465-470 Mazzei - Recenti Progressi in Medicina

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Recenti Prog Med 2012; 103: 465-470
Accuratezza della TC multistrato con approccio multiparametrico
nel restaging di pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule
con positività mediastinica sottoposti a chemioterapia neoadiuvante
Maria Antonietta Mazzei1, Susanna Guerrini1, Eugenio Annibale Genovese2, Luca Voltolini1,
Francesco G. Mazzei1, Luca Volterrani1, Luca Macarini3
Riassunto. Scopo del lavoro è stato dimostrare l’accuratezza diagnostica della TC multistrato nella definizione del parametro N2 in 16 pazienti con carcinoma polmonare non a
piccole cellule, sottoposti a chemioterapia neoadiuvante
mediante un approccio multiparametrico, confrontato poi
con il solo criterio dimensionale (linfonodo patologico ≥10
mm). Tutti i pazienti individuati come N2 all’esame istologico sono stati riconosciuti alla valutazione TC, dimostrando
che l’approccio multiparametrico permette di migliorare
l’accuratezza diagnostica della TC multistrato: la sensibilità,
la specificità, il valore predittivo positivo e negativo e l’accuratezza sono risultati, infatti, rispettivamente del 100%,
80%, 85%, 100%, 93,7%, vs valori del 34%, 60%, 34%, 60% e
50% del solo criterio dimensionale.
Accuracy of multislice CT in restaging patients with non-small
cell lung carcinoma after neoadjuvant chemotherapy using a
multiparametric approach.
Parole chiave. Carcinoma polmonare non a piccole cellule,
linfonodi, stadiazione, TC multistrato.
Key words. Lymph node, multislice CT, non-small cell lung
cancer, staging.
Introduzione
o con la sola radioterapia, ma che presentano un
significativo beneficio in termini di sopravvivenza,
con potenziale radicalità dopo chemioterapia neoadiuvante seguita da chirurgia. Pertanto un’accurata valutazione dei linfonodi mediastinici durante la prima stadiazione e la successiva ristadiazione al termine del trattamento neoadiuvante è fondamentale per selezionare i pazienti che verranno
sottoposti a resezione chirurgica. Ciò è peraltro
fondamentale anche perché la resezione chirurgica
post-chemioterapia può aumentare la morbilità e
la mortalità postoperatoria se comparata alla sola
resezione senza trattamento neoadiuvante5. La tomografia computerizzata (TC), pur rappresentando attualmente il metodo di scelta nello staging
preoperatorio dei pazienti con NSCLC, anche per
la maggior diffusione sul territorio rispetto agli apparecchi PET, viene presentata in letteratura, rispetto a quest’ultima, come meno accurata. Ciò è
fondamentalmente legato al fatto che nella valutazione TC dei linfonodi mediastinici la maggior
parte degli studi usa la grandezza del linfonodo
(diametro corto >10 mm) come unico criterio suggestivo di malignità, limitando così l’utilità di questo metodo a confronto con la PET6.
Un appropriato staging del carcinoma polmonare è fondamentale, in quanto è lo stadio di malattia a dettare il trattamento, ed i regimi di trattamento variano considerevolmente in accordo con
lo stadio1. Il coinvolgimento dei linfonodi mediastinici è stato per lungo tempo considerato il fattore prognostico più importante nella valutazione del
cancro polmonare non metastatico, non a piccole
cellule (NSCLC)2,3. In particolare è di fondamentale importanza una corretta individuazione, in fase preoperatoria, dei pazienti con infiltrazione dei
linfonodi mediastinici (N2). Infatti, mentre gli N1
(infiltrazione linfonodale ilare omolaterale al T)
hanno una prognosi peggiore degli N0 (assenza di
infiltrazione linfonodale) ma non differiscono per
approccio chirurgico, per i pazienti N2 (stadio
IIIA), la chirurgia dovrebbe essere differita potendo questi ultimi essere sottoposti ad un approccio
multimodale, in genere chemioterapia neoadiuvante prima dell’intervento chirurgico4. È stato infatti dimostrato che i pazienti con stadio clinico III
sono un gruppo eterogeneo, nel quale la sopravvivenza è scarsa quando trattati con la sola chirurgia
Summary. The aim of this study was to assess diagnostic
accuracy of multislice CT in restaging patients with N2 nonsmall cell lung carcinoma after neoadjuvant chemotherapy, using a multiparametric approach as compared with traditional size-based radiological criteria.
All patients staged as N2 at histologic examination after
neoadjuvant chemotherapy were correctly staged with multislice CT (sensitivity, specificity, positive and negative predictive value, and accuracy were 100%, 80%, 85%, 100% and
93,7% respectively, vs 34%, 60%, 34%, 60% and 50% using
size-based criteria), suggesting that a multiparametric approach results in improved diagnostic accuracy.
1Sezione di Scienze Radiologiche, Dipartimento di Patologia Umana e Oncologia, Università di Siena; 2Dipartimento di Scienze
Chirurgiche e Morfologiche, Università dell’Insubria, Varese; 3Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università di Foggia.
Pervenuto il 25 settembre 2012.
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Recenti Progressi in Medicina, 103 (11), novembre 2012
Considerando i nostri precedenti studi sull’argomento7-9, scopo di questo lavoro è stato quello di
valutare l’accuratezza della TC multistrato
(TCMS) nel restaging dei pazienti affetti da
NSCLC con interessamento linfodale mediastinico (N2), dopo chemioterapia neoadiuvante, utilizzando un approccio multiparametrico.
Metodi
PAZIENTI
Sono state revisionate, retrospettivamente ed in cieco,
rispetto ai dati anatomo-patologici, 32 TC del torace, eseguite prima e dopo terapia neoadiuvante in 16 pazienti
(13 maschi, 3 femmine), con età media di 66 anni (range
49-74) affetti da NSCLC con coinvolgimento dei linfonodi
mediastinici (N2), provato mediante indagine PET (n=12)
o mediastinoscopia (n=8), a seguito di approvazione del
comitato etico. La popolazione di studio è stata selezionata dagli archivi chirurgici della nostra Azienda Ospedaliera nel periodo gennaio 2005-dicembre 2011.
Criteri di inclusione sono stati: a) staging e re-staging TC effettuato presso il Dipartimento di Diagnostica per Immagini dell’Azienda Ospedaliera Universitaria
di Siena; b) re-staging TC effettuato non più di 30 giorni prima della chirurgia; c) intervento chirurgico di pnenumonectomia o lobectomia associato a linfoadenectomia sistematica.
INFORMAZIONI TECNICHE
La TC del torace è stata eseguita usando per 10 pazienti un apparecchio a 64 strati (LightSpeed Plus, General Electric Healthcare, Milwaukee, USA) e per 6 pazienti un apparecchio a 16 strati (Light-Speed 16 Pro, General
Electric Healthcare, Milwaukee, USA). Tutti gli esami TC
del torace sono stati effettuati prima e dopo somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa (Iopamidolo 370 mgl/ml, Iopamiro 370, Bracco Industria Chimica
Milano, Iopromide 320 mgl/ml Ultravist 370, Schering AG,
Germania), mediante un ago da 18-gauge inserito in una
vena antecubitale del braccio, utilizzando un iniettore manuale (SIAS 757, Italia), alla dose di 2 mL/kg, con velocità di flusso di 4 mL/sec e con ritardo di scansione variabile tra 65-80 sec, in considerazione dei parametri di funzionalità cardiocircolatoria del singolo paziente, seguita
poi da 20-30 mL di soluzione salina.
L’esame del torace è stato effettuato con tecnica spirale dalle basi polmonari ad un piano passante per lo
stretto toracico superiore, con il paziente in posizione supina ed utilizzando i seguenti parametri tecnici: per la
TC 16 strati, collimazione 20 mm, spessore di strato 2,5
mm, beam-pitch 1,375/0,937, avanzamento del tavolo
(mm/rot) 13,25/18,75, intervallo di ricostruzione 0,8 mm,
120-140 kV e 200-500 mA; per la TC 64 strati, collimazione 40 mm, spessore di strato 2,5 mm, beam-pitch
0,984, avanzamento del tavolo (mm/rot) 18,75, intervallo di ricostruzione 0,8 mm, 120-140 kV e 200-600 mA. In
tutti i casi è stato utilizzato un algoritmo di acquisizione e ricostruzione delle immagini ad elevata risoluzione
di contrasto (standard).
INFORMAZIONI CHIRURGICHE
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a resezione chirurgica, attraverso toracotomia, con dissezione linfonodale entro 30 giorni dall’esecuzione dell’esame TC di restaging. La dissezione sistemica linfonodale ha previsto
per le neoplasie del polmone destro l’asportazione di un
totale di 7 gruppi linfonodali (linfonodi ilari, interlobari
e linfonodi mediastinici livello 2R, 4R, 7, 8R, e 9R) mentre per le neoplasie del polmone sinistro, l’asportazione
di un totale di 9 gruppi linfonodali (linfonodi ilari, interlobari e linfonodi mediastinici livello 2L, 4L, 5, 6, 7,
8L e 9L)10. Tutti i linfonodi, mappati dal chirurgo e dal
patologo secondo la mappatura dell’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC) sono stati
esaminati istologicamente11.
Lo stadio linfonodale è stato riportato come segue: a)
N0/N1: assenza di linfonodi patologici/presenza di linfonodi patologici peribronchiali e/o ilari ipsilaterali, con
estensione diretta ai linfonodi intrapolmonari; b) N2:
presenza di linfonodi metastatici mediastinici, in linea
con la mappatura IASLC11.
ANALISI DELLE IMMAGINI
Gli esami TC sono stati retrospettivamente valutati
in cieco da due radiologi (reviewer 1, L.V., e reviewer 2,
M.A.M.), con differente esperienza in TC del torace (31
e 9 anni rispettivamente), che hanno dato un giudizio
sullo stadio linfonodale. Per la localizzazione delle stazioni linfonodali è stata utilizzata la classificazione
IASCL11. Ogni esame è stato valutato ad una workstation di refertazione e ricostruzione delle immagini (Advantage Workstation 4.4, GE Healthcare), regolando di
volta in volta i valori di livello, finestra e l’ingrandimento dell’immagine ed utilizzando tecniche di ricostruzione multiplanare 2D quando necessario.
I criteri utilizzati per la valutazione dei linfonodi (figura 1 a-d, alla pagina 468) sono stati i seguenti:
1. sede in rapporto a quella della neoplasia: in base
al rapporto sede del tumore/stazione linfonodale, sono
state considerate stazioni linfonodali di drenaggio elettivo per le neoplasie del lobo superiore destro (LSD) e
del lobo medio (LM), le stazioni 10R, 4R e 2R; per le neoplasie del lobo inferiore destro (LID) le stazioni 7 ed 8R;
per le neoplasie del lobo superiore sinistro (LSS) le stazioni 10L, 5, 4L e 2L; ed infine per le neoplasie del lobo
inferiore sinistro (LIS) le stazioni 7 ed 8L12;
2. dimensioni in relazione alla stazione di appartenenza: per la valutazione del parametro dimensionale è
stata utilizzata la misurazione dell’asse corto del linfonodo; i limiti di normalità utilizzati sono stati quelli proposti da Glazer et al.10 modificati dal radiologo con maggiore esperienza (L.V.) per le stazioni 4R/L, 5 e 7 in cui
il limite di normalità è stato spostato da 10 a 9 mm, da
9 a 8 mm e da 11 a 12 mm rispettivamente (tabella 1).
3. caratteristiche strutturali:
– ipodensità centrale del linfonodo, la cui densità effettiva è stata misurata quantitativamente (mediante
una ROI analysis); valori negativi di unità Hounsfield
(HU) riscontrati all’esame senza mdc ne hanno provato la
natura adiposa ed il linfonodo è stato giudicato benigno,
mentre valori superiori allo 0, associati alla presenza di
necrosi, hanno orientato per la malignità del linfonodo;
– presenza di calcificazioni: se localizzate in sede centrale, il linfonodo è stato considerato non infiltrato, mentre il riscontro di calcificazioni eccentriche ha fatto deporre per l’interessamento metastatico dello stesso.
4. pattern di impregnazione dopo somministrazione
di mdc: un’impregnazione omogenea è stata considerata
indicativa di benignità, mentre un’impregnazione postcontrastografica disomogenea, ad anello o secondo un
pattern riproducente quello osservabile nella lesione primitiva, ha fatto deporre per la presumibile infiltrazione
del linfonodo, indipendentemente dalla sede o dalle dimensioni dello stesso.
M.A. Mazzei et al.: TC multistrato con approccio multiparametrico nel restaging di pazienti NSCLC post-neoadjuvant
Tabella 1. Limiti di normalità delle dimensioni linfonodali.
Stazioni linfonodali
Limiti AJCC/UICC
(mm/asse corto)
2R/L (paratracheali sup)
7 mm
4R/L (paratracheali inf )
10 mm
5 (finestra aorto-polm)
9 mm
7 (sottocarenali)
11 mm
8R (paraesofagei dx)
10 mm
8L (paraesofagei sn)
7 mm
6 (anteriori)
8 mm
Azigos
10 mm
Generalmente, un linfonodo localizzato in una sede ritenuta ad alto rischio rispetto alla sede del tumore, e di dimensioni maggiori rispetto al cut-off stabilito per quella
precisa stazione linfonodale, è stato considerato come patologico. Allo stesso tempo, questa affermazione viene invalidata se il linfonodo, anche se di dimensioni maggiori rispetto al cut-off stabilito, è caratterizzato dalla presenza di
tessuto adiposo e da una calcificazione in sede centrale. Un
linfonodo con asse corto maggiore del cut-off dimensionale
per quella stazione è stato considerato non patologico se localizzato in una stazione a basso rischio rispetto alla sede
del tumore e se la stazione di drenaggio precedente a quella del linfonodo analizzato è risultata negativa.
Per determinarne il valore diagnostico, il nostro metodo è stato confrontato con il metodo comunemente riscontrato in letteratura, che si basa solamente sul criterio dimensionale, secondo il quale il linfonodo con asse
corto >10 mm, indipendentemente dalla stazione di appartenenza, viene considerato metastatico.
ANALISI STATISTICA
Risultati
All’esame istologico, su 16
lesioni,
8 sono risultate essere
Limiti L. Volterrani
adenocarcinomi, 6 carcinomi a
(mm/asse corto)
cellule squamose e 2 carcinomi
a grandi cellule, mentre per
7 mm
quanto riguarda la descrizione dell’N, all’esame istologico
9 mm
post-chirurgia, su 16 pazienti,
6 (62,5%) sono risultati essere
8 mm
N2, dopo trattamento neoadiuvante.
12 mm
Dopo la linfoadenectomia,
sono stati esaminati dal pato10 mm
logo un totale di 620 linfonodi.
Di questi, 409 erano mediasti7 mm
nici e 7 di questi (3 nella 4R, 3
nella 7 e 1 nella 8R) sono risul8 mm
tati essere infiltrati in 6 dei 16
pazienti.
10 mm
In particolare, due pazienti con neoplasia del LSD presentavano l’infiltrazione di un
linfonodo della stazione 4R; un paziente con neoplasia
del LSD presentava infiltrazione di un linfonodo della
stazione 7; un paziente con neoplasia del LID/LSD presentava infiltrazione di un linfonodo della stazione 4R;
un paziente con neoplasia del LID presentava l’infiltrazione di 2 linfonodi localizzati rispettivamente nelle stazioni 7 ed 8R ed un paziente con neoplasia del
LIS presentava l’infiltrazione di un linfonodo della stazione 7. Sulla base dei criteri stabiliti per il nostro studio, il secondo osservatore ha correttamente individuato 6 pazienti su 6 come N2, e ha erroneamente sovrastadiato un paziente N0 (un falso positivo). Il primo
osservatore ha invece correttamente riconosciuto 6 pazienti su 6 come N2, e non ha identificato nessun falso
positivo.
Il valore del K statistic riguardante lo stato N2, fra i
due osservatori, è stato molto buono (K=0,81). Sensibilità, specificità, valore predittivo positivo e negativo ed accuratezza del nostro metodo, valutate per il secondo osservatore, sono stati rispettivamente del 100%, 90%,
85%, 100% e 90%. Invece, utilizzando la stessa popolazione ed il solo criterio dimensionale definito in letteratura (>10 mm per il diametro corto del linfonodo) per la
stadiazione pre-chirurgica del parametro N2, abbiamo
ottenuto valori del 23%, 64%, 33%, 50%, e 45% rispettivamente (tabella 2).
Sono state calcolate la sensibilità, la specificità, il valore predittivo positivo, il valore predittivo negativo e
l’accuratezza della metodica utilizzata sia per la modalità multiparametrica proposta sia per l’approccio standard della stadiazione linfonodale mediante TCMS, ovvero
considerando la dimensione del
Tabella 2. Sensibilità, specificità, valore predittivo positivo (VPP) e negativo (VPN), e accuratezlinfonodo (diametro corto >10
za globale della TC multistrato nella valutazione delle metastasi linfonodali mediastiniche nei
mm) come unico criterio suggepazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule usando un approccio multiparametristivo di malignità. Inoltre, è
co e usando il solo criterio dimensionale come suggestivo di malignità.
stato calcolato il K statistic come strumento di confronto tra
Sensibilità Specificità
VPP
VPN
Accuratezza
gli osservatori. Il K statistic
(%)
(%)
(%)
(%)
(%)
misura la correlazione espressa nel range 0-1, considerando
TCMS con approccio
100
100
100
100
100
0 come evento casuale e 1 come
multiparametrico (oss. 1)
perfetta correlazione tra gli osservatori. I valori del K statiTCMS con approccio
100
90
85
100
93,7
stic sono stati interpretati comultiparametrico (oss. 2)
me segue: K <0,20, scarsa concordanza; K= 0,21-0,41, discreTC con il solo criterio
34
60
34
60
50
ta; K= 0,41-0,60, moderata; K=
dimensionale
0,61-0,80, buona; K= 0,81-1,00
molto buona.
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Recenti Progressi in Medicina, 103 (11), novembre 2012
Discussione
La TC è la tecnica più
largamente impiegata per la
valutazione del fattore “N”
nei pazienti con NSCLC: in
gran parte per la sua notevole diffusione sul territorio
oltre che per la possibilità di
esplorare in un unico esame
e con un’unica somministrazione di contrasto anche
l’encefalo, non esplorabile
con l’indagine PET-FDG. Il
corretto inquadramento dei
linfonodi ilari ha scarsa rilevanza nella maggior parte
dei pazienti; il loro interessamento metastatico (ipsilaterale alla neoplasia), pur
modificando la stadiazione
con conseguente peggioramento della prognosi, non
rende il paziente inoperabile e non rappresenta un fattore predittivo di interessamento dei linfonodi mediastinici; infatti, l’interessamento mediastinico è presente nel 25% dei pazienti
senza metastasi ai linfonodi
ilari. Al contrario, la presenza di metastasi ai linfonodi mediastinici consiglia
il trattamento neoadiuvante, fatta eccezione per i casi
in cui la malattia sia intranodale, quindi potenzialFigura 1. Parametri di valutazione dei linfonodi.
mente resecabile.
a. sede in rapporto alla neoplasia; b. dimensioni per stazione di appartenenza; c. pattern di impreTuttavia, numerosi studi
gnazione; d. caratteristiche strutturali.
hanno espresso risultati
sconfortanti in termini di
sensibilità e specificità nella
diagnosi di malattia N2 mediante TC, corrisponti, come l’utilizzo o meno di mezzo di contrasto per
denti a circa il 68% e 61% rispettivamente13. Inolvia endovenosa e spessori di strato elevati, 5-10
tre, Cerfolio et al.14 in uno studio prospettico pubmm).
blicato nel 2006 ha dimostrato su una casistica di
Anche se con risultati abbastanza discordanti in
93 pazienti che la PET-TC ha maggiore accurateztermini di specificità e sensibilità, gli studi sopraza rispetto alla sola TC anche nella ristadiazione
citati presentano una caratteristica comune, ovvepost-trattamento CHT neoadiuvante di pazienti
ro che la valutazione del parametro N in TC è in
N2 con NSCLC.
tutti legata ad un criterio dimensionale unico: venLa variabilità dei risultati descritti nella maggono cioè convenzionalmente considerati metastatici i linfonodi con diametro corto maggiore o uguagior parte degli studi riguardanti questo argomento è imputabile a diversi fattori, quali: differenze
le a 10 mm, indipendentemente dalla stazione lindi numero e natura dei gruppi di pazienti studiati,
fonodale mediastinica di appartenenza ed indipenvariabilità tra diversi osservatori, frequenza del
dentemente dalla sede del tumore. Pur essendo il
coinvolgimento mediastinico, metodo usato per cordiametro corto (il diametro più corto visibile sulle
relare i quadri chirurgici con quelli anatomo-patoimmagini TC sul piano assiale) considerato il silogici (solo mediastinicoscopia, mediastinicoscopia
stema più pratico ed attendibile per misurare le die toracotomia, mediastinoscopia e/o toracotomia,
mensioni dei linfonodi, poiché correla meglio con il
volume linfonodale rispetto al diametro dell’asse
solo toracotomia, campionamento linfonodale completo o incompleto, utilizzo di apparecchi TC dilungo, ed è meno influenzato dall’orientamento spaversi ma soprattutto di parametri tecnici differenziale del linfonodo15, in realtà già nel 1987 Glazer,
M.A. Mazzei et al.: TC multistrato con approccio multiparametrico nel restaging di pazienti NSCLC post-neoadjuvant
in uno studio di comparazione TC versus reperti autoptici, aveva stabilito che le dimensioni normali
dei linfonodi mediastinici variano in base alla stazione linfonodale considerata, e quindi l’utilizzo di
un unico cut-off dimensionale, 10 mm sul diametro
corto, è di per sé un parametro che inficia i risultati ottenuti nella valutazione linfonodale mediante
TC16. Ciò veniva ribadito da Volterrani et al.17, che
inoltre associavano al criterio dimensionale anche
la valutazione del rapporto sede linfonodale/neoplasia e della struttura linfonodale, ovvero presenza o meno di lipomatosi linfonodale e/o di calcificazioni, ottenendo in tal modo elevati valori di sensibilità e specificità nella stadiazione del parametro
N con TC18. Nel nostro studio, l’approccio multiparametrico ha consentito di ottenere valori di sensibilità e specificità della TC riguardanti il parametro N rispettivamente del 100% e del 90%, con valore predittivo positivo e negativo rispettivamente
di 85%, 100% ed una accuratezza globale del 93,7%,
anche dopo terapia neoadiuvante; questo anche
grazie alla valutazione delle modificazioni del linfonodo (dimensioni, struttura ed impregnazione dopo mdc) tra le due indagini TC effettuate prima e
dopo chemioterapia. In particolare, sulla base dei
criteri stabiliti per il nostro studio, il primo osservatore ha correttamente individuato 6 pazienti su
6 come N2, e ha erroneamente sovrastadiato un paziente (un falso positivo). Il secondo osservatore ha
invece correttamente riconosciuto 6 pazienti su 6
come N2, e non ha riportato nessun falso positivo.
L’unico falso positivo, riconosciuto dal primo osservatore, è risultato un paziente con neoplasia del
LSD, risultato all’esame istopatologico (T3 N0), in
cui non c’è stata riduzione delle dimensioni dei linfonodi mediastinici dopo CHT neoadiuvante; in
particolare tutte le stazioni mediastiniche presentavano linfonodi con diametro corto > rispetto ai valori di cut-off utilizzati. I linfonodi mediastinici aumentati di dimensioni rivestivano con ogni probabilità significato infiammatorio in relazione al fatto che il paziente in oggetto, già sottoposto ad intervento cardiochirurgico per sostituzione valvolare, presentava una cardiopatia dilatativa ed era
portatore di pacemaker.
Questa elevata accuratezza diagnostica è probabilmente in relazione con il nostro diverso approccio metodologico e non con la casuale variabilità dei soggetti esaminati; infatti, la valutazione
della stessa casistica, utilizzando il solo parametro
dimensionale, come riportato in letteratura, ha
consentito di ottenere valori di sensibilità e specificità della TC riguardanti il parametro N rispettivamente del 34% e del 60%, con valore predittivo
positivo e negativo rispettivamente del 34% e del
60% ed una accuratezza globale del 50%.
Bisogna inoltre considerare che l’introduzione
degli apparecchi TC multistrato con possibilità di
effettuare spessori di strato molto sottili (1,25-2,5
mm) ha enormemente facilitato l’analisi della
struttura e dell’impregnazione del linfonodo che
viene oggi visualizzato in diversi strati piuttosto
che in uno solo.
Il nostro studio presenta comunque alcuni limiti: è uno studio retrospettivo, manca un confronto con la PET al momento del restaging, dovuto principalmente alla relativa scarsa disponibilità della macchina sia nel nostro ospedale sia sul
territorio al momento dello studio; dato che consente di affermare che la TC multistrato, molto più
diffusa sul territorio rispetto agli apparecchi PET,
può rappresentare nella maggior parte dei casi l’indagine definitiva per la stadiazione N2 del
NSCLC.
Conclusioni
I risultati preliminari di questo studio suggeriscono che, se altri criteri vengono associati a quello dimensionale, l’accuratezza diagnostica della TC
multistrato per la valutazione del parametro N2
migliora consistentemente anche nella ristadiazione dei pazienti con N2-NSCLC sottoposti a chemioterapia neoadiuvante.
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Indirizzo per la corrispondenza:
Prof. Maria Antonietta Mazzei
Università
Dipartimento di Patologia Umana e Oncologia
Sezione di Scienze Radiologiche
Viale Bracci, 10
53100 Siena
E-mail: [email protected]
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