Il testo deve essere gestibile dall’apprendente e compatibile con le sue esigenze comunicative. L’obiettivo all’interno della classe plurilingue deve essere quello di rendere accessibile il testo a tutti gli alunni, tenendo conto dei differenti livelli di apprendimento. Lunghezza; Lessico specialistico; Uso metaforico della lingua; Struttura sintattica complessa della frase; Presenza di nessi linguistici impliciti; Alto numero di informazioni concentrate; Complessa pianificazione; Compresenza di diversi generi testuali; Presenza di elementi culturali sconosciuti. Nell’attività di lettura si può favorire la comprensione da parte dell’apprendente ricorrendo a tecniche e strategie di facilitazione atte a favorire una mediazione linguistica e culturale, tra il testo e il lettore. Contestualizzazione: creazione di un contesto, di uno sfondo orientativo; Anticipazione: recupero di eventuali conoscenze associabili attraverso tecniche di messa in comune; Interazione: presentazione non monologica, ma dialogica di un dato concetto; Ridondanza: pluralità degli stimoli, ripresa dei concetti di base. D. Bertocchi, Non uno di Meno. Studiare in italiano L2, Centro Come. Durante la fase di prelettura: Durante la lettura: Selezionare le parole chiave necessarie per comprendere il testo; Assicurare la comprensione delle parole chiave mediante immagini, parafrasi, definizione; Discutere il tema e tutte le informazioni e le conoscenze che gli apprendenti hanno già acquisito; Collegare l’argomento a esperienze personali, ai bisogni degli studenti. Favaro 2002 ricorrere a mezzi non verbali: immagini, fotografie, disegni, schemi, aiutando l’alunno a leggerli e porli in relazione con il testo; usare espressivamente il tone della voce, sottolineando le parole chiave; Segnalare le relazioni e i nessi tra le diverse parti; Provocare, attraverso domande sul testo, ipotesi sulle informazioni a seguire, sulla conclusione ecc. La semplificazione si pone l’obiettivo di mettere a disposizione degli apprendenti testi ad alta comprensibilità (riscrittura di un testo) o prodotti in base ad una scrittura controllata (scrittura di un testo ad hoc). Ordinare le unità informative in senso logico e cronologico; Distinguere le informazioni principali da quelle secondarie; Ridurre il testo; Evitare gli incisi; Fare molta attenzione all’uso del lessico facendo riferimento al Vocabolario di Base della lingua italiana; Ripetere il nome o altre parole chiave evitando l’uso di sinonimi e facendo ricorso in modo limitato ai pronomi; Evitare espressioni idiomatiche e forme figurate; Usare frasi principali e coordinate, tra le subordinate si usano frasi temporali, causali e finali; Usare solo i connettivi più comuni (e, o, ma, perché, quando ecc); Evitare la doppia negazione; Rispettare l’ordine SVO; Usare per lo più i modi finiti dei verbi evitando infiniti, participi e gerundi; Evitare forme impersonali; Limitare le nominalizzazione. LA POLITICA ESTERA DEL FASCISMO Alla sua nascita il fascismo si era caratterizzato per il proposito di riscattare l’umiliazione subita dal Paese nelle trattative di pace seguite alla Prima Guerra Mondiale. Il fatto che in quella sede l’Italia, pur uscita vincitrice dal conflitto, avesse ottenuto meno di quanto si era aspettata aveva alimentato una diffusa delusione, di cui si era fatto interprete Mussolini rivendicando al Paese il diritto di chiedere la revisione dei trattati di Versailles. Una volta salito al potere, il Duce aveva continuato a sostenere la prospettiva “revisionista”, ma l’avvenuta sistemazione delle controversie con la Jugoslavia raggiunta attraverso la definitiva acquisizione della città di Fiume, e le notevoli difficoltà incontrate nel rendere effettivo il dominio italiano sulle colonie africane a suo tempo conquistate (Eritrea, Somalia e Libia) lo distolsero dall’avanzare ulteriori pretese territoriali. Forme impersonali del verbo; Forme passive; Uso di implicite; Presenza di molte subordinate; Il soggetto è lontano dal verbo; Lessico molto specialistico; Uso figurato della lingua. L’Italia vince la Prima guerra mondiale ma riceve meno territori di quelli che voleva. L’Italia non è contenta dei trattati di Versailles (accordi tra gli stati) e Mussolini insieme a molti altri italiani chiedono di rifare il trattato. Il Duce però, dopo avere trovato molte difficoltà a governare in Africa, si rende conto di non poter chiedere ulteriori territori da controllare. La crisi dell’impero ottomano: Nei primi anni del ‘900 in Europa inizia un periodo di crisi anche e soprattutto a causa della crisi dell’impero ottomano. Con il Congresso di Berlino (1878) erano diventati stati indipendenti la Serbia, la Romania e il Montenegro e l’amministrazione della Bosnia Erzegovina era stata data all’Austria. La crisi dell’impero ottomano peggiora ancora di più quando l’Austria prende il controllo diretto della Bosnia Erzegovina, questo non piace agli stati europei soprattutto alla Russia che da sempre si considerava protettrice dei Balcani. La Turchia subisce una grande sconfitta (durante la guerra nei Balcani) ed è costretta a cedere quasi tutti i territori tranne la regione dei Dardanelli e la Tracia orientale. Inoltre nasce un nuovo regno indipendente che è l’Albania. Alleanza fra liberali e fascisti: I liberali si alleano con Mussolini. Nel 1922 il Re d’Italia nomina Mussolini capo del governo. Mussolini ha adesso tutti i poteri. In Italia c’è la dittatura. Tutte le associazioni e tutti i partiti sono vietati tranne il partito fascista. Molti uomini politici vengono imprigionati o mandati in esilio. Quando Mussolini prende il potere c’è la Marcia su Roma (1922). PAROLE CHIAVE Associazione ➙ gruppo di persone che hanno le stesse idee o gli stessi progetti Dittatura ➙ quando in un Paese non c’è libertà e nessuno può controllare chi comanda Esilio ➙ obbligare una persona ad andare via dal suo Paese e andare a vivere in un altro Paese Il crollo degli imperi centrali Anche il fronte anglo-francese resiste agli attacchi della Germania e intanto le forze americane arrivano in Francia L'Italia occupa Trento e Trieste; l'Austria è costretta firmare l'armistizio con l'Italia. Bulgaria e Turchia si arrendono e chiedono l'armistizio. Perdono la guerra gli imperi centrali (triplice alleanza). Con la fine della guerra Russia Germania e Austria perdono potere, ma anche nelle potenze vincitrici nascono molti problemi interni. Dagli imperi agli stati multinazionali Con la fine della guerra nascono 4 grandi imperi: impero tedesco, impero austro-ungarico, russo e ottomano. Nascono i seguenti nuovi stati: • Ungheria, • Cecoslovacchia, • Iugoslavia, • Polonia, • Finlandia, • Estonia, Lettonia e Lituania. In questi stati che uniscono persone di culture differenti, presto si verificano conflitti interni. La Germania con la guerra perde (trattato di Versailles): • Alsazia e Lorena (che vennero cedute alla Francia, • la Polonia, • la Renania. Alla Germania vengono imposte condizioni di pace molto dure: l'esercito viene ridotto a 100,000 uomini, perdono molte colonie, e devono pagare una grossa somma di denaro come multa. L'impero Ottomano perde (trattato di Sevres): • la sovranità su Mesopotamia, Palestina e Arabia, • Cipro (che venne dato agli inglesi), • il Dodecaneso (dato ai greci), • Tracia, Anatolia (date ai greci), • Armenia. A questo disastro (che veniva imposto all'impero ottomano) reagisce Mustafa Kemal (viene chiamato Ataturk che vuol dire padre dei turchi) che recupera alla Turchia i territori presi dalla Grecia e anche parte dell'Armenia. Nel 1923 viene proclamata la Repubblica Turca. Con il trattato di Losanna, Ataturk recupera i territori e ottiene di non pagare la multa. Ataturk è molto importante perché porta in Turchia una modernizzazione del paese e la laicizzazione dello stato. Verrà dato anche il voto alle donne. Laicizzazione: uno stato è laico quando non ha carattere religioso e non dipende dall’autorità della Chiesa. Sfera della metacognizione: - - - Presentare prima del lavoro di comprensione il testo e il percorso che si intende svolgere >> che cosa devo fare? Esplicitare fasi e obiettivi di lavoro >> Come e perché lo devo fare? Dare semplici informazioni su eventuali prove finali e sui criteri di valutazione >> che cosa dovrò dimostrare di avere imparato? Sfera delle relazioni: - - Far svolgere il lavoro di comprensione in coppia o a gruppi; Se il testo è particolarmente lungo e complesso, organizzare un tutoraggio fra pari; Esplicitare le modalità di ricorso all’insegnante: quante volte, con che modalità, in quali casi ecc. Aspetti metodologici: - - La consegna: linguaggio semplice e chiaro; Presentazione del testo trattato: affiancato al testo originale, carattere leggibile e chiaro; Comprensione del testo: fornire finti per supplire a carenze linguistiche come dizionari, glossari, computer ecc.