Politica economica (A-D) Sapienza Università di Rome Politiche di stabilizzazione in economia aperta Giovanni Di Bartolomeo Sapienza Università di Roma Sommario • Prima parte: Definizioni (economia monetaria internazionale) • Seconda parte: Il modello Mundell-Fleming (estensione del modello IS/LM ad una economia aperta) Definizioni L’arbitraggio • Un arbitraggio è un'operazione che consiste nell'acquistare un bene o un'attività finanziaria su un mercato rivendendolo su un altro mercato, sfruttando le differenze di prezzo al fine di ottenere un profitto • Si parla di assenza di arbitraggio nelle situazioni in cui questo non è possibile • L’assenza di arbitraggio e di costi di transazione implica la legge del prezzo unico Mercato della valuta • Mercato: Non è (necessariamente) un luogo fisico preciso, ma è l’insieme della domanda e dell’offerta e delle istituzioni che lo regolano • Tasso di cambio = Prezzo (relativo) di una valuta in termini di un’altra • Problema delle quotazioni: posso prezzare una valuta (es. dollaro) nei termini dell’altra (es. euro) oppure vice versa • Diverse piazze (New York, Londra, Milano) diverse quotazioni, ma prezzi uguali Domanda e offerta di valuta • Se il mercato dei cambi viene interpretato come il mercato della valuta estera. In Europa – Si domandano dollari, si offrono dollari – Il tasso di cambio fa si che domanda ed offerta si equivalgono. • Ma negli Stati Uniti si domandano ed offrono euro (valuta estera), un altro mercato? • No. Il mercato è unico. – Chi domanda dollari è chi va sul mercato e vuole scambiare euro (offre euro) per avere dollari (domanda dollari) e chi offre dollari li vuole scambiare con gli euro (domanda euro). – Equivalenze: Domanda di $ = Offerta € e Offerta di $ = Domanda di € Tasso di cambio = prezzo relativo • Se sul televideo il tasso di cambio tra euro e dollaro (cambio nominale bilaterale) è 2$, significa che 1 euro vale 2 dollari (ovvero il doppio). • Questo significa che 1 dollaro vale 0.5 euro!!! (ovvero la metà) • Se uno yen giapponese vale 3 dollari? Allora varrà 1.5 euro!!! • Ricapitolando: 1€→2$, 1€→0.66¥, 1$→0.5€, 1$→0.33¥, 1¥→3$, 1¥→1.5$ Oggi un euro vale 1.35 dollari!!! Quotazioni • Due tipi di quotazioni: – Certo per incerto (volume quotation system) – Incerto per certo (price quotation system) • Il primo temine si riferisce alla valuta nazionale la seconda alla valuta estera. • Esempio – La quotazione certo per incerto a Roma significa quotare una quantità certa della valuta nazionale (1 euro) in valuta estera (il dollaro) → EUR/USD = 1.47$ • Nota: la quotazione dipende da sistema e piazza Quotazioni: esempi La quotazione certo per incerto tra dollaro ed euro a Roma significa quotare una quantità certa della valuta nazionale (1 euro) in una incerta di valuta estera (il dollaro) → EUR/USD = 1.47$. La quotazione certo per incerto tra dollaro ed euro a New York significa quotare una quantità certa della valuta nazionale (1 dollaro) in una incerta di valuta estera (l’euro) → USD/EUR = 0.68€. La quotazione incerto per certo tra dollaro ed euro a New York significa quotare una quantità incerta della valuta nazionale (dollaro) in una certa di valuta estera (1 euro) → EUR/USD = 1.47$. La quotazione certo per incerto tra sterlina ed euro a Londra significa quotare una quantità certa della valuta nazionale (1 sterlina) in una incerta di valuta estera (l’euro) → GDB/EUR = 1.61€. • Nota: la quotazione dipende da sistema e piazza Esempio con vecchie quotazioni (2009) Quotazioni nel mondo reale http://www.money24.ilsole24ore.com/ Prezzi: a) Bid (offerta/denaro); b) Ask (domanda/lettera); c) La differenza è lo spread. Quotazioni e relazioni tra i tassi http://www.money24.ilsole24ore.com/valute/contro-euro/contro-euro.php • Televideo a Roma EUR/USD = 1.47 (dollari) EUR/CHF = 1.52 (franchi sv.) EUR/BRL = 2.57 (real) EUR/GDB = 0.91 (sterline) EUR/JPY = 131 (yen) • Televideo a New York USD/EUR = 0.68 (euro) USD/CHF = 1.03 (franchi sv.) USD/BRL = 0.57 (real) USD/GDB = 0.62 (sterline) USD/JPY = 88.46 (yen) USD/EUR = 1/(EUR/USD) = 0.68 1/1.47 = 0.68 USD/CHF = USD/EUR * EUR/CHF= 1.03 0.68 1.52 = 1.03 USD/BRL = BRL/EUR * EUR/USD = 1.03 1/2.57 1.47 = 0.57 Un po’ di vocabolario • Parlare di apprezzamento (deprezzamento) dell’euro sul dollaro l’euro vale di più (meno) di prima in termini di dollari. – In modo simile si possono usare i termini rivalutazione e svalutazione (che derivano dai sistemi di cambi fissi). • L’euro si apprezza – EUR/USD aumenta (con un euro compri più dollari) – USD/EUR si riduce (con un dollaro si comprano meno euro) • Quindi occhi alla definizione che usate dire che il tasso aumenta non vuol dire nulla. Variazioni del cambio bilaterale • Come ogni prezzo risente di domanda e offerta (in questo caso di valuta estera) • Se aumenta la domanda di valuta estera (per qualsiasi causa di peggioramento della bilancia dei pagamenti oppure intervento pubblico) il cambio si deprezza e viceversa • Se l’euro si svaluta rispetto al dollaro occorrono meno dollari per un euro. Quindi: – Dato il prezzo in euro dei beni, diminuisce il loro prezzo in dollari (esportazioni europee in USA più competitive); – Dato il prezzo in dollari dei beni, aumenta il loro prezzo in euro (importazioni europee dagli USA meno competitive) Regimi di cambio • Con cambi flessibili (o fluttuanti) non vi sono limiti all’oscillazione dei cambi (esempio: dollaroeuro-yen) • Con cambi fissi vi sono limiti di oscillazione attorno alla parità (per intervento pubblico o per meccanismi automatici) (esempio: SME in passato) • Con una fluttuazione sporca o amministrata: cambi flessibili con autorità che discrezionalmente intervengono Cambio bilaterale → multilaterale • L’Area Euro commercia con 100 paesi = 100 tassi. Quanto vale l’euro? • Una misura sintetica potrebbe essere la media!!! • La media va riferita ai cambi misurati con la stessa unità di misura (incerto per certo). Esempio. Ci si può chiedere, quanto costa una valuta paniere composta da ½ dollaro e ½ sterlina. ½ USD/EUR + ½ GDB/EUR = 0.68+1/0.91 =1.78 Comprare mezza sterlina e mezzo dollari costa 1.78 euro • Media dei tassi di cambio (incerto per certo). Tassi di cambio multilaterali • Facendo la media dei 100 tassi di cambio (incerto per certo) si ottiene quanto costa comperare un paniere che contiene un centesimo di ogni valuta. em = (Siei)/100 i=1..100 ei tassi nominali bilaterali incerto x certo. • Una misura sintetica di quanto vale l’euro. • Questa misura ci dice che se, a parità delle atre valuta, raddoppia il tasso di cambio con il dollaro e si dimezza quello tra euro e bath thailandese, il valore dell’euro non muta. Non è molto utile!!! Tasso di cambio effettivo • Meglio una media ponderata (tasso di cambio effettivo) ossia quanto costa un paniere formato da valute detenute in diverse quantità (pesi, ad esempio, le quote di esportazioni). eeff = Siwiei wi pesi (Siwi =1). • Una misura sintetica di quanto vale l’euro. • Assumiamo: wUSD = 0.40 e wTHB = 0.01 • In un paniere di 100 monete ci sono 40 dollari e 1 bath (l’UE esporta: 40% negli Stati Uniti e 1% in Thailandia). • Se il dollaro si apprezza del 1%, perché il tasso effettivo non vari occorre che il bath si deprezzi del 40%. Prezzi e tasso di cambio • Confrontare i prezzi: – Prezzo scarpe da ginnastica a Roma 10 euro – Prezzo scarpe da ginnastica a New York 20 dollari • Un paio di scarpe costa di più a New York o a Roma? • Il costo delle scarpe a New York dipende da quanto costano i dollari, per comprare negli Stati Uniti devo prima comprare i dollari. • Devo sapere: quanto costano le scarpe in dollari (prezzo) e quanto costano i dollari (tasso di cambio). Cambio reale (eR) e competitività • Assumiamo che P=10€ indice prezzi in Italia, PUS=20$ indice prezzi negli Stati Uniti, EUR/USD=2$, allora eR = P x (EUR/USD)/ PUS = 10x2/20 = 1 – Nota eR è un numero puro ($/$ = €/€): eR = P x (EUR/USD)/ PUS = P/ PUS x (USD/EUR) • Comprare a NY non è ne più ne meno conveniente. • Se eR >1 l’Europa non è competitiva e viceversa. • Se eR =1+0.2 in Europa i prezzi sono 1 il 20% più alti rispetto gli USA. • Se eR =1-0.6 in Europa i prezzi sono il 60% minori rispetto gli USA. • Altre misure: cambio reale su tradable, su costo del lavoro. Mercati a termine e a pronti • Mercato a pronti (tasso spot) – Il prezzo di una valuta in termini di un’altra con uno scambio che avviene nel giro di tre giorni lavorativi. – Determinato da chi oggi domanda e chi oggi offre valuta. • Mercato a termine (tasso forward) – Ci si accorda oggi, firmando un contratto, a scambiare ad una certa data (es. tre mesi) valuta ad un tasso prefissato (tasso di cambio a termine). – Questo tasso è determinato da chi oggi domanda e chi oggi si offre di firmare questo contratto. Premio e sconto • Definiamo F = tasso forward e S = spot (certo x incerto, ossia valore di 1€), la quantità (margine a temine): mt =(F – S)/S • si chiama premio (se mt>0) oppure sconto (se mt<0); misura quanto è maggiore il tasso forward in % dello spot • Se mt>0 comprare € spot costa meno che comprarli forward (€ vale di più; $ forward vale di meno) • Se detengo € e compro $ forward. Alla scadenza guadagno mt% (premio sulla detenzione di € • Se è 0.02 = F è il 2% maggiore di S (premia detenere €). • Se è –0.05 = F è il 5% minore di S (detenere € costa, detenere $ infatti premia). Arbitraggio e mercati finanziari • In un modo con libertà di movimento per i capitali con due asset equivalenti (stesso rischio), immaginiamo di poter fare un investimento finanziario in Europa o all’estero (Stati Uniti)? • Nel paese in cui il rendimento è maggiore (il prezzo dell’asset è minore)! • Se tutti cercheranno di sfruttare la possibilità di arbitraggio, i rendimenti si uguaglieranno • Tutti gli investitori investono dove il rendimento è maggiore, si crea un eccesso di domanda, il prezzo dell’asset sale il rendimento scende Arbitraggio in azione: Esempio • Diverso rendimento in Europa e Stati Uniti faremo l’investimento dove è più conveniente • Se ad esempio è più conveniente negli USA, i capitali si sposteranno dall’EU agli USA • Aumenta la domanda di asset finanziari USA e si riduce la domanda di asset EU aumenta il loro prezzo in USA si riduce in EU si riduce il tasso in USA, aumenta in EU • I capitali si spostano fino a che i rendimenti sono differenti (ossia esiste possibilità di arbitraggio) Cambio (fisso) e arbitraggio • Nota e=quanti $ vale 1€ (1/e=quanti € vale 1$) • Assumiamo if>ih e cambi fissi (oppure attesa di non variazione del cambio), esempio if–ih>0.05 – Compro $ al prezzo e, poi compro asset americani, – ottengo alla scadenza (esempio, dopo tre mesi) il mio investimento più gli interessi in $, – vendo i $ al prezzo 1/e e traduco l’investimento in €, ottenendo un guadagno del 5% maggiore rispetto ad un equivalente investimenti in Europa • Ho fatto un arbitraggio, lo fanno tutti if e ih Cambio (flessibile) e arbitraggio • Assumiamo if–i>0 (un differenziale del 5%) e cambi flessibili (apprezzamento, atteso, dell’euro del 5%) • Investendo negli USA guadagno il 5% in più, ma quando vado a cambiare i $ ottenuti questi valgono il 5% in meno!!! • Se if–ih=apprezzamento atteso € (Dee) i tassi di rendimento sono uguali (parità scoperta dei tassi di interesse) • Se if–i>Dee investiamo all’estero e vice versa Una azione alternativa • L’investitore investendo all’estero affronta un rischio legato all’incerto andamento del cambio, quindi (se neutrale rispetto al rischio) sarà indifferente se if–i=Dee (parità scoperta UIP) • Alternativamente sapendo che otterrà a scadenza più dollari potrebbe venderli oggi sul mercato a termine, in questo caso sarà indifferente se if–i=margine a termine (parità coperta CIP) Parità tasso di interesse • La parità scoperta sul tasso di interesse (UIP) è l’uguaglianza tra la variazione attesa del tasso di cambio a pronti e il differenziale tra i tassi di interesse estero ed interno • La parità coperta sul tasso di interesse (CIP) è l’uguaglianza tra il margine a termine e il differenziale tra i tassi di interesse estero ed interno Nota sulla parità coperta (UIP) • Investendo in EU ottengo il tasso di interesse: i • Investendo negli USA – Ottengo il tasso di interesse: if–i=Dee – Ma potrei perdere (o guadagnare) se l’euro si apprezza De>0 o deprezza De<0 perché mi pagheranno in dollari • Uguaglianza dei rendimenti attesi (arbitraggio) i=if–Dee • Tasso in EU = tasso US più deprezzamento atteso dell’euro (dep. atteso € = –Dee) Esercizi 1. Se il cambio tra yen e dollaro quotato certo per incerto sulla piazza di New York aumenta, il dollaro si è apprezzato oppure deprezzato? 2. Se EUR/GDB = 0.2 e EUR/AUS = 0.5, quanto vale AUS/GDB? 3. In un mondo con 96 valute, qual è il numero minimo di tassi di cambio che dobbiamo conoscere per poter convertire ogni possibile coppia di valute? 4. Usare i dati il Lucido che segue per calcolare il tasso di cambio effettivo assumendo che l’Area Euro esporta 40% negli Stati Uniti, il 20% in Gran Bretagna, il 15% in Brasile, il 7% in Svizzera, le restanti esportazione vanno in Giappone. Esempio con vecchie quotazioni (2009) Quotazioni nel mondo reale http://www.money24.ilsole24ore.com/ Per l’esercizio usate la colonna dei prezzi bid Il modello Mundell-Fleming Economia aperta • Modello di Mundell-Fleming studio della domanda aggregata in una economia aperta: – Commercio internazionale – Movimenti di capitali e finanza internazionale • Regimi di tassi di cambio – Cambi flessibili – Cambi fissi Lo schema IS/LM in economia aperta • Esistono quattro mercati Titoli prezzo PT (si ricorda PT=1/i) Moneta numerario Valuta prezzo = tasso di cambio e Beni prezzo P • Assumiamo – Stock iniziali (ad esempio i titoli detenuti ad inizio periodo) siano pari a zero flussi = stock – I prezzi dei beni siano dati, P=1, (rigidità nominale) breve periodo reali = nominali (i=r) Aggiustamento sui mercati • Se i prezzi sono dati, come si aggiusta il mercato dei beni? – Principio della domanda effettiva • Come si aggiustano gli altri mercati – Titoli prezzo dei titoli – Moneta vendendo e comprando titoli – Valuta tasso di cambio (prezzo valuta estera) Velocità di aggiustamento • Prima si aggiustano i mercati delle attività finanziarie (tramite variazioni dei prezzi a seguito degli gli eccessi di domanda o di offerta) – Titoli EDT ↑PT ↓i – Valuta EDV ↑P$ – Moneta EDM EOT ↓PT ↑i Velocità di aggiustamento • Prima si aggiustano i mercati delle attività finanziarie (tramite variazioni dei prezzi a seguito degli gli eccessi di domanda o di offerta) – Titoli EOT ↓PT ↑i – Valuta EOV ↓P$ – Moneta EOM EDT ↑PT ↓i Velocità di aggiustamento • Prima si aggiustano i mercati delle attività finanziarie (tramite variazioni dei prezzi a seguito degli gli eccessi di domanda o di offerta) – Titoli EOT ↓PT ↑i – Valuta EOV ↓P$ – Moneta EOM EDT ↑PT ↓i • Poi si aggiusta il mercato dei beni (tramite variazioni della produzione in linea con il principio della domanda effettiva) Legge di Walras • La somma degli eccessi di domanda dei mercati è pari a zero – nota: eccesso offerta = eccesso domanda negativo • Se esistono solo due mercati un eccesso di domanda nel mercato delle mele implica un eccesso di offerta in quello delle pere (tutti vorrebbero scambiare mele con pere) • Quindi ci concentriamo su: a) moneta; b) beni; c) valuta Mercato della moneta • La curva LM non è influenzata dalla generalizzazione ad una economia aperta. (b) La curva LM (a) Mercato dei saldi reali monetari i i LM i2 i2 L ( i , Y2 ) i1 i1 L (i , Y1 ) M1 M Y1 Y2 Y Mercato dei beni (curva IS) • E = C + I + G + NX 𝐶 = 𝑐(𝑌 − 𝑡𝑇) + 𝐶 𝐼 = −𝑏𝑖 + 𝐼 𝐺=𝐺 • 𝑁𝑋 = 𝑋 − 𝑀 domanda (consumo) (investimento) (spesa pubblica) esportazioni nette – X = esportazioni dipendono dalla competitività (eR): 𝑋 = 𝑋(eR) – M = importazioni dipendono dalla competitività (eR) e dal reddito (Y ): 𝑀 = 𝑀(𝑌, eR) • E=Y equilibrio Mercato dei beni (curva IS) • Semplificando un po’: • 𝐸 = 𝐶 + 𝐼 + 𝐺 + 𝑋 − 𝑀 domanda C = cY I = I ( i) 𝐺=𝐺 𝑋=𝑋 𝑀 = 𝑚𝑌 • E=Y consumo) investimento) spesa pubblica) esportazioni importazioni equilibrio La IS e il moltiplicatore • 𝑌 = 𝐶 + 𝐼 + 𝐺 + 𝑋 − 𝑀 domanda C = cY I = I ( i) 𝐺=𝐺 𝑋=𝑋 𝑀 = 𝑚𝑌 consumo) investimento) spesa pubblica) esportazioni importazioni Il moltiplicatore • Risolvendo (curva IS) 1 𝑌= 𝐺 +I(i) + 𝑋 1−𝑐+𝑚 La IS in una economia aperta La pendenza è maggiore rispetto al caso di economia chiusa, perché il moltiplicatore è minore, nel processo moltiplicativo parte del reddito esce da questo essendo utilizzata per l’acquisto di beni esteri. ii iIS i0 Aumenti di competitività (esempio deprezzamenti della valuta interna e↓) traslano la curva a destra iY Bilancia dei pagamenti • La bilancia dei pagamenti registra il valore delle transazioni tra residenti e non residenti in valuta nazionale • Dipende dalla domanda e offerta di attività finanziarie e prodotti • Nota che alle domande di cui sopra corrispondono offerte e domande di valuta • Esiste quindi un legame stretto tra bilancia dei pagamenti e mercato dei cambi Mercato della valuta • Considerare il mercato della valuta o la bilancia dei pagamenti (che registra il pagamenti tra residenti e non, quindi domanda e offerta di valuta) è equivalente. – Equilibrio mercato valuta = equilibrio bilancia dei pagamenti – Eccesso di domanda di valuta = deficit della bilancia dei pagamenti – Eccesso di offerta d valuta = surplus della bilancia dei pagamenti Bilancia dei pagamenti • Partite correnti PC= EXP(eR) – IMP(eR,Y) – eR=Pe/P* competitività IMP e EXP PC (assumiamo che vale Marshall-Lerner) – Y IMPPC (effetto keynesiano) • Movimenti di capitale: MK = K(i–i*) – i afflusso di capitali MK • Bilancia dei pagamenti BP = PC(eR, Y) + MK(i–i*) Aspettative • Ricordando la parità scoperta, si noti che attese di deprezzamento della valuta nazionale determinano un minore rendimento atteso e quindi provocano un deflusso di capitali finanziari, e viceversa. • Movimenti di capitale quindi MK = f(i–i*, Dee) • Nota: i tasso di interesse interno; i* tasso di interesse estero; Dee variazione attesa del cambio • Apprezzamento atteso della valuta interna = afflusso di capitali (se gli agenti non si coprono) Equilibrio bilancia dei pagamenti • Consideriamo dato Dee. ii iBP C i IiE IB A B Disavanzo i0 iYE iYB iY Avanzo e disavanzo • Dato Dee. ii Eccesso di offerta di valuta = Tendenza apprezzamento valuta interna = riduzione della competitività iBP Avanzo Disavanzo Eccesso di domanda di valuta = Tendenza deprezzamento valuta interna = aumento della competitività i0 iY La curva BP e i movimenti di capitale • Mobilità dei capitali: modifica l’inclinazione ii Avanzo Minore mobilità iBP Maggiore mobilità Disavanzo i0 iY La curva BP e il tasso di cambio • Dato ee, se vale Marshall-Learner* ii iBP A E D Variazioni del tasso di cambio traslano la curva. • apprezzamento € BP verso sinistra • deprezzamento € BP verso destra i0 iY (*) Vedi i lucidi del prossimo blocco Perfetta mobilità dei capitali • Dalla UIP: i =i*- Dee ii il tasso interno è uguale a quello estero più il deprezzamento atteso dell’euro (Depa =-Dee) Avanzo i*-Dee iBP Disavanzo i0 iY Equilibrio del modello • Equilibrio simultaneo dei tre (quattro) mercati iLM ii iBP i E IE iIS i0 iYE iY Aggiustamento (cambi flessibili) Che succede se non siamo in equilibrio, ad esempio in A? iLM ii A i IA iBP iIS i0 iYA iY Aggiustamento (cambi flessibili) In A c’è un surplus della BP = EOV. Si tenderà quindi a generare un apprezzamento della valuta interna (e) iLM ii Avanzo A i IA iBP Disavanzo iIS i0 iYA iY Aggiustamento (cambi flessibili) a) L’apprezzamento comporta perdita di competitività e spostamento verso il basso (a sinistra) della IS iLM ii e A i IA iBP iIS i0 iYA iY Aggiustamento (cambi flessibili) b) L’apprezzamento sposta la BP verso l’alto (sinistra) iLM ii A i IA iBP e iIS i0 iYA iY Aggiustamento (cambi flessibili) c) Le due curve si continuano a spostare fino a che l’euro continua ad apprezzarsi (punto B) iLM ii A i IiE IA iBP iBP’ E e iIS iIS’ i0 iYE iYA iY Aggiustamento (cambi fissi) Che succede se non siamo in equilibrio, ad esempio, e i cambi sono fissi? iLM ii A i IA iBP iIS i0 iYA iY Aggiustamento (cambi fissi) In A c’è un surplus della BP = EOV. Si tenderà quindi a generare un apprezzamento della valuta interna (e) iLM Avanzo ii A i IA iBP Disavanzo iIS i0 iYA iY Aggiustamento (cambi fissi) a) La banca centrale non vuole l’appezzamento, acquista quindi l’EOV (riserve, moneta). iLM iLM’ ii A iBP i IE E iIS iIS’ i0 iYE iY Limitazioni del modello • Le limitazioni del modello Mundell-Fleming derivano: a ) dall’ipotesi di prezzi dati; b ) dal riferimento ai flussi e non agli stock ; c ) dalla considerazione del solo equilibrio complessivo della bilancia dei pagamenti; d ) dall’ignoranza delle aspettative di variazione dei tassi di cambio. • Le indicate limitazioni possono essere rimosse con diversa difficoltà. Effetti delle politiche • In cambi fissi – Effetto positivo della politica fiscale sul reddito, rafforzato da una elevata mobilità dei capitali e frenato da una bassa mobilità – Politica monetaria inefficace (base monetaria endogena). • In cambi flessibili – Effetto della politica fiscale sul reddito frenato da una elevata mobilità dei capitali e rafforzato da una bassa mobilità – Politica monetaria efficace (tanto più quanto maggiore il grado di mobilita dei capitali). La trinità impossibile • Ci si può posizionare solo su un lato del triangolo • L’introduzione della mobilità dei capitali manda in crisi lo SME nel 1992 Cambi fissi SME Autonomia monetaria (obbiettivo interno) Unione monetaria Cambi fluttuanti Mobilità dei capitali I quattro casi di policy (sintesi) iLM ii iBP I i*+Depa iIS i0 iY Sintetizziamo i quattro casi possibili assumendo la perfetta mobilità dei capitali 1) Politica fiscale e cambi flessibili G iLM Surplus BP ii iE’ EOV (q) iE iBP Ii*+Depa e iIS’ iIS i0 Y0 IS torna indietro iY 2) Politica monetaria e cambi flessibili M iLM iLM’ Deficit BP ii iE1 EDV (q↑) iE2 iBP Ii*+Depa e iE’ iIS’ iIS IS si sposta a destra i0 Y1 Y2 iY 3) Politica fiscale e cambi fissi G iLM iLM’ ii Surplus BP iE’ iE EOV iE’’ iBP Ii*+Depa M iIS’ iIS i0 Y0 LM si sposta a destra iY 4) Politica monetaria e cambi fissi M iLM iLM’ ii Deficit BP EDV iE1 iBP Ii*+Depa M iE’ iIS LM torna indietro i0 Y1 iY Efficacia della politica fiscale Efficacia della politica monetaria