Problemi e soluzioni nutrizionali attuabili durante terapia

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Problemi e soluzioni nutrizionali attuabili
durante terapia farmacologica cronica
L'uso di farmaci da prescrizione e dei farmaci OTC è estremamente diffusa nella maggior parte del
mondo occidentale; si è calcolato che il 50% degli americani adulti prende almeno una tipologia di
farmaco e circa il 20% ne assume due o tre.
Si sa che i farmaci portano con se oltre all'effetto desiderato, che può essere l'abbassamento della
glicemia o della pressione, anche effetti collaterali che possono essere più o meno gravi a seconda
del farmaco e di una eventuale polifarmacoterapia; quello che spesso si ignora è il fatto che molti
farmaci, soprattutto nel caso in cui vengano usati in cronico, causano deplezioni di alcuni
nutrienti importanti privando il soggetto di sostanze essenziali e provocando l'insorgenza di
nuovi sintomi (M.U.S. Medically Unexplained Symptoms).
Alcuni M.U.S presenti durante terapia farmacologica cronica:
Stanchezza o affaticamento persistente;
ansia, apatia, disturbi del tono dell'umore;
acidità e dolori di stomaco;
colon irritabile, stitichezza persistente.
Nella maggior parte dei casi la nuova sintomatologia viene spiegata come facente parte della
malattia, si prescrivono così ulteriori farmaci per dare sollievo al paziente creando così un circolo
vizioso che porta a continue deplezioni di sostanze fondamentali per l'organismo.
Qui di seguito riportiamo le carenze nutrizionali che possono manifestarsi in seguito a terapia
farmacologica.
I cortisonici tra gli effetti collaterali intrinsechi provocano danni alla mucosa gastrica, sia per
azione diretta che per interferenza col metabolismo dell'acido arachidonico, diminuzione delle
prostaglandine che hanno effetto mucoprotrettivo, sindrome di Cushing, osteoporosi, iperglicemia
e ritenzione idrica e inoltre apportano deplezioni vitaminiche (sono interessate le vitamine D, E e
l'acido folico), vengono persi anche minerali importanti quali calcio, magnesio, potassio, zinco e
selenio con conseguente osteopenia che può sfociare in osteoporosi, spasmi muscolari (crampi),
senso di debolezza generale e irritabilità. Consigliabile quindi l'integrazione con Melcalin VITA e
Melcalin DIMET che apportano le vitamine e i sali minerali necessari a ripristinare le perdite
conseguenti a tale terapia.
I Fans, oltre ai noti effetti collaterali che si possono manifestare a carico dell'apparato
gastrointestinale con nausea, vomito, gastrolesività e sanguinamento, portano a deplezione di
folati e vitamina C per cui, anche in questo caso, è consigliata la supplementazione con Melcalin
VITA.
Tra gli ipoglicemizzanti orali troviamo le biguanidi (Metformina, Fenformina) i cui effetti collaterali
includono nausea, diarrea, sapore metallico, sensazione di malessere a livello addominale e
apportano deplezione di vitamina B12, folati e coenzima Q10 per cui si può pensare a
un'integrazione con Melcalin DIMET associato a Melcalin NIMET, per le sulfaniluree
(Glibenciclamide, gliclazide, glimepiride,Tolbutamide, ecc.) che portano a deplezione di coenzima
Q10, può essere consigliato Melcalin NIMET; diversa è la situazione con gli inibitori dell'alfaglucosidasi intestinale (Acarbosio, Miglitolo) e con i tiazolidinedioni (Pioglitazone, Rosiglitazone)
per i quali non vengono riferite deplezioni ma si suggerisce un'integrazione con Melcalin GLICO
per il controllo della glicemia.
Tra gli ipolipemizzanti troviamo i sequestranti degli acidi biliari (Colestiramina, Colestipolo) che
portano alla deplezione di vitamine A, E, D, K, acido folico, vitamina B12, calcio, ferro, magnesio,
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zinco e alcuni rapporti descrivono anche una riduzione di acidi grassi omega-3 per cui si può
proporre la supplementazione con Melcalin VITA e Melcalin LUPES; i Fibrati (Bezafibrato,
fenofibrato, gemfibrozil, ecc.) tra cui citiamo il gemfibrozil, che porta alla deplezione del CoQ10 e
della vitamina E, e il clofibrato che porta alla deplezione della vitamina B12, possono essere
affiancati da Melcalin NIMET; le Statine (Atorvastatina, Fluvastatina, Rosuvastatina, Simvastatina,
ecc.) i cui effetti collaterali comprendono emicrania, nausea, bruciori di stomaco, stipsi, diarrea,
infezioni del tratto urinario, dolore muscolo-scheletrico, alterazione del tono dell'umore e della
capacità di concentrazione, raramente miositi, rabdomiolisi e portano alla deplezione di CoQ10,
possono essere associate a Melcalin NIMET.
I diuretici (siano essi di tipo tiazidico, dell'ansa o risparmiatori di potassio) portano a significative
deplezioni minerali infatti i diuretici tiazidici riducono l'escrezione di calcio aumentandone
leggermente la concentrazione plasmatica, quelli dell'ansa possono provocare perdita di calcio con
le urine e conseguente riduzione della calcemia. Entrambe le classi di diuretici possono dare
deplezione di magnesio ed esaltare così la probabilità di insorgenza di tachiaritmie. L'iponatriemia
a dosaggi contenuti di farmaco è difficile che si verifichi ma una riduzione della concentrazione
ematica di sodio soprattutto in soggetti anziani che fanno uso di diuretici in associazione può
provocare confusione mentale, ipotensione posturale, ridotta circolazione periferica e
compromissione della funzionalità renale. Per i diuretici tiazidici (Idroclorotiazide, Clopamide,
Indapamide, ecc.) le deplezioni riguardano magnesio, potassio, zinco, sodio e CoQ10 per cui è
consigliabile supplementazione con Melcalin VITA e Melcalin NIMET mentre per i diuretici
dell'ansa (Furosemide, Torasemide, Ac.Etacrinico, ecc.) si può pensare a una supplementazione
con Melcalin VITA dal momento che i minerali e le vitamine interessati nella deplezione sono
calcio, magnesio, potassio, zinco, vitamine C, B1, B6; i diuretici risparmiatori di potassio
(Spironolattone , Amiloride ,Triamterene, ecc.) portano alla deplezione di calcio, acido folico,
vitamina B6, magnesio, zinco, CoQ10 pertanto è consigliabile l'associazione con Melcalin VITA e
Melcalin NIMET.
Tra gli antipertensivi troviamo i Calcio-antagonisti (Verapamil, Amilodipina, Felodipina, Nifedipina,
ecc.) i cui effetti collaterali comprendono cefalee, edema su piedi e caviglie e possono portare alla
deplezione del potassio; si può quindi valutare l'opportunità di una supplementazione con Melcalin
MgK; gli ACE-inibitori (Captopril, Enalapril, ecc.) hanno tra gli effetti collaterali tosse secca, mal di
gola, riduzione della funzionalità renale, reazioni allergiche e portano alla deplezione di zinco
pertanto è consigliabile la supplementazione con Melcalin O2; i Sartani (Losartan, Valsartan,
Temisartan, ecc.) non sembrano apportare deplezioni minerali e vitaminiche ma può essere
suggerita l'integrazione con Melcalin MgK proprio a causa degli squilibri idroelettrolitici che
vengono apportati da tutti i diuretici; i Beta-bloccanti (Atenololo, Propranololo, Timololo, Sotalolo,
Nebivololo, ecc.), tra i cui effetti collaterali ricordiamo l'abbassamento eccessivo della frequenza
cardiaca, il peggioramento del quadro di insufficienza cardiaca congestizia, stati confusionali e
depressione, portano alla deplezione del CoQ10 pertanto sarebbe bene associarli a Melcalin
NIMET; gli Antipertensivi ad azione centrale (Reserpina, Metildopa, Clonidina, ecc.) possono
causare sonnolenza, depressione e portano alla deplezione del CoQ10 quindi si può proporre una
integrazione con Melcalin NIMET e infine i Vasodilatatori (Doxazosina , minoxidil , Idralazina, ecc.)
possono portare alla deplezione di CoQ10, vitamina B6 pertanto è consigliabile Melcalin VITA o
Melcalin DIMET e Melcalin NIMET.
I farmaci antidepressivi, in particolare gli antidepressivi triciclici (TCA) (Imipramina,
Clomipramina, Desipramina, ecc.) apportano deplezione di vitamina B2 e coenzima Q10 per cui
l'integrazione prevede l'associazione di Melcalin Vita e Melcalin Nimet; per le altre tipologie di
antidepressivi (inibitori delle monoamminossidasi, inibitori della ricaptazione della serotonina e
antidepressivi atipici) non vengono riportate deplezioni, tuttavia l'associazione di Melcalin Epadox
con Melcalin Rendox può essere utile per avere una protezione epatica e renale.
I farmaci usati per problematiche gastriche (inibitori della pompa protonica, antagonisti del
recettore H2 dell'istamina, citoprotettivi e agenti barriera) portano tutti a significative deplezioni di
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calcio per cui, per arginare la perdita di sistemi tampone, si può consigliare Melcalin BASE mentre
in corso di terapia con farmaci antiacidi (Bicarbonato di sodio, Idrossido di alluminio, Idrossido di
magnesio, ecc.) si può associare Melcalin BASE con Melcalin VITA, date le maggiori deplezioni
che questa tipologia di farmaci apporta.
Oltre alle deplezioni di vitamine e sali minerali causate dalle terapie farmacologiche, bisogna tener
presente anche un altro dato importante quando si parla di farmaci e cioè gli organi interessati nel
loro metabolismo e nella loro escrezione che sono il fegato e i reni.
Il fegato svolge molte funzioni tra cui la disintossicazione, la sintesi proteica e la produzione di
sostanze necessarie per la digestione, lo stoccaggio di glicogeno, la decomposizione di proteine
plasmatiche di sintesi, la produzione di bile ed è la sede del metabolismo della maggior parte dei
farmaci; i reni, oltre ad essere gli organi responsabili del mantenimento dell’equilibrio idroelettrolitico dell’organismo e della produzione di eritropoietina e renina, rappresentano la via di
eliminazione di molti farmaci.
Tutti i farmaci possono causare reazioni avverse (ADRs, Adverse Drug Reactions) che saranno più
o meno gravi a seconda del farmaco, del periodo di trattamento e delle condizioni generali del
paziente. Le ADRs rappresentano un rilevante problema di salute pubblica, si pensi che il 5-10%
dei pazienti trattati con farmaci manifesta una reazione avversa; una quota non piccola delle ADRs
è particolarmente grave e può portare anche alla morte del paziente: secondo una recente stima
negli USA si collocano dalla quarta alla sesta causa di morte.
Tra le diverse ADRs si inserisce anche il danno epatico che deve essere valutato attentamente
dato che i dati preliminari di uno studio in corso negli USA (Acute Liver Failure Study Group)
suggeriscono che il 50% delle insufficienze epatiche acute sono dovute ai farmaci (32% da
paracetamolo, 18% da altri farmaci per fenomeni di idiosincrasia).
Di seguito riportiamo le varie categorie farmacologiche e i danni epatici e renali che possono
causare.
Ipolipemizzanti:
le statine possono causare, con un'incidenza fino all'1%, l'aumento delle transaminasi epatiche a
valori tre volte superiori rispetto ai normali valori massimi, tale incidenza sembra essere correlata
alla dose. Il rischio di epatopatie gravi è basso ma non è da escludere;
i fibrati causano un lieve aumento delle transaminasi epatiche e una diminuzione dei livelli di
fosfatasi alcalina.
Diuretici:
I diuretici aumentano la natriuresi, con rischio di ipovolemia; L’insufficienza renale dovuta ai
diuretici può talvolta comportare altri meccanismi, come l’ipersensibilità (con i diuretici tiazidici) e
l’ostruzione renale dovuta a calcoli contenenti triamterene o il suo metabolita.
Farmaci antinfiammatori:
gli effetti collaterali riferibili ai Fans si possono verificare in tre distinte sedi: a livello
gastrointestinale, renale ed epatico. Nella terapia cronica essi possono danneggiare la funzione
renale soprattutto in soggetti a rischio, come i pazienti anziani, che assumono anche diuretici o che
presentano già una condizione di insufficienza epatica o renale; il danno deriva dall'inibizione della
sintesi delle prostaglandine che nei vasi renali svolgono un'attività vasodilatatrice che concorre a
mantenere la perfusione renale. I danni epatici si manifestano solitamente quando la terapia è di
tipo cronico, in tal caso si riscontra un aumento delle transaminasi.
Presi nello specifico: il Paracetamolo viene metabolizzato a livello epatico ed eliminato con le
urine, negli adulti l'epatotossicità può verificarsi dopo l'assunzione di una singola dose di 10-15g di
paracetamolo. Dosi di 20-25g o più sono potenzialmente letali, questo accade perché una piccola
percentuale di farmaco viene convertita nel fegato in un metabolita tossico che di norma viene
detossificato dal glutatione ma in caso di iperdosaggio le concentrazioni di glutatione disponibili si
possono esaurire rapidamente e il metabolita, che sfugge la capacità di scavenger del fegato, può
instaurare legami di natura covalente con macromolecole essenziali alla biochimica cellulare
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portando a danno e morte cellulare.
L'assunzione di Diclofenac nel 15% dei casi porta ad un aumento plasmatico dell'attività
dell'amminotransferasi epatica, sebbene siano moderati, questi valori possono aumentare più di
tre volte in una piccola percentuale di pazienti, spesso trattati per osteoartrosi; tali aumenti sono di
solito reversibili.
Per il Naprossene si sono osservati alcuni casi di ittero, compromissione della funzione renale,
edema angioneurotico, trombocitopenia e agranulocitosi.
Antipertensivi:
gli ACE-inibitori causano epatotossicità generalmente di tipo colestatico ma il meccanismo è
sconosciuto; sono controindicati nei pazienti con grave stenosi bilaterale delle arterie renali o con
grave stenosi dell’arteria di un singolo rene funzionante poiché, in questi casi, agiscono riducendo
la filtrazione glomerulare, causando insufficienza renale grave.
I Ca-antagonisti tra cui citiamo la Nifedipina che porta a steatosi epatica ed epatite acuta.
I Sartani tra i quali il Losartan che porta ad un iniziale aumento dei livelli di alanina-aminotrasferasi
(ALT), tre volte il limite superiore della norma e l'Irbesartan che causa un iniziale aumento dei livelli
di fosfatasi alcalina (ALP), due volte il limite superiore della norma. Questa categoria di farmaci
porta all’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone e come conseguenza, in pazienti a
rischio, sono state segnalate alterazioni della funzione renale, inclusa l'insufficienza renale; queste
alterazioni della funzione renale possono essere reversibili con la sospensione della terapia.
Farmaci antidepressivi:
vengono tutti metabolizzati a livello epatico ed eliminati per via renale; gli antidepressivi triciclici
hanno il seguente ordine di tossicità epatica (dal più al meno dannoso): clomipramina, nortriptilina,
amitriptilina e imipramina. E nello specifico l'Imipramina porta a innalzamento degli enzimi epatici,
tale innalzamento è solo passeggero e i valori rientrano nella normalità dopo sospensione del
farmaco mentre l'Amitriptilina può causare epatite sia acuta che cronica.
Tra gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ci sono Paroxetina, Sertralina e
Fluoxetina che portano ad un iniziale aumento dei livelli di alanina-aminotrasferasi (ALT), tre volte
il limite superiore della norma; tra gli antidepressivi atipici il Trazodone e Bupropione portano ad
un iniziale aumento dei livelli di alanina-aminotrasferasi (ALT), tre volte il limite superiore della
norma. La Mirtazapina porta ad un iniziale aumento dei livelli di fosfatasi alcalina (ALP), due volte il
limite superiore della norma.
Protettori gastrici:
l'omeprazolo porta ad un iniziale aumento dei livelli di alanina-aminotrasferasi (ALT), tre volte il
limite superiore della norma.
Per quello che riguarda le problematiche a carico dei reni, facendo una panoramica che
comprende anche altre tipologie di farmaci, vedremo che i farmaci principalmente associati con
l’insufficienza renale funzionale includono i diuretici, i FANS, i sartani e gli ACE-inibitori (in questo
caso la patologia è generalmente reversibile con la sospensione del farmaco), mentre quelli
principalmente associati ad insufficienza renale organica includono gli antibiotici (in particolare gli
aminoglicosidi), gli antivirali, i farmaci citotossici, gli immunosoppressori e i mezzi di contrasto.
Questi ultimi possono danneggiare direttamente il tessuto renale; dopo la sospensione del farmaco
l’insufficienza renale organica che si instaura, è spesso irreversibile o nel migliore dei casi in parte
reversibile.
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Importanza di aiutare l'organismo durante la terapia farmacologica
Per la protezione epatica può venire in aiuto Melcalin Epadox che, tra i suoi componenti,
contiene Cichorium intybus, Curcuma longa e Artemisia vulgaris tutte sostanze con attività
epatoprotettiva e antiossidante.
Cichorium intybus usata in medicina, per il suo contenuto in sostanze amare, cumarine,
flavonoidi e vitamine. Il suo uso è svariato: trova impiego come agente anti-epatotossico,
aperitivo, digestivo, stomachico, tonico del fegato, colagogo, depurativo, diuretico ed emenagogo.
Studi a riguardo hanno ribadito le proprietà antiossidanti e gli effetti epatoprotettivi dei suoi
composti tra cui spicca quella di un glicoside che presenta attività paragonabili a quelli della più
nota silimarina. I suoi estratti sono in grado di diminuire le zone di necrosi cellulare accelerando la
sintesi proteica cellulare; a tale miglioramento dell'architettura epatica si affianca anche l'attività di
Artemisia vulgaris i cui effetti si manifestano con una diminuzione delle cellule apoptotiche.
Inoltre sia Cichorium intybus che Curcuma longa aumento dei livelli di enzimi deputati alla
detossificazione dell'organismo (sperossido dismutasi, catalasi e glutatione) ribadendo l'effetto
epatoprotettivo.
Per proteggere anche l'apparato renale e favorire l'eliminazione delle scorie (metaboliti) si può
pensare all'uso di Melcalin Rendox che contiene Solidago virgaurea un rimedio ben collaudato da
secoli nel trattamento delle malattie delle vie urinarie: ha uno spettro d'azione piuttosto ampio da
antinfiammatorio, diuretico, antispasmodico ad analgesico; è particolarmente indicato per il
trattamento di infezioni, infiammazioni e per prevenire la formazione di calcoli renali.
Un'azione integrata che prevede l'assunzione di Melcalin Epadox e Melcalin Rendox può risultare
efficace nel proteggere fegato e reni da possibili danni che i farmaci possono causare; una
buona azione protettiva e drenante può essere attuata assumendo 30gtt di entrambi i preparati
sciolte in mezzo litro d'acqua da assumere, ad esempio, nell'arco della mattinata.
Si deve inoltre ricordare che tutti i farmaci portano a deplezione di nutrienti importanti
causando modifiche nella composizione corporea; per maggiori approfondimenti
www.portaledinu.it e www.biotekna.com.
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