G Gerontol 2015;63:239-243 Articolo originale Original article (Geriatria clinica) Sisma e Demenza: studio sul gruppo di ospiti del Nucleo Temporaneo Demenze del CISA di Mirandola (Modena) Earthquake and Dementia: a study on the group of patients of the Special Care Unit in Mirandola (Modena, Italy) B. Manni1, A. Bonora2, G. Menabue3, M. Turci4, A. Fabbo5, Y. Gidron6 1 Geriatra, Centro Disturbi Cognitivi A.USL Modena; 2 Psicologa Responsabile, Nucleo Temporaneo Demenze CISA Mirandola-ASP Comuni Modenesi Area Nord, Modena; 3 Terapista Riabilitazione Psichiatrica, Nucleo Temporaneo Demenze CISA Mirandola-ASP Comuni Modenesi Area Nord, Modena; 4 Geriatra, A.USL Modena-Nucleo Temporaneo Demenze CISA Mirandola-ASP Comuni Modenesi Area Nord, Modena; 5 Geriatra, Responsabile Progetto Demenze A.USL Modena; 6 Behavior Medicine, Free University of Bruxelles (VUB), Belgium Introduction. After the earthquake of 29 May 2012 the 15 displaced guests of the Core Temporary Dementia of CISA Mirandola were transferred at a former day care center reopened for that occasion. Methods. The sample is composed by 12 subjects affected by different types of moderate-severe states of Dementia linked to severe BPSD. The multidimensional assessment (psychological, behavioral and functional factors, clinical events) made during the week following the last earthquake, was compared with the available data related to the condition before the earthquake and the subsequent follow-up (after 3 months). Only for UCLA-NPI we compared the available data collected 6 months before. Results. An analysis of covariance for repeated measures applied to the total NPI-UCLA scores and to three. NPI clusters (psychosis, affectivity and behavior) revealed no significant within-subject differences over the different assessment times, and the interaction time x covariates (age, gender and baseline MMSE) never reached the level of statistical significance. Key words: Earthquake, Dementia, Behavioural disorders (BPSD) Introduzione Due eventi sismici, di magnitudo 5.9 (20 secondi) e 5.8 (10 secondi), hanno colpito la regione Emilia rispettivamente il 20 e il 29 maggio 2012. La maggior parte dei pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere e gli ospiti dei centri semiresidenziali e residenziali (per anziani e disabili) dei nove comuni modenesi dell’area nord, area del cratere sismico, sono stati evacuati. Tra gli ospiti delle strutture residenziali anche quelli del Nucleo Temporaneo Demenze (NTD) appartenente alla Casa Residenza CISA di Mirandola dell’ASP Comuni Modenesi Area Nord, sono stati trasferiti presso una sede sicura. Le reazioni comuni di stress in situazioni di calamità naturali possono avere effetti emozionali, fisici, cognitivi e interpersonali 1. Studi condotti durante disastri naturali documentano una maggiore vulnerabilità da parte degli anziani fragili, rispetto alla popolazione generale: Brown, L.M., et al. 2: rileva che elevati livelli di comorbilità (quali problemi motori, incontinenza, presenza di deficit cognitivi) determinano maggiore vulnerabilità e difficoltà nella vita in comunità. Anche fattori sociali quali l’i- ■■ Corrispondenza: A. Bonora, Nucleo Temporaneo Demenze CISA Mirandola-ASP Comuni Modenesi Area Nord, Modena - E-mail: [email protected] 240 solamento, il cambio di domicilio e lutti recenti possono limitare nell’anziano le capacità di fronteggiare efficacemente agli eventi traumatici e riorganizzare positivamente ed in autonomia la propria vita. In uno studio di Rossi A., et al. 3 si evidenzia come anziani esposti al terremoto dell’Aquila hanno presentato una maggior tendenza all’evitamento dei danni, con reazioni emotive di ansia e nevroticismo. In generale, demenza e deficit cognitivi risultano essere elementi importanti di fragilità nell’anziano che lo espone più a rischio di delirium e peggioramento degli outcomes in condizioni di stress acuto. Gli studi sui processi emozionali in malati di Alzheimer riportano una preservata risposta fisiologica a stimoli emotivi, mentre risulterebbe alterata la capacità di elaborare e richiamare dalla memoria episodica l’evento connotato emotivamente 4 5. Alcuni studi hanno dimostrato che nei pazienti affetti da Malattia di Alzheimer è possibile osservare un potenziale Emotional Enhancement Effect (EEE), ovvero la capacità di ricordare eventi o stimoli carichi di emotività in modo più preciso rispetto a eventi neutri 6 7, purché lo stimolo sia di elevata intensità emotiva con valenza negativa e riferito al sé. Tale abilità, preservata nonostante la presenza di degenerazione delle strutture corticali e sotto-corticali implicate nell’elaborazione di stimoli emotivi, potrebbe quindi produrre risposte specifiche di stress, consentire l’apprendimento dell’esperienza intensamente negativa (come potrebbe essere un evento sismico), ma un richiamo confuso e distorto dalla memoria episodica 8 9. L’obiettivo del presente lavoro è osservare l’andamento dei disturbi psicologici e comportamentali e i possibili outcomes peggiorativi (decessi, ospedalizzazioni, eventi clinici, peggioramento cognitivo-funzionale) in un piccolo gruppo di anziani affetti da demenza di grado moderato-severo con gravi BPSD ricoverati presso un nucleo specialistico per le demenze trasferito presso altra sede dopo la scossa del 29 maggio 2012, per un periodo complessivo di 3 mesi. Metodi Il campione è costituito dal gruppo di 12 persone ricoverate al Nucleo Temporaneo Demenze (NTD) del CISA di Mirandola alla data del 29 maggio 2012: 1 infatti è stato dimesso il giorno B. Manni et al. precedente il sisma e 1 era al tempo ricoverato presso l’ospedale di Carpi per intervento programmato. Il gruppo di persone è stato evacuato a distanza di 7-8 ore dall’evento sismico presso l’ex-centro diurno “Aster” a Modena, riaperto esclusivamente per gli ospiti sfollati del NTD con l’aiuto della Protezione Civile. Allo scopo di ricreare in Aster un ambiente che richiamasse le caratteristiche protesiche del Nucleo del CISA, sono stati riadattati tutti gli spazi di vita per gli ospiti al piano terra: posti letto in parte nelle stanze e due nel salone principale, quest’ultimo allestito come ambiente principale di riferimento per le attività giornaliere (per i pasti e per svolgere le attività occupazionali). Durante il periodo in cui il gruppo di ospiti è stato residente nel nuovo ambiente, si è cercato di attuare la maggior parte degli interventi psico-sociali abituali per il NTD (frequenza e durata il più possibile invariate), nonché le modalità di approccio alla cura della persona nelle 24h, a eccezione della stimolazione multisensoriale in ambienti dedicati quali la Snoezelen Room e il bagno multisensoriale perché non presenti. L’équipe è rimasta invariata per la maggior parte delle figure professionali (OSS, terapista della riabilitazione psichiatrica, psicologo e responsabile di nucleo) a eccezione del personale infermieristico, del medico geriatra e del personale ausiliario. Allo scopo di indagare l’andamento dei BPSD e le condizioni di benessere generale degli ospiti, sono state effettuate misure ripetute nello stesso campione di soggetti delle abilità cognitive, funzionali, del comportamento e dell’umore nei giorni immediatamente successivi il sisma (T0), a distanza di un mese dal terremoto (T1) e dopo 3 mesi (rientro del gruppo ospiti presso la sede originale del NTD del CISA, T2). Gli strumenti scelti sono tra quelli impiegati abitualmente dell’equipe multidisciplinare per la valutazione multidimensionale della persona: livello cognitivo (Mini Mental State Examination, MMSE), comportamento (Neuropsychiatric Inventory, UCLA-NPI), tono dell’umore la Cornell Scale for Depression in Dementia (CSDD) e l’agitazione Cohen-Mansfield Agitation Inventorymodificata (CMAI-modificata). Questi ultimi due sono stati aggiunti nelle valutazioni T0-T1 e T2. Il trattamento farmacologico, suddiviso in antipsicotici, antidepressivi, benzodiazepine e trazodone, è stato monitorato. I dati delle tre valutazioni sono stati analizza- Sisma e Demenza: studio sul gruppo di ospiti del Nucleo Temporaneo Demenze del CISA di Mirandola ti mediante SPSS per Windows, versione 21.00 (SPSS Inc., Chicago, IL, USA), fissando il valore p < 0,05. Risultati L’età media dei 12 soggetti (5 maschi) è di 77,7 anni (ds ± 7.5), di cui 74 anni per i maschi e 85 anni per le femmine. L’eziologia delle diverse forme di demenza di grado moderato-severo (MMSE, corretto per età e scolarità, 6,68 (ds ± 7.41) è così rappresentata: 67% Malattia di Alzheimer, 25% malattia cerebrovascolare associata a Malattia di Alzheimer, 8% Demenza Vascolare. Tutti i soggetti erano ricoverati per gravi disturbi del comportamento non gestibili altrove (UCLA-NPI totale = 53,73 (ds ± 13,77). I dati relativi alla valutazione multidimensionale sono relativi a una condizione pre-sisma (baseline) risalente al massimo ai 6 mesi antecedenti (Fig. 1). Un lieve (ma statisticamente non significativo) peggioramento è stato osservato ai punteggi MMSE: media (± ds) 6,36 (± 6,43). L’analisi della covarianza per misure ripetute (baseline -T0-T1T2) applicata ai punteggi totali NPI e cluster NPI psicosi (deliri e allucinazioni), affettività (depressione, ansia, apatia, irritabilità, euforia, disinibizione) e comportamenti (attività motoria aberrante, sonno, alimentazione, agitazione/ aggressività) non ha rivelato differenze significative soggetto-correlate nei diversi tempi di valutazione, e l’interazione tempi di valutazione x covariate (età, genere e MMSE) non ha mai raggiunto il livello di significatività statistica a ecce- Fig. 1. Punteggi totali (espressi in medie) ottenuti alle scale di valutazione del comportamento dai 12 soggetti: rilevazioni a 6 mesi prima del sisma (UCLA-NPI), T0 (al momento del sisma; UCLA-NPI, CSD-D, CMAI-m), T1 (1 mese dopo il sisma; UCLANPI, CSD-D, CMAI-m) e T2 (3 mesi dopo il sisma ovvero rientro nella sede originaria del Nucleo; UCLA-NPI, CSD-D, CMAI-m). 241 zione del cluster NPI comportamento (p < 0,05) (Fig. 2). Per quanto riguarda il cluster NPI affettività, è evidente un decremento dei punteggi riscontrato nel corso dei 3 mesi successivi il sisma ma non sufficiente per raggiungere la significatività statistica (p < 0,09). Analizzando infine i cluster NPI distinti tra femmine e maschi, è stato osservato un peggioramento dei sintomi psicotici nei pazienti di sesso femminile, mentre i disturbi comportamentali sono lievemente migliorati in misura maggiore nei maschi. Discussione Diverse e controverse teorie a oggi cercano di spiegare la possibile reazione di una persona affetta da demenza moderato-severa a eventi traumatici (come un terremoto) e gli effetti che esso può avere nel lungo termine sulla persona stessa. Il nostro campione di pazienti affetti da demenza di grado moderato severo associata a gravi BPSD non sembra aver reagito emotivamente al sisma, ma abbia piuttosto beneficiato dell’effetto protesico ambientale e dell’approccio comportamentale attuato, interventi che appaiono utili ed efficaci per contenere e ridurre tali disturbi. In generale infatti, i dati mostrano un miglioramento globale dei BPSD nei tre mesi dopo il sisma anche a fronte dei due cambiamenti ambientali: trasferimento il giorno del sisma presso altro ambiente e rientro del gruppo di ospiti Fig. 2. Medie punteggi totali ottenuti all’UCLA-NPI dai 12 soggetti. Gli item dell’UCLA-NPI sono stati accorpati in 3 dimensioni: (1) sintomi psicologici (deliri, allucinazioni, agitazione, irritabilità); (2) sintomi affettivi (depressione, ansia, euforia, apatia); (3) sintomi comportamentali (disinibizione, attività motoria afinalistica, sonno, appetito) [*p < 0,05]. Le misurazioni effettuate al momento del sisma e nei successivi followup sono state confrontate con i punteggi ottenuti 6 mesi prima del sisma. B. Manni et al. 242 presso l’ambiente originario. Il miglioramento è osservabile confrontando il livello di severità dei BPSD rilevato entro i sei mesi prima dell’evento con quello delle valutazioni successive (T0, T1 e T2). Alla luce di questi risultati, che tuttavia si riferiscono a un piccolo gruppo di soggetti, è possibile affermare che l’approccio centrato sulla persona, mantenuto il più possibile costante nel nuovo ambiente, si è dimostrato efficace nella gestione dei disturbi comportamentali ed emotivo-affettivi in una popolazione tra le più fragili di malati affetti da demenza. L’analisi dei singoli casi evidenzia un andamento lievemente distonico in 2 pazienti: un soggetto affetto da Malattia di Alzheimer con MMSE corretto per età e scolarità di 16,4/30 e un altro affetto da Demenza Vascolare con MMSE corretto per età e scolarità di 13/30. Questi due pazienti sono gli unici che hanno manifestato un significativo peggioramento dei disturbi del comportamento nei giorni seguenti il trasferimento a seguito dell’ultimo evento sismico. In particolare, il secondo soggetto ha presentato sintomi peggiorativi negli item UCLA-NPI agitazione, depressione, deliri e affaccendamento. Emergevano infatti deliri legati a ricordi di episodi traumatici ambientati nel periodo della guerra di cui aveva fatto esperienza da giovane: ad esempio, ogni giorno faceva e disfaceva il proprio letto riportando agli operatori il bisogno di raccogliere tutti gli oggetti personali in caso di attacco militare, riferiva preoccupazione per i famigliari rimasti vittime dei bombardamenti e paura di non poter rivedere l’a- mata moglie rimasta in paese. Questo potrebbe costituire un esempio di EEF in cui il ricordo dell’evento sismico era alterato, con spunti di delirio e contenuti confabulatori scatenati da stimoli ambientali (es: scosse sismiche, rumori e voci di alto tono) intensi e improvvisi da lui ritenuti pericolosi per la propria persona. In conclusione, nel nostro campione di anziani affetti da demenza moderato-severa e gravi BPSD non si sono riscontrate reazione di stress (sintomi comportamentali e psicologici) a causa del sisma, probabilmente per la gravità della demenza di cui erano affette la maggior parte delle persone. Una possibile spiegazione di questo risultato è che la degenerazione di ampie aree cortico-sottocorticali della regione mediotemporale riduca l’EEF. Tuttavia, è opportuno riconoscere i limiti metodologici dello studio (esiguità del campione, difficoltà nell’esecuzione delle valutazioni e nella raccolta dati) per l’interpretazione di questi risultati. Ringraziamenti Gli autori desiderano esprimere un affettuoso ringraziamento ai famigliari degli ospiti per la loro preziosa collaborazione e comprensione dimostrata. Un particolare riconoscimento va a tutti gli Operatori Socio-Sanitari del Nucleo che hanno instancabilmente prestato il loro operato con il consueto impegno e passione: De L. Angela, G. Annarita, A. Massimo, A. Nadia, B. Selina, M. Rosanna, G. Romina, F. Teresa. Introduzione. In seguito alla scossa sismica del 29 maggio 2012 i 15 ospiti sfollati del Nucleo Temporaneo Demenze del CISA di Mirandola sono stati trasferiti presso un ex-centro diurno riaperto per l’occasione. Metodi. Il campione è costituito da 12 soggetti affetti da forme diverse di demenza di grado moderato severo e gravi BPSD associati. La valutazione multidimensionale (MMSE, UCLA-NPI, CSDD, CMAI-modificata) effettuata pochi giorni dopo il sisma, è stata confrontata con i dati raccolti nei successivi followup (dopo 1 e 3 mesi). Solo per l’UCLA-NPI è stato possibile effettuare il confronto con la valutazione effettuata entro i 6 mesi prima del sisma. Risultati. L’analisi della covarianza per misure ripetute applicata ai punteggi totali NPI e cluster NPI (psicosi, affettività, comportamento) non ha rivelato differenze significative soggetto-correlate nei diversi tempi di valutazione, e l’interazione tempi di valutazione x covariate (età, genere e MMSE) non ha raggiunto la significatività statistica. Discussione. Il piccolo gruppo di persone affette da demenza moderato-severa e BPSD non sembra aver reagito emotivamente al sisma, ma abbia beneficiato dell’effetto protesico ambientale e comportamentale, mostrando una ricaduta positiva sui disturbi psicologici e comportamentali. Parole chiave: Sisma, Demenza, Disturbi del comportamento Sisma e Demenza: studio sul gruppo di ospiti del Nucleo Temporaneo Demenze del CISA di Mirandola Bibliografia 1 Rovida A, Camassi R, Gasperini P, et al. CPTI11, la versione 2011 del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani. Milano, Bologna, http://emidius.mi.ingv.it/CPTI 2 Brawn LM. Issues in mental health care for older adults after disasters. Generations 2007/2008;31:21-6. 3 Rossi A, Capanna C, Struglia F, et al. Temperament and Character Inventory – Revised (TCI-R) 1 year after the earthquake of L’Aquila (Italy). Pers Individ Dif 2011;51:545-8. 4 Klein-Koerkamp Y, Beaudoin M, Baciu M, et al. Emotional decoding abilities in Alzheimer’s disease: a metaanalysis. J Alzheimers Dis 2012;32:109-25. 5 Kalenzaga S, Bugaïska A, Clarys D. Self-reference effect 6 7 8 9 243 and autonoetic consciousness in Alzheimer disease: evidence for a persistent affective self in dementia patients. Alzheimer Dis Assoc Disord 2013;27:116-22. Pessoa L, Adolphs R. Emotion processing and the amigdala: from a “low road” to “many roads” of evaluating biological significant. Nat Rev Neurosci 2010;11:773-83. Hamann S. Cognitive and neural mechanisms of emotional memory. Trends Cogn Sci 2001;5:394-400. Jia Z, Tian W, Liu W, et al. 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