Non è l`inferno ma, piuttosto, emicrania

Non è l'inferno ma, piuttosto, emicrania
Le strane apparizioni che spesso accompagnano gli attacchi di emicrania con aura hanno origine
dall'iperattività elettrica del cervello così come "appare" - ovvero viene registrata - dalla corteccia
cerebrale visiva.
Da alcuni anni ricercatori di tutto il mondo appartenenti alle più varie branche scientifiche hanno formato
la Società Internazionale di Neuroscienze Computazionali e cercano di fondere conoscenze di medicina,
matematica e fisica. Dal punto di vista neuro-computazionale, ogni "visione" può essere spiegata con
semplicità: ad esempio, la visione di strani esagoni luminosi, le cosiddette "fortificazioni" (così chiamate
perché ricordano le mura dei castelli), che spesso accompagnano gli attacchi di emicrania con aura sono
state oggetto delle più varie spiegazioni, che in passato sconfinavano addirittura in un'interpretazione
mistica del dolore. Come è noto, le cellule nervose funzionano con microscariche di corrente e le
fortificazioni che molti emicranici vedono durante l'attacco non sono le mura dell'inferno e non hanno
niente di mistico: si tratta dell'iperattività elettrica così come "appare" (ovvero viene registrata) alla
corteccia cerebrale visiva, che, per pure ragioni geometriche di proiezione degli stimoli, percepisce
proprio con quella forma singolare le spirali dei nervi ottici andati in sovraccarico. E' un po' come se i
centri di ricezione delle immagini fossero abbagliati dall'iperattività elettrica che si scatena lungo i rami
nervosi provenienti dalla retina: lo sostiene il neurobiologo Jack Cowan, docente di neurologia e
matematica presso l'Università di Chicago e membro della NIPS (Neural Information Processing Systems)
Foundation del prestigioso Salk Institute di La Jolla, secondo il quale l'attività di ogni cellula nervosa può
sempre essere spiegata in termini matematici.
Cesare Peccarisi
La Scienza della Salute. Corriere Salute (suppl. Corriere della Sera). 13.02.2005 p. 13