La prima Guerra Mondiale (1914- 1918) L’Europa divisa in due blocchi All’inizio del secolo scorso l’Europa era divisa in due parti: 1° blocco: Triplice Alleanza (Impero Austro-Ungarico, Impero Germanico) Altri stati si uniscono: Impero Ottomano, Bulgaria. 2° blocco: Triplice Intesa (Inghilterra, Francia, Russia) Altri stati si uniscono: Portogallo, Giappone, Romania, Belgio, dopo il 1917 e il ritiro della Russia, anche gli USA, con altri stati americani, Grecia, Cina Molti di questi Stati volevano diventare più forti e più grandi e conquistare nuovi territori. Le cause di rivalità tra gli stati erano di diversi tipi: 1) CAUSE POLITICHE: alcuni stati volevano conquistare o riottenere dei territori; in particolare La Francia, perché voleva riconquistare l’Alsazia e la Lorena, perse nel 1870 contro la GERMANIA si schierarono l’Inghilterra, perché temeva di perdere il controllo dei mari; infatti la Germania aveva costruito una potente flotta L’Italia, perché voleva il Trentino e il Friuli-Venezia Giulia Contro l’Impero Austro-ungarico La Serbia, perché voleva costruire un grande stato nei Balcani La Russia, che appoggiava la Serbia, perché temeva che l’Austria si estendesse nei Balcani. La Russia, invece, appoggiando la Serbia, sperava di ottenere qualche territorio nei Balcani e avere dei porti nel Mediterraneo 2) CAUSE MILITARI: le industrie producevano armi ed avevano interesse allo scoppio di una guerra. Gli stati, che già combattevano nelle colonie, si erano lanciati in una corsa al riarmo. 3) CAUSE CULTURALI: molti pensavano che la guerra fosse il sistema migliore per risolvere le tensioni tra gli stati e per dare prestigio alla propria nazione. 4) CAUSE ECONOMICHE: le potenze industriali erano in gara per conquistare nuovi mercati e colonie per controllare le materie prime. Tutti questi stati cercavano un pretesto, cioè un’occasione per far cominciare una guerra. Il pretesto E' l’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’Austria (Sarajevo, 28 giugno 1914). È uno studente serbo a compiere l’attentato. La dichiarazione di guerra L’Austria dichiara guerra alla Serbia, la Serbia chiede aiuto alla Russia. Scatta così il meccanismo delle alleanze che porta alla Grande Guerra, che dura dal 1914 al 1918. L’inizio delle operazioni militari A dare il via alle operazioni militari è la Germania che invade il Belgio (stato neutrale) e attacca la Francia. Ecco che interviene l’Inghilterra. La I Guerra mondiale è detta “Grande Guerra” Si tratta infatti del primo conflitto totale che non impiega solo gli eserciti, ma coinvolge anche la popolazione civile. La guerra inoltre viene condotta per terra, per mare e in cielo, con l’impiego di armi mai usate prima (aerei, carri armati, sottomarini e gas asfissianti). Una guerra di posizione e di logoramento La Germania pensa di sconfiggere rapidamente la Francia (fronte occidentale) per affrontare poi la Russia (fronte orientale), ma i Tedeschi sono fermati dai Francesi nella battaglia della Marna e la guerra diventa di posizione e di logoramento, in cui i soldati dei fronti opposti stanno molto vicini appostati nelle trincee, dove si riparano dai bombardamenti avversari. D’ora in poi la guerra si combatte nelle trincee, dove gli eserciti nemici a volte si fronteggiano per mesi rimanendo a pochi chilometri di distanza. L’intervento italiano (24 maggio 1915) Dopo un primo periodo di neutralità l’Italia a causa della sua posizione al centro del Mediterraneo è obbligata a prendere una decisione. Si formano due gruppi di persone con idee diverse a riguardo: neutralisti che vogliono che l’Italia resti neutrale. Ne fanno parte i socialisti, i cattolici e i liberali di Giolitti interventisti, che vogliono che l’Italia intervenga in guerra. Ne fanno parte i nazionalisti, l’esercito e il re, i grandi gruppi industriali, alcuni socialisti e democratici, Mussolini, i futuristi. Sono la minoranza, ma hanno dalla loro parte il RE, che avvia un’azione di propaganda in favore della guerra. Hanno la meglio gli interventisti, cioè coloro che vogliono l’intervento militare dell’Italia contro l’Austria, soprattutto per riconquistare i territori di Trento e Trieste. L’Italia quindi nell’aprile del 1915 stipula in segreto il PATTO DI LONDRA e si allea con Francia e Inghilterra in cambio di compensi territoriali (Trentino, Venezia Giulia e Trieste, Dalmazia, Istria e un protettorato sull’Albania); entra in guerra a fianco di Francia, Inghilterra e Russia il 24 maggio del 1915. Una delle battaglie più difficili è quella di Caporetto, quando gli Austriaci invadono il Veneto fino al fiume Piave. L’anno della svolta (il 1917) e l’intervento degli Stati Uniti In questo anno, mentre la Russia decide di uscire dalla guerra firmando la pace con Germania e Austria e perdendo alcuni territori, gli Stati Uniti, che fino ad allora avevano sostenuto solo economicamente i Paesi dell’Intesa, entrano nel conflitto. L’intervento è causato dagli affondamenti dei mercantili americani diretti verso l’Inghilterra ad opera dei sommergibili tedeschi. Gli Stati Uniti intervengono proprio quando gli altri Stati sono ormai in grossa difficoltà e lo fanno non per conquistare nuovi territori, ma per realizzare i “14 punti” del programma del presidente Wilson, secondo cui ogni Stato deve essere guidato da un governo democratico. L’intervento in guerra degli Stati Uniti porta a una svolta: l’Italia nella battaglia di Vittorio Veneto riconquista la parte settentrionale del Veneto, il Friuli e il Trentino. La guerra termina nel 1918 con l’armistizio (la tregua) dell’Austria. Finalmente la guerra si avvia alla conclusione. 1.quattro Imperi crollano sotto i colpi della disfatta militare e della rivoluzione interna: in Russia i Soviet prendono il potere e abbattono l’aristocrazia zarista, traducendo in realtà il primo stato socialista la monarchia austro-ungarica si dissolve sotto l’urto delle nazionalità la Germania imperiale dà vita alla repubblica di Weimar l’impero ottomano chiude la sua crisi secolare 1. la Conferenza di Pace di Parigi che si apre il 18 gennaio 1919 scontenta e umilia molte nazioni, fra cui la Germania e l’Italia ed alimenterà così pericolose volontà di rivincita e l’avvento di regimi totalitari 1922 il fascismo in Italia 1933 il nazismo in Germania. 2. la borghesia capitalistica teme il diffondersi delle ideologie rivoluzionarie, secondo le teorie marxiste e 3. 4. leniniste l’intervento degli Stati Uniti evidenzia il declino della potenza inglese e la perdita di peso del vecchio continente la situazione economica europea è complessivamente difficile per gli ingenti debiti contratti con gli Stati Uniti per le immense rovine per le spaventose perdite umane per la galoppante disoccupazione e miseria che accendono violente lotte di classe 5. la grande borghesia industriale e finanziaria è l’unica che ha tratto benefici dalla guerra. 6. il ceto medio è impoverito e ridotto allo stato di proletariato, per cui nutre una rabbiosa ostilità verso i profittatori della guerra e anche verso la classe operaia 7. l'aumento del costo del pane e l'inasprirsi del carovita alimentano l'epoca degli scioperi e dell'occupazione delle fabbriche 8. gli intellettuali constatano il peggioramento del vecchio ordine 9. fermentano nuovi conflitti sociali dove masse contadine ed operaie, organizzate da sindacati socialisti e cattolici, rivendicano il mantenimento delle promesse fatte durante la guerra.