Il linguaggio della demenza: disturbi ed interventi La demenza è caratterizzata dalla presenza di un deficit della memoria che si associa ad almeno un disturbo in altre aree cognitive e causa una riduzione delle capacità nella vita quotidiana del paziente. Fin dall’esordio della malattia possono presentarsi alcuni sintomi, la persona può mostrare una difficoltà progressiva a svolgere una o più delle seguenti attività: - imparare a ricordare nuove informazioni (è ripetitiva, ha difficoltà a ricordare recenti conversazioni, eventi ed appuntamenti). - Orientarsi (può manifestare difficoltà a ricordare il giorno della settimana o la data attuale). - Parlare (ha difficoltà sempre maggiori a trovare le parole che esprimono ciò che vuole comunicare e a seguire le conversazioni). - Avere un comportamento adeguato (è più irritabile e sospettoso del solito, interpreta in modo sbagliato stimoli uditivi o visivi). - A volte invece si manifestano disturbi più selettivi e particolari come un disturbo del linguaggio (afasìa), un disturbo nel riconoscimento dei volti familiari o altri disturbi isolati come una difficol- tà nell’organizzare il movimento. Il deterioramento del linguaggio nella malattia di Alzheimer può essere schematicamente inquadrato in tre fasi distinte: - la comunicazione diventa più essenziale, si fa più frequente la difficoltà di “trovare” la parola che la persona vuole dire ed i Che bella giornata! In questo periodo la crisi viene introdotta in ogni contesto sociale. Crisi nel lavoro, nella famiglia, nell’educazione, nei rapporti interpersonali, nel vivere quotidiano. TV, giornali, discorsi da bar e da mercato sono improntati sulle macerie sociali. Altruismo, fraternità, carità, sembrano valori scomparsi, è buio assoluto. È proprio così? È bene abbattere questo pessimismo, un po’ di luce c’è ancora. Ne abbiamo avuto una ennesima piccola prova oggi, giovedì 20 settembre, con quanto organizzato dalla Casa di Riposo Anziani e dal Centro Diurno. Alle 9,30 accompagnati dalle animatrici, dal personale infermieristico, dai volontari, ci siamo recati in collina per una giornata di festa e di allegria. La signora Giovanna ha messo a disposizione il suo chalet meraviglioso fra alberi e fiori. Eravamo tra i boschi di Graffignana, un complesso di castagneti, querceti e vigneti così folto che dava l’impressione di essere in una foresta alpina, mancavano solo degli orsi e dei caprioli, qualche fagianella però si è notata. Insomma, si era nel mezzo dei boschi della Visola e della Petrarca. Per l’organizzazione è dovuto un riconoscimento alle animatrici; all’infermiera per la straordinaria premura verso tutti gli ospiti; alla cucina che ha preparato un ottimo pranzo; alle volontarie che hanno fornito ottime torte casalinghe; ai volontari che hanno accompagnato e guidato i pulmini; al signor Tonali che ha sostenuto il gruppo con musica e canti. Più che gruppo era un gruppone di circa 40 ospiti, un bel da fare. Ma i migliori sono stati loro, gli ospiti, sempre allegri e contenti, specialmente Francone che si è prodigato nella animazione e nel ballo lento, di più non si poteva pretendere, con signore bionde e more. Giudizio: ci vuole tanto poco a portare allegria e spensieratezza a chi ne ha bisogno. Conclusione: alla prossima… e presto, hanno chiesto. Una volontaria fenomeni tipo “sulla punta della lingua” sono in aumento. - Compaiono gli errori nell’attribuire il nome all’oggetto o alla persona che il paziente intende nominare. - Cominciano a disintegrarsi i suoni che compongono la parola e questa diventa a poco a poco un “lungo bisbiglio” in cui è sempre più difficile ritrovare un contenuto significativo. Per cercare di contrastare questi aspetti che caratterizzano la malattia di Alzheimer è utile partecipare ad attività ludico-ricreative, di socializzazione e di stimolazione cognitiva che possono in qualche modo “arginare” il problema contrastando, seppur non risolvendo, questi disturbi correlati al progredire della patologia. Devecchi Laura Servizio Animazione-Educazione