Lezione Fisiopatologia Nutrizione 08-06-2012

CAUSE DI MALNUTRIZIONE
INADEGUATO
DIFFICOLTA’AD
INTROITO DI NUTRIENTI
ALIMENTARSI
Insufficiente
introito di energia
e proteine con gli
alimenti
MALNUTRIZIONE
CORRELATA ALLA
MALATTIA
Malnutrizione: conseguenze cliniche






Aumento mortalità
aumento morbidità
aumentata suscettibilità alle infezioni
ritardata guarigione delle ferite
aumento di durata della degenza
arresto della crescita e dello sviluppo nei
bambini
Il Circolo Vizioso
Malattia
Malnutrizione
L’APPARATO DIGERENTE
DIGESTIONE E ASSORBIMENTO NUTRIENTI
BARRIERA EPITELIALE
FUNZIONI IMMUNITARIE
SVILUPPO DELLA BARRIERA EPITELIALE
La barriera intestinale
del bambino non è matura sino al compimento del
primo anno
ALIMENTI CHE CAUSANO ALLERGIE
LATTE VACCINO
GRAMINACEE
UOVA
SOIA
CROSTACEI
FRUTTA A GUSCIO
PESCE
FRUTTA MOLLE
ALLERGENI ALIMENTARI
FREQUENZA DELLE ALLERGIE ALIMENTARI
L'allergia al latte
vaccino o all'uovo si riscontra nel 5%
circa dei bambini < 2 anni. Nell'adulto l'allergia
alimentare è meno frequente (1%), e riguarda alimenti di
origine vegetale (frutta e verdura). I cibi, stimolando
la produzione di Ig E specifiche verso gli antigeni proteici,
determinano la comparsa di sintomi polimorfi che
coinvolgono diversi organi.
SINTOMI DI REAZIONI ALLERGICHE AGLI ALIMENTI
Respiratori
Rinorrea- Starnuti - Tosse - Respiro affannoso-sibilante
Asma (difficoltà a respirare)
Cutanei
Gastrointestinali
Sistemici
Gonfiore di labbra, bocca, lingua, faccia e/o gola
Orticaria - Prurito - Eczema - Eruzioni cutanee o rossori
Crampi addominali - Coliche - Diarrea
Gonfiore - Nausea - Vomito
Shock anafilattico (grave shock generalizzato
Reazioni immediate (IgE mediate)
Scatenate il più delle volte dall'assunzione
di latte vaccino, frumento, noccioline e cioccolata.
Si manifestano con orticaria, edema laringeo con difficoltà respiratorie,
vomito, eczema, edema delle labbra e della lingua,
nausea, dolore addominale e a volte
shock anafilattico.
Reazioni ritardate (non mediate da IgE)
E’ difficile
identificare gli alimenti responsabili,
che rimangono il più delle volte sconosciuti; spesso fanno seguito
ad una gastroenterite acuta, probabilmente collegabili ad un deficit
immunitario transitorio. Si manifestano con
astenia, ansia , dolori articolari e muscolari,
otite .
Alimenti che possono dare orticaria se assunti in grandi quantità
Alimenti
che inducono la liberazione
di istamina
Alimenti
che contengono
istamina
tonno, sarde, aringhe, sgombri,
formaggi (es.gorgonzola,
cioccolato, fragole,
ananas e frutti esotici,
crostacei, albume d’uovo,
formaggi fermentati,
cavoli, alcool;
emmenthal, camembert),
salsicce, salame, coppa,
pancetta affumicata,
pomodori, spinaci, crauti,
vini sia bianchi che rossi e birra;
L’APPARATO DIGERENTE
DIGESTIONE E ASSORBIMENTO NUTRIENTI
BARRIERA EPITELIALE
FUNZIONI IMMUNITARIE
G.A.L.T.
GUT-ASSOCIATED LYMPHATIC TISSUE
Nel sistema digerente
è localizzato circa il 70%
del sistema immunitario.
Il GALT produce e
accumula cellule del sistema
immunitario, quali linfociti
BeT
PATOLOGIE INTESTINALI CRONICHE
Colon irritabile
Morbo celiaco
Colite ulcerosa
Morbo di Crohn
M.I.C.I
Malattie
Infiammatorie
Croniche
Intestinali
Colon irritabile
Sindrome ad eziologia poco nota
caratterizzata da disturbi della motilità del colon che provocano,
oltre a dolore di tipo colico, diarrea alternata a stipsi.
La sintomatologia è simile a quella delle intolleranze alimentari
Colite ulcerosa
Gruppo di alterazioni caratterizzate da
una reazione infiammatoria della mucosa del colon e del retto,
non legate a cause infettive, con formazione di ascessi su tutto
lo spessore della parete, sino alla formazione di ulcere.
La flogosi diviene gradualmente granulomatosa.
Morbo di Crohn
E’ una grave malattia,
su base immunologica, in cui è presente la flogosi cronica
della mucosa intestinale con formazione di granulomi e
processi ulcerativi che esitano in cicatrici responsabili della
fibrosi intestinale con perdita della elasticità
della parete intestinale
La forma più frequente interessa
l’ileo e può compromettere l’assorbimento di alcuni alimenti,
simulando un’intolleranza alimentare
Morbo celiaco
Difetto dell’assorbimento
causato dall’alterazione della mucosa intestinale
in risposta alla formazione di immunocomplessi
rivolti verso alcune componenti
del glutine
BASI GENETICHE DELLA CELIACHIA
La celiachia è più frequente in individui portatori
degli aplotipi HLA-DQ2 e HLA-DQ8.
Soggetti omozigoti per HLA-DQ2 e HLA-DQ8
presentano un rischio maggiore degli eterozigoti.
La presenza di una componente genetica spiega
perchè questa patologia non rimette spontaneamente.
INTOLLERANZA AL GLUTINE
La prevalenza della MC è attualmente stimata intorno a 1 – 1.5%, sia nei bambini che
negli adulti, ne risulta quindi affetto una persona su 100. La MC è la più frequente
intolleranza alimentare a livello mondiale.
RUOLO DELLA TRANSGLUTAMINASI
Residui glutamina
della gliadina
tTG
(Transgluaminasi
tissutale)
Residui acido
glutammico
Aumento
antigenicita’
dei peptidi
derivati dal
glutine
In molti pazienti celiaci sono presenti anticorpi anti-transglutaminasi
RUOLO DELL’IMMUNITA’
Glutammine
Digestione
incompleta
Frammenti peptidici
(sino a 50 AA)
Barriera
intestinale
Citochine proinfiammatorie
Linfociti T
CD8+, cellule dendritiche
e macrofagi
RUOLO DELL’IMMUNITA’
Glutammine
Digestione
incompleta
Frammenti peptidici
(sino a 50 AA)
Barriera
intestinale
Citochine proinfiammatorie
Linfociti T
CD4+
APC
(Antigen presenting
cells) della mucosa
intestinale
GLUTINE
zonulina
zonulina
zonulina
GLUTINE
zonulina
Diagnosi di celiachia
Ricerca anticorpi antigliadina IgA e IgG
Ricerca anticorpi antiendomisio IgA
Ricerca anticorpi antitransglutaminasi IgA
Biopsia intestinale
Ricerca anticorpi antigliadina IgA e IgG
Non vengono più
raccomandati, in quanto poco sensibili
e poco specifici.
Ricerca anticorpi antitransglutaminasi IgA
Elevata sensibilità (90-96%)
e specificità (95-97%)
Costi contenuti
In considerazione del fatto che i soggetti celiaci hanno frequentemente
deficit di IgA, è opportuno eseguire anche il dosaggio delle IgA totali e
se questo risulta sotto il range di normalità, è opportuno eseguire anche
il dosaggio degli Ab anti tTG di classe IgG.
Ricerca anticorpi antiendomisio IgA
Elevata specificità (100%)
buona sensibilità
Costi elevati
Biopsia intestinale
La diagnosi di celiachia
richiede una biopsia intestinale:
La diagnosi di MC viene posta dopo il riscontro istologico delle
caratteristiche lesioni a livello della mucosa duodenale:
- 1) atrofia dei villi intestinali;
- 2) iperplasia delle cripte
- 3) infiltrazione della lamina propria da parte dei linfociti mucosali.
ATROFIA DEI VILLI NEL MORBO CELIACO
NORMALE
Biopsie digiunali normali
CELIACO
Biopsie digiunali in pz con morbo celiaco
Istituto “Seragnoli”-Bologna
ALTERAZIONI DELLA MUCOSA INDOTTE DAL GLUTINE
Prima
Dopo tre mesi dieta priva di glutine
Una stretta osservanza della dieta priva di glutine è obbligatoria per gli
individui celiaci al fine di ottenere la remissione dei segni e sintomi
dovuti alla malattia celiaca, ma soprattutto per prevenire lo
sviluppo delle sue complicanze.
E’ infatti noto che la prolungata esposizione al glutine aumenta il rischio
di patologie autoimmuni e neoplastiche, che una volta sviluppatesi non
regrediscono anche se si instaura il trattamento
dietetico.
Le complicanze più temibili sono appunto quelle neoplastiche –
soprattutto linfoma intestinale ed adenocarcinoma dell’intestino tenue
— responsabili di una importante riduzione dell’aspettativa di vita dei
pazienti celiaci.
Le malattie autoimmuni che complicano la MC - tiroiditi con
conseguente ipo/ipertiroidismo, diabete mellito di I tipo – insulino
dipendente, epatiti, pancreatiti, psoriasi, disordini del sistema nervoso
centrale le più frequenti – pur non essendo direttamente causa di
aumentata mortalità, inficiano la qualità di vita dei pazienti colpiti e ne
determinano un aumento dell’ospedalizzazione e della
medicalizzazione.
La norma di riferimento per la produzione degli alimenti senza glutine (ed altri prodotti
alimentari destinati ad una alimentazione particolare) è rappresentata dal D. Lgs. del 27
gennaio 1992, n. 111 e successive modifiche. Tale Decreto Legislativo prevede che la
produzione ed il confezionamento (art. 10) di prodotti senza glutine vengano effettuati
in “stabilimenti autorizzati” dal Ministero della Salute.
Inoltre i prodotti sono soggetti a “notifica di etichetta” ai sensi dell’art. 7 della norma di cui
sopra.
Sempre la stessa norma prevede che solo gli alimenti prodotti presso stabilimenti autorizzati e
sottoposti a procedura di notifica di etichetta possono riportare sulla confezione l’indicazione
“dietetico” (art. 4) e nel nostro caso ad esempio la scritta “senza glutine”.
La tipologia di prodotto
dietetico con contenuto di
glutine tra 21 e 100 ppm
fino ad oggi non è mai
stata commercializzata
in Italia.
A tutela dei celiaci italiani,
infatti, è stata diffusa dal
Ministero della Salute la
circolare n° 600.12/
AG32/2861, del 2
ottobre 2003,
dell’Ufficio Alimenti
Nutrizione e Sanità
Pubblica Veterinaria del
Ministero della Salute,
che applica il limite dei
20 ppm ai prodotti
definibili “senza
glutine” inseriti nel
Registro Nazionale
degli Alimenti,
che comprende tutti i
prodotti erogabili.