Un esercizio di algebra lineare Si consideri la matrice 0 1 1 −1 1 0 −1 1 A = 1 −1 0 1 −1 1 1 0 (1) se ne determinino autovalori e autovettori, e si scriva la trasformazione di similitudine che la diagonalizza. Osserviamo innanzitutto come la matrice A sia reale simmetrica. Una matrice reale simmetrica gode di notevoli proprietá, che qui semplicemente ricordiamo rimandando per le dimostrazioni a un qualunque testo di algebra lineare. 1. Gli autovalori di una matrice reale simmetrica sono reali 2. Autovettori corrispondenti a autovalori diversi sono ortogonali 3. Esiste un sistema ortonormale completo di autovettori: ovvero se la matrice é N × N esiste un sistema di N vettori eγ γ = 1, . . . , N tali che eγ · eσ = δγσ e Aeγ = λ(γ) eγ Innanzitutto troviamo gli autovalori λ, imponendo P (λ) = det (λ1 − A) = 0 (2) Sviluppiamo il determinante usando il metodo di Laplace, in modo da ridursi al calcolo esplicito di determinanti di matrici 3 × 3. λ 1 −1 −1 1 −1 −1 λ −1 −1 λ 1 λ −1 + −1 λ −1 − −1 1 −1 − −1 1 λ P (λ) = λ 1 (3) −1 −1 λ 1 −1 λ 1 −1 λ 1 −1 −1 ovvero P (λ) = λ(λ3 − 3λ + 2) + (−λ2 + 2λ − 1) − (λ2 − 2λ − 1) − (λ2 − 2λ − 1) (4) P (λ) = λ4 − 6λ2 + 8λ − 3 = (λ − 1)3 (λ + 3) (5) cioé Gli autovalori sono quindi λ = 1 (molteplicitá 3) e λ = −3 (molteplicitá 1). Gli autovettori corrispondenti all’autovalore 1 si trovano risolvendo (A − 1)x = 0 (6) −x1 + x2 + x3 − x4 = 0 (7) ovvero l’unica equazione che porta alla seguente terna (la scelta di una √ 1/√2 1/ 2 e(1) = e(2) = 0 0 terna nel sottospazio non é univoca) 0 1/2 −1/2 (3) √0 e = 1/2 1/ 2 √ −1/2 1/ 2 1 (8) Consideriamo ora l’autovalore −3: il sistema di equazioni lineari che dobbiamo risolvere é 3x1 + x2 + x3 − x4 = 0 (9) x1 + 3x2 − x3 + x4 = 0 (10) x1 − x2 + 3x3 + x4 = 0 (11) −x1 + x2 + x3 + 3x4 = 0 (12) che ha come soluzione normalizzata e(4) 1/2 −1/2 = −1/2 1/2 (13) E’ facile controllare che i quattro vettori sono perpendicolari. La matrice di trasformazione avrá come colonne i quattro autovettori ortonormali trovati, cioé √ 1/√2 0 1/2 1/2 1/ 2 √0 −1/2 −1/2 S = (14) 0 1/√2 1/2 −1/2 0 1/ 2 −1/2 12 e 1 0 S T AS = 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 −3 (15) Notiamo che la procedura di costruzione della matrice di trasformazione (che non é unica, in quanto non é univoca la scelta della base di autovettori) é del tutto generale e puó essere facilmente giustificata: infatti abbiamo posto Sαβ = e(β) (16) α Dato che gli {e} sono autovettori abbiamo Aµν Sνσ = X Aµν e(σ) = λ(σ) e(σ) ν µ (17) ν dove abbiamo inserito il simbolo di sommatoria per sottolineare che non c’é somma sull’indice σ, e infine, usando l’ortonormalitá dei vettori della base X ) (σ) (σ) SτTµ Aµν Sνσ = e(τ eµ = λ(σ) δτ σ (18) µ λ µ 2