Carissima, mi piace pensarti “apostola della salvezza”1, “apostola

“…Chi costruisce la propria vita sulla sua Parola
edifica veramente in modo solido e duraturo.
La Parola di Dio ci spinge a cambiare
il nostro concetto di realismo:
realista è chi riconosce nel Verbo di Dio il fondamento di tutto”
(Esortazione apostolica post-sinodale Verbum Domini, di Benedetto XVI, n. 10)
Carissima,
mi piace pensarti “apostola della salvezza”1, “apostola della gioia, della bontà”2,
come il nostro Fondatore, il Beato Giacomo Alberione, amava chiamarci. E mentre ti
penso, ti affido al Signore Gesù, l’apostolo del Padre, perché tu possa sentirti ogni giorno
di più inviata, sempre più realista3 e dedita al ministero di cura pastorale.
Nell’ottobre scorso, sono stata per la prima volta in terra cinese, a Taiwan 4 e
precisamente nella capitale, Taipei, ospitata amorevolmente dalle Figlie di San Paolo che
hanno qui una piccola Delegazione multiculturale: sorelle cinesi, coreane, filippine,
giapponesi, italiane, vietnamite. Ho trascorso con loro una settimana dedita a conoscere e
contattare persone, istituzioni, scuole, per preparare l’inserimento delle nostre sorelle che
si recheranno in questo paese per iniziare lo studio della lingua cinese e precisamente il
“mandarino”, lingua che potrà facilitare meglio anche un eventuale contatto con la Cina
continentale.
Parlando della necessità dell’evangelizzazione, anche dei cinesi, così si esprimeva
Alberione: “Occorre che operiamo, e che si muovano quanto è possibile e dov'è possibile per portare
il Vangelo. Questo è pastorale!”5.
Le nostre sorelle Jessica Aglavia (filippina) e Maria Lim (coreana) hanno accolto
volentieri l’invito a prepararsi per la missione in Cina ed ora stanno completando i
documenti necessari per potersi recare in Taiwan. Inizieranno il loro apostolato
frequentando la Providence University in Taichung, una città a due ore circa a sud della
capitale. Se otterranno il permesso di ingresso in terra cinese, il loro arrivo è previsto per il
1
AAP 1960, 217.
AAP 1960, 227.
3
Cf Verbum Domini, di Benedetto XVI, n. 10.
4
Antecedentemente l’isola si chiamava Formosa.
5
AAP 1966, 54.
2
2 febbraio 2011 e, nel mese di giugno, si unirà a loro sr Veronica Gungon (filippina).
Saranno accolte nella casa in cui vive una comunità di FSP a Taichung e inizieranno il
corso di lingua e cultura cinese nel marzo 2011. Accompagniamole fin d’ora con la nostra
preghiera.
È una bella opportunità per queste sorelle, ma anche per tutta la nostra famiglia
religiosa per “Allargare il cuore come il cuore di Gesù, come il cuore di Maria. Contenere e
seguire, imitare il cuore di Gesù: Venite ad me omnes [Mt 11,28]. Ha il cuore così largo! E allora il
cuore così largo porta a noi una letizia, una gioia! Pensare e fare qualche cosa un po' per tutti”6.
Nel 1966 quando il Fondatore ci parlava, non pensava fosse allora possibile per noi
Pastorelle arrivare in Cina: “… non possiamo arrivare né in Cina, né nell'India, né in altre
nazioni! Ma il Signore li ha tutti presenti, gli uomini, tutte presenti le persone. E noi mettiamo in
generale le grazie che chiediamo per tutta l'umanità, per ciascheduno dell'umanità”7. Egli stesso
comunicando del suo viaggio in Oriente e del suo tentativo di entrare in terra cinese
racconta: ”La Cina è immensa (…). Nonostante ogni tentativo non ho potuto recarmi laggiù a
causa della guerra in atto”8.
Ci sembra ormai che sia giunto il momento di ritentare! Almeno per avvicinarci di
più a questo mondo e a questa Chiesa dalla storia complessa e travagliata.
L’Arcivescovo Claudio Maria Celli 9 , nel discorso pronunciato al momento del
ricevimento del premio Freinademetz nel 2005, consegnatogli per il suo impegno in favore
delle relazioni tra Cina e Santa Sede, così diceva: “Domani, quando gli archivi saranno aperti,
vi renderete conto della grandezza della chiesa in Cina. Che grandezza!... Quale testimonianza di
fede e di vita la chiesa in Cina ha dato a Cristo e a noi!”.
Il principale ostacolo alla vita della Chiesa oggi in Cina, è la pressione esterna
dovuta alla politica governativa nei confronti delle religioni e non tanto divergenze
dottrinali o ecclesiologiche interne. In Cina vi è un’unica chiesa cattolica, ma con due
tendenze diverse riguardo al rapporto con il potere politico10.
Dai contatti avuti, con alcune persone esperte della realtà ecclesiale e sociale cinese,
prima della mia partenza per Taiwan, ho potuto raccogliere alcuni elementi importanti che
dovrebbero alimentare meglio lo spirito con cui la Congregazione è chiamata a farsi
missionaria in Cina. Anzitutto, ponendosi in un’attitudine rispettosa e piena di amore per
quella cultura e quelle persone che, se si sentiranno amate, si riveleranno con fiducia,
perché come ci ricorda S. Gregorio Magno: “L’amore in se stesso è conoscenza”11.
Inoltre occorre vivere in prima persona la pasqua della propria cultura, perché
soltanto se si è disposti a morire a se stessi e al proprio patrimonio culturale, si potrà
entrare in un dialogo fecondo con altre espressioni culturali. Nel momento in cui la mia
6
AAP 1966, 283.
Idem.
8
PrP IV, 1949, p. 70.
9
Grande esperto di relazioni internazionali, si occupa da diverso tempo dei rapporti con la Repubblica Popolare Cinese
ed il Vietnam, per cui ha partecipato anche a varie delegazioni inviate in Oriente. A tal proposito ha promosso la
traduzione di numerosi testi del Pontefice in cinese, inaugurando anche una versione del sito papale in questa lingua.
10
Per conoscere meglio la complessa realtà della Chiesa in Cina puoi leggere il libro: Matteo Nicolini-Zani, I Nostri
Fratelli Cinesi, Edizioni Qiqajon 2009.
11
S. Gregorio Magno, Omelie sui Vangeli, II,27,4.
7
cultura muore, risorge più purificata e più bella, lasciandosi arricchire dal contributo della
cultura incontrata. Questa testimonianza, tipica della missione cristiana, genera nei
destinatari un’attitudine di accoglienza e di reciprocità.
Inoltre l’ascolto empatico, che coglie anche il non detto e vede ciò che non è
immediatamente visibile, se è condito di umiltà, di fiducia e di pazienza, consente ad ogni
missionaria, in qualsiasi paese svolga la sua missione, di disporre il cuore al dono della
vita.
Nella persona divenuta trasparente di Cristo, la missione pastorale si manifesta
sempre con mitezza12 ed efficacia. È indispensabile allora crescere nella fede che, quando è
matura coincide con l’Amore e diventa contagiosa.
“Saldi nella fede, camminiamo in Cristo, nostro Amico, nostro Signore. Sempre gloria a
Lui!”. Con queste parole paoline, tratte dall’inno della prossima GMG 13 di Madrid, ti
auguro di rimanere fondata in Cristo, Verbo del Padre, in modo solido e duraturo, affinché
tu divenga sempre più madre delle persone a cui dai la vita, a cui porti la grazia per
mezzo del tuo ministero, della tua parola, del tuo esempio e della tua preghiera14.
Con l’ augurio di un Avvento vissuto nella contemplazione del mistero
dell’Incarnazione e del ritorno del Signore, ti saluto e invoco su di te ogni benedizione!
Sr Marta Finotelli
superiora generale
Roma, 26 novembre 2010
Festa del Beato Giacomo Alberione
12
Cf. 1Pt 3,15-16.
Giornata Mondiale della Gioventù.
14
Cf. AAP 1957, 157.
13