Luci su un fatto di cronaca
Prima pagina del 27 gennaio 1901
di
Gilberto Colla
con
Emanuele Mangini e Gilberto Colla
Il genio di Verdi non ha avuto a disposizione gli strumenti di diffusione e comunicazione che
conosciamo oggi. Quando il maestro moriva molte scoperte scientifiche, nel campo della fonografica e
nella duplicazione della registrazione, nella telefonia e nella cinematografia erano state realizzate, ma
restavano solo scoperte, sarebbero diventate applicazioni di lì a poco.
Sembra che il ventesimo secolo, proprio al suo scoccare, abbia voluto trattenere a se, il corpo di
Giuseppe Verdi per proiettare, con i suoi nuovi mezzi, lo spirito del Maestro ad una risonanza ancor
più vasta di quella, non poca, che il secolo precedente, in cui aveva vissuto, gli aveva riservato.
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La notte del 26 gennaio 1901 il maestro muore nella sua suite del Grand Hotel et de Milan.
La notizia della morte di Verdi fu accolta in Italia con profonda commozione.
I quotidiani uscirono listati a lutto, con le prime pagine dedicate alla figura e alla vita del musicista. Il Secolo
pubblicava, redatto in francese, il testo dell'atto di nascita del maestro in quanto nel 1813 Roncole si trovava sotto il
dominio napoleonico. Il Tempo ricordava che Verdi nacque nello stesso anno di Wagner, il suo grande "rivale" e che
"la sua opera è rimasta giovane e fresca perché‚ il contatto con il pubblico non l'ha mai perduto un momento ".
Il Corriere della Sera riportava la notizia del discorso commemorativo al senato tenuto da Fogazzaro. Il cordoglio fu
unanime anche all'estero. La Stampa riportava dal giornale austriaco Montagzeitung: "l'Italia ... può andare
superba di tale figlio, poiché‚ fu il più ispirato ed affascinante interprete del pensiero nazionale nell'epoca in cui questo
pensiero formava ancora soltanto il sogno di una nazione. Verdi non si mostrò amico dell'Austria, però innanzi alla bara
del genio tace l'ostilità… politica".
LUCI SU UN FATTO DI CRONACA - Prima Pagina del 27 gennaio 1901.
Abbiamo voluto rileggere le cronaca di quei giorni direttamente dalle prime pagine dei quotidiani di
allora: è stato l’incontro con un linguaggio sorprendente, limpido e concreto, un toccasana, rispetto alla
barbarie giornalistica che ci riferisce la cronaca attuale.
Abbiamo avvertito che questo stupore poteva essere condiviso. Quindi ci siamo impegnati per dare
forma ai quei grandi fogli di giornale. Così gli articoli sono diventati copione per una performance
teatrale.
Un teatro che ricorda la trepidante attesa del mondo per la sorte del grande musicista.
Una memoria fatta di voci, ritmi e colori.
A queste voci abbiamo voluto aggiungere quella del maestro, che ci arriva dalle lettere e dalle biografie.
La cronaca nelle pagine dei giornali e i pensieri di Verdi sull'arte, sulla musica, sulla vita, sono i
protagonisti di questa “cronaca teatrale” che due attori e un apparato fonico atto alle differenti
caratteristiche degli spazi, la luce come strumento insostituibile del teatro, un pubblico che si riunisce
per l’ascolto, sono chiamati ad evocare.
CONTENUTI
Brani da:
La Stampa (Gazzetta Piemontese) - Corriere Della Sera - Il Secolo (Gazzetta Di Milano) - Il
Tempo (Giornale Della Democrazia Italiana) - Il Secolo Illustrato Discorso al senato del regno, seduta del 27 gennaio di Antonio Fogazzaro
L’ atto di morte n° 147
Un biglietto nascosto, dallo stesso Verdi, fra le pagine di uno spartito
La trama dell’atto IV di Otello
Alcuni stralci da un intervista impossibile realizzata da Giovannino Guareschi
Menu servito al maestro dal fedele cameriere Umberto Bertolazzi nella sua suite del Grand
Hotel de Milan il 7 gennaio 1901
Alcune lettere di Verdi indirizzate: a Cesare De Sanctis 17 aprile 1872 Parma, al conte
Arrivabene 06 marzo 1868 Genova, ad Antonio Gallo 17 agosto 1869 Genova, al ministro
Broglio maggio 1868, a Salvatore Cammarano 23 novembre 1848 Parigi.
Estratti dalle opere del maestro, dirette e interpretate da i più grandi direttori e cantanti del
secolo scorso.
Durata: circa 60 minuti
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Le Scoperte tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo
1877 - Thomas Edison inventa il fonografo; il principio della registrazione su cilindro permetterà l’avvio dell’arte
fonografica come arte della registrazione del suono su supporto permanente;
1897 – Emile Berliner sviluppa il grammofono e la registrazione su disco piatto che permetterà una facile
duplicazione della registrazione;
1903 - l’industriale statunitense del cioccolato Stollwerk inventa un player per bambini che riproduce musica
incisa su solchi di cioccolata;
1918 - inizia a svilupparsi il giradischi elettrico;
1920 - è messo in commercio il primo disco flessibile in carbonio;
Nel 1901 venne scoperto il telegrafo senza fili.
È del 1903 la prima trasmissione per telegrafo senza fili durante la guerra russo-giapponese per il Times e il N .Y.
Times.
Nel 1903 un primo telegramma faceva il giro del mondo in nove minuti.
Nel 1876 era stato inventato il telefono che doveva rapidamente conquistare il mondo: la prima conversazione
giornalistica sulla distanza di trenta chilometri avveniva tra Boston e Cambridgeport.
Ma solo nel 1915 entrava in servizio il primo circuito transcontinentale.
Sino al 1952 la lunghezza dei cavi telefonici sottomarini non superava qualche centinaia di chilometri. Più tardi,
per superare ostacoli naturali altrimenti insormontabili, doveva intervenire la radiotelefonia
Il primo esperimento di cortometraggio d'attualità in Italia, su esempio della Francia, risale al 1908, in occasione
della classica automobilistica Susa- Moncenisio.
Un cinegiornale vero e proprio nasceva però soltanto nel 1924 a cura del S.I.C (Sindacato Istruzione
Cinematografica ) che doveva in seguito trasformarsi nel Luce.
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