IL MAESTRO MIMI’ GIORDANO: FRATTESE PURO SANGUE, VALENTE AUTORE DI MELODIE NAPOLETANE PASQUALE PEZZULLO Nato a Frattamaggiore (Napoli), il 17 gennaio 1903, da un’agiata famiglia, la madre vedova avrebbe voluto fargli intraprendere la carriera ecclesiastica, contro la sua volontà. Più volte, però, fuggì dai vari seminari, attratto dalla passione per la musica. Il maestro Mimì Giordano Da ragazzo strimpellava, di nascosto, il pianoforte fatto acquistare dalla madre per la sorella Carmelina. Successivamente completò gli studi di pianoforte e composizione studiando da privatista. Per tutta la vita, iniziando nei Cinema all’epoca del “muto”, ha esplicato l’attività di pianista, direttore d’orchestra, compositore e autore di canzoni, attività che non ha mai interrotto neppure nel periodo dell’ultima guerra quando, richiamato alle armi, fu direttore di un’orchestra militare destinata agli spettacoli organizzati per i soldati che partivano per il fronte. Dotato di spiccato senso di ironia, non tralasciava occasione, insieme al maestro Alfredo Mazzocchi (di recente riconosciuto coautore di alcune celebri melodie napoletane, quale Maria Marì, Io te vurria vasà, ’O Sole Mio, ecc.) di organizzare “scherzi a parte” ai danni di soggetti ben individuati. Resta storico quella della cassa di morto fatto introdurre di soppiatto dai facchini di Bellumunno nei locali della casa editrice Bideri di cui era direttore artistico, per spaventare un loro amico che credeva nei fantasmi e nella scaramanzia. Nell’immediato dopoguerra, assunto come funzionario amministrativo presso la Questura di Napoli, continuò, tuttavia, nella sua attività artistica dirigendo orchestre negli spettacoli di Piedigrotta e insegnando canto presso le edizioni musicali E. A. Mario, Cantanapoli, di cui era anche comproprietario, Gesa, Giba ecc. Successivamente aprì una scuola di canto all’Angiporto Galleria n. 7 nel cui stabile era allocata allora la sede de “Il mattino” ove lavorò fino all’ultimo giorno della sua vita terrena, allorquando nella notte del 28 settembre del 1977 la morte lo colse all’improvviso mentre, davanti al pianoforte, scriveva le note della sua ultima canzone, Romanzo d’Ammore, incisa poi da Pino Mauro. Fu insignito, anche, dell’onorificenza di Cav. Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Di canzoni il maestro Giordano ne ha scritte tante. Una delle quali merita di essere ricordata per il gran successo che riscosse nello spettacolo della “Piedigrotta del 1937ˮ al teatro Augusteo dove veniva tutte le sere sistematicamente bissata o “trissata” a continua richiesta degli spettatori; ed era “Oj’sartulè”- versi di Franco Velotti - Ed. Bideri. Il figlio Pino, (prefetto della Repubblica, ed anche lui autore, come il padre di meravigliose canzoni napoletane), sfogliando disordinatamente il gelosissimo archivio lasciato dal padre ne ricorda alcune: 1) ‘E Ssanzione - versi di Vincenzo Morbillo - Ed. Bideri - 1936 2) Italia fascista - versi di Ciro Cinque - Ed. Bideri - 1936 3) Suonno napulitano - versi di Giovanni Moleti - Ed. Bideri – 1936 Orchestra militare diretta dal maestro Mimì Giordano (al piano), 1940 4) Te voglio bene - versi di Giovanni Ruggiero - Ed. Bideri - 1936 5) Barcarola d’ammore - versi dello stesso Giordano - Ed. Bideri - 1937 6) Core senza chitarra - versi di Nello de Lutio - Ed. Bideri - 1937 7) Stelle d’oro - versi di Giovanni Ruggiero - Ed. Bideri - 1938 8) Oggi son felice ma domani chi lo sa - musica di Giovanni Tavernier - Ed. Bideri 1938 9) Rumba di Maggio - versi di Corrado della Gatta - Ed. Bideri - 1938 10) Canto alla luna - versi dello stesso Giordano - Ed. Bideri - 1939 11) Sciore e murtella - versi di Giovanni Ruggiero - Ed. Bideri - 1939 12) La strada del convento - versi di Nello Franzese - Ed. musicale Giba - 1950, premiata al concorso nazionale della canzone. In questa composizione il maestro ha sfoggiato delle doti che baciano fedelmente i versi di Nello Franzese; infatti egli passa con disinvoltura dal patetico alla letizia e da questo sensibilmente all’appassionato. 13) Na rosa e n’addio - versi di Nello Franzese - Ed. musicale Giba - 1950. Nello stesso periodo il geniale maestro preparò, sempre con i versi del Franzese una nuova canzone per la Piedigrotta. Nello Franzese fu un altro bravo canzoniere frattese, che prestava servizio nella Guardia di Finanza, sconosciuto ai giovani di oggi. 14) L’ultima rondine - composta in seguito alla morte della figlia Maria del maestro Giordano; i versi sono di Nello Franzese il quale si compenetrò nel dolore del maestro e nella composizione superò se stesso. 15) Carufanella - musicata dal nostro Mimì Giordano - versi di Nello Franzese Canzone incisa da Eva Nova su disco «La voce del padrone» - 1951. Fu lanciata con successo anche dalla deliziosa cantante Laura Visconti. Dello stesso periodo è un’altra composizione del Giordano - Carruzzella Solitaria. 16) Dint’̔e suonne versi di Pasquale Orecchio - Ed. musicale Canaria - 1961 17) Dimmi che mi vuoi bene - versi di Lazzaro Argento - Ed. Canaria - 1961 18) Chella d’’o mare - versi di Nello Franzese - Ed. Piccola Vela - 1963 Il maestro Mimì Giordano al piano 19) Voce sconosciuta - musicata col figlio Pino e Franco Colosimo - Versi di Barrocci e Mallozzi - Ed. Ciba - Finalista al Festival della Canzone Napoletana del 1967 20) Una rosa nel sole - musicata col figlio Pino - versi di Raffaele Mallozzi - Ed. Giba 1968 - Incisa da Miranda Martino 21) Stasera - musicata col figlio Pino - Versi di Raffaele Mallozi - Ed. Giba 1968. Incisa da Mario Abbate 22) Schiattoso Tango con Eduardo Alfieri - Versi del figlio Pino – Ultima edizione del Festival della Canzone napoletana. 23) Senza na lacrema - musicata con il figlio Pino - versi Duirat De Caro - canzone prescelta per l’ultima edizione del Festival di Napoli, mai andata in onda, in quanto, per la nota contestazione degli autori esclusi, la Rai, ritirò le telecamere un’ora prima dell’inizio della programmata trasmissione. 24) Te chiammavo Maria - versi di Nello Franzese - Ed. Ciba. Questa fu la prima canzone incisa da Mario Merola. È stato lucido e attivo fino alla sua scomparsa, ha fatto molto per la musica e per la diffusione della canzone napoletana, al suo nome sono legate importante melodie, come si è detto sopra. È stato un compositore di grandissima prolificità, ha scritto più di duecento canzoni, pubblicate dalle case editrici Bideri, E. A. Mario, La Canzone di Milano, Ciba, Gesa, Cantanapoli, ecc. ... delle quali, è stato anche direttore artistico. Mimì Giordano non è stato un rapsodo; bensì un creatore di melodia folkoristica, una melodia sensibile, flessibile, appassionata che pare accarezzi l’ascoltatore.