SCUOLA REGIONALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA
GENERALE, CORSO 2010/2013.
“PATOLOGIA DEL PANCREAS”
PANCREATITE ACUTA DA FARMACI
Elisabetta Ascari
Fabio Bassi
Medicina III – Gastroenterologia
Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia
DRUG INDUCED PANCREATITIS
(DIP)
La possibilità di insorgenza di DIP come
complicanza di svariate terapie
farmacologiche sta divenendo sempre più
evidente
Diagnosi complessa
La prova certa che si tratti di una pancreatite da
farmaci richiede che
-la pancreatite si manifesti durante il trattamento
farmacologico
-che non siano presenti altre cause di pancreatite
-che la pancreatite si risolva alla sospensione del
farmaco
-che si ripresenti quando il soggetto viene riesposto
al farmaco.
Presentazione
•La presentazione clinica della pancreatite da farmaci non
si distingue da quella a diversa eziologia.
•E' solitamente acuta.
•Presenta un decorso benigno ma esistono segnalazioni di
esiti fatali (da azatioprina, didanosina, furosemide e
idroclorotiazide).
•Può insorgere o a breve distanza dall’inizio della terapia
(1-2 settimane) o dopo mesi (es ac. valproico, didanosina)
I gruppi “a rischio”
• pazienti anziani in politerapia
•pazienti HIV positivi
•pazienti affetti da neoplasie
•pazienti che ricevono una terapia con
immunomodulatori
•pazienti con malattie infiammatorie
intestinali
Incidenza
•E' difficile determinare dell’incidenza dell’evento
•La maggior parte delle referenze reperibili in letteratura è
rappresentata da segnalazione aneddotiche o da casistiche
riferite a pochi pazienti.
Criticità dei case report:
-utilizzo di criteri inadeguati per la diagnosi della
pancreatite acuta
-impossibilità di escludere con certezza altre comuni
cause di pancreatite
- mancato re-challenge con il farmaco
Meccanismo alla base dell'evento avverso
Il danno tessutale dovuto al farmaco può essere
dovuto a:
- tossicità diretta (danno per tossicità intrinseca nei
confronti dell’organo coinvolto)
- meccanismo idiosincrasico (più comune, legato
all’ospite)
Prove scarse di tossicità diretta.
La grande maggioranza dei casi sembra
imputabile a reazioni idiosincrasiche che:
- sono imprevedibili
- non sono dose dipendente
-sono scarsamente riproducibili in modelli
animali
-compaiono con una latenza che può essere
breve intermedia o lunga
Queste reazioni a loro volta si possono dividere in:
-reazioni secondarie a reazioni di ipersensibilità
-reazioni causate dall’accumulo di metaboliti tossici
Gli effetti immunologici diretti dei farmaci si manifestano
generalmente durante il primo mese di esposizione,
mentre gli effetti tossici diventano evidenti dopo tempi
più lunghi (almeno un paio di mesi).
Rapporto di causalità tra pancreatite acuta e farmaci
Pancreatite definita come:
"certa" quando è ricomparsa dopo rechallenge
"probabile" negli altri casi senza rechallenge
"possibile" quando sono presenti altri fattori di rischio
per la pancreatite acuta o quando non è noto se sono
presenti calcolosi biliare o abuso di alcool (più di 5
U/die)
Dopo aver individuato o sospettato l’agente farmacologico, il farmaco dovrebbe
essere sospeso e il paziente non dovrebbe essere riesposto a quel farmaco ma sta
al clinico valutare l’opportunità di sospendere o continuare la terapia, sulla base
del rapporto beneficio/rischio per quel farmaco.
Se il farmaco non può essere sospeso in alternativa si può valutare l’eventuale
modifica del regime terapeutico (es. dosaggio, modalità di somministrazione,
ecc.) o valutare la possibilità di sostituire il farmaco imputato della DIP con un
altro dalla stessa indicazione terapeutica ma privo di tale rischio
Particolare attenzione deve essere posta nella co-somministrazione di farmaci ad
alto rischio per l’insorgenza della PA, quali antiretrovirali, antitumorali o agenti
immunomodulatori.