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Foglio di
informazione
professionale
N.86
13 novembre 2000
INIBITORI SELETTIVI DELLA COX-2
Artilog, Artrid ,Celebrex, Solexa
celecoxib
Indicazioni registrate: trattamento sintomatico dell'osteoartrosi o
dell'artrite reumatoide
30 capsule rigide 200 mg
60 capsule rigide 100 mg
Posologia: 200 mg 1 volta al giorno oppure 200-400 mg in due dosi
ripartite
Arofexx,Vioxx
Indicazioni registrate: sollievo sintomatico nel trattamento
dell’artrosi
rofecoxib
14 compresse 12,5 mg
14 compresse 25 mg
sospensione orale 12,5 mg/5 ml 1 bottiglia 150 ml
sospensione orale 25 mg/5 ml 1 bottiglia 150 ml
Posologia: 12,5-25 mg al giorno
Celecoxib e rofecoxib sono i primi due componenti di una nuova classe di Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei
(FANS) con specifica attività inibitoria della cicloossigenasi-2 (COX-2).
La cicloossigenasi (COX) è un enzima necessario per la sintesi di prostaglandine e trombossani, sostanze dotate di
numerose funzioni biologiche, tra cui la protezione del tratto gastrointestinale, l’omeostasi renale e la funzionalità
piastrinica. Nei siti infiammatori le prostaglandine sintetizzate mediano dolore, gonfiore e rigidità.
I FANS tradizionali agiscono bloccando l’attività delle COX.
Agli inizi degli anni ’90 si è scoperto che la COX esiste in due isoforme: la COX-1, espressa costituzionalmente nella
maggior parte dei tessuti in fase di riposo e responsabile della regolazione delle funzioni omeostatiche dell’organismo, e
la COX-2, rapidamente indotta nelle sedi dell’infiammazione dove stimola la risposta flogogena1.
Tuttavia, studi recenti condotti su modelli animali hanno evidenziato che la divisione dei ruoli tra COX-1 e COX-2
potrebbe non essere così chiara come è stato suggerito2. Ci sono casi in cui le prostaglandine sintetizzate dalla COX-2
giocano un ruolo cruciale nel mantenere l'integrità della mucosa gastrointestinale, soprattutto quando la mucosa è
ulcerata o infiammata; d'altra parte, alcune prostaglandine prodotte dalla COX-1 risultano essere coinvolte
nell'infiammazione.
In definitiva, pur rappresentando la scoperta delle due isoforme della COX e lo sviluppo degli inibitori selettivi della
COX-2 un nuovo ed interessante campo della farmacologia e della clinica, è necessario fare maggior chiarezza sui tanti
interrogativi emersi, il che sarà possibile attraverso ulteriori studi e, soprattutto, con l’impiego attento di questi farmaci
nella pratica clinica reale.
Gli studi clinici
Negli studi finora pubblicati, l’efficacia di celecoxib e rofecoxib si è mostrata sovrapponibile a quella dei FANS non
selettivi con cui sono stati confrontati (diclofenac, naprossene e ibuprofene).
La novità apportata dai due nuovi farmaci dovrebbe consistere in un più favorevole profilo relativo agli effetti avversi,
tuttavia le evidenze disponibili non permettono di essere ottimisti. FANS tradizionali e inibitori selettivi della COX-2
determinano un’incidenza di eventi indesiderati a livello gastrointestinale, quali dispepsia, diarrea, dolore addominale e
nausea, praticamente simile; lo stesso vale per l’incidenza di ulcere sintomatiche o di altre complicazioni
gastrointestinali maggiori. Il numero di pazienti che interrompono il trattamento per eventi avversi di qualsiasi tipo, o
per un evento avverso gastrointestinale, risulta sostanzialmente sovrapponibile.
Il maggior beneficio riscontrato nei pazienti trattati con celecoxib o rofecoxib è una riduzione significativa
dell’incidenza di piccole ulcere superficiali, documentate all’endoscopia, che nella maggior parte dei pazienti sono
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asintomatiche. Le evidenze disponibili non chiariscono la rilevanza clinica di questo tipo di lesioni, ossia se la loro
prevenzione determini una diminuzione delle complicanze più gravi, quali emorragie e perforazioni gastrointestinali.
Ulteriori studi clinici sono necessari per documentare il grado di sicurezza e di tollerabilità degli inibitori selettivi della
COX-2 nell’insufficienza renale, nella malattia infiammatoria intestinale, nella cicatrizzazione delle lesioni del tratto
gastrointestinale, nelle patologie vascolari e in molti altri processi a carico di tessuti ed organi.
Le conclusioni
Il profilo reale di efficacia e sicurezza di celecoxib e rofecoxib potrà essere chiarito in seguito ad un loro impiego su
vaste popolazioni, dopo un sufficiente periodo di tempo. Fino a quando non sarà data risposta alle molte domande
rimaste aperte, non potrà essere giustificato l’impiego generalizzato degli inibitori selettivi della COX-2 in sostituzione
dei FANS tradizionali.
Quando nel trattamento dell’artrosi si ritiene necessaria una terapia farmacologica, il farmaco di scelta rimane il
paracetamolo. Se l’effetto analgesico è insufficiente, si può ricorrere ad altri FANS, quali l’acido acetilsalicilico o
l’ibuprofene a bassi dosaggi, oppure ad un’associazione paracetamolo più codeina. Nell’artrite reumatoide, invece, è
opportuno considerare i possibili benefici ottenibili con i farmaci antireumatici ad azione lenta, come i sali dell’oro per
via intramuscolare, la penicillamina o il metotrexate.
In definitiva, in assenza di ulteriori prove, l’impiego di celecoxib e rofecoxib sembra essere vantaggioso nei soli
pazienti ad alto rischio di gravi complicazioni gastrointestinali che sono obbligati ad assumere un FANS. In questi
pazienti, ad esempio quelli con 75 anni o più e una storia pregressa di ulcera e sanguinamento, l’incidenza di eventi
avversi gastrointestinali gravi è tale da giustificare il ricorso ad un inibitore selettivo della COX-2.
A cura della dott.ssa Margherita Andreatta
Bibliografia
1.
2.
3.
4.
Medical Letter 1999; 17: 73-5.
Wallace J.L. Selective COX-2 inhibitor: is the water becoming muddy? TiPS 1999; 20: 4-6.
Drugdex Drug Evaluation. Rofecoxib: Place in therapy.
La Revue Prescrire 2000; 208: 483-8.
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