Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo À L’impresa che opera in concorrenza perfetta non può fissare il prezzo (price taker) À Le imprese che godono di potere di monopolio godono di un margine di discrezionalità nella fissazione p La fissazione del prezzo da parte di un monopolista Fissato il prezzo pm: a pm • I consumatori relativi al segmento a di domanda acquistano • I consumatori relativi al segmento b di domanda non acquistano b R’(q) P(q) qm Ogni consumatore acquista una sola unità del bene q ESI I MODULO 65 Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo Problema del Monopolista: come raggiungere il segmento di mercato b I soluzione: riduzione di prezzo. • L’aumento del ricavo totale derivante dalla vendita di un numero maggiore di unità ad un prezzo p<pm. • La diminuzione del ricavo totale derivante dalla vendita dell’output complessivo ad un prezzo più basso II soluzione: prezzi non uniformi. • Fissare un prezzo differente per ogni unità acquistata DISCRIMINARE Un produttore discrimina di prezzo quando due unità dello stesso bene fisico sono vendute a prezzi diversi allo stesso consumatore o a diversi consumatori ESI I MODULO 66 Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo •1. Tipologie di prezzi non uniformi •2. Condizioni necessarie per discriminare •3. Tipi di discriminazione •4. Effetti sul benessere sociale ESI I MODULO 67 Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo •1. Tipologie di prezzi non uniformi • Tariffa in due parti • Sconti sulle quantità •Vendita abbinata di due o più beni ESI I MODULO 68 Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo Tariffa in due parti Il prezzo legato all’acquisto di un bene/servizio si compone di due parti: • una componente fissa (premio) che il consumatore paga indipendentemente dal consumo del bene/servizio • una componente variabile legata alla quantità consumata del bene/servizio ESI I MODULO 69 Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo Tariffa in due parti. Bene \ Servizio Premio Telefono, Gas, Elettricità Canone Taxi Tariffa iniziale Circolo Sportivo Quota Iscrizione ESI I MODULO Tariffa variabile n. unità consumate Distanza percorsa Accesso alle strutture 70 Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo Sconti sulle quantità. Il prezzo del bene/servizio varia con il numero di unità del bene acquistate dal cliente (utilità marginale decrescente): buoni sconto, tariffe elettriche. Vendita abbinata (collegata) di due o più beni. Il consumatore può acquistare il bene/servizio se e solo se acquista un altro bene: acquisto di un bene durevole più i servizi di assistenza, acquisto macchina Polaroid e relativa pellicola, acquisto fotocopiatrice e carta della stessa marca fotocopiatrice. ESI I MODULO 71 Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo 2. Condizioni necessarie per discriminare Condizioni necessarie per discriminare •a. Potere di monopolio •b. Conoscere le disponibilità a pagare dei consumatori i.e. conoscere i prezzi di riserva dei consumatori •c. Impedire l’arbitraggio ESI I MODULO 72 Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo c. Impedire l’arbitraggio: evitare che i consumatori che hanno acquistato il bene ad un prezzo più basso lo rivendano a coloro che sono disposti a pagare un prezzo più alto. Caratteristiche merceologiche Garanzie Adulterazione del prodotto Clausole Contrattuali Integrazione Verticale ESI I MODULO 73 3. Tipi di discriminazione Il Monopolio e la Discriminazione di Prezzo Discriminazione di primo grado o perfetta. Il produttore conosce esattamente la curva di domanda di ogni consumatore e conseguentemente si appropria di tutto il suo surplus Discriminazione di secondo grado Il produttore non riesce ad appropriarsi in modo completo del surplus del consumatore. Il produttore non conosce le caratteristiche della funzione di domanda dei consumatori. L’appropriazione parziale del surplus avviene mediante meccanismi di autoselezione. Discriminazione di terzo grado. Il produttore non riesce ad appropriarsi in modo completo del surplus del consumatore. Il produttore conosce alcune caratteristiche della funzione di domanda dei consumatori. L’appropriazione parziale del surplus avviene sfruttando le caratteristiche note. ESI I MODULO 74 DL: Perdita Secca Discriminazione di prezzo di primo grado o perfetta CS: Surplus del Consumatore R: Rendita p(q): Domanda singolo consumatore p pm p R’ p(q) p(q) C’ pc C’ R’ qm q q qc pm , qm T mD = CSc + pcqc ; qc πm = pmqm - c(qm ) πmD = pc qc - c(qc ) + CSc = W c > W m > πm W m = πm + CSm ESI I MODULO 75 Discriminazione di prezzo di primo grado o perfetta Q(p): Domanda complessiva di n consumatori caratterizzati da identica funzione di domanda Tariffa pagata da ogni consumatore T mD CSc (Qc ) = + n Qc p ; n c ESI I MODULO 76 Il produttore conosce alcune caratteristiche della funzione di domanda dei consumatori. Ad esempio un produttore divide la domanda dei consumatori per classi di età. Le classi di età sono individuate in modo tale che le domande ad esse associate siano indipendenti { p1 , p2 ,..., pn } n {q1 , q2 ,..., qn } ⇒ Q = ∑ qi i =1 da cui n π = ∑ pi qi − C (Q ) i =1 imponendo la c.p.o sul mercato i - mo pi − C ' 1 ∂π = 0 ⇒ Li = = ∂pi pi ηi ESI I MODULO 77 Tariffa volo New York – Los Angeles Prima Classe Economica Ordinaria Turistica Elasticità Domanda trasporto passeggeri Prima Classe Economica Ordinaria Turistica Costo 2000 1200 500 prezzo 0.3 0.4 0.9 reddito 1.2 1.2 1.8 Fonte: New York Times 1987. ESI I MODULO 78 Margine di contribuzione relativo (%) per differenti modelli di auto in Europa Modello Belgio Francia Germania Italia Gran bretagna Fiat Uno 7.6 8.7 9.8 21.7 8.7 Nissan Micra 8.1 23.1 8.9 36.1 12.5 Ford Escort 8.5 9.5 8.9 8.9 11.5 Peugeot 405 9.9 13.4 10.2 9.9 11.6 Mercedes 190 14.3 14.4 17.2 15.6 13.2 (Note: prezzi prima delle tasse) Fonte: Verboven F. International Price Discrimination in the European Car Market. Rand Journal of Economics (1996). ESI I MODULO 79 Discriminazione di terzo grado vs prezzo uniforme n Q = ∑ qi i =1 Prezzo Uniforme C (Q ) = cQ π = ( p − c )Q( p ) cpo n ∂q n ∂π i = ( p − c )∑ + ∑ qi = 0 ∂p i =1 ∂p i =1 da cui n n Lp = p−c =− p ESI I MODULO ∑ qi i =1 n ∂q i p∑ i =1 ∂p = ∑ qi i =1 n (1) ∑ qi ηi i =1 80 Invertendo la (1) è immediato ottenere n ∑ qi ηi 1 i =1 = n Lp ∑ qi i =1 da cui segue ηmin < 1 1 1 < ηmax ⇒ < Lp < Lp ηmax ηmin I consumatori nei mercati con bassa elasticità sono danneggiati dalla discriminazione e preferirebbero un prezzo uniforme. I consumatori in mercati molto elastici preferiscono la discriminazione ESI I MODULO 81 Variaz. complessiva di benessere Discriminazione di prezzo di terzo grado Monopolio Discriminate qi = D( pi ); i = 1,..., n n π = ∑ ( pi − c )qi (1) i =1 Siano pim qim e i = 1,..., n le quantità ottime, allora il surplus del consumatore (CSmD), la rendita del produttore (RPmD) e il benessere sociale (WmD) nel caso di discriminazione sono dati da: CS mD ( ) n = ∑ CSi pim i =1 RP mD n ( ( ) CSi pim = ∫p m Di ( pi )dpi i p* i = 1,..., n ) = ∑ pim − c qim i =1 W mD = RP mD + CS mD (2) ESI I MODULO 82 Discriminazione di prezzo di terzo grado Monopolio Discriminate qi = D( p ); i = 1,..., n n π = ∑ ( p − c )qi (3) i =1 Siano pm e qim i = 1,..., n le quantità ottime, allora il surplus del consumatore, (CSmU), la rendita del produttore (RPmU) e il benessere sociale (WmU) nel caso di prezzo uniforme sono dati da: CS mU ( ) n = ∑ CS i p m i =1 n ( ( ) CS i p m = ∫p Di ( p )dp p* m i = 1,..., n i ) RP mU = ∑ p m − c qim i =1 mU W mU = RP + CS mU (4) ESI I MODULO 83 Discriminazione di prezzo di terzo grado La Variazione Complessiva del Benessere ∆W = W mD − W mU = n =∑ i =1 [ ( ) − CS ( p )]+ ∑ [( p CSi pim i m n i =1 m i ) ( ) ] − c qim − p m − c qim (5) La relazione (5) ammette un Upper e un Lower Bound. Per dimostrare ciò si considerino le seguenti relazioni: ' CS = ∂CS = − D( p ) < 0 ∂p ∂D( p ) >0 CS '' = − ∂p (6) ESI I MODULO 84 Discriminazione di prezzo di terzo grado Le relazioni (6) implicano la convessità della funzione CS rispetto al prezzo p Individuazione del UB CSi ( pi ) p m < pim ( ) CSi p m ( ) CSi p im pm p im pi ESI I MODULO 85 Discriminazione di prezzo di terzo grado Individuazione del UB CSi( pi m ) − CSi( p m ) p m − pi m ≤ −CS i ' ( pi m ) = Di( pi m ) (7) da cui segue CSi( pi m ) − CSi( p m ) ≤ Di( pi m )( p m − pi m ) Dalla (5) e dalla (7) è immediato ottenere n ∆W ≤ ∑ Di( pi )( p m − pi m i =1 ( ) n m m = p m − c ∑ qi − qi i =1 m n ( ) ( ) m m m = ) + ∑ pi − c qi − p m − c qi i =1 ∆qi = qim − qim < 0 ESI I MODULO 86 Discriminazione di prezzo di terzo grado Individuazione del LB CSi ( pi ) ( ) CSi p im p m > pim ( ) CSi p m pim pm pi ESI I MODULO 87 Discriminazione di prezzo di terzo grado Individuazione del LB CSi( pi m ) − CSi( p m ) m pi − p m ≥ CS i ' ( p m ) = − Di ( p m ) (9) da cui segue CSi( pi m ) − CSi( p m ) ≥ − Di ( p m )( pi m − p m ) Dalla (5) e dalla (9) è immediato ottenere n ∆W ≥ ∑ − Di ( p m )( pi n ( i =1 = ∑ pi i =1 m ) m n ( ) ( ) m m m − p m ) + ∑ pi − c qi − p m − c qi = i =1 m m − c qi − qi ∆qi = qim − qim > 0 ESI I MODULO 88 Discriminazione di prezzo di terzo grado Dalla (8) e dalla (10) segue ∑( n i =1 pim ) ( ) n − c ∆qi ≤ ∆W ≤ p − c ∑ ∆qi m (11) i =1 • Se n ∑p n m i =1 = p< n ∑ pim i =1 n n ⇒∑ i =1 qim n >∑ i =1 qim n ⇒∑ ∆qi < 0 (12) i =1 • Se n ∑p i =1 n n m = p> ∑ pim i =1 n n ⇒∑ i =1 qim n <∑ i =1 qim n ⇒∑ ∆qi > 0 (13) i =1 ESI I MODULO 89 Discriminazione di prezzo di terzo grado n ∑p i =1 = p< n n ∑p i =1 n n m ∑ pim i =1 n n ⇒∑ i =1 qim n >∑ i =1 qim n ⇒∑ ∆qi < 0 (12) i =1 n m = p> ∑ pim i =1 n n ⇒∑ i =1 qim n <∑ i =1 qim n ⇒∑ ∆qi > 0 (13) i =1 Dalle relazioni (12) e (13) è immediato ricavare che: La discriminazione di prezzo riduce il benessere se non aumenta la produzione totale ESI I MODULO 90 Discriminazione di prezzo di terzo grado Alcune tipologie di discriminazione di prezzo di terzo grado Basing Point Price (Prezzo del Punto Base) • Fissare prezzi differenti in funzione della distanza dal sito produttivo Sistema utilizzato dall’industria dell’acciaio americano fra il 1901-1948 Caratteristiche Industria: •1. Numero imprese (rispetto altre industrie): medio •2. Grado di concentrazione: R4 =60% •3. Differenziazione produttiva bassa •4. Elasticità domanda bassa •5. Ordini su grandi lotti •6. Tasso progresso tecnologico basso ESI I MODULO 91 Discriminazione di prezzo di terzo grado Il Basing Point Price nell’industria dell’acciaio americano fra il 1901-1948 Prezzo di mercato $ 47.6 $ 40 $ Pittsburg 40 $: prezzo di una t di acciaio a Pitts. 7.6 $: prezzo di trasporto di una t di acciaio da Pitts. a Chic. Prezzo del Punto Base: 47.6 $ Chicago località Punto Base ESI I MODULO 92 Fissando il prezzo di una t di acciaio a 47.6 nell’industria, le aziende che vi operano ottengono: • Un guadagno derivante dalla differenza fra il prezzo alla produzione (40 $) e il prezzo praticato in tutta l’industria (47.6 $) che tiene conto della distanza fra la località scelta come punto base e il sito produttivo più lontano • Un meccanismo che garantisce l’affermarsi di accordi collusivi Mercato servito da Pittsburg 47.6 $ Mercato servito da Chicago 40 $ Pittsburg Punto Base Chicago Consumatore Indifferente ESI I MODULO località 93 Discriminazione di prezzo di terzo grado Controlli verticali come strumento discriminatorio M p1* L1 = p*2 c p1 − c 1 = ⇒ p1* = p1 ε1 1 − (1 / ε1 ) p2 − c 1 c * L2 = = ⇒ p2 = p2 ε2 1 − (1 / ε 2 ) 1 2 ε1 p*2 < p1* ε2. Il monopolista, M, produce un solo bene utilizzato da due settori, 1 e 2, caratterizzati da differenti elasticità ε1 e ε2 (ε2 > ε1). Per Hp le imprese nei due settori hanno costi nulli e il bene prodotto in un settore può essere impiegato come input nell’altro settore. Il monopolista sostiene un costo marginale pari a c ESI I MODULO 94 Controlli verticali come strumento discriminatorio Il Monopolista per discriminare deve vendere ad un prezzo p1 nel mercato 1 e a un prezzo p2 nel mercato 2 (p2< p1). Tuttavia le imprese del settore 1 acquisteranno dal settore 2 (arbitraggio) Soluzione. • Il monopolista a monte si integra a valle con una azienda del settore 2 • Fissa il prezzo finale di questa impresa a p2 • Vende a tutte le altre imprese nel settore 2 il bene da lui prodotto a p1 M p1* p1* 1 2 ε1 ε2. p2* Il caso. Negli USA l’ALCOA negli anni 50 aveva potere di monopolio nella produzione dei lingotti di alluminio vergine, un bene intermedio: l’ALCOA si integrò in mercati con forte elasticità della domanda (fogli di alluminio) e, attraverso la sua politica di determinazione del prezzo del bene intermedio, ha eliminato la concorrenza a valle. ESI I MODULO 95 Discriminazione di prezzo di secondo grado Il produttore non conosce le caratteristiche della funzione di domanda dei consumatori. L’appropriazione parziale del surplus avviene mediante meccanismi di autoselezione. p p p* Funzione di domanda non nota p** 1 p’ CS p’ q’ q CS2 q’’ Consumatore 1 q Consumatore 2 ESI I MODULO 96 Discriminazione di prezzo di secondo grado La soluzione migliore per il monopolista è rappresentata dalla fissazione di una tariffa in due parti (T): T=F+pq. Ma ciò fa nascere due ordini di problemi • Come fissare il premio (F). • Come fissare la parte variabile (p). ESI I MODULO 97 p p p* p’ p** CS1 p’ q’ q CS2 q’’ Consumatore 1 q Consumatore 2 Il monopolista sceglie una sola tariffa in due parti: • può fissare una tariffa ove il premio fisso è CS2 e il prezzo e p’ • può fissare una tariffa ove il premio fisso è CS1 e il prezzo e p’ ESI I MODULO 98 Individuazione della tariffa ottima Discriminazione di prezzo di secondo grado Sia: θiV (qi ) − T se paga T e consuma qi unità U i (qi ) = i : 1,2 (1) se non acquista 0 La funzione di utilità del generico consumatore i, dove: θi : parametro che esprime la preferenza ( θ1 < θ 2 ) 1 − (1 − qi ) 2 ; qi ∈ [0,1] ⇒ U ' (qi ) > 0, U '' (qi ) < 0 V (qi ) = 2 T = F + pqi ; tariffa in due parti La funzione di domanda del generico consumatore è ottenibile derivando la (1) rispetto a qi: 1 − (1 − qi )2 max U i (qi ) = max θi − F − pqi (2) qi qi 2 ESI I MODULO 99 Derivando rispetto a qi la (2) è immediato ricavare la funzione di domanda di ogni consumatore: qi = 1 − p θi i : 1,2 (3) Quindi il CS del generico consumatore i è dato da: (θi − p )2 p CSi ( p ) = (θi − p )1 − = 0.5 θi θi (4) Se λ ∈ [0,1] rappresenta la frazione dei consumatori con preferenza θ1 allora la domanda di mercato è data da λ 1− λ p Q = λq1 + (1 − λ )q2 = 1 − + p = 1µ θ1 θ 2 (5) Dove 1 λ 1− λ = + µ θ1 θ 2 (6) ESI I MODULO 100 La determinazione della tariffa F Essendo per la (4): CS1 ( p ) < CS 2 ( p ) (7) Allora: 0.5(θ1 − p ) F = CS1 ( p ) = θ1 2 (8) Sia c< θ1 < θ2 allora la funzione di profitto del monopolista è pari a 0.5(θ1 − p ) p Max CS1 ( p ) + ( p − c )Q = + ( p − c )1 − p θ1 µ 2 (9) Derivando la (9) rispetto a p e risolvendo è immediato ottenere il prezzo ottimo: pD = θ1c c = 2θ1 − µ 2 − µ θ1 (10) ESI I MODULO 101 Considerazioni Se il monopolista fissasse un prezzo uniforme la funzione di domanda è data da: Q = 1− p µ (11) Il profitto è data da: p π = ( p − c )Q = ( p − c )1 − µ (12) Essendo: c+µ p = > pD 2 U (13) e (θ1 − p ) ∂F ∂CS1 ( p ) = =− <0 ∂p ∂p θ1 Allora la perdita di profitto causata dalla riduzione di prezzo è compensata dall’aumento del premio ESI I MODULO 102 Considerazioni Il profitto conseguito dal monopolista è sicuramente inferiore a quello ottenuto mediante l’utilizzo di una tariffa in due parti nel caso in cui le preferenze dei consumatori siano note. Il monopolista può effettuare una discriminazione di terzo grado e conseguire un profitto più elevato di quello ottenuto attraverso una sola tariffa in due parti. Tuttavia il monopolista per discriminare di primo grado o di terzo grado deve avere molte più informazioni sulla domanda di ogni consumatore Imporre a consumatori distinti tariffe diverse per l’acquisto dello stesso bene potrebbe essere vietato. ESI I MODULO 103 Tariffe in due parti doppie Il monopolista offre più di un profilo tariffario per estrarre il surplus del consumatore Sia: θiV (qi ) − Ti se paga Ti e consuma qi unità U i (qi ) = i : 1,2 (1) se non acquista 0 La funzione di utilità del generico consumatore i, dove: θi : parametro che esprime la preferenza (θ1 <θ 2 ) 1 − (1 − qi ) 2 ; qi ∈ [0,1] ⇒ U ' (qi ) > 0, U '' (qi ) < 0 V (qi ) = 2 Ti = Fi + pqi ; tariffa in due parti ESI I MODULO 104 Tariffe in due parti doppie La funzione obiettivo del monopolista è data da: Π m = λ(T1 − cq1 ) + (1 − λ )(T2 − cq2 ) (2) Vincoli: θ1V (q1 ) − T1 ≥ 0 (3a) θ 2V (q2 ) − T2 ≥ θ2V (q1 ) − T1 (3b) Per quanto mostrato nel caso di una sola tariffa doppia la scelta ottima del monopolista è rappresentata dal fissare: T1 = θ1V (q1 ) (4) Da cui segue per la (3b): T2 = θ 2V (q2 ) − (θ 2 − θ1 )V (q1 ) ESI I MODULO (5) 105 Tenendo conto della (4) e della (5) la (2) può essere scritta come ( ( ) ( ) max Π m = λ(θ1V (q1 ) − cq1 ) + (1 − λ ) θ 2V q2 − (θ 2 − θ1 )V q1 − cq2 q1 , q2 ) Derivando la (6) rispetto a q1 ∂Π m = 0 ⇒ λθ1V ' (q1 ) − (1 − λ )θ 2V ' (q1 ) + (1 − λ )θ1V ' (q1 ) - λc = 0 ∂q1 La precedente può essere scritta come 1 (1 − λ ) θ 2 θ =c θ1V ' (q1 )1 − (1 − λ ) 2 = λc ⇒ θ1V ' (q1 ) − θ1 λ θ1 λ Da cui segue θ1V ' (q1 ) = c (1 − λ ) θ 2 − θ1 1 − λ θ 1 (7) ESI I MODULO 106 (6) Derivando la (6) rispetto a q2 ∂Π m = c ⇒ λθ 2V ' (q2 ) = c ∂q2 Considerazioni Il consumatore con preferenza θ1 non acquista se θ1V ' (q1 ) < 0 ovvero 1− se (1 − λ ) θ2 − θ1 λ θ1 θ 2 − θ1 <0⇒λ< θ2 ESI I MODULO 107 Nel caso in cui entrambi i consumatori sono serviti allora è immediato osservare U ' (q1 ) = θ1V ' (q1 ) = c >c (1 − λ ) θ 2 − θ1 1 − λ θ 1 U ' (q2 ) = θ 2V ' (q2 ) = c I consumatori che hanno prezzi di riserva più bassi consumano una quantità minore rispetto a quella ottimale T1 = θ1V (q1 ) (4) T2 = θ 2V (q2 ) − (θ 2 − θ1 )V (q1 ) ESI I MODULO (5) 108 Composizione delle tariffe in due parti S p e s a T1 S p e s a T2 q q ESI I MODULO 109 Esempio Nel 1996 il mercato della telefonia mobile inglese era caratterizzato da quattro operatori:Vodaphone, Cellnet, Orange e One2One. La One2One nell’ottobre dello stesso anno presento i seguenti schemi tariffari Canone Mensile Costo per scatto nel Week-end One2One Bronze £ 17.50 29p One2OneGold £ 36 18p Fonte. Cabral L.M. B. Introduction to Industrial Organization. MIT Press. 2000 ESI I MODULO 110 Vendite Collegate Una vendita collegata di due o più beni è una vendita in cui un consumatore può acquistare un prodotto solo se ne acquista anche un altro • Vendita a pacchetto: due o più prodotti venduti solo in proporzioni fisse • Vendita abbinata vincolata: acquisto di un bene base consumato in quantità fissa (una unità) e un bene complementare consumato in quantità variabili ESI I MODULO 111 Vendita a pacchetto: due o più prodotti venduti solo in proporzioni fisse Il prezzo di Microsoft Office negli USA nel 1993 era di 750$. Il prodotto comprendeva le seguenti applicazioni il cui prezzo unitario di vendita è riportato di fianco: Excel Word Powerpoint Access Microsoft Mail 495$ 495$ 495$ 495$ 80$ Se le applicazioni fossero state vendute separatamente il ricavo conseguito dalla Microsoft sarebbe stato di 2060$. Fonte. Cabral L.M. B. Introduction to Industrial Organization. MIT Press. 2000 ESI I MODULO 112 Vendita a pacchetto: due o più prodotti venduti solo in proporzioni fisse No. Users Writer Number Cruncher Generalist 40 40 20 Prezzo di Riserva Word Spreadsheet Processor 50 0 0 50 30 30 Le possibili strategie di massimizzazione dei ricavi 1. Vendita separata delle applicazioni ad un prezzo di 50 (RTWord Processor=2000, RTSpreadsheet =2000, RTTotale =4000 ) 2. Vendita separata delle applicazioni ad un prezzo di 30 (RTWord Processor =1800, RTSpreadsheet =1800, RTTotale =3600) 3. Offrire oltre allo schema di prezzo 1. la possibilità di acquistare entrambe le applicazioni al prezzo di 60 (RTWord Processor=2000, RTSpreadsheet =2000, RTTotale =4000 ) (1.) + (3.) (RTWord Processor+Spreadsheet =1200) Fonte. Cabral L.M. B. Introduction to Industrial Organization. MIT Press. 2000 ESI I MODULO 113