CONOSCERE LA CELIACHIA CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI , DOCENTI, ATA, REFERENTI DEI COMUNI E DITTE DI RISTORAZIONE E ALTRO PERSONALE COINVOLTO NELLA DISTRIBUZIONE DEI PASTI Dr. Angelo Castagnetti Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione AUSL MODENA Sassuolo 14/04/2011 LA MALATTIA CELIACA E’ una intolleranza permanente al glutine, (complesso proteico, presente in molti cereali in particolare grano , segale, orzo) CELIACI… ……..SI NASCE O SI DIVENTA ? Chi è geneticamente predisposto diventa celiaco, ma solo dopo l’introduzione del glutine con l’alimentazione Glutine !! Orzo Farro Frumento Segale Il glutine non è presente RISO SESAMO MIGLIO MAIS LEGUMI COMPONENTI DEL GLUTINE Il fattore responsabile dell’intolleranza è un sottocomponente del glutine: la gliadina Anticorpi antigliadina sono comunemente riscontrati nei celiaci. Prevalenza della Malattia Celiaca LA MALATTIA CELIACA TIPICA ATIPICA SILENTE LATENTE LA MALATTIA CELIACA Si stima colpisca 1 persona su 100 LA CELIACHIA IN ITALIA Ministero della Salute 2009 110480 120000 100000 80000 81923 64398 60000 40000 20000 0 n. celiaci 2007 2008 2009 POLAZIONE MASCHILE E FEMMINILE 74647 80000 70000 60000 49831 50000 40000 35017 30000 20000 16239 33323 21867 10000 0 2007 2008 2009 MASCHI FEMMINE Celiaci in Emilia Romagna anno 2009 Totale n. 8801 7308 8000 6000 4000 1356 2000 137 0 >3,5 anni fino 10 anni adulti PATOGENESI DELLA MALATTIA CELIACA Quando il celiaco consuma alimenti con glutine, il suo sistema immunitario risponde riconoscendo come “estranei” i componenti dell’alimento e danneggiando l’intestino tenue (appiattimento dei villi). Si arriva così ad una situazione di malassorbimento. PATOGENESI DELLA MALATTIA CELIACA Il meccanismo NON E’ DOSE DIPENDENTE Anche piccole dosi di glutine, soprattutto se ripetute, sono dannose VA RIGOROSAMENTE EVITATA LA ASSUNZIONE DI GLUTINE NELLA DIETA Celiachia: la diagnosi Sospetto diagnostico del medico curante Prelievo del sangue con esecuzione marker celiachia (AGA, anti-tTG, EMA) Eventuale impiego analisi genetiche, in caso di dubbio Biopsia intestinale Dieta Scomparsa dei sintomi e negativizzazione dei marker dopo 6 – 12 mesi LA MALATTIA CELIACA LA MALATTIA CELIACA 2° stadio 1° stadio 3° stadio Diagnosi: criteri di Marsh LA CELIACHIA SINTOMI E SEGNI SINTOMI INTESTINALI SINTOMI EXTRAINTESTINALI LA CELIACHIA NEL BAMBINO Nella maggior parte dei casi, l’intolleranza si evidenzia a distanza di circa qualche mese dall’introduzione del glutine nella dieta, con una sintomatologia caratterizzato da: diarrea, vomito, anoressia, irritabilità, arresto della crescita o calo ponderale. LA MALATTIA CELIACA PESO (KG) 14 12 10 9 8 7 PERCENTILI DEL PESO 6 5 4 3 dieta 2 svezzamento MESI 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 TIPICA Insorgenza: 6-18 mesi Diarrea Arresto della crescita Distensione addominale Anoressia Perdita della massa magra LA CELIACHIA NEL BAMBINO Nelle forme che si manifestano dopo il 2°-3° anno di vita, la sintomatologia gastroenterica è per lo più sfumata e in genere prevalgono altri sintomi: deficit dell’accrescimento della statura e/o del peso, ritardo dello sviluppo puberale, dolori addominali ricorrenti e anemia Crisi celiaca Manifestazioni cliniche dipendenti dalla celiachia MALASSORBIMENTO AUTOIMMUNITA’ ALTRE Anemia da carenza di Fe Bassa statura Osteopenia Dermatite erpetiforme S. di Down Atassia S. di Williams Epatite autoimmune S. di Turner Epilessia e calcificazioni Aborti ricorrenti Lesioni dello smalto dentale Alopecia Cirrosi biliare Diabete tipo 1 Tiroidite autoimmune S. di Sjogren Epatite autoimmune Miastenia gravis Piastrinopenia Quadri clinici atipici che si associano alla celiachia • Anemia sideropenica 3-15% celiaci • Diabete 4-7% celiaci • Osteoporosi/osteomalacia 5-7% celiaci • Colon irritabile 8-11% celiaci • Tiroidite 3-5 % celiaci • Ipertransaminasemia 7-10% celiaci Alterato sviluppo dentale Dermatite di Dhuring Conclusioni Troppi sono ancora i celiaci non diagnosticati rispetto a quelli presumibilmente presenti in Italia. Si impone un opera di sensibilizzazione della popolazione in presenza di sintomi, a sottoporsi a test sempre più semplici, per evitare le complicanze di una diagnosi tardiva. Grazie per l’attenzione