È un`ingiustizia però - ADIFA Associazione disabili e familiari

A. DI. FA.
COMUNICAZIONE N° 12 -- settembre 2015
Sede Viale Peruzzi N° 22 Carpi Tel. 349 7718388 C. F. 90033920365 e-mail [email protected]
È un’ingiustizia però
La recessione non è per tutti. Anzi, gli anni di
declino economico hanno visto aumentare la
concentrazione di grandi patrimoni, a discapito dello sviluppo economico che ha contribuito ad aumentare la povertà. Infatti, l’ultimo
decennio, per alcuni è stato un vero affare. La
crisi è stata una grande opportunità per accumulare ricchezza e per esportare capitali
nei paradisi fiscali. La lotta all’evasione è stata fatta per qualche scontrino fiscale e per i
truffatori falsi invalidi civili ed è giustamente
condivisibile, ma, la politica sembra orientata
a far pagare alle classi più deboli, ai cittadini meno fortunati ed a i veri invalidi, con tagli ai servizi assistenziali e il pagamento dei
tiket sanitari. Non sussiste, invece alcun impedimento nel caso di trasferimenti di denaro tramite intermediari finanziari, banche,
società fiduciarie, ecc. Per garantire certi privilegi che sono il male della nostra società.
Secondo la classifica dei super ricchi di Forbes, i
miliardari del pianeta sono raddoppiati: erano 793
nel 2009 oggi sono 1645. E non solo. Tra il 2013
e il 2014, le 85 persone più ricche al mondo hanno
aumentato la loro ricchezza di 668 milioni di dollari
al giorno, quasi mezzo milione di dollari al minuto. Negli ultimi 4 anni la ricchezza aggregata degli
attuali miliardari è aumentata del 124% e ora è
balzata a 5.400 miliardi di dollari, pari a due volte
il Pil di paesi avanzati, come la Francia. Purtroppo
il resto del pianeta non può brindare con vecchi e
nuovi miliardari. Perché, nello stesso lasso di tempo in cui sono prosperate le grandi fortune, la
povertà si è diffusa sempre di più su scala globale.
Tanto che gli 85 super miliardari posseggono la
stessa ricchezza della metà della popolazione più
povera al mondo. Numeri e analisi del divario tra
ricchi e poveri sono contenuti nello studio di Oxfam:
"Partire a pari merito: eliminare la disuguaglianza
estrema per eliminare la povertà estrema", una
fotografia sul mondo che viaggia a due velocità.
l’estrema disuguaglianza economica oggi non è
uno stimolo alla crescita, ma un ostacolo al benessere dei più. Finché i governi del mondo non
agiranno per contrastarla, la spirale della disuguaglianza continuerà a crescere, con effetti corrosivi
sulle istituzioni democratiche, sulle pari opportunità e sulla stabilità globale”. Che gli argini alla povertà siano sempre più sottili e fragili lo denunciano anche le Nazioni Unite nel report “Inequality
matters”, prendendo spunto dal caso dell’India, la
potenza economica emergente - capace di sfornare tycoons miliardari - ma con buona parte della
popolazione a rischio denutrizione. Nel 2009 tre
quarti della popolazione del subcontinente cercava di sfamarsi con meno di 2400 calorie al giorno, mentre negli anni ottanta la povertà estrema
riguardava il 54% degli indiani. E il numero degli indigenti in Africa Subsahariana è aumentato.
Miraggio benessere
E’ insensato oltre che immorale sacrificare la dignità’ umana sull’altare del mercato. Se dovessi
definire il mercato credo che lo definirei come il
dominio della materia sull’ uomo. L’ oggetto senz’
anima, senza regole, la “non vita”; che prende tutto ed invade, fagocitandolo, l’ Uomo e il suo Spirito. Tutti noi diventiamo sempre più’ meccanizzati.
La vita di molti di noi scandita in modo sempre
uguale: sveglia, lavoro, o cerca lavoro, casa, tv,
riposo. Poco spazio è lasciato all’Uomo per l’Uomo.
Il gap tra ricchi e poveri è sempre più profondo.
Infatti 7 persone su 10 vivono in paesi in cui il
divario tra indigenza e benessere è maggiore di
quanto non fosse 30 anni fa. Secondo Winnie
Byanyima, direttore esecutivo di Oxfam International, il solco non è solo un problema di giustizia
sociale, ma anche di sviluppo economico. “Questi
dati - ha detto Winnie Byanyima - ci mostrano
una realtà che non possiamo evitare di vedere:
Il vero valore è l’Uomo
Poche emozioni, nessuna bellezza. Tutto questo
per produrre e produrre cose per lo più’ inutili e
che nemmeno servono. Anzi servono solo a qualcuno per continuare ad arricchirsi e, nel contempo,
tenerci inchiodati ad un mondo di plastica che di
umano, non ha nulla. In questo mondo impazzito,
c’è poi la persona fragile, colui che non è considerato “funzionale“ al sistema e appellato come “improduttivo” e, pertanto, giudicato, un inutile fardello. Non è sempre stato così: è esistito un tempo
dove l'uomo era uomo e l' oggetto strumento al
suo servizio. Oggi ci affanniamo per acquistare l'
ultimo cellulare che ci renderà' ancora più' schiavi,
costruendo mura ancora più' alte che ci isolano dal
mondo esterno. E' possibile in questo meccanismo
infernale, riportare l'uomo al centro, risvegliarci
dal torpore? E' possibile raddrizzare la piramide e
riportare al centro l'Uomo e la Vita? E' davvero accettabile da parte dei politici chiedere sacrifici alla
popolazione, per riequilibrare i bilanci? Io credo di
no. E lo penso perché c'è una priorità umana. Lo
credo perché chi crea valore è l'uomo stesso, per il
solo fatto di vivere; anche il dìsabile, ad esempio,
che necessita di ausili per la sua integrazione nella
società la cui produzione, a sua volta, permette la
creazione di ricchezza a beneficio della collettività.
E’ l’Uomo che crea valore, è l’uomo che crea l’oggetto, è l’uomo che deve dominare lo strumento, non
viceversa. Fin dai tempi di Giulio Cesare, alle persone non in grado dì procurarsi da sole il necessario
per sopravvivere, erano garantiti i generi di prima
necessità. E’ giunto il tempo di rendere manifesta
la vera natura del mercato e del suo inganno, del
consumismo sfrenato e del dio denaro al quale si
“sacrifica l’Uomo per riallineare i bilanci”. Sarebbe
opportuno fare chiarezza, riscoprire l’Uomo e perseguire l’obiettivo della felicità per l’umanità intera.
Nell’immaginario popolare
elaborato grazie alla rappresentazione dei media, esistono due categorie distinte di politici:
il progressista e il conservatore. Entrambi affermano di
apprezzare le innovazioni, di
rispettare le regole democratiche e di voler lavorare per
il bene della collettività. Il
progressista ha come scopo
di perseguire obiettivi di promozione, evoluzione ed innovazione nell’ambito politico,
sociale, culturale, economico
ed ambientale raggiunti dalle società considerate
più civili. Il conservatore, che si autodefinisce anche moderato, tende a mantenere posizioni di rendita per singoli e gruppi, è contrario ai cambiamenti
radicali del sistema. Non sempre queste categorie
trovano una corrispondenza diretta nell’equazione
conservatore=destra e progressista=sinistra. Attualmente il panorama politico italiano presenta una
nuova tipologia di soggetto che riveste cariche pubbliche elettive o di nomina che si potrebbe definire
più semplicemente tradizionalista, che si rifà a memorie e consuetudini del passato ed è dotato di una
buona dose di trasformismo. Molto spesso associa a
questo stile un comportamento arrogante. È il politico buono per tutte le stagioni, capace di annunciare idee progressiste, riformiste ma poi non rispetta
le leggi e i regolamenti che le società civili si sono
date. Non mantiene fede ai propri impegni e doveri
verso i cittadini e in questo modo nega i loro diritti.
Il futuro “Dopo di noi”:
urge la legge per i disabili gravi che rimangono soli
Nei giorni scorsi il presidente Adifa, Antonio Mazzarella, ha incontrato l’onorevole Edoardo Patriarca, membro della Commissione Affari Sociali della
Camera e tra i firmatari del testo di legge sul Dopo
di noi, per un aggiornamento dell’iter parlamentare e per approfondire alcuni punti critici. In Italia
sono 630 mila i disabili gravi e soli e, secondo le
stime dell'Istat, ce ne saranno altri 12.600 entro
cinque anni. Ma la domanda è sempre la stessa:
“Che succederà a mio figlio quando io non ci sarò
più?”. È questo l'incubo del “Dopo di noi” che perseguita i genitori e i familiari dei ragazzi con deficit
dopo una vita vissuta cercando, con tutti i mezzi
a disposizione, di sostituirsi ai mancati servizi dello Stato. Infatti, in Italia, neanche un terzo delle
persone con una disabilità grave ha un'assistenza adeguata ai propri bisogni e sono le famiglie
a sostenere veramente gli handicap gravi. E così
anche morire, per questi genitori, diventa un lusso che non si possono permettere, perché la loro
vita è in funzione della disabilità dei loro ragazzi.
“Sono anni che mi occupo di handicap – ha affermato in un’intervista la deputata Ileana Argentin,
anch’essa disabile - e non
ho mai conosciuto una madre o un padre per i quali il
destino dei figli non fosse un
pensiero fisso. Sono all'ordine del giorno le storie di
dolore che inducono a scelte ingiustificabili che vanno poi a riempire le pagine
Ileana Argentin
di cronaca dei quotidiani.
Di fronte a queste tragedie ho capito che avrei dovuto attivarmi con ogni mezzo per dare una soluzione di vita ai disabili nel momento in cui i loro
familiari vengono meno. Non fare nulla, come parlamentare, avrebbe significato essere complice di
un omicidio di Stato”. All'inizio della legislatura è
stata presentata una proposta di legge sul "Dopo
di noi" ma tutto era rimasto immobile. Dopo una
petizione on line che in meno di tre mesi ha raccolto più di 82 mila firme tra le quali quelle di molti
parlamentari di tutti gli schieramenti e quella della
presidente della Camera dei deputati. Laura Boldrini, l’iter si è sbloccato. Dopo le audizioni in commissione Affari sociali con le associazioni dell'handicap, i centri di riabilitazione, le case famiglia, ma
anche l'Istat, la Conferenza delle regioni e l'Anci, è
iniziato il lavoro legislativo vero e proprio sui 5 testi
di legge depositati dalle varie forze politiche, tranne il Movimento 5 stelle che non ha voluto presentare la sua proposta perché ritiene che la legge non
serva e che gli strumenti ci siano già. Fortunatamente la loro voce non ha avuto eco e la commissione ha raggiunto, nel comitato ristretto una serie
di posizioni che porteranno presto alla redazione
di un testo unificato.La proposta di legge ha lo
scopo di mettere in campo misure di assistenza in
favore delle persone affette da disabilità grave che
sono prive del sostegno familiare, sia a causa della
morte dei congiunti, sia nei casi in cui le famiglie
non sono più in grado di assicurare l’assistenza.
La norma si rivolge ai disabili gravi e questo è il
nodo centrale della questione, perché, quando si
parla di disabilità, non si deve considerare solo
la patologia, lo status di handicap è dato anche
dai fattori di vita e ambientali che condizionano il
soggetto con limiti. Un altro punto fondamentale
è che il "Dopo di noi" non deve essere sanitarizzato: il disabile deve continuare a vivere anche dopo
la morte dei propri cari con una qualità della vita
per lo meno simile a quella precedente. Si parte,
ovviamente, dalla convenzione delle Nazione unite
sui diritti delle persone con disabilità che, all'articolo 19, stabilisce il loro diritto a vivere nella società
"con la stessa libertà di scelta delle altre persone", anche quando si tratta del luogo di residenza.
Viene introdotto lo strumento giuridico del trust,
che permette di gestire i patrimoni destinati dai
genitori al sostentamento presente e futuro dei figli attraverso posizioni giuridiche basate su legami
fiduciari. Uno strumento che dovrebbe essere poi
defiscalizzato, per evitare che i risparmi delle famiglie siano decurtati dalle tasse. Nella legge, infine,
sono previste anche agevolazioni per la sottoscrizione di polizze previdenziali e assicurative; vengono incentivate Fondazioni e iniziative pubbliche
e private che abbiano come finalità il “Dopo di noi”.
Una legge sull’Autismo
E’ stato approvato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato il disegno di legge 344 in materia di
autismo. Un provvedimento atteso da tempo anche
se non prevede alcun tipo di finanziamento ma che
riconosce i bisogni delle persone affette da questa patologia e prevede interventi “finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle
condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale
dellepersone con disturbi dello spettro autistico”.
All’articolo 3 del ddl si legge che “nel rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica e
tenuto conto del nuovo Patto per la salute 20142016 (…) si provvede all’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, con l’inserimento,
per quanto attiene ai disturbi dello spettro autistico, delle prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato,
mediante l’impiego di metodi e strumenti basati
sulle avanzate evidenze scientifiche disponibili”.
E’ questo il passaggio chiave cioè il riconoscimento dell’autismo e di tutte le prestazioni connesse all’interno dei LEA, prestazioni e attivazioni di
servizi che vengono poi esplicitati in uno specifico articolo. Come sempre sarà importante monitorare l’effettiva applicazione delle indicazioni previste dalla legge a livello locale per quanto
concerne i servizi sanitari e sociali a favore delle famiglie interessate da questa grave patologia.
Italia, un tempo maestra
di stile e cultura.
Negli ultimi tempi, la spettacolarizzazione della
politica anzichè trasmettere i valori fondamentali
della nostra Costituzione rende il cittadino indifferente al ruolo che dovrebbe appartenergli, cioè
quello di centrare l’obiettivo dell’eguaglianza tra
cittadini; in tal modo, di fatto, si impedisce il pieno
sviluppo della persona con conseguente svalutazione degli ideali di giustizia ed equità distributiva.
Va sottolineato, altresì, che spetta alle Istituzioni
rimuovere gli ostacoli economici e di qualsiasi altra
natura che, di fatto, limitano o impediscono l’effettiva partecipazione alla vita sociale e politica. La
passerella politica televisiva, al momento, appare
solamente di natura narcisistica e risulta insipiente
mentre il cittadino attende fiducioso che essa, prima o poi, torni ad avere la funzione per cui è nata:
confronto democratico che è poi “l’arte di governare le società”. Siamo di fronte a una trasformazione molto profonda, che sta avendo effetti significativi non soltanto nel modo in cui si conducono
le campagne elettorali, ma anche sul modo in cui
i politici dovrebbero costruire il loro consenso e la
loro credibilità, tanto nell’azione politica e amministrativa, quanto nelle strategie di comunicazione
adottate per diffondere il loro pensiero. Saper utilizzare i media, al giorno d’oggi, costituisce quindi
un elemento fondamentale per il successo politico di un gruppo o di una persona, perché le idee,
per poter essere tradotte in fatti, devono prima
essere comunicate e discusse negli spazi pubblici,
compresi quelli messi a disposizione per confrontarsi con i cittadini. Comunicare attraverso i mass
media o attraverso Internet non è però la stessa
cosa: ogni mezzo ha le sue specificità e richiede
linguaggi e strategie precise. La politica senza il
confronto diretto con i cittadini perde la capacità di rappresentare le loro istanze, in particolare
quelle dei più deboli, e, a lungo andare, dimostrerà l’inadeguatezza nell’occuparsi dei bisogni reali
della collettività. Sempre più spesso ultimamente,
agli occhi dei cittadini, è parsa prevalere la preoccupazione di risolvere problemi di sopravvivenza politica personale e conservare un ruolo di privilegio. Problemi reali del nostro paese, quali ad
esempio la chiusura delle stalle o la certificazione
della materia prima dei prodotti italiani, senza contare il deprezzamento del lavoro dei nostri contadini, non hanno trovato l’attenzione che avrebbero dovuto avere da parte dei nostri parlamentari.
Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità
ARTICOLO 8 - ACCRESCIMENTO DELLA CONSAPEVOLEZZA
1. Gli Stati Parte si impegnano ad adottare misure
immediate, efficaci ed appropriate allo scopo di:
a. Sensibilizzare l’insieme della società anche a livello familiare, riguardo alle persone con disabilità
e accrescere il rispetto per i loro diritti e la dignità
delle persone con disabilità;
b. Combattere gli stereotipi, i pregiudizi e le pratiche dannose relativi alle persone con disabilità,
compresi quelli basati sul sesso e l’età, in tutti i
campi;
c. promuovere la consapevolezza sulle capacità e i
contributi delle persone con disabilità.
2. Nel quadro delle misure che prendono a questo
fine, gli Stati Parti:
a. avviano e danno continuità ad efficaci campagne pubbliche dì sensibilizzazione in vista:
i, favorire un atteggiamento recettivo verso i diritti
delle persone con disabilità;
TESSERA ANNO 2015
Sede Legale CARPI
Ass. di Promozione Sociale
2. promuovere una percezione positiva e una
maggiore consapevolezza sociale nei confronti delle persone con disabilità;
3. promuovere il riconoscimento delle capacità, dei
meritie delle attitudini delle persone con disabilità
ed il loro contributo nei luoghi di lavoro e nel mercato lavorativo;
b. rafforzano in tutti i livelli del sistema educativo,
includendo specialmente tutti i bambini, sin dalla
più tenera età, un atteggiamento dì rispetto per i
diritti delle persone con disabilità;
c. incoraggiano tutti i mezzi di comunicazione a
rappresentare persone con disabilità in modo coerente con gli obiettivi della presente Convenzione;
d. promuovono programmi di formazione per l'aumento della consapevolezza riguardo alle persone
con disabilità e ai loro diritti.
L’associazione ha come scopo l’attività di tutela e rappresentanza
dgli interessi morali e materiali
dei mutilati ed invalidi civili e loro
familiari, presso le Amministrazioni pubbliche e o private, presso
gli Enti ed Istituzioni che si occupano dell’ educazione, del lavoro,
della cura ed assistenza di disabili
fisici e o intellettivi; Si attiva affinchè la persona disabile possa
inserirsi appieno nel tessuto sociale al pari di ogni altro cittadino
ed affinchè vengano rimosse le
barriere architettoniche, materiali,
culturali e o pregiudiziali che impediscano alla persona disabile di
realizzarsi in quanto cittadino portatore di diritti. L’ A. DI. FA. potrà
svolgere qualsiasi attività atta
a perseguire gli scopi sopra illustrati.
Noi volontari di A. DI. FA.
cerchiamo di dare il meglio
di noi stessi; agli associati chiediamo di rinnovare l’adesione per il 2015.
Uniti daremo più forza
alle nostra proposte
L'Associazione A. DI. FA. riceve il MARTEDÌ e GIOVEDÌ dalle ore 16,00
alle ore 18,00 presso la casa del volontariato in Viale Peruzzi N° 22
(Per appuntamenti al di fuori dell'orario telefonare al 349 7718388)
E’ stato attivato il sito internet della Associazione A.DI.FA:
per entrarvi, da Google - Adifa CarpiImporto Pensione invalidi civili totali € 279,75 mensili - limite annuo € 16.532,10
Importo Assegno mensile invalidi civili parziali € 279, mensili - limite reddito annuo € 4.805,19
Importo Indennità di mensile frequenza € 279,75 mensili - limite di reddito annuo € 4.805,19
Da noi puoi avere un’ assistenza qualificata per il disbrigo delle pratiche riguaranti l’esigibilità dei tuoi diritti, inoltre informazioni appropriate per le richieste di:
ACCERTAMENTO INVALIDITA’ CIVILE
ACCERTAMENTO LEGGE 104/92
INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO
INDENNITA’ DI FREQUENZA (PER I MINORI)
ASSEGNO DI INVALIDITA’ /INPS)
ASSEGNO SOCIALE
PENSIONE PER INVALIDI CIVILI
RIPRISTINO DI PENSIONE DI INVALIDITA’
AUSILI E PROTESI
AGEVOLAZIONI SETTORE AUTO
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
AIUTO RENDICONTI PER IL GIUDICE TUTELERE