Scoperte nell’intestino cellule che contrastano la reazione al glutine Una speranza per i celiaci Lo studio Cnr-Telethon apre importanti opportunità terapeutiche di Livio Frittella È una delle intolleranze alimentari più diffuse: la celiachia. Chi ne soffre – l’1% della popolazione occidentale, ad esempio – genera un abnorme reazione immunitaria in caso di ingestione del glutine presente nel grano, nell’orzo e nella segale. Finora l’unica strada da percorrere per evitare gli effetti della patologia era adottare un regime alimentare specifico, fatto di sacrifici dovuti all’eliminazione di molti cibi dalla propria dieta (primi fra tutti il pane e la pasta). Adesso però, grazie a uno studio condotto dall’Istituto di Scienze dell’alimentazione del Cnr in collaborazione con l’Istituto Telethon dell’ospedale San Raffaele di Milano, il Dipartimento di Pediatria dell’università Federico II di Napoli e l’ospedale Moscati di Avellino, c’ una nuova speranza per tutti i malati di celiachia. La ricerca, appena pubblicata dal Journal of Immunology, dimostra che l'interleuchina (IL)-10, una semplice molecola che viene prodotta a seguito di forti fenomeni infiammatori, potrebbe svolgere un ruolo alternativo alla dieta senza glutine. Questa molecola, prodotta da cellule regolatorie, è in grado di tenere sotto controllo l’attività infiammatoria dei linfociti intestinali reattivi al glutine che sono la causa di questa patologia. Le indagini svolte dagli scienziati hanno evidenziato come nell'intestino di soggetti celiaci siano presenti piccole popolazioni di cellule con funzione regolatoria che molto probabilmente si attivano in seguito alla forte infiammazione. Le cellule in questione sono state isolare e i singoli linfociti sono stati indotti a crescere in vitro, generando dei veri e propri cloni. I test che mettevano a contatto le cellule infiammatorie con quelle regolatorie hanno determinato che queste ultime, attraverso la produzione di sostanze anti-infiammatorie quali l’interleuchina-10, inibiscono la proliferazione dei linfociti patogenetici. Aumentando nell’intestino il numero di cellule regolatorie o potenziandone l’azione, quindi, l'infiammazione potrebbe essere tenuta sotto controllo. Gli studiosi sperano di mettere presto a punto un farmaco anti-infiammatorio da assumere prima di mangiare un alimento ricco di glutine, evitando così le reazioni indesiderate. (Pubblicato il 21 settembre 2006)