P265 PANCREATITE CRONICA FAMILIARE (PCF): NUOVA MUTAZIONE FAMIGLIARE GENE PRSS1 1 1 1 2 2 1 1 F. Guarnaccia , C. Barone , A. Costa , A. Gentile , A. Piepoli , G. Trimarchi , T. Mattina 1 Genetica Medica –Università di Catania Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione Diagnosi e Cura delle Malattie Genetiche Rare, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico - Vittorio Emanuele di Catania 2 Laboratorio e Divisione di Gastroenterologia, , IRCCS“Casa Sollievo della Sofferenza”, San Giovanni Rotondo (FG) Introduzione La pancreatite cronica familiare (PCF) è una forma molto rara di pancreatite infantile cronica, con meccanismo di trasmissione autosomico recessivo. Non esistono dati certi sull'incidenza e sulla prevalenza della PCF. Il quadro clinico è altamente variabile e comprende dolori addominali cronici, difetti della funzione del pancreas endocrino e esocrino, nausea, vomito, difficoltà digestive, diabete, pseudocisti, occlusione del dotto biliare e del duodeno e tumore del pancreas. Molti pazienti presentano un quadro clinico sfumato. Le mutazioni del gene PRSS1, che codifica per il tripsinogeno cationico, svolgono un ruolo patogenetico nella pancreatite cronica. È stato dimostrato che le mutazioni di PRSS1 aumentano la conversione autocatalitica del tripsinogeno in tripsina attiva e questo causa probabilmente l'attivazione intrapancreatica prematura del tripsinogeno, che disturba l'equilibrio intrapancreatico delle proteasi e degli inibitori. Caso clinico Riportiamo i casi di due sorelle con quadro clinico di pancreatite cronica caratterizzato da dolore in ipocondrio destro, meteorismo, epigastralgia con iperamilasemia ed iperlipasemia. La diagnosi molecolare del gene PRSS1 mediante DHPLC ha evidenziato in entrambe le pazienti, la presenza di una variante genica (V213I) non ancora descritta in letteratura e con significato patogenetico ignoto e delle varianti polimorfiche N246 (738C), D199D (GAT/GAC), L210L (CTC/CTT). Mediante l’uso di un tool bioinformatico PolyPhen-2 (Polymorphism Phenotyping v2), il quale permette di predire l’impatto di una sostituzione aminoacidica sulla struttura e funzione della proteina, sembrerebbe che la variante V213I risulti essere benigna. Tuttavia, la presenza contemporanea di tali mutazioni missense e non-sense possono essere verosimilmente considerate causative del quadro clinico delle pazienti. Conclusioni I pazienti con PCF presentano un incrementato rischio di sviluppare tumore pancreatico; pertanto la diagnosi precoce della malattia, anche mediante analisi molecolare, consente di gestire adeguatamente il counselling genetico ed il follow up per tale patologia.