GLI STRUMENTI FINANZIARI
DERIVATI
o Aspetti definitori
o Classificazione in bilancio
o Valutazione
I derivati e la riforma del D.Lgs
n.139/2015
• Solo con la riforma del 2015 si è resa
obbligatoria la contabilizzazione degli
strumenti derivati
• Per la definizione dei derivati il codice civile
rimanda in maniera esplicita ai principi
contabili internazionali
Aspetti definitori (I)
• Derivato è qualsiasi strumento finanziario che ha tre
caratteristiche:
1. Il suo valore varia al variare di un altro elemento
definito sottostante tasso di interesse, prezzo di
merci, prezzo di uno strumento finanziario, rating di
credito, etc
2. Ha un investimento iniziale pari a zero o richiede un
investimento basso nel senso che è minore di
quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da
cui ci si aspetta risposte simili a fattori di mercato
3. E’ regolato a data futura
Aspetti definitori (II)
• I derivati sono di svariati tipi il cui funzionamento può
variare considerevolmente:
- Può presentare un valore nominale (un importo di
denaro, un numero di azioni detto nozionale) e la sua
interazione con il sottostante determina il regolamento
dello strumento finanziario
- Un derivato potrebbe richiedere un pagamento fisso o un
pagamento che dipende da un evento futuro
• Le principali funzioni di uno strumento derivato sono la
copertura di un rischio di oscillazione dei prezzo oppure
la pura speculazione finanziaria
• I derivati possono essere standardizzati e quotati su
mercati regolamentati oppure essere definiti su misura
Derivati di copertura
• Un derivato di copertura è un derivato designato alla
copertura di un rischio di oscillazione (variazione di
tassi, cambi, etc.) è riconducibile ad un’attività, ad
una passività, a un impegno irrevocabile ad
un’operazione programmata altamente probabile
• La copertura può essere efficace o meno a secondo
del livello al quale le variazioni nel fair value o nei
flussi finanziari dell’elemento coperto sono
compensati dalle variazioni nel fair value o nei flussi
finanziari dello strumento di copertura
Esempio di derivato di copertura
La società A sottoscrive al 30 giugno 2016 un finanziamento
con le seguenti caratteristiche:
importo: Euro 100.000; data sottoscrizione: 30 giugno
2016; scadenza: 30 giugno 2018; regolamento flussi:
semestrale; tasso: Euribor 6 mesi
Contestualmente per coprirsi dal rischio di variazione dei
tassi di interesse sottoscrive un interest rate swap con le
seguenti caratteristiche:
nozionale: Euro 100.000; data sottoscrizione: 30 giugno
2016 ; scadenza: 30 giugno 2018; regolamento flussi:
semestrale; diritto a incassare: Euribor 6 mesi; obbligo a
pagare: 4,99% fisso
Classificazione in bilancio – Stato
Patrimoniale (I)
• Attivo:
- B.III.4 immobilizzazioni finanziarie strumenti
finanziari derivati
- C.III.5 attività finanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni strumenti finanziari derivati attivi
Distinzione in base a tre criteri:
- Un derivato di copertura dei flussi finanziari o di
un’attività segue la classificazione dell’attività coperta
- Un derivato di copertura di una passività, di un impegno
irrevocabile o un’operazione programmata altamente
probabile è da classificare nel circolante
- Un derivato non di copertura è classificato nell’attivo
circolante
Classificazione in bilancio – Stato
Patrimoniale (II)
• Passivo:
- Patrimonio netto voce A.VII- riserva per
operazioni di copertura dei flussi finanziari
attesi (accoglie le variazioni al fair value di un
derivato di copertura)
- Fondi rischi ed oneri voce B.3 – strumenti
finanziari derivati passivi (accoglie gli
strumenti finanziari con fair value negativo
alla data di valutazione)
Classificazione in bilancio – Conto
economico
• Voce D.18d rivalutazione di strumenti
finanziari derivati accoglie gli incrementi di
valore
• Voce D.19d svalutazione di strumenti
finanziari derivati accoglie le riduzioni di
valore
Contabilizzazione iniziale e
valutazione a fine esercizio
• Momento di iscrizione: data di sottoscrizione
del contratto
• Criterio di valutazione: fair value il prezzo
che si percepirebbe per la vendita di
un’attività o che si pagherebbe per il
trasferimento di una passività in una ordinaria
e regolare negoziazione tra operatori
indipendenti di mercato
Determinazione del fair value
• Gerarchia del fair value:
- Livello 1: valutazione al valore di mercato per quei
derivati per cui è possibile individuare facilmente un
mercato attivo
- Livello 2: Se il valore di mercato non è facilmente
individuabile, si prende a riferimento il prezzo su
mercati attivi di strumenti analoghi oppure si
valutano i valori dei componenti dello strumento
finanziario (es. tasso di interesse)
- Livello 3: si ricorre a tecniche di valutazione
generalmente accettati per gli strumenti per cui non
si è in grado di determinare il fair value con
riferimento ai primi due livelli