Energia immagazzinata nell'induttore (Sappiamo che l'area sottesa dal grafico rappresenta il lavoro compiuto dal sistema. Per calcolare l'area utilizzo gli integrali definiti) Per il primo principio di Kirchoff scrivo l'equazione del circuito: moltiplico tutto per l'intensità di corrente i (di/dt rappresenta la derivata dell'intensità di corrente) il prodotto f*i rappresenta la potenza erogata dal generatore. Da questa equazione quindi si vede che la potenza viene in parte utilizzata sulla resistenza che la dissipa in calore e in parte sull'induttore. Noi ci soffermiamo solo su quest'ultima. (piccola digressione sulla potenza: la potenza rappresenta il rapporto tra il lavoro U compiuto in un certo intervallo di tempo e l'intervallo stesso . Questo è il rapporto incrementale del lavoro rispetto al tempo. Quando l'incremento, l'intervallo di tempo, tende a zero, questo rapporto tende alla derivata della funzione, cioè alla derivata della potenza. Quindi posso scrivere la potenza come ). ==> posso elidere il dt. Mi rimane: Se faccio l'integrale da 0 a i, ottengo il lavoro che la forza elettromotrice del generatore compie per portare la corrente da 0 a i contro l'effetto di autoinduzione dell'induttore, che si oppone a questa variazione. ==> Il lavoro speso dal generatore, e quindi l'energia, è come se fosse immagazzinata dall'induttore sotto forma di campo magnetico che questo genera. Per questo motivo si parla di energia associata al campo magnetico.