereditate come caratteri autosomici recessivi e sono causate da mutazioni nel gene per la DNA polimerasi mitocondriale (PolG) e nei geni che regolano il metabolismo del pool di deossinucleotidi mitocondriali, ma possono essere anche secondarie a cause non genetiche, quali l’assunzione di farmaci antiretrovirali che possono interferire con PolG. Alcuni pazienti presentano un particolare quadro di anomalie del genoma mitocondriale detto “delezioni multiple”. Consiste nell’accumulo di molecole di mtDNA recanti delezioni di diversa ampiezza, soprattutto a livello del muscolo, causate da mutazioni in geni che regolano il processo di replicazione del mtDNA. Possono essere ereditate con modalità dominante o recessiva e non vi è trasmissione alla prole dei genomi mitocondriali anomali, ma le delezioni si formano nuovamente in ogni generazione di individui affetti. Eredità materna Il mtDNA è ereditato solo dalla madre. Dopo la fecondazione, infatti, i mitocondri dello spermatozoo che eventualmente sono penetrati nello zigote vengono attivamente eliminati. Ciò fa sì che possono essere affetti da mutazioni del mtDNA sia i maschi che le femmine, ma solo le femmine possono trasmettere la mutazione alla prole. Eteroplasmia Ogni cellula contiene 2 copie per ogni gene nucleare, mentre la situazione per i geni mitocondriali è completamente diversa. Infatti, vi sono in media circa 5-15 molecole di mtDNA per ogni mitocondrio e vi è un numero variabile di mitocondri per cellula (da >50 a >1000), per cui ogni cellula possiede da un minimo di diverse centinaia fino ad alcune decine di migliaia di copie di mtDNA. Ne consegue che le mutazioni possono interessare proporzioni variabili del- le molecole di mtDNA in una cellula o in un tessuto (da 0% a 100%). Per eteroplasmia si intende la coesistenza di due popolazioni di mtDNA (wild type e mutato) all’interno di uno stessa cellula o di uno stesso tessuto. Il grado di eteroplasmia può variare tra cellula e cellula in un dato tessuto e tra diversi tessuti in uno stesso organismo. Per omoplasmia si intende la presenza di molecole di mtDNA di un unico tipo (o wild type o mutato) in un dato tessuto o organismo. Le mutazioni patologiche sono solitamente eteroplasmiche, mentre le varianti omoplasmiche sono di solito dei polimorfismi. Le mutazioni omoplasmiche sono rare e per poter essere compatibili con la vita devono essere necessariamente lievi o avere un effetto tessuto-specifico (ad es. la mutazione A1555G Malattie mitocondriali 121