CONTROPULSATORE AORTICO Anni ’50: la perfusione coronarica avviene prevalentemente durante la diastole Anni ’60: l’aspirazione di sangue arterioso durante la sistole con reinfusione durante la diastole riduce il lavoro cardiaco senza compromettere la perfusione coronarica (Harkin) Anni ’60: spostamento di volume intravascolare con palloni di latex Il contropulsatore aortico (Intra-aortic balloon pump-IABP) è un dispositivo meccanico usato per ridurre la domanda di ossigeno miocardica aumentando al contempo la portata cardiaca. L’aumento della portata cardiaca determina un incremento del flusso ematico coronarico e dunque dell’apporto di ossigeno. E’ costituito da un pallone cilindrico che, posizionato in aorta, si sgonfia in sistole aumentando il flusso ematico anterogrado per la riduzione del postcarico e si gonfia in diastole aumentando il flusso ematico coronarico. Le due azioni combinate hanno il risultato di ridurre la domanda di ossigeno miocardica e di aumentare l’apporto di ossigeno al miocardio. Il precarico è definito come la quantità di volume sanguigno o pressione presenti nel ventricolo sinistro alla fine della diastole. Il precarico è influenzato da: insufficienza aortica volume di sangue circolante valvulopatia mitralica alcuni farmaci (vasocostrittori, vasodilatatori) Il postcarico è la resistenza che il cuore deve vincere per espellere il sangue dal ventricolo sinistro. Il postcarico è influenzato da: stenosi valvolare aortica vasocostrittori e vasodilatatori arteriosi ipertensione vasocostrizione arteriosa periferica E’ in relazione lineare con: ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ Stress di parete sistolico (systolic wall stress) Pressione intraventricolare Postcarico Volume telediastolico Spessore di parete L’estremità distale del pallone deve essere posizionata appena distalmente all’origine dell’arteria succlavia sinistra. La posizione deve essere confermata radiograficamente. Riduzione lieve del precarico Riduzione del postcarico Aumento del flusso coronarico Riduzione della domanda di ossigeno miocardica Aumento della portata cardiaca Scompenso cardiaco acuto dopo procedura chirurgica cardiaca Angina refrattaria nonostante terapia medica massimale Shock cardiogeno Insufficienza mitralica acuta severa Trattamento perioperatorio delle complicanze meccaniche dell’infarto miocardico acuto PCI ad alto rischio (instabilità emodinamica) o fallita Come ponte al trapianto Pazienti con danno ventricolare preoperatorio esteso che subiscono un ulteriore insulto ischemico durante la procedura chirurgica. Pazienti con funzione cardiaca relativamente normale che vanno incontro a grave, ma reversibile, stunning miocardico durante la procedura chirurgica. Dal 15 al 30 % delle cardiomiopatie end-stage in attesa di trapianto necessitano di supporto circolatorio meccanico. La contropulsazione aortica può, in casi selezionati, ridurre la necessità dell’impianto di LVAD. Insufficienza aortica severa Aneurisma aortico Dissecazione aortica Ischemia degli arti Tromboembolismo Ischemia degli arti inferiori ◦ Trombosi ◦ Embolia Sanguinamento al sito di inserzione ◦ Ematoma inguinale Perforazione e/o dissecazione aortica Insufficienza renale e ischemia intestinale Complicanze neurologiche compresa la paraplegia Trombocitopenia indotta da eparina Infezione Traccia elettrocardiografica Curva pressoria arteriosa Curve pressorie arteriose Timing dello svezzamento ◦ Paziente stabile da 24-48 ore Riduzione del supporto inotropo Riduzione della frequenza ◦ Da 1:1 a 1:2 o 1:3 Ridurre l’incremento pressorio diastolico Monitorare strettamente il paziente ◦ Interrompere lo svezzamento se il paziente si instabilizza