p43 eco 3-d transesofageo nella valutazione pre

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P43
ECO 3-D TRANSESOFAGEO NELLA VALUTAZIONE PRE-OPERATORIA DI PAZIENTI CANDIDATI A
CHIRURGIA CONSERVATIVA DELLA VALVOLA AORTICA
Carmelo Massimiliano Rao1, Demetrio Aguglia1, Giuseppina Casciola1, Caterina Imbesi1,
Antonino Marvelli1, Maria Sgrò1, Daniela Benedetto2, Fabiana Lucà3, Jan Nijs4, Sandro Gelsomino5,
Frank Antonio Benedetto1
1
Azienda Ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli, Reggio Calabria
2
Ospedale Universitario Monzino, Milano
3
Ospedale Paolo Borsellino, Marsala
4
Dipartimento Cardiotoracico, Brussels - Belgium
5
Dipartimento di Cardiologia e Cardichirurgia, Maastricht - The Netherlands
Introduzione: La chirurgia conservativa della valvola aortica rappresenta una valida alternativa in una
popolazione di pazienti giovani in cui la sostituzione valvolare può influire negativamente sulla qualità
di vita del paziente. Candidati ideali sono i pazienti con insufficienza aortica. La valutazione ecocardiografica ha un ruolo fondamentale nella selezione del paziente, nel monitoraggio e nel follow-up.
L’altezza effettiva delle cuspidi aortiche (distanza tra il punto di coaptazione dei lembi e il piano
passante per l’annulus aortico) rappresenta un predittore di rischio di failure per ricorrenza di insufficienza aortica dopo riparazione, quando inferiore a 9 mm. L’imaging elettivo per la selezione dei
pazienti è rappresentato dall’ecocardiogramma transesofageo. (Figura 1 A). Tuttavia l’eco 3D trova
oggi sempre maggiore applicazione. La valutazione bidimensionale permette di visualizzare solo due
dei tre piani di coaptazione della valvola aortica contribuendo al misunderstanding del meccanismo
di malallineamento dell’insufficienza aortica e quindi ad una riparazione infruttuosa.
Metodi: L’eco 3D transesofageo permette una ricostruzione multiplanare (MPR) consentendo di visualizzare tutti e tre i piani di coaptazione; rappresenta quindi una metodica insostituibile nella
rappresentazione della geometria valvolare aortica. Presentiamo un caso clinico di un uomo di 53
anni in cui all’imaging bidimensionale non vi è un chiara dimostrazione di prolasso (Figura 1 B). La
ricostruzione 3D transesofagea permette di dimostrare il prolasso della cuspide coronarica sx.
Risultati: Nei pazienti candidati a chirurgia conservativa della valvola aortica l’utilizzo della metodica
3 D transesofagea ha consentito l’identificazione del punto di coaptazione e di ottenere per ciascuna
cuspide una determinazione geometrica della interrelazione con la radice aortica come unità funzionale.
Conclusioni: L’altezza effettiva delle cuspidi rappresenta un significativo predittore di failure della
riparazione valvolare aortica, infatti un’altezza effettiva superiore a 8 mm si associa a una probabilità del 99.6 % di rigurgito valvolare aortico post-operatorio non significativo. Altri fattori predittivi
significativi sono risultati il rigurgito residuo e una coaptation length inferiore a 4 mm e un livello di
coaptazione della cuspidi sotto l’annulus aortico.
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