1 Michele Petrolo Marzo 2014 La situazione nei

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Michele Petrolo
Marzo 2014
La situazione nei Balcani alla vigilia della Prima Guerra Mondiale
(Conferenza tenuta il 5 marzo 2014 al Circolo Unificato dell’Esercito in Firenze, a cura della UNUCI)
Tra le principali cause che portano alla 1° Guerra Mondiale vi è la grave crisi dei Balcani.
essa possono essere i seguenti:
I fondamenti di
la enorme grave conflittualità tra le diverse nazionalità ed etnie nei suoi territori;
la tendenza egemonica dell’Impero Austro-ungarico e la sua politica tendente al mantenimento dello
statu quò a fronte delle varie istanze irredentistiche di alcune popolazioni dell’Impero;
la dissoluzione dell’Impero Ottomano;
la secolare aspirazione russa al controllo degli stretti ed all’estensione del suo dominio verso il
Mediterraneo;
la politica russa a favore delle popolazioni balcaniche di origine slava;
l’interesse dell’Austria alle comunicazioni con il Mare Egeo;
gli interessi di carattere geopolitico e geostrategico di varie altre potenze.
Impero Ottomano
Nel 1871 la Russia annulla le clausole del Trattato di Parigi del 1856 relative al divieto di tenere forze
navali nel Mar Nero. Essa inoltre favorisce la propaganda a favore dell’ortodossia e dello slavismo nei
territori danubiani e balcanici.
Nel 1877 scoppia la Guerra russo-turca. Ne segue la vittoria russa. Vi sono anche sollevazioni in
Romania e in Bulgaria contro la dominazione turca.
Segue il Trattato di Santo Stefano del 1878 , che ha per conseguenze, tra l’altro: l’indipendenza della
Romania, della Serbia, del Montenegro; la concessione di larghe autonomie alla Bosnia-Erzegovina, che
passerà poi sotto amministrazione austriaca e, successivamente nel 1908 , sarà annessa all’Impero
Austroungarico; la creazione del Principato autonomo di Bulgaria, comprendente anche la Macedonia e
la Rumelia; la cessione alla Russia di alcuni territori; l’introduzione di riforme al suo interno sotto controllo
europeo.
Il notevole rafforzamento delle posizioni russe nei Balcani, conseguente il Trattato di Santo Stefano,
determina poi la reazione delle altre potenze europee, che, con il Congresso di Berlino del 1878 ,
modificheranno la portata del detto Trattato.
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Con il Congresso di Berlino del 1878 la Romania acquista la piena indipendenza dall’Impero Ottomano e
nel 1881 il suo Parlamento offre la Corona Reale al Principe Carlo, che diventa quindi Carlo 1° Re di
Romania. Successivamente, essa rafforza le relazioni con Austria e Germania.
In Macedonia nel 1893 si formano movimenti rivoluzionari contro il dominio ottomano.
Sultano ottomano stabilisce per la Macedonia un regime con:
Nei 1902 il
un Ispettore generale turco;
due agenti civili, uno russo ed uno austriaco;
una gendarmeria al comando di un europeo (l’italiano Col. dei Reali Carabinieri De Giorgis) e con ufficiali
europei;
il riordinamento dell’amministrazione e della giustizia.
La Bulgaria, costituita in Principato compreso nell’Impero Ottomano, viene ad assumere una certa
autonomia dalla Turchia.
Nel 1885 conduce una guerra vittoriosa contro la Serbia per il dominio su
alcuni territori. Nel 1908 , essa riesce a sganciarsi definitivamente dalla Turchia. Il Principe Ferdinando
di Sassonia Coburgo viene proclamato Zar dei Bulgari. Nel 1912 essa forma con Grecia e Serbia la
”Intesa Balcanica” , la quale muove guerra vittoriosa contro la Turchia. Nel 1913 però, per questioni di
spartizioni di territori, muove guerra contro i suoi stessi alleati. La Bulgaria sarà sconfitta e perderà
molti territori, conservando però l’accesso al Mar Egeo. Manterrà poi una politica a favore degli imperi
centrali, che la porterà ad allearsi ad essi nella Guerra 1914-1918 .
L’Italia cerca di espandere la sua influenza nei Balcani e nel Mediterraneo Orientale e vede male la
concorrenza austriaca. Per questa e per altre ragioni i suoi rapporti con le Potenze della Triplice
Alleanza, Germania ed Austria, si raffreddano.
La Guerra italo-turca del 1911-12 , con la vittoria dell’Italia e la conseguente acquisizione da parte italiana
di grandi parti di territorio, contribuisce notevolmente alla crisi dell’Impero Ottomano. Infatti, la
Turchia perde, a favore dell’Italia, la Tripolitania, la Cirenaica e parte di territorio turco costituito
dall’insieme di isole che sarà chiamato “Dodecanneso” .
Le Guerre balcaniche 1912 – 1913 , con la sconfitta della Turchia, danno una ulteriore spinta alla
decadenza dell’Impero Ottomano.
In Turchia vi è sempre una situazione di perenne crisi e di decadenza. Al suo interno nasce il
Movimento dei “Giovani Turchi” che tende ad un rinnovamento ed a una rinascita della Turchia.
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Per quanto sopra, si può quindi riassumere la situazione come segue:
Crisi e decadenza del dominio turco con una serie di perdite di territori per acquisti di indipendenza o per
acquisizioni, in forme varie, da parte di Francia, Italia, Inghilterra, Russia, Austria e nuovi stati balcanici
divenuti indipendenti.
Concorrenza tra Russia e Austria al fine di estendere il dominio nei Balcani.
Interessi da parte di Inghilterra, Francia e Italia in funzione del controllo del Mediterraneo e del
dominio nel Nord-Africa.
Forte conflittualità tra le varie nazionalità ed etnie balcaniche.
L’Impero Austro-ungarico si compone di un vasto territorio con una popolazione formata da diverse
nazionalità ed etnie. Esso è formato da due entità statali, Austria ed Ungheria, comprendenti vari
territori, e da altri territori governati direttamente dall’Impero.
L’Austria è interessata allo statu quò nei Balcani, soprattutto perché teme istanze irredentistiche in
alcune province meridionali.
Il Granduca Francesco Ferdinando, erede al Trono Imperiale, avrebbe in programma la trasformazione
dell’Impero da una diarchia, e cioè Austria ed Ungheria, in una triarchia, e cioè Austria, Ungheria ed un
altro stato.
Questo dovrebbe comprendere, secondo il progetto di Francesco Ferdinando: la
Croazia, la Slovenia, la Dalmazia, la Macedonia.
Inoltre, successivamente, si potrebbe anche
giungere all’annessione dello stesso Regno di Serbia nell’Impero. Peraltro, questo progetto andrebbe
contro gli interessi dell’Ungheria, perché gran parte dei territori che dovrebbero formare questa nuova
entità statale sono compresi nella parte dell’Impero governata dall’Ungheria.
E’ importante evidenziare il fatto che Francesco Ferdinando non riscuote in Austria molte simpatie. Al
contrario, in alcuni ambienti di Vienna egli è fortemente avversato.
Vi è poi contro di lui una ostilità da
parte della casa regnante a causa del suo matrimonio con una donna non di sangue reale.
La Serbia, dopo le vittorie ottenute a fianco dei suoi alleati nelle due guerre balcaniche 1912-1913
contro la Turchia e contro la Bulgaria, è pervasa da un clima di euforia nazionalista, antiaustriaca e filo
russa, basato anche sulla sua natura slava.
In alcuni ambienti serbi, specialmente dopo la vittoria
nelle guerre balcaniche, si rafforza l’idea di potere attaccare anche l’Impero Austroungarico. Tuttavia,
il Governo serbo è molto prudente, ritenendo di non potere competere con il potente Impero.
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Il clima anti austriaco ha notevoli ripercussioni tra alcune popolazioni di origine serba site in BosniaErzegovina, Dalmazia, Croazia.
Si va rafforzando sempre più l’idea della formazione di una “Grande Serbia” comprendente anche i
territori adiacenti dove vivono varie popolazioni slave. Si realizzerebbe così l’unione dei popoli
slavi sotto la guida del Regno di Serbia.
Quindi, a fronte del progetto di Francesco Ferdinando, tendente alla creazione di un terzo polo sotto la
Corona Imperiale, costituito da uno stato comprendente vari territori e popolazioni del sud dell’Impero,
tra cui popolazioni slave, vi sarebbe quello della “Grande Serbia” sotto la Corona dei Karageorgevic,
indipendente , antiaustriaco e filo russo, comprendente, oltre al Regno di Serbia, anche i territori con le
popolazioni slave site fuori dal Regno.
In Serbia, tra le varie associazioni e movimenti nazionalisti vi è la “Narodna Obrana” (Difesa
nazionale), particolarmente impegnata nel progetto di unione di tutte le popolazioni di etnia slava.
Vi è poi un’altra associazione, questa segreta, che si distingue per la sua potenza, la sua violenza, le
sue idee estremiste e la sua determinazione che non esclude alcun mezzo pur di arrivare allo scopo.
Trattasi della “Ujedinjenic ili smrt” (Unione o morte) nota anche come “Mano nera” (da non confondere
con la mano nera associazione mafiosa italiana) , diretta dal Colonnello Dragutin Dimitrievic, alias
Colonnello Apis, capo del Servizio segreto dello Stato Maggiore serbo. Essa si propone l’unione di tutti
gli slavi sotto la corona dei Karageorgevic.
Esercita, con la sua organizzazione e la sua capacità, un
enorme potere sulle questioni interne ed esterne della Serbia. I suoi capi nel 1903 avevano annientato la
monarchia degli Obranovic con l’assassinio del Re Alessandro , della moglie Draga e di altri.
Vi son poi i “Comitagi”, membri di organizzazioni formate da bande di nazionalisti, che, tra l’altro,
durante le guerre balcaniche, avevano condotto la guerriglia contro i Turchi.
Nel 1908 , quando l’Austria trasforma l’occupazione della Bosnia-Erzegovina in annessione, causando
peraltro indignazione in Francia ed in Inghilterra, i nazionalisti di Bosnia Erzegovina si appoggiano ancora
di più alla Serbia.
Nel 1914 l’Austria, al fine di ostentare potenza, programma le manovre del suo esercito in Bosnia.
L’Arciduca Francesco Ferdinando va a presenziare alle manovre.
Il 28 giugno 1914 a Sarajevo Francesco Ferdinando viene ucciso in un attentato ad opera di nazionalisti.
Segue una nota di richieste austriache alla Serbia , che non viene accettata.
Poco dopo avrà inizio la Prima Guerra Mondiale.
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