Nuove prospettive di cura per i pazienti colpiti da stenosi aortica

COMUNICATO STAMPA
Nuove prospettive di cura per la stenosi aortica: alle Scotte innovative valvole artificiali
L’opportunità terapeutica è disponibile in Emodinamica
Nuove prospettive di cura per i pazienti colpiti da stenosi aortica grazie all’utilizzo di innovative
valvole artificiali. L’Emodinamica del policlinico Santa Maria alle Scotte, diretta dal dottor Carlo
Pierli, ha reso disponibile un nuovo sistema per trattare quei pazienti che, per età o particolari
patologie, non possono subire un intervento chirurgico tradizionale. Grazie alla preziosa
collaborazione dei reparti di Cardiochirurgia, Chirurgia dell’Aorta Toracica e Terapia Intensiva
Cardiotoracica, il trattamento è disponibile per tutti i pazienti con specifiche caratteristiche cliniche.
“Per alcune persone – spiega Pierli – con insufficienza respiratoria grave o in età avanzata, questa
nuova tecnica rappresenta l’unica chance di vita. La nuova valvola aortica biologica viene
posizionata per via percutanea, inserendo nella zona inguinale un catetere che attraversa l’arteria
femorale sino ad arrivare al cuore, in anestesia locale. A questo punto la nuova valvola si attacca a
quella ormai malata e la sostituisce”. Si tratta di una scelta terapeutica importante perchè quando
l’aorta, soprattutto a causa delle calcificazioni, non funziona più bene, il cuore perde la sua forza e
riduce la portata del sangue agli altri organi che subiscono danni rilevanti, sino ad arrivare ad una
situazione di scompenso cardiaco. “L’intervento – prosegue Pierli - viene effettuato interamente in
sala di emodinamica e permette l’impianto di una valvola biologica mediante la stessa tecnica
utilizzata per le coronarografie e l’angioplastica”. La malattia valvolare aortica rappresenta un
importante problema di salute pubblica anche per la sua alta prevalenza legata all’invecchiamento
della popolazione. “Negli ultimi otto mesi di applicazione della metodica nel nostro policlinico –
conclude Pierli – abbiamo effettuato 16 impianti di protesi aortiche percutanee ma prevediamo di
arrivare a circa 40-50 impianti entro la fine del 2010, viste le numerose richieste anche da fuori
regione”.