PLANTAGINACEAE Plantago lanceolata

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PLANTAGINACEAE
Divisione: Spermatophyta
Sottodivisione:Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Famiglia: Plantaginaceae
Generi: Plantago lanceolata (v. lanciola)
Le Plantaginaceae sono una famiglia di piante Spermatofite Dicotiledoni, in maggioranza
a portamento erbaceo, ma anche acquatico, con fiori a spiga o a capolino o labiati.
La famiglia delle Plantaginaceae comprende circa 90 generi per un totale di oltre 2000 e
più specie sparse in tutto il mondo in prevalenza nelle aree temperate. La maggioranza
delle specie di questa famiglia si trovano nelle zone extra-tropicali (oppure tropicali ma a
quote montane). L'habitat, vista l'eterogeneità della famiglia non può essere definito
univocamente. Nelle vecchie classificazioni questa famiglia comprendeva solamente tre
generi (Bougueria, Littorella, e Plantago) con poco più di 200 specie. La posizione
sistematica di questa famiglia è sempre stata molto discussa, e tuttora è ancora in via di
sistemazione tassonomica.
Polline: polipantoporato (8-14 pori), apolare,
sferoidale, 16-30µm di diametro. Esina
verrucata e ispessita attorno ai pori, provvisti
di opercolo a formare annulus; intina sottile.
Allergie da polline: la lanciola è la specie di
maggiore interesse allergologico, anche se la
sua sensibilizzazione si associa spesso a
quelle delle Graminaceae, che hanno un
periodo
di
pollinazione
abbastanza
Polline di Plantago lanceolata
sovrapposto. Il polline libera allergeni che
presentano reattività crociata con quelli di altre specie di Plantaginaceae.
In Italia le sensibilizzazioni allergiche
da lanciola
non
sembrano
essere
di
grande importanza, come invece avviene nella Francia meridionale.
PLANTAGO LANCEOLATA
(LANCIOLA)
La Lanciola (Plantago Lanceolata) è una
pianta perenne che appartiene alla famiglia
delle Plantaginaceae, un nutrito gruppo
d'erbe che nel territorio italiano annovera
oltre 20 specie. Alcune sono molto comuni,
come la Plantago major (tipica dei selciati
urbani e di tutti i terreni calpestati) o la
Plantago media (frequente nei prati e nei
pascoli). Altre sono più sporadiche o
incostanti, come la Plantago holosteum
(abitatrice dei prati aridi collinari soleggiati),
oppure fortemente specializzate, come la
Plantago crasifolia (tipica dei prati salmastri
costieri) o addirittura presenti solo in località
circoscritte
come
la
Plantago
cupani
(esclusiva della Sicilia). La struttura della
Lanciuola è molto caratteristica: ogni
pianticella è formata da un cespo di foglie
tutte riunite a formare una rosetta basale dal
(Foto da www.bellquel.bo.cnr.it/scuole/serpieri/erbario) mezzo della quale, a primavera, sbuca fuori
ARPAC – Laboratorio Biomonitoraggio Aria – Dipartimento Provinciale di Napoli
in lungo stelo nudo recante sulla sommità un'infiorescenza compatta. Alcuni generi si
presentano con infiorescenze a spiga allungata (genere Plantago) o globosa (genere
Globularia) , altri a fiori singoli (genere Cymbalaria). I fiori delle infiorescenze a spiga sono
riccamente bratteati.
E’ un'erba che tende ad insediarsi con grande facilità in tutte le superfici prative che, in
diverse modalità, sono soggette all'azione umana.
E' comunissima sia nei prati seminaturali di pianure che in quelli del verde urbano e dei
parchi pubblici, nei giardini e nelle aiuole, negli argini e nei bordi stradali.
Il legame con l'espandersi dell'attività umana è così forte che gli archeologi vedono nel
suo polline fossile contenuto in alcuni ritrovamenti preistorici la prova che quelle
popolazioni erano già dedite all'agricoltura Si ritiene anche che fosse, un tempo, un'erba
limitata ai continenti europeo ed asiatico ma che poi, con il viaggio di Cristoforo Colombo
ed il successivo inizio dei grandi traffici di merci, abbia iniziato a diffondersi ovunque. I
Pellerossa dell'America del Nord chiamavano le plantaggini, infatti, le tracce dell'uomo
bianco poiché per loro si trattava di erbe sconosciute che iniziavano a diffondersi
seguendo l'espandersi dei coloni e delle carovane.
Frutto: capsula. Scapo fiorale, al cui apice si trova un'infiorescenza a spiga, con fiori
piccoli.
Foglie: semplici in rosette basali, alterne,
lineari-lanceolate o lanceolate, lunghe fino a
30 cm, con 3-5 nervature molto evidenti e
prominenti nella pagina inferiore, parallelle e
convergenti verso l'apice; il margine è
generalmente intero e solo raramente
intaccato da denti minuscoli. Sono sessili o
con corto picciolo.
Fiori: ermafroditi, giallognoli alla fioritura,
piccoli, inodori, sono riuniti in spighe molto
dense all’apice dello scapo. Ogni fiore è
(Foto da www.images.google.com)
formato da una minuscola corolla di quattro
lobi, recanti al centro quattro stami ed uno stilo filiforme.
La fioritura inizia ad Aprile e dove le superfici
prative non sono soggette a tagli frequenti,
può prolungarsi fino ad estate inoltrata.
La
disseminazione
del
polline
è
prevalentemente anemofila, cioè affidata al
vento.
Frutti: capsula deiscente, mediante delle
valve trasversali, o achenio. I semi possono
essere endospermatici.
Portamento: I fusti sono eretti, prostrati,
rampicanti, filiformi ma anche robusti e
legnosi alla base. Lo stelo può arrivare anche
a 25-30 cm d'altezza, è striato dal basso
verso l'alto e al tatto, lo si può sentire
squadrato ed angoloso Il portamento di
queste piante può essere erbaceo, ma anche
arbustivo. Alcuni generi sono addirittura
acquatici. Il ciclo biologico può essere
annuale o perenne.
(Foto da www.bellquel.bo.cnr.it/scuole/serpieri/erbario)
Usi:
l'interesse
di
questa
famiglia
nell'economia umana è molto limitato se ci eccettua qualche specie ornamentale e
qualche altra usata nella farmacopea popolare. Altre specie (come quelle del genere
Plantago) a volte sono addirittura infestanti. Di un certo interesse sono alcune specie che
producono i cosiddetti “semi di psillio” (Plantago psyllium e Plantago indica), semi che
vengono usati nella medicina naturale in quanto contengono delle mucillagini che
favoriscono l'evacuazione intestinale.
ARPAC – Laboratorio Biomonitoraggio Aria – Dipartimento Provinciale di Napoli
Calendario pollinico delle Plantaginaceae: medie mensili biennio 2007-2008
STAZ. PORTICI
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ARPAC – Laboratorio Biomonitoraggio Aria – Dipartimento Provinciale di Napoli
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STAZIONE CASTELVOLTURNO
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n° pollini/mc aria
STAZ. NAPOLI
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