APRI - IISS `C. Agostinelli`

Se disce
di Pietro Gatti
Commento di Giada Gigliola e Stefania Vitale
Se disce ca
totte: ì ll’amoru
manghe na
miu bbelle.
stelle,
Si dice che
c’a cappe d’u
manca una
ciele mu ì
stella,
ggnorre.
che la volta del
Na sté nu
cielo ora è nera.
bbesuggne cu
Non v’è bisogno
ccuende:
ì ppropie a cchjù
ggranne i
lucende.
Ji a teggne,
anzerrate inde u
core,pe mme
che tu conti:
è proprio la più
grande e lucente.
Io la tengo,
serrata nel cuore,
per me tutta: è
l’amore mio
bello.
“Si dice…” è una delle tante poesie di
Pietro Gatti facente parte della raccolta
“Nu viecchju diarie d’amore”. Il poeta in
soli sei versi comunica in modo quasi
enigmatico il suo tanto amare,
paragonando il suo amore ad una stella,
la stella più grande e lucente che essendo
tutto ciò che possiede la tiene stretta a sé,
quasi serrata nel suo cuore. Sei versi, in
cui il poeta si allontana dal suo prototipo
di lirica, inoltre sei versi pieni di rime
(invertita ABC-CBA), ed infine sei versi
che tramite una similitudine esprimono
un po’ esagerando la vastità dell’affetto
da parte del poeta.
E’ una poesia piccola ,ma dal contenuto
profondo, che lascia addosso una
sensazione di serenità, scritta in modo
armonioso è a momenti la più bella
poesia fra tutte.