Una vaccinazione contro l'emicrania? Un'ipotesi più che concreta - Corriere.it Page 1 of 3 Neuroscienze Home < Opinioni NEUROSCIENZE Economia Cultura Spettacoli Sport Le città Salute Tecnologia SCLEROSI MULTIPLA Corriere della Sera > Salute > Neuroscienze > Una vaccinazione contro l'emicrania?Un'ipotesi più che concreta LO STUDIO Una vaccinazione contro l'emicrania? Un'ipotesi più che concreta Un anticorpo iniettato nel paziente tacita il recettore del mal di testa. La sperimentazione su un centinaio di persone ClinicalTrials.gov, il sito internet a tutti accessibile gestito dai National Institutes of Health e dalla Food&Drug Administration degli Stati Uniti per fornire informazioni continuamente aggiornate sugli studi clinici in corso in tutto il mondo, rende noto che si sta finalmente concretizzando un’ipotesi inseguita da qualche anno dai ricercatori che si occupano di mal di testa e che potrebbe aprire un capitolo del tutto nuovo nella lotta a questa malattia: la vaccinazione contro l’emicrania. COME L’ALZHEIMER - Si tratta tutto sommato di un’idea simile a quella tentata nel 2006 nella malattia di Alzheimer dai ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze di Tokyo che svilupparono un anticorpo per ridurre la produzione delle placche di amiloide che infarciscono il cervello di questi pazienti: quel filone di ricerca ha iniziato a dare i primi frutti solo quest’estate quando i ricercatori svedesi del Karolinska Institutet hanno pubblicato su Lancet Neurology gli incoraggianti risultati della prima sperimentazione su animale, anche se già l’anno scorso i ricercatori del nostro CNR avevano sviluppato un promettente anticorpo a cui è stata data la sigla (111)-E2. Nell’emicrania le speranze arrivano da uno dei più importanti centri clinici australiani, la startup Neucleus Network 22/02/2013 Una vaccinazione contro l'emicrania? Un'ipotesi più che concreta - Corriere.it Page 2 of 3 dell’Alfred Hospital di Melbourne, dove è stata conclusa con successo la prima fase di uno studio su un centinaio di uomini e donne con età fra 18 e 65 anni affetti da emicrania con o senz’aura da almeno un anno che sono stati «vaccinati» con un anticorpo monoclonale che per ora ha solo la sigla ALD 403. Per essere inclusi nello studio dovevano presentare da 1 a 8 attacchi al mese, in particolare nei 2 mesi che avevano preceduto l’inizio della sperimentazione. ADL 403 CONTRO CGRP - Iniettato nel paziente in singola dose, l’ALD 403 va a tacitare il recettore del CGRP (sigla di calcitonine gene related peptide, cioè peptide correlato al gene della calcitonina) sul quale quattro anni fa era già stato provato con alterno successo il farmaco telcagepant. Il CGRP è il più potente vasodilatatore conosciuto che viene rilasciato dal cosiddetto sistema trigeminale, il complesso di fibre nervose sensitive e motorie raccolte nel nervo trigemino, il grosso fascio nervoso che provvede alla sensibilità delle regioni superficiali e profonde della faccia e all’innervazione dei muscoli masticatori, occupandosi anche delle secrezioni lacrimali, nasali, salivari e dell’iride dell’occhio. Durante l’attacco emicranico questo sistema si attiva, svolgendo un ruolo chiave nella modulazione del dolore e nella vasodilatazione cranica che accompagna l’emicrania: una volta che il CGRP viene rilasciato dalle cellule nervose (durante l’attacco i suoi livelli nel sangue aumentano improvvisamente) va a legarsi ai suoi recettori disposti in molte aree importanti per la trasmissione del dolore (ad esempio il nucleo talamico postero-ventrale mediale) che vengono così innescati, contribuendo all’aumento del calibro delle arterie e all’invio degli impulsi dolorosi ai centri superiori. I farmaci considerati da anni di prima scelta nel trattamento dell’emicrania, i cosiddetti triptani, pur esercitando un’azione principalmente rivolta su altri recettori (quelli della serotonina 5HT1), sembrano contribuire anche a una certa riduzione della concentrazione di CGRP e ciò corrobora ulteriormente la loro efficacia in questo disturbo. IL TELEFONO NON RISPONDE - L’effetto analgesico dell’anticorpo anti-CGRP messo adesso a punto in Australia sembra invece legato alla significativa riduzione del numero di recettori che si attivano in risposta alla sollecitazione infiammatoria determinata dal peptide: invece di abbassare la concentrazione di CGRP, si riduce il numero di recettori neuronali capaci di interagire con esso, per cui, anche con elevate concentrazioni circolanti, l’effetto è ridotto in quanto buona parte di quelli che potrebbero rispondergli sono stati bloccati dall’anticorpo. La strada si è quindi finalmente aperta, - 22/02/2013 Una vaccinazione contro l'emicrania? Un'ipotesi più che concreta - Corriere.it Page 3 of 3 sarà una strada lunga ma, probabilmente, grazie ai miglioramenti della medicina verificatisi dal 2006 ad oggi, per vedere i primi frutti non dovremo aspettare tutti gli anni che ha impiegato il vaccino anti-Alzheimer a percorrerla tutta... CP Cesare Peccarisi 22 febbraio 2013 | 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA Gazzetta | Corriere Mobile | El Mundo | http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_febbraio_22/vaccino-emicrania_f25079... 22/02/2013