Riassunto: “Le problematiche dello sviluppo della Cina” di

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Riassunto: “Le problematiche dello sviluppo della Cina” di Silvia Ferrari matr. 47258
Negli ultimi trenta anni la Cina ha avuto una forte crescita economica, tanto da
diventare uno dei principali attori a livello globale. Il continuo aumento degli
investimenti e lo sviluppo di una politica export-oriented hanno portato ad avere un
aumento del Pil medio annuo del 9,5%.
Lo sviluppo economico cinese non è però avvenuto in modo omogeneo su tutto il
territorio cinese. Le politiche accomodanti intraprese dal Governo hanno incentivato gli
investitori ad investire maggiormente nelle Zone Economiche Speciali, concentrate
nella zona costiera. Questo ha comportato un forte gap tecnologico tra zona est del
paese ed ovest.
Per l’economia cinese questa maggiore apertura ha permesso di eliminare il ritardo
tecnologico che da sempre contraddistinguono le economie guidate per anni da
ideologie comuniste, senza ricorre a un aumento del debito estero, e uno sviluppo di
un’economia di mercato “ibrida”. Inoltre, l’interesse sempre maggiore degli investitori
esteri nel delocalizzare la propria produzione in Cina ha contribuito al passaggio da
un’economia agricola a un’economia trainata dal settore secondario, nonostante il paese
permanga agricolo. La crescita dell’industria lo si deve grazie alle joint-venture create
tra imprese sino-estere che ha comportato nuove regole in materia di diritto del lavoro,
la privatizzazione e la chiusura di molte SOE, soprattutto quelle di piccole e medie
dimensioni. Nonostante ciò, molte imprese statali, anche se in forte perdita, hanno
continuato ad operare per assolvere la loro funzione sociale (garantire occupazione,
alloggio, istruzione e assistenza) grazie ai finanziamenti elargiti dalle banche statali.
Per la banca questo ha rappresentato l’aumento di NPLs e diverse fasi di
ricapitalizzazione per sanare la situazione. Attualmente le banche rappresentano la
principale fonte di finanziamento perché le imprese hanno difficoltà ad accedere al
mercato azionario e al prestito obbligazionario. Questi ostacoli persistono perché sono
state promosse politiche a favore delle imprese statali, nonostante molte imprese private
siano più efficienti e con maggior diritto ad accedere al finanziamento. I NPLs
attualmente presenti delle statali patrimoniali rappresentano ancora una voce
importante: essi hanno un importo che si aggira attorno a 600.000 milioni di dollari.
Il Governo ha favorito uno sviluppo economico del paese ma non del benessere di tutti i
cittadini. L’esportazioni continuano a crescere, ma i cinesi non consumano e
risparmiano fino al 40%-45% del proprio stipendio. Inoltre è in continuo aumento il
divario tra campagne e città sta aumentando. I stipendi urbani sono tre volte quelli di un
reddito rurale. La gestione a livello decentrato ha sfavorito le zone più povere, le quali
per fornire determinati servizi sono costrette a tassare maggiormente i bassi redditi della
popolazione. Mentre nelle città stanno aumentando gli investimenti, soprattutto
immobiliari, e molti cinesi giocano in Borsa fiduciosi dall’attuale andamento positivo
dell’economia. Questa situazione sta provocando un surriscaldamento dell’economia e
bolle speculative dannose per l’economia cinese. Una possibile crisi finanziaria
potrebbe provocare la perdita di molti risparmi delle famiglie cinesi,
vecchiaia.
utili per la
Nelle campagne, invece, le persone vivono nella miseria. Per cercare
fortuna, molti giovani contadini abbandono illegalmente le loro terre d’origine e si
spostano verso le città. Inoltre, la Cina si trova ad affrontare problematiche sociali
tipiche di un’economia sviluppata e al alto reddito pro-capite. La politica del figlio
unico non ha avuto gli effetti sperati perché non è riuscito a contenere la crescita della
popolazione arrivata 1.360.000.000 di persone e dall’altro lato ha provocato un forte
divario tra la popolazione attiva e anziani. Innanzitutto, nonostante la forte crescita
economica non sono stati costituiti abbastanza posti di lavoro. Secondo alcune fonti la
disoccupazione si aggira attorno al 10%.
Ulteriore problema riguarda il sistema pensionistico e il sistema sanitario. Una
popolazione anziana significa maggiori costi sociali a carico delle diverse
amministrative. Il sistema sanitario è principalmente a carico dei cittadini e i più poveri
non vi accedono perché troppo costoso. Solo il 48% della popolazione in città ha
sottoscritto un programma previdenziale e nelle zone rurali è stato fatto un fondo
volontario a cui partecipa solamente l’11% della popolazione. Il processo di
industrializzazione sviluppato secondo la logica “sviluppo ad ogni costo” ha comportato
un forte inquinamento.
La Cina è uno dei principali paesi inquinanti. Gli effetti sono devastanti: nelle città più
industrializzate la condizione dell’aria, delle risorse idriche e dell’aria è pessima. Ad
esserne svantaggiata da questa situazione è soprattutto la popolazione perché è soggetta
a malattie mortali che colpiscono l’apparato digerente e quello respiratorio.
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