GEOMETRIA 1 sesta parte Cristina Turrini C. di L. in Fisica - 2014/2015 Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 1 / 26 Siano V e W spazi vettoriali f.g. sul campo K con n = dim(V), m = dim(W) e sia f : V → W un’appplicazione lineare. PROBLEMA - Esistono basi B di V e C di W tali che la matrice rappresentativa di f in queste basi sia "particolamente semplice", ossia di elementi aij = 1 se i = j = 1, . . . k, aij = 0 in tutti gli altri casi, ovvero sia della forma I O A = Ok O . Anzitutto, perché ciò sia possibile è necessario che sia k = dim(Im(f )) (il rango della matrice rappresentativa conicide con la dimensione dell’immagine dell’applicazione). Se k = dim(Im(f )) la risposta è SÌ. Per il teorema nullità + rango, si ha dim(ker(f )) = n − r. Sia inoltre {vk+1 , . . . , vn } una base di ker(f ) (se n > r) e la si completi ad una base B = {v1 , . . . , vk , vk+1 , . . . , vn } di V. Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 2 / 26 Allora {f (v1 ), . . . , f (vk )} è una base di Im(f ). Si completi tale base ad una base C = {f (v1 ), . . . , f (vk ), wk+1 , . . . wm } di W. La matrice rappresentativa di f rispetto a tali basi ha la forma richiesta. Ad esempio, per f : R3 → R2 definita da ! x 2x − y y f = , z z ! ! ! 0 0 1 si può prendere B = { 1 , 0 , 2 } 0 1 0 −1 0 C={ 0 , 1 }. Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 e 3 / 26 Autovalori e autovettori index 1 Autovalori e autovettori 2 Il polinomio caratteristico 3 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 4 / 26 Autovalori e autovettori Endomorfismi diagonalizzabili Siano ora V f.g. con dim(V) = n e f : V → V un endomorfismo. PROBLEMA - Esiste una base B = {v1 , . . . , vn } di V tale che la matrice A rappresentativa di f rispetto a tale base (sia in dominio che in codominio) sia diagonale λ1 0 . . . 0 0 λ1 . . . 0 A= ? .. .. .. ... . . . 0 0 . . . λn Se la risposta è affermativa l’endomorfismo f viene detto diagonalizzabile e la base B viene detta diagonalizzante. OSSERVAZIONE - I vettori di una base diagonaliizante verificano: f (vj ) = λj vj , Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) ∀j = 1, . . . , n GEOMETRIA 1 5 / 26 Autovalori e autovettori Un vettore non nullo v ∈ V, λ ∈ K tale che f (v) = λv. v 6= 0 viene detto autovettore per f se esiste Lo scalare λ (che è univocamente associato a v) viene detto autovalore relativo all’autovalore λ. Una immediata conseguenza delle considerazioni fatte sopra è il TEOREMA - Un endomorfismo f è diagonalizzabile se e solo se esiste una base di V interamente costituita da autovettori di f . Sia λ è un autovalore di f . Consideriamo l’insieme Aλ (f ) degli autovettori di f relativi a λ. L’ insieme Vλ (f ) = Aλ (f ) ∪ {0} è un sottospazio di V (verificarlo) detto autospazio relativo all’autovalore λ. Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 6 / 26 Autovalori e autovettori Qualche esempio nel caso di VectO (R2 ) OSSERVAZIONE - Un autovettore, nel caso dei vettori geometrici, è un vettore trasformato in un vettore parallelo. Riflessione rispetto alla retta r. Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 7 / 26 Autovalori e autovettori Nella riflessione rispetto alla retta r gli autovettori sono i vettori di r (con autovalore 1) e i vettori ortogonali a r (con autovalore −1). Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 8 / 26 Autovalori e autovettori Proiezione ortogonale sulla retta r. Nella proiezione ortogonale sulla retta r gli autovettori sono i vettori di r (con autovalore 1) e i vettori ortogonali a r (con autovalore 0). Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 9 / 26 Autovalori e autovettori Rotazione di un angolo α attorno O. Se α non è congruo 0 o a π (mod. 2π), la rotazione di un angolo α attorno O non ammette autovettori. Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 10 / 26 Autovalori e autovettori Matrici diagonalizzabili Le nozioni di diagonalizzabilità, autovalori, autovettori introdotte per gli endomorfismi si trasferiscono alle matrici quadrate: una matrice quadrata n × n A è diagonalizzabile se lo è l’endomorfismo LA : Kn → Kn ; un autovettore di A è un vettore non nullo x ∈ K n tale che A · x = λx; lo scalare λ viene detto autovalore della matrice A. Ricordando la nozione di matrici simili introdotta nella terza parte di queste note, si ha (verificarlo): Una matrice quadrate n × n A è diagonalizzabile se e solo se è simile a una matrice diagonale. Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 11 / 26 Autovalori e autovettori Sia f un endomorfismo di V f.g., con dim(V) = n. Problema: ricerca (se esiste) di una base di autovettori. TEOREMA - Se λ1 , . . . , λk sono autovettori di f distinti tra loro, e v1 , . . . , vk sono autovettori relativi a λ1 , . . . , λk (respett.), allora i vettori v1 , . . . , vk sono linearmente indipendenti. Dimostrazione Per induzione su k. Se k = 1, v1 è l.i. in quanto non nullo. Supponendo vero il risultato nel caso di k − 1 autovalori, dimostriamolo nel caso di k autovalori. Supponiamo che sia (∗) a1 v1 + a2 v2 + · · · + ak vk = 0 Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 a1 , . . . , ak ∈ K. 12 / 26 Autovalori e autovettori Applicando f a entrambe i membri di (∗) si ottiene (◦) a1 λ1 v1 + a2 λ2 v2 + · · · + ak λk vk = 0. Moltiplicando entrambe i membri di (∗) per λk si ottiene (◦◦) a1 λk v1 + a2 λk v2 + · · · + ak λk vk = 0. Sottraendo membro a membro (◦◦) da (◦) si ottiene a1 (λ1 − λk )v1 + a2 (λ2 − λk )v2 + · · · + ak−1 (λk−1 − λk )vk−1 = 0. Per l’ipotesi di induzione allora deve essere: a1 (λ1 − λk ) = a2 (λ2 − λk ) = . . . ak−1 (λk−1 − λk ) = 0, e quindi, trattandosi di autovalori distinti tra loro, a1 = a2 = · · · = ak−1 = 0 ⇒ ak = 0. COROLLARIO - Se f ha n = dim(V) autovalori distinti, allora è diagonalizzabile. Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 13 / 26 Il polinomio caratteristico index 1 Autovalori e autovettori 2 Il polinomio caratteristico 3 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 14 / 26 Il polinomio caratteristico Sia f un endomorfismo di V (dim(V) = n). OSSERVAZIONE - λ ∈ K è un autovalore di f se e solo se esiste v ∈ ker(f − λidV ), v 6= 0. OSSERVAZIONE - Se λ ∈ K è un autovalore di f allora si ha Vλ (f ) = ker(f − λidV ). In particolare, se λ = 0 è un autovalore per f , allora V0 (f ) = ker(f ). Sia ora B una base di V e A = MB B (f ) la matrice rappresentativa di f rispetto alla base B. λ ∈ K è un autovalore di f se e solo se f − λidV non è un isomorfismo se e solo se A − λIn non ha rango massimo se e solo se det(A − λIn ) = 0 Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 15 / 26 Il polinomio caratteristico Il polinomio a11 − t a12 ... a22 − t . . . a21 PA (t) = det(A − tIn ) = det .. .. .. . . . an1 an2 ... a1n a2n .. . ann − t viene detto polinomio caratteristico di A. C OSSERVAZIONE - Se A = MB B (f ) e B = MC (f ) sono matrici rappresentative dello stesso endomorfismo rispetto a basi diverse, allora PA (t) = PB (t). Infatti det(B − tI) = det(C−1 AC − tI) = det(C−1 AC − tC−1 IC) = det(C−1 (A − tI)C) = det(C−1 ) det(A − tI) det(C) = det(A − tI). In particolare, per t = 0, si ha anche det(B) = det(A). Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 16 / 26 Il polinomio caratteristico Per questo motivo il polinomio det(A − tIn ) viene anche detto polinomio caratteristico di f e denotato con Pf (t) e il determinante di A viene anche detto determinante di f e denotato con det(f ).. OSSERVAZIONE - Il polinomio caratteristico Pf (t) ha grado n, ha coefficiente direttore (−1)n , ha termine noto Pf (0) = det(f ), le sue radici in K sono gli autovalori di f . OSSERVAZIONE - Se K = C, tutte le radici di Pf (t) ∈ C[t] sono in K e pertanto sono autovalori di f . Se invece K = R, allora solo le radici reali di Pf (t) sono autovalori. Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 17 / 26 Il polinomio caratteristico Ricerca degli autovalori e autovettori Sia f un endomorfismo di V (dim(V) = n). Per cercare autovalori e autovettori di f ; Si considera una base B di V e si costruisce la matrice A = MB B (f ) rappresentativa di f rispetto alla base B. Si calcola il polinomio caratteristico PA (t) e si determinano le sue radici λ1 , . . . , λk ∈ K che sono gli autovalori di f . Per ciascuno degli autovalori λi si risolve il sistema lineare (A − λi I)x = 0 Le soluzioni x del sistema (A − λi I)x = 0 sono le coordinate, nella base B degli autovettori relativi a λi . Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 18 / 26 Il polinomio caratteristico Esempi (n = 2) a11 − t a12 2 det a21 a22 − t = t − (a11 + a22 )t + det(A) (n = 3) ! a11 − t a12 a13 a21 a22 − t a23 det = −t3 + (a11 + a22 + a33 )t2 − a31 a32 a33 − t a a a a a a (det a11 a12 + det a11 a13 + det a22 a23 )t + det(A). 32 33 31 33 21 22 In generale PA (t) = (−1)n tn +(−1)n−1 σ1 tn−1 +· · ·+(−1)n−i σi tn−i +· · ·−tσn−1 +σn , ove σi è la somma dei minori principali (ossia aventi come diagonale parte della diagonale di A) di A. In particolare σ1 = a11 + a22 + · · · + ann viene detta traccia di A e σn = det(A). Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 19 / 26 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica index 1 Autovalori e autovettori 2 Il polinomio caratteristico 3 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 20 / 26 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica Ricordo che una radice α ∈ K di un polinomio p(t) ∈ K[t] si dice avere molteplicità m > 0 se p(t) = (t − α)m q(t), con q(α) 6= 0, ovvero m è il massimo degli l tali che (t − α)l sia un fattore di p(t). Abbiamo visto che un autovalore λ di f è necessariamente una radice in K del polinomio caratteristico Pf (t) di f . Si dice molteplicità algebrica ma (λ) dell’autovalore λ la sua molteplicità come radice del polinomio Pf (t). Se λ è un autovalore di f , l’autospazio Vλ (f ) non è lo spazio nullo. Si definisce molteplicità geometrica mg (λ) dell’autovalore λ la dimensione dell’autospazio Vλ (f ). Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 21 / 26 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica TEOREMA - Siano V uno spazio vettoriale f.g. sul campo K, f : V → V un endomorifismo e λ ∈ K un autovalore di f . Si ha 1 ≤ mg (λ) ≤ ma (λ). Dimostrazione La relazione 1 ≤ mg (λ) segue dal fatto che, essendo λ un autovalore, si ha dim(Vλ (f )) > 0. Consideriamo una base {v1 , . . . , vmg (λ) } di Vλ (f ) e completiamola a una base {v1 , . . . , vmg (λ) , wmg (λ)+1 . . . wn } di V. In tale base f è rappresentato da una matrice della forma λ 0 ... 0 ? ... ? 0 λ ... 0 ? ... ? . . .. .. .. .. .. .. .. . . . . . 0 0 ... λ ? ... ? 0 0 ... 0 ? ... ? . . .. .. .. .. .. .. .. . . . . . 0 0 ... o ? ... ? Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 22 / 26 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica Il polinomio caratteristico di f allora risulta Pf (t) = λ−t 0 0 λ−t .. .. . . 0 0 0 0 .. .. . . 0 0 ... ... .. . ... ... .. . ... 0 ? 0 ? .. .. . . λ−t ? 0 ?−t .. .. . . o ? ... ... .. . ... ... .. . ... ? ? .. . ? ? .. . ?−t = (λ−t)mg (λ) q(t) (segue iteratamente dallo sviluppo di Laplace del determinante secondo la prima colonna). Pertanto si ha ≤ mg (λ) ≤ ma (λ). Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 23 / 26 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica TEOREMA - Siano V uno spazio vettoriale f.g. sul campo K e f : V → V un endomorifismo. f è diagonalizzabile se e solo se i) tutte le radici di Pf (t) sono in K; ii) per ogni autovalore λ di f si ha mg (λ) = ma (λ). OSSERVAZIONI 1) Se K = C la condizione i) è sempre verificata. 2) Se ma (λ) = 1, allora mg (λ) = 1, quindi la condizione ii) è verificata. 3) In generale, per calcolare mg (λ) : mg (λ) = dim(ker(f − idV )) = n − car(A − λI). Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 24 / 26 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica ESEMPI A= cos(θ) −sin(θ) sin(θ) cos(θ) K = R. PA (t) = (cos(θ) − t)2 + sin2 (θ) = t2 − 2cos(θ)t + 1 che ha discriminante ∆ = 4(cos2 (θ) − 1), quindi se θ 6= 0, π non vale la i). A= 1 1 1 0 1 1 0 0 1 ! K = R. PA (t) = (1 − t)3 L’unica radice è λ = 1, quindi vale la i), inoltre ma (1) = 3. car(A − I) = 2, quindi mg (1) = 1, per cui non vale la ii). Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 25 / 26 Molteplicità algebrica e molteplicità geometrica A= 1 1 0 1 1 0 0 0 0 ! K = R. PA (t) = −t2 (t − 2) Le radici sono 0, 2, quindi vale la i), inoltre ma (0) = 2, ma (2) = 1. Ovviamente ma (2) = 1 = mg (2). car(A) = 1, quindi mg (0) = 3 − car(A) = 2 = ma (0), per cui vale anche la ii) e la matrice è diagonalizzabile. Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 26 / 26