Terapia www.salutare.info a cura del Prof. Antonio Suelzu [email protected] Musicoterapista per i disturbi della comunicazione La musicoterapia come supporto nel trattamento del dolore “Il potere della musica di integrare e curare… è un elemento essenziale, è il più completo farmaco non chimico”. Oliver Sacks È di questa estate il bando dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”, Istituto di Ricerca e cura a carattere scientifico di Bari, per la selezione per titoli e colloquio per una borsa di studio finalizzata alla realizzazione di un programma di ricerca, sulla “Valutazione dell’efficacia della Musica e della Musicoterapia di gruppo nei pazienti oncologici ospedalizzati”. I titoli di studio richiesti sono il Diploma di Conservatorio congiunto ad una specializzazione in Musicoterapia. Questa iniziativa, non può che rappresentare un esempio importante in Italia, sia per la ricerca scientifica che per la stessa Musicoterapia. Negli ultimi 13 anni sono stati condotti vari studi riguardanti l’applicazione della musicoterapia in campo oncologico. Essi hanno dimostrato, in modo rigoroso, che l’uso di tecniche Musicoterapiche può determinare una riduzione dei livelli di ansia e di stress nei pazienti, un miglior controllo del dolore, una maggiore disponibilità e risposta ai trattamenti antiblastici e fornire un supporto psicologico sia al malato che ai loro familiari. Con il termine di musicoterapia si intende l’utilizzo della musica e degli elementi musicali (armonia, melodia, ritmo, timbro) per favorire la reintegrazione fisica, psicologica ed emotiva dell’individuo. È di recente uno studio condotto su pazienti in trattamento radioterapico. In realtà 32 pazienti sono stati randomizzati in un gruppo sperimentale di 12 soggetti e in un gruppo di controllo di 20. Il gruppo sperimentale ha ascoltato musica scelta dal vivo e registrata per tutto il periodo del trattamento, mentre il gruppo di controllo non ha ascoltato musica. Malgrado la mancanza di una differenzazione significativa tra il gruppo sperimentale e il gruppo di controllo lungo il periodo del trattamento radioterapeutico, l’intervento di musicoterapia (per il gruppo sperimentale) ha fatto registrare effetti positivi per i pazienti con elevati livelli d’ansia e di stress legati al tipo di trattamento stesso. In un’altra esperienza condotta su pazienti oncologici, 21 pazienti sottoposti a chemioterapia ad alte dosi, sono stati randomizzati in un gruppo di controllo sottoposto a protocollo antiemetico del tipo standard, e in un gruppo sperimentale sottoposto a protocollo antiemetico standard più intervento di musicoterapia effettuato durante le 48 ore di somministrazione del farmaco ciclofosfoammide ad alte dosi. Lo studio ha fatto evidenziare una sorprendente riduzione sia dei sintomi di nausea sia del numero di episodi di vomito a favore del gruppo sperimentale. Inoltre, sono stati condotti vari studi su pazienti oncologici nella fase avanzata della malattia, al fine di migliorare gli effetti delle terapie di supporto. Significativa è una recente esperienza realizzata in un clinica oncologica austriaca, 51 pazienti nella fase avanzata della malattia neoplastica, hanno sperimentato un approccio integrato con musicoterapia, psicoterapia ed assistenza spirituale che ha contribuito ad alleviare il dolore e a ridurre l’ansia e la disperazione, migliorando lo stato di speranza e di serenità. Oltre alle esperienze prima descritte, se ne possono documentare molte altre, anche se, condotte su piccoli gruppi di pazienti che necessitano ovviamente di ulteriori e precise conferme. A questo punto, mi piace riferire quanto sosteneva Oliver Sacks, che “il potere della musica di integrare e curare… è un elemento essenziale, è il più completo farmaco non chimico”. È sicuramente condiviso che la musicoterapia non sostituisce le valide terapie tradizionali per la cura delle neoplasie, ma può senza dubbio potenziare e offrire un valido supporto alla sofferenza. alutare 15