040_Core marketing_apr 18-04-2008 9:21 Pagina 40 RUBRICA Cina: superiamo la dimensione emozionale ed evocativa per fotografare un tassello della realtà: il consumatore Core marketing Nell’immaginario collettivo occidentale la Cina è legata all’immagine esotica che ci deriva da Marco Polo, al fascino di una cultura secolare, ai colori dei dragoni, al sapore del riso, all’amarezza per i diritti umani calpestati. Cerchiamo in questa sede di superare la dimensione emozionale ed evocativa per adottare un’ottica più razionale ed oggettiva e descrivere un frammento della realtà cinese: il consumatore. Nell’articolo dello scorso mese abbiamo ricordato che i dati relativi al reddito della popolazione cinese sono particolarmente rilevanti. In Cina vivono circa 300 milioni di individui classificabili come Middle class, Upper class e High Net Worth Individual. Queste persone sono tendenzialmente dirigenti delle amministrazioni pubbliche, scienziati e accademici (soprattutto a Bejing). A Shangai prevalgono i manager impiegati nelle maggiori istituzioni bancarie e finanziarie, i giovani impiegati nelle multinazionali estere e gli imprenditori self made. Ma cosa comprano questi individui che per la prima volta si affacciano sul mercato con una rilevante somma di denaro? Oggi la middle class spende principalmente per stipulare un mutuo e per acquista- re elettrodomestici (frigorifero, forno a microonde), telefoni cellulari o Personal Computer. I beni di lusso sono percepiti come la modalità privilegiata di entrare in relazione con un gruppo di aspirazione piuttosto vasto. Tuttavia, malgrado la rilevanza della dimensione sociale, il processo che muove a un acquisto di lusso è sempre più condizionato dalla volontà di affermare individualismo e personalità. Le preferenze dei consumatori sono rivolte verso i “marchi storici”. Storia e tradizione aziendali sono percepite come “garanzie sulla qualità” dei prodotti. Le aziende occidentali quali Armani, Zegna, Cartier, Montblanc, Mercedes, BMW, Ferrari sono indubbiamente avvantaggiate sul mercato cinese. Da sottolineare, però, che i cinesi non sono clienti particolarmente fedeli ai brand. Gli acquirenti dei beni fashion e di lusso sono prevalentemente uomini e gli Shopping mall sono i centri privilegiati d’acquisto. In Cina si stanno sviluppando le cosiddette vie dello shopping, ovvero strade cittadine illuminate dalle vetrine delle griffe di fama mondiale. Vie in cui trovare le boutique che dettano le nuove tendenze e i criteri dell’eleganza. Ancora, i ricchi cine- 40 si amano fare shopping in occasione dei viaggi a Hong Kong dove il minor impatto fiscale permette loro di risparmiare fino al 30%. Una curiosità: Internet è ampiamente utilizzato soprattutto dai giovani con un medio-alto livello di istruzione. Il web si rivela, quindi, un imprescindibile mezzo per colpire i giovani “piccoli imperatori” che fungono da influenzatori nei confronti dell’intero nucleo familiare. Blog e videogiochi on line la fanno da padroni. I primi sono molto visitati perché permettono la libertà di espressione e l’accesso a informazioni non soggette a censura. Mentre per quanto riguarda i divertimenti virtuali, i cinesi non sembrano troppo interessati alle consolle tradizionali, quanto alla possibilità di trasferire giochi dal web al proprio pc, oppure di giocare direttamente sulla rete. Si parla di 40 milioni di gamer on line cinesi. Numeri tanto interessanti da meritare la seria riflessione dell’universo marketing e comunicazione. Marco Di Dio Roccazzella, partner Value Lab